Ernest Thompson Seton (1860 – 1946), pittore, romanziere, saggista, disegnatore, naturalista nonchè padre dello scoutismo, è una delle personalità più influenti del secolo scorso e una delle più amate dai Giapponesi, soprattutto dai bambini.
Yoshiharu Imaizumi ai testi e Jiro Taniguchi ai disegni ci regalano una serie di adattamenti a fumetti di episodi biografici o scritti (basati comunque sempre su esperienze personali) del naturalista.
Quattro gli episodi presi in esame.
Il primo volume mostra un Seton trentenne alle prese con Lobo, un abilissimo lupo selvaggio che compie razzie ed evita con maestria tutte le trappole postagli dai cacciatori.
Il secondo e il terzo volume, invece, ci riportano indietro, all'infanzia e alla giovinezza del naturalista, raccontando il suo incontro con una pericolosa lince che rischiò di ucciderlo da bambino e il suo inseguimento di un leggendario, bellissimo e inafferrabile cervo di montagna.
Nel quarto volume, invece, il nostro naturalista è solo spettatore di una vicenda che gli viene raccontata dall'uomo che l'ha vissuta da protagonista. La storia del rapporto, travagliato, complesso e durato anni, fra un uomo e un orso (per la precisione il grande orso bruno del monte Tallac, la cui storia peraltro è ricordata nella quasi omonima serie tv degli anni '70).
E' un personaggio controverso, Seton.
E' un naturalista, e come tale è affascinato dalla natura e ne riconosce la bellezza. Come ci viene ricordato nel primo volume, con la bellezza mozzafiato di "Il Trionfo dei Lupi", quadro che realizzò per un'esposizione ma che venne scartato perchè si credette andasse contro l'ideologia cristiana, quando invece si trattava unicamente di un disegno naturalista, Seton è ben conscio dell'impotenza dell'uomo di fronte alla forza dirompente e selvaggia dell'incontaminata natura.
D'altronde, anche Seton è un uomo, e prova determinati istinti connaturati nell'essere umano, quali il desiderio di rivalsa, lo spirito di competizione, il desiderio di prevalere con l'intelligenza e la determinazione sulle fiere che possono invece contare unicamente sulla forza bruta o l'agilità.
Così, alla fine, da osservatore si trasforma, suo malgrado, in cacciatore.
Nel confronto tra l'animale e l'uomo, è spesso e volentieri quest'ultimo ad averla vinta, ma sarà una vittoria molto sofferta, perchè l'anima da naturalista di Seton piangerà.
Uomo di grandissima sensibilità, Seton ci appare affascinante persino quando perde il suo controllo e si trasforma in un agguerrito cacciatore. Eppure anche in quei momenti non mancherà di farsi affascinare dal meraviglioso animale che avrà come avversario e, alla fine, nonostante questi gli sfugga o rimanga ucciso, avrà comunque donato al naturalista un'importantissima lezione.
Così di fronte alla grande e ancestrale potenza della natura, del mondo animale, l'uomo appare sconfitto, minuscolo, confuso, incerto, incoerente, egoista, contraddittorio. E intanto la grande natura, con le sue leggi immutabili da migliaia e migliaia di anni, ride...
Un piccolo discorso a parte merita il quarto volume, dato il cambio di protagonista, anche se, tutto sommato, nonostante i loro diversi background, Seton e Kellyan sono più simili di quanto sembri. In quanto entrambi esseri umani, infatti, i sentimenti che li muovono e che provano nei confronti della natura sono molto simili a dispetto delle loro differenti professioni.
Non meno toccante delle precedenti è dunque la vicenda di Kellyan, che si ritrova per anni ed anni ad inseguire e ad affrontare Monarch, l'enorme e feroce orso bruno che infesta il monte Tallac, senza sapere che in realtà si tratta di Jack, il tenero orsetto con cui si divertiva molti anni prima e da cui è stato costretto a separarsi a causa di un amaro scherzo del destino. Anzi, probabilmente, insieme a quello contenuto nel primo volume, questo quarto racconto è il migliore dell'intera raccolta.
Le sensazioni che Seton rievoca sono le stesse delle grandi avventure americane del secolo scorso, i paesaggi innevati di Jack London, le grandi praterie e i grandi canyon del Far West, i cappelli da cowboys e grandi uomini, eroi sensibili e solitari che sembrano usciti da un film di John Wayne.
