Sono passati sei mesi da quando Nanoha si è separata da Fate in seguito alla risoluzione del caso che le vedeva coinvolte, ed ora è tornata alla sua vita normale continuando comunque ad allenarsi nella magia, nell'attesa di poter rivedere la sua ormai carissima amica.
Una sera però, Nanoha viene improvvisamente attaccata da una giovane maga di origine sconosciuta e si trova a dover ingaggiare nuovamente battaglia. Quasi sul punto di soccombere per la maggiore potenza del nemico, per Nanoha sarebbe la fine se non arrivassero in suo soccorso proprio Fate, insieme al suo fedele famiglio Arf e al “vecchio socio” Yuuno.
Sfuggito con fatica dagli assalitori, il gruppo si trova così riunito ancora una volta e Nanoha, insieme a Fate, decide di collaborare con gli agenti dell'agenzia d'Amministrazione dello spazio-tempo per indagare sui nuovi nemici...
Prodotto l'anno immediatamente successivo alla prima stagione, Mahou Shoujo Lyrical Nanoha A'S (sigla da leggersi nell'inglese Ace, come “Asso”, in base agli intenti degli autori) segna il ritorno con una nuova avventura per l'ormai inseparabile coppia Nanoha-Fate rapidamente entrata nel cuore degli spettatori.
Ed è un ritorno che ci porta subito nel vivo dell'azione con giusto una minima e formale preparazione quasi che fosse una la vecchia serie che prosegue naturalmente. In effetti delle protagoniste e dei loro alleati lo spettatore fedele sa già tutto e non c'è più bisogno di un lungo riscaldamento.
La partenza con scatto però non fa stravolgere lo stile peculiare di Nanoha ne tantomeno la caratterizzazione dei suoi personaggi. E perciò ritroviamo lo stesso registro “gentile” che ne caratterizzava i dialoghi e l'originale alchimia fra magia e tecnologia (stavolta però più marcatamente presente) con combattimenti “da shonen” che avevano dato peculiarità alla serie. Anche il comparto tecnico viene confermato sugli stessi livelli con forse una maggiore cura negli effetti speciali.
Ma Nanoha A'S non è, come potrebbe sembrare inizialmente, un semplice seguito all'insegna del motto “squadra che vince non si cambia” perché vi sono diversi interventi volti a migliorare quella che era una base iniziale già molto buona.
Si inizia dalla storia, ora più intricata e meno lineare della precedente con alcuni retroscena e allargamenti dell'orizzonte su quello che è l'universo in cui si ambienta Nanoha.
Ma ancora, e come del resto era già stato in precedenza, il potenziale della serie si rivela mediante la contrapposizione tra i “buoni” e i loro antagonisti che mai sono dei meri malvagi con il monotematico chiodo fisso della distruzione ma piuttosto delle persone costrette alla lotta per raggiungere una diversa giustizia.
In Nanoha A'S questo ruolo tocca ai “Cavalieri Belka” (Wolkenritter), un gruppo di guerrieri magici dall'origine leggendaria e misteriosa, formato da Vita, una maga simile come tipologia a Nanoha, da Shamal, gentile maga esperta in magie curative, dal famiglio Zafira e dalla loro leader, la solenne guerriera spadaccina Signum (quattro nomi tutti ricavati da modelli di automobili un po' come le CLAMP fecero in "Magic Knight" Rayearth per vari personaggi principali e non).
Nel legame verso la loro padrona Hayate Yagami, una ragazzina della stessa età di Nanoha e Fate costretta su una sedia a rotelle da una malattia, sarà nascosta la risposta al perché delle loro azioni e del loro essere nemesi del gruppo di Nanoha. Ed è da questo scontrarsi che vedremo venire alla luce il carattere e la personalità dei nuovi personaggi e l'ulteriore crescita di quelli che già conoscevamo.
I Belka dal canto loro si riveleranno dei personaggi interessanti e sapientemente caratterizzati così come la suddetta Hayate che nel corso della storia diventerà sempre più centrale. Il cast già ampio e molto convincente in partenza va quindi ad arricchirsi con nuove e significative presenze. E tra nuovi e vecchi elementi nasceranno anche nuovi “giochi a due” tra i quali spicca quello di ardente rivalità combinato tra Signum e Fate.
Ed è proprio qui che questo anime fa valere le sue carte migliori ampliando ed esaltando quanto si era visto nel suo predecessore: non una "classica" lotta tra il bene e il male ma un confronto tra due parti aventi entrambi l'obbiettivo di raggiungere la propria giustizia. Uno scontro giocato non solo all'arma bianca o all'ultimo incantesimo ma anche sul piano emotivo ove valenti spiriti affilati come lame faranno vibrare l'arena quanto e più delle armi.
Cuore e massimo punto di forza di Nanoha A'S è dunque costituito dal suo unico cast di personaggi con l'ovvio appoggio di un doppiaggio di pregevole fattura sul quale ritroviamo Yukami Tamura (Nanoha) e Nana Mizuki (Fate) cui si aggiungono altri ottimi interpreti come Kana Ueda (Hayate) e Kaori Shimizu (Signum).
Si conferma il buon livello anche per le musiche e si conferma anche il coinvolgimento della Mizuki nella bella sigla d'apertura “Eternal Blaze” (e anche in “Brave Phoenix”, brano che si sentirà verso la fine) e della Tamura nella sigla di chiusura “Spiritual Garden”.
Tra similitudini stilistiche e formali, Nanoha A'S quasi rischia di ripetere l'errore del suo predecessore e di smorzarsi nel finale: colpevole è forse il “Boss finale”, minaccioso e affascinante nella sua forma intermedia, interlocutorio e statico in quella finale. Ironia della sorte, ma l'anime pare seguire forse inconsapevolmente in questo frangente le orme di un altro campione della vecchia generazione del majokko quale Sailor Moon S e del suo impersonale nemico Pharaoh 90 .
Opinioni, analogie magari forzate, forse un calo nel finale c'è ma poco viene pregiudicato in fin dei conti.
Una sera però, Nanoha viene improvvisamente attaccata da una giovane maga di origine sconosciuta e si trova a dover ingaggiare nuovamente battaglia. Quasi sul punto di soccombere per la maggiore potenza del nemico, per Nanoha sarebbe la fine se non arrivassero in suo soccorso proprio Fate, insieme al suo fedele famiglio Arf e al “vecchio socio” Yuuno.
Sfuggito con fatica dagli assalitori, il gruppo si trova così riunito ancora una volta e Nanoha, insieme a Fate, decide di collaborare con gli agenti dell'agenzia d'Amministrazione dello spazio-tempo per indagare sui nuovi nemici...
Prodotto l'anno immediatamente successivo alla prima stagione, Mahou Shoujo Lyrical Nanoha A'S (sigla da leggersi nell'inglese Ace, come “Asso”, in base agli intenti degli autori) segna il ritorno con una nuova avventura per l'ormai inseparabile coppia Nanoha-Fate rapidamente entrata nel cuore degli spettatori.
Ed è un ritorno che ci porta subito nel vivo dell'azione con giusto una minima e formale preparazione quasi che fosse una la vecchia serie che prosegue naturalmente. In effetti delle protagoniste e dei loro alleati lo spettatore fedele sa già tutto e non c'è più bisogno di un lungo riscaldamento.
La partenza con scatto però non fa stravolgere lo stile peculiare di Nanoha ne tantomeno la caratterizzazione dei suoi personaggi. E perciò ritroviamo lo stesso registro “gentile” che ne caratterizzava i dialoghi e l'originale alchimia fra magia e tecnologia (stavolta però più marcatamente presente) con combattimenti “da shonen” che avevano dato peculiarità alla serie. Anche il comparto tecnico viene confermato sugli stessi livelli con forse una maggiore cura negli effetti speciali.
Ma Nanoha A'S non è, come potrebbe sembrare inizialmente, un semplice seguito all'insegna del motto “squadra che vince non si cambia” perché vi sono diversi interventi volti a migliorare quella che era una base iniziale già molto buona.
Si inizia dalla storia, ora più intricata e meno lineare della precedente con alcuni retroscena e allargamenti dell'orizzonte su quello che è l'universo in cui si ambienta Nanoha.
Ma ancora, e come del resto era già stato in precedenza, il potenziale della serie si rivela mediante la contrapposizione tra i “buoni” e i loro antagonisti che mai sono dei meri malvagi con il monotematico chiodo fisso della distruzione ma piuttosto delle persone costrette alla lotta per raggiungere una diversa giustizia.
In Nanoha A'S questo ruolo tocca ai “Cavalieri Belka” (Wolkenritter), un gruppo di guerrieri magici dall'origine leggendaria e misteriosa, formato da Vita, una maga simile come tipologia a Nanoha, da Shamal, gentile maga esperta in magie curative, dal famiglio Zafira e dalla loro leader, la solenne guerriera spadaccina Signum (quattro nomi tutti ricavati da modelli di automobili un po' come le CLAMP fecero in "Magic Knight" Rayearth per vari personaggi principali e non).
Nel legame verso la loro padrona Hayate Yagami, una ragazzina della stessa età di Nanoha e Fate costretta su una sedia a rotelle da una malattia, sarà nascosta la risposta al perché delle loro azioni e del loro essere nemesi del gruppo di Nanoha. Ed è da questo scontrarsi che vedremo venire alla luce il carattere e la personalità dei nuovi personaggi e l'ulteriore crescita di quelli che già conoscevamo.