I due (ma sarebbe più corretto dire tre, includendovi, a ragione, lo stesso Seton) autori ci regalano un'opera intensa e straordinaria, seppur dalla trama all'apparenza estremamente minimalista. Una voce fuori campo ci regala splendide perle di saggezza e ammira la grandezza della natura e la psiche degli animali mediante sapienti didascalie, mentre i discorsi dei personaggi umani, salvo rarissimi casi, si fanno sempre più futili ed egoisti, persi dietro alle loro corse all'oro, cacce e brame di ricchezza, gloria e potere.
Solo Jiro Taniguchi, con i suoi disegni realistici, i suoi uomini dallo sguardo ora allegro ora malinconico, dalle barbe incolte e delicate, i suoi paesaggi talmente realistici e profondi da mozzare il fiato, poteva regalarci un'opera di tale intensità, capace di coinvolgere chiunque la legga.
E' un fumetto che chiunque dovrebbe leggere, scoprendovi un autentico capolavoro, ma che, ahimè, non può vedersi assegnata la perfezione per via dell'edizione italiana Planet Manga, che rovina l'atmosfera del 90% delle tavole impecettando le didascalie. Fortunatamente, nel quarto volume, uscito qualche anno dopo i primi tre, il numero delle pecette è stato drasticamente diminuito (ma non azzerato), sostituito da ricostruzioni, purtroppo spesso tutt'altro che perfette, della tavola originale.
Si tratta, tuttavia, di piccolezze che, per quanto possano infastidire un occhio più attento, di certo sono ben poca cosa di fronte all'intensità di una storia profonda, sensibile e toccante come davvero poche altre, che conferma ancora una volta, qualora ce ne fosse ancora bisogno, il grande talento artistico del maestro Taniguchi e il suo sconfinato amore per l'avventura, la narrazione e il mondo stesso.
Yoshiharu Imaizumi ai testi e Jiro Taniguchi ai disegni ci regalano una serie di adattamenti a fumetti di episodi biografici o scritti (basati comunque sempre su esperienze personali) del naturalista.
Quattro gli episodi presi in esame.
Il primo volume mostra un Seton trentenne alle prese con Lobo, un abilissimo lupo selvaggio che compie razzie ed evita con maestria tutte le trappole postagli dai cacciatori.
Il secondo e il terzo volume, invece, ci riportano indietro, all'infanzia e alla giovinezza del naturalista, raccontando il suo incontro con una pericolosa lince che rischiò di ucciderlo da bambino e il suo inseguimento di un leggendario, bellissimo e inafferrabile cervo di montagna.
Nel quarto volume, invece, il nostro naturalista è solo spettatore di una vicenda che gli viene raccontata dall'uomo che l'ha vissuta da protagonista. La storia del rapporto, travagliato, complesso e durato anni, fra un uomo e un orso (per la precisione il grande orso bruno del monte Tallac, la cui storia peraltro è ricordata nella quasi omonima serie tv degli anni '70).
E' un personaggio controverso, Seton.
E' un naturalista, e come tale è affascinato dalla natura e ne riconosce la bellezza. Come ci viene ricordato nel primo volume, con la bellezza mozzafiato di "Il Trionfo dei Lupi", quadro che realizzò per un'esposizione ma che venne scartato perchè si credette andasse contro l'ideologia cristiana, quando invece si trattava unicamente di un disegno naturalista, Seton è ben conscio dell'impotenza dell'uomo di fronte alla forza dirompente e selvaggia dell'incontaminata natura.
D'altronde, anche Seton è un uomo, e prova determinati istinti connaturati nell'essere umano, quali il desiderio di rivalsa, lo spirito di competizione, il desiderio di prevalere con l'intelligenza e la determinazione sulle fiere che possono invece contare unicamente sulla forza bruta o l'agilità.
Così, alla fine, da osservatore si trasforma, suo malgrado, in cacciatore.
Nel confronto tra l'animale e l'uomo, è spesso e volentieri quest'ultimo ad averla vinta, ma sarà una vittoria molto sofferta, perchè l'anima da naturalista di Seton piangerà.
Uomo di grandissima sensibilità, Seton ci appare affascinante persino quando perde il suo controllo e si trasforma in un agguerrito cacciatore. Eppure anche in quei momenti non mancherà di farsi affascinare dal meraviglioso animale che avrà come avversario e, alla fine, nonostante questi gli sfugga o rimanga ucciso, avrà comunque donato al naturalista un'importantissima lezione.
Così di fronte alla grande e ancestrale potenza della natura, del mondo animale, l'uomo appare sconfitto, minuscolo, confuso, incerto, incoerente, egoista, contraddittorio. E intanto la grande natura, con le sue leggi immutabili da migliaia e migliaia di anni, ride...
Un piccolo discorso a parte merita il quarto volume, dato il cambio di protagonista, anche se, tutto sommato, nonostante i loro diversi background, Seton e Kellyan sono più simili di quanto sembri. In quanto entrambi esseri umani, infatti, i sentimenti che li muovono e che provano nei confronti della natura sono molto simili a dispetto delle loro differenti professioni.
Non meno toccante delle precedenti è dunque la vicenda di Kellyan, che si ritrova per anni ed anni ad inseguire e ad affrontare Monarch, l'enorme e feroce orso bruno che infesta il monte Tallac, senza sapere che in realtà si tratta di Jack, il tenero orsetto con cui si divertiva molti anni prima e da cui è stato costretto a separarsi a causa di un amaro scherzo del destino. Anzi, probabilmente, insieme a quello contenuto nel primo volume, questo quarto racconto è il migliore dell'intera raccolta.
Le sensazioni che Seton rievoca sono le stesse delle grandi avventure americane del secolo scorso, i paesaggi innevati di Jack London, le grandi praterie e i grandi canyon del Far West, i cappelli da cowboys e grandi uomini, eroi sensibili e solitari che sembrano usciti da un film di John Wayne.
I due (ma sarebbe più corretto dire tre, includendovi, a ragione, lo stesso Seton) autori ci regalano un'opera intensa e straordinaria, seppur dalla trama all'apparenza estremamente minimalista. Una voce fuori campo ci regala splendide perle di saggezza e ammira la grandezza della natura e la psiche degli animali mediante sapienti didascalie, mentre i discorsi dei personaggi umani, salvo rarissimi casi, si fanno sempre più futili ed egoisti, persi dietro alle loro corse all'oro, cacce e brame di ricchezza, gloria e potere.
Solo Jiro Taniguchi, con i suoi disegni realistici, i suoi uomini dallo sguardo ora allegro ora malinconico, dalle barbe incolte e delicate, i suoi paesaggi talmente realistici e profondi da mozzare il fiato, poteva regalarci un'opera di tale intensità, capace di coinvolgere chiunque la legga.
E' un fumetto che chiunque dovrebbe leggere, scoprendovi un autentico capolavoro, ma che, ahimè, non può vedersi assegnata la perfezione per via dell'edizione italiana Planet Manga, che rovina l'atmosfera del 90% delle tavole impecettando le didascalie. Fortunatamente, nel quarto volume, uscito qualche anno dopo i primi tre, il numero delle pecette è stato drasticamente diminuito (ma non azzerato), sostituito da ricostruzioni, purtroppo spesso tutt'altro che perfette, della tavola originale.
Si tratta, tuttavia, di piccolezze che, per quanto possano infastidire un occhio più attento, di certo sono ben poca cosa di fronte all'intensità di una storia profonda, sensibile e toccante come davvero poche altre, che conferma ancora una volta, qualora ce ne fosse ancora bisogno, il grande talento artistico del maestro Taniguchi e il suo sconfinato amore per l'avventura, la narrazione e il mondo stesso.
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
---|---|---|
Jiro Taniguchi - Seton (Gazzetta dello Sport) 14 | € 9.90 | La Gazzetta dello Sport |
Jiro Taniguchi - Seton (Gazzetta dello Sport) 15 | € 9.90 | La Gazzetta dello Sport |
Jiro Taniguchi - Seton (Gazzetta dello Sport) 16 | € 9.90 | La Gazzetta dello Sport |
Jiro Taniguchi - Seton (Gazzetta dello Sport) 17 | € 9.90 | La Gazzetta dello Sport |
Seton 1 | € 12.50 | Panini Comics |
Seton 2 | € 12.50 | Panini Comics |
Seton 3 | € 12.50 | Panini Comics |
Seton 4 | € 15.90 | Panini Comics |
Ho apprezzato moltissimo il lato "wild" di Taniguchi in Blanca, ma l'atmosfera così genuina alla Jack London di Seton mi attira ancor di più.
Sarebbe magnifico se venisse rieditata nella Tanuguchi Colle ction questa serie, visto che ci sarebbe anche qualche problemuccio di reperibilità...
Leggendo la recensione, soprattutto in merito al quarto volume, mi è venuto subito in mente quel piccolo gioiello di film che è "L'orso" di Jean-Jacques Annaud
Contento che ci siano recensioni su questo genere di manga che seppur Taniguchi sia acclamato in tutto il mondo resta pur sempre di nicchia. Credo che comunque (nel suo caso) la causa sia più delle case editrici che non lo "serializzano" praticamente mai ma obbligano i lettori a sborsare cifre spropositate per avere i suoi volumi. Sennò non mi spiego come questo autore non sia il preferito (o tra i preferiti) di tantissimi amanti dei manga.....