I Belka dal canto loro si riveleranno dei personaggi interessanti e sapientemente caratterizzati così come la suddetta Hayate che nel corso della storia diventerà sempre più centrale. Il cast già ampio e molto convincente in partenza va quindi ad arricchirsi con nuove e significative presenze. E tra nuovi e vecchi elementi nasceranno anche nuovi “giochi a due” tra i quali spicca quello di ardente rivalità combinato tra Signum e Fate.
Ed è proprio qui che questo anime fa valere le sue carte migliori ampliando ed esaltando quanto si era visto nel suo predecessore: non una "classica" lotta tra il bene e il male ma un confronto tra due parti aventi entrambi l'obbiettivo di raggiungere la propria giustizia. Uno scontro giocato non solo all'arma bianca o all'ultimo incantesimo ma anche sul piano emotivo ove valenti spiriti affilati come lame faranno vibrare l'arena quanto e più delle armi.
Cuore e massimo punto di forza di Nanoha A'S è dunque costituito dal suo unico cast di personaggi con l'ovvio appoggio di un doppiaggio di pregevole fattura sul quale ritroviamo Yukami Tamura (Nanoha) e Nana Mizuki (Fate) cui si aggiungono altri ottimi interpreti come Kana Ueda (Hayate) e Kaori Shimizu (Signum).
Si conferma il buon livello anche per le musiche e si conferma anche il coinvolgimento della Mizuki nella bella sigla d'apertura “Eternal Blaze” (e anche in “Brave Phoenix”, brano che si sentirà verso la fine) e della Tamura nella sigla di chiusura “Spiritual Garden”.
Tra similitudini stilistiche e formali, Nanoha A'S quasi rischia di ripetere l'errore del suo predecessore e di smorzarsi nel finale: colpevole è forse il “Boss finale”, minaccioso e affascinante nella sua forma intermedia, interlocutorio e statico in quella finale. Ironia della sorte, ma l'anime pare seguire forse inconsapevolmente in questo frangente le orme di un altro campione della vecchia generazione del majokko quale Sailor Moon S e del suo impersonale nemico Pharaoh 90 .
Opinioni, analogie magari forzate, forse un calo nel finale c'è ma poco viene pregiudicato in fin dei conti.
Mahou Shoujo Lyrical Nanoha A'S si pone quindi al contempo come nuova e ulteriore evoluzione e consacrazione di questa saga che ha portato il genere delle “maghette” sotto una nuova veste nel nuovo millennio.
Una storia che appassiona e commuove, che si proietta verso temi importanti come quello della solitudine o dell'emarginazione ma senza mai sfociare nel tragico strappalacrime, riuscendo nei momenti appropriati a strappare qualche sorriso e a divertire visivamente lo spettatore con combattimenti ben orchestrati.
Un anime di altissimo livello, che nell'ambito del majokko degli anni 2000 si pone come il migliore del suo decennio al pari dell'ottimo, e suo complementare, Pretty Cure Splash Star.
Una storia che appassiona e commuove, che si proietta verso temi importanti come quello della solitudine o dell'emarginazione ma senza mai sfociare nel tragico strappalacrime, riuscendo nei momenti appropriati a strappare qualche sorriso e a divertire visivamente lo spettatore con combattimenti ben orchestrati.
Un anime di altissimo livello, che nell'ambito del majokko degli anni 2000 si pone come il migliore del suo decennio al pari dell'ottimo, e suo complementare, Pretty Cure Splash Star.
A pelle.
Davvero molto bello e ben fatto, con l'unica grossa pecca di aver gestito male la situazione "umani normali assenti durante i combattimenti nei cieli della città".
Sbalorditivo per coloro che amano vedere duelli e combattimenti magici tra personaggi molto carini.
Comunque sia, complimenti per la recensione.
Infatti dopo questa serie ho apprezzato ancora di più. ( chissà come sarà il 2° movie, che ripercorre le vicende di questa serie )
Anche se purtroppo resterà una mera speranza, spero che qualcuno decida di acquisire i diritti per l'Italia delle serie e perché no! Anche dei manga, se invece non restasse una speranza, io sarei tra gli acquirenti!!!
In effetti lo potremmo considerare come una seconda parte di un unica serie considerando la forte continuity con l'arco narrativo precedente, tuttavia considerata la buona evoluzione che compie tutto l'insieme, l'introduzione di molti personaggi importanti e lo spostamento marcato verso l'action, direi che non è sbagliato rimarcarne la separazione con una seconda serie "formalizzata".
Trovo poi un po' insolito che alcuni trovino brutto il character design qui applicato, a me personalmente piaceva, tra l'altro quello della sere successiva (StrikerS) mi ha attirato all'universo Nanoha.
Meglio sorvolare poi su come viene classificata da alcuni questa serie dopo la visione di un numero di episodi contabile sulle dita di una mano
Non ti curar di loro...
comunque complimenti per la recensione.
Certo il chara non è tra i miei preferiti, ma poco importa alla fine.
Complimenti a Swordman.
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