Tutto ciò che riguarda cacciatori non mi interessa e mi provoca fastidio e disprezzo.
in ogni caso ancora una volta taniguchi... questo nome riecheggia sempre piu nella mia testa... e man mano che si avvicina Lucca Comics & games mi viene in mente che LUI sarà presente...
FUCK YEAH!
@ oberon
verissimo! stavo pensando qualcosa di simile. grande opera d'arte, "L'orso"...
La recensione e molto curata, sarà la millesima volta che lo dico, e su questo non ci piove. Complimenti Kotaro.
Sono un lettore un pò anzianotto, e il mio nick lo dimostra, seguo questo sito da tanto tempo e non sono mai intervenuto. Adoro Taniguchi ma rispetto i gusti di tutti, ci mancherebbe, ma questo commento è davvero imbarazzante. Mi chiedo se tu abbia letto la recensione (tra l'altro ottima) con attenzione. Se no, ti invito a rifarlo. Da altri tuoi post sembra non ti piaccia il 99% di quello che esca, e anche su questo non c'è nulla di male, solo che mi pare tu ti muova più per partito preso che su effettive basi critiche. Se una cosa non interessa non vuol dire che faccia schifo o, perlomeno, se proprio non si vuole tentare una lettura, usare un pò di condizionale non guasterebbe.
Dannata Planet, con la nuova Taniguchi Collection ripropone capolavori in edizioni perfette (quasi, se non fosse per l'adattamento dei vecchi lavori) e anche opere nuove, e spero anche io che questa non faccia eccezzione!
Nel frattempo devo ancora leggermi "Gli anni dolci" e aspetto con ansia Mon anné (o come si scriva, non ricordo.)
Seton è una delle opere più belle di Taniguchi (anche se non è propriamente sua, visto che i testi sono di Yoshiharu Imaizumi e le vicende originali sono basate su scritti autobiografici dello stesso Seton). Adoro quando Taniguchi parla d'America, d'avventure, di animali, e questa è secondo me una delle opere in cui lo fa meglio.
Leggendo, si ha proprio l'impressione di leggere un vecchio romanzo per ragazzi o di guardare un vecchio film, inoltre si nota un amore per la natura davvero sconfinato, fra le righe di quest'opera, anche se il rapporto fra l'uomo e la natura è complicato e ricco di sfaccettature e non sempre limpido.
E' un fumetto maturo, profondo, che fa riflettere e anche commuovere. Leggendo "Lobo" (il primo volume) ho pianto tantissimo, e visto che gli altri due volumi mi avevano coinvolto leggermente di meno mi ero detto "Il peggio è passato"... e invece no Esce il quarto volume dedicato agli orsi (i miei animali preferiti), e giù lacrimoni...
Per certi versi, tra l'altro, soprattutto nel volume dedicato agli orsi, mi ha ricordato un pò il mio amato Ginga Nagareboshi Gin, e questa è cosa buona e giusta
L'accostamento con le opere di Jack London non è sbagliato, visto che il periodo è quello, ma a tal proposito segnalo anche che Taniguchi ha realizzato proprio un fumetto basato su Jack London, ossia "L'uomo della Tundra", raccolta di racconti che sono in parte rielaborazioni di scritti autobiografici o racconti di London (e c'è anche un racconto, questo sì, che pare Ginga Nagareboshi Gin perchè parla della caccia agli orsi coi cani Akita ).
Seton è un'opera veramente bella, che vi consiglio indiscriminatamente. Peccato solo che non sia riuscito a capire se finisce col quarto numero o se in futuro potrebbero uscirne altri (volendo, si potrebbero creare storie all'infinito), e che l'edizione italiana sia piena di pecette...
@ Oberon
Non dar la colpa a me, che di Taniguchi si deve recuperare tutto a prescindere u_u Piuttosto spiegami cos'è questo film "L'orso"... *_*
@ Turboo Stefo
Ai tempi di Bocchan te lo sconsiglio. Io ho letto solo i primi due volumi sinora, e l'ho adorato, ma ponendo che anche i restanti otto si mantengano sullo stesso stile, è un'opera che annoia terribilmente chi non conosce la storia e la letteratura del Giappone Meiji, poichè si tratta semplicemente di cronache di vita di quel periodo, strapiene di personaggi storici. Io che me li son dovuti sciroppare in mille salse per gli esami, quando li vedo comparire faccio "Ooooh... *_*" e so che cosa faranno e perchè si comportano in tal modo, tu magari no e t'annoi
@ Shaoranlover
Quando vuoi, ti faccio fare una bella scorpacciata di Taniguchi Comunque, anche se Seton è il padre dello scoutismo questo argomento non viene trattato nel fumetto (tra l'altro approvo, una volta alle elementari ebbi l'ardire di accompagnare il mio migliore amico al suo giorno di scout e mi bruciai con l'accendino che dovevo usare per un gioco organizzato dal capo-scout, trauma infantile >_<).
@ Giannigreed
Comprendo perfettamente il tuo punto di vista. Anch'io sono contrario alla caccia, soprattutto per quanto riguarda certe specie animali, ma qui parliamo dell'800, ed era inevitabile in quel periodo
Magari prima o poi mi potrei cimentare con qualche opera del maestro Taniguchi e potrei considerare anche questa sebbene i cacciatori in generale non mi stiano per niente simpatici ma forse proprio per questo sarebbe interessante vedere come viene sviluppata la figura del protagonista.
La recensione è insolitamente breve perchè si tratta di un update di una delle prime recensioni che feci qua sul sito, quando ancora erano usciti solo i primi tre volumi dell'opera, e non ci avevo ancora preso la mano.
Se avessi dovuto rifarla di sana pianta oggi sarebbe stata di sicuro molto più lunga, ma con le raccolte di racconti tendo sempre a stringere, dato che non posso e non voglio mettermi a discutere nel dettaglio di tante piccole storie diverse fra loro, come in questo caso
In ogni caso il Manga in questione pare alquanto interessante visto che tratta di un naturalista - non sapevo che tal Seton fosse il padre dello scoutismo! *_* Ma una cosa: perché ce l'avete tutti contro gli scout? A me piaceva essere un lupetto! - , tuttavia prezzo più edizione da paura della Planet mi lasciano propendere senza indugio alcuno su qualche altra serie del Sommo!
Prima di tutto devo fare i complimenti a Kotaro, che comunque anche se era alle prime armi era sempre un buon recensore. Che è migliorato, questo è vero!
Parlando dell'opera, non l'ho letta, ma Taniguchi è un grandissimo, davvero in tutti i sensi. Complimentissimi anche per i disegni.
Anche io come molti sto cercando di recuperare alcune opere sue, ma il problema è come quello di Andromeda, mancano i dindi!
Di sicuro se dovrò prendere un'opera del maestro, prenderò probabilmente questa, ma il problema è se la prenderò!
Leggo solo ora il riferimento al film "l'orso" che non sapevo fosse di Annaud. Lo pensavo più un film-documentario. Un film di boh 20 anni fa che ricordo molto emozionante, la storia di un baby orso che perde la madre a causa dei bracconieri e poi tutto ruota sulla sua storia, al suo rapporto con un altro orso, ai bracconieri che lo cacciano per tutto il film ecc.... Praticamente senza dialoghi e immerso in un panorama bellissimo. Gran film, saranno 15 anni che non lo vedo più .
Ti metterei un video da Youtube, ma quelli che trovo spoilerano tutti le scene più belle XD.
Son sicuro che ci sono molte similitudini con Seton e ti piacerebbe moltissimo con il suo classico tema uomo vs natura trattato benissimo (la scena alla fonte è una delle più belle della storia del cinema imho) e quella componente quasi da "romanzo di formazione" (vedasi la scena finale del film, da applausi) che ci sta benissimo se cucita addosso all'orsacchiotto. Per non parlare poi di questa strana convivenza tra il piccolo orsacchiotto e il grosso e scorbutico grizzly
Insomma mettilo in wishlist
"strana convivenza tra il piccolo orsacchiotto e il grosso e scorbutico grizzly"
Questa l'ho già sentita...
(e risentirla mi piacerà moltissimo *_*)
si si kota fidati che l'orso è un dannato capolavoro... un film talmente atipico e allo stesso tempo così veritiero e realistico da sconcertare profondamente l'animo sensibile dello spettatore (ammesso che vi sia sensibilità). e che ancora una volta, se non bastasse, rimarca e sottolinea la crudeltà e la spietatezza sia della natura che dell'essere umano. niente di più vero. da vedere!
Lo so, sono di parte..u__u
Alucard @
Non si chiama Kota, ma Koda xD ( ''Koda fratello orso'' il più bel cartone animato degli ultimi 50 anni della Disney a mio modesto avviso )
L'anime più bello sugli orsi è invece : Jacky, l'orso del monte Tallac !! ( che è la trasposizione animata di Monarch.)
W GLI ORSI E ABBASSO LA CACCIA !!
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