Reideen 2007
“Reideen” è “Reideen”!
A mio avviso non ha niente a che spartire con “Reideen”, se non l’aurea divina: un chara accettabile, un mecha interessante, un deja vu di story e una scadente computer grafica che non si omogenea per niente con il 2D, con movement lenti che non hanno niente di divino. In generale, il più scarso remake di un grande titolo del passato. Secondo il mio modesto parere, credo che, se prodotto in 2D, quindi con tanto vecchio olio di gomito, con meno oro sul Reideen a sottolinearne la divinità - per quello basterebbero gli stessi intenti espressi con l’originale e unico “Reideen” -, credo che avrebbero creato un anime di cui si sarebbe parlato a lungo e forse in eterno come la fonte d’ispirazione.
A mio avviso non ha niente a che spartire con “Reideen”, se non l’aurea divina: un chara accettabile, un mecha interessante, un deja vu di story e una scadente computer grafica che non si omogenea per niente con il 2D, con movement lenti che non hanno niente di divino. In generale, il più scarso remake di un grande titolo del passato. Secondo il mio modesto parere, credo che, se prodotto in 2D, quindi con tanto vecchio olio di gomito, con meno oro sul Reideen a sottolinearne la divinità - per quello basterebbero gli stessi intenti espressi con l’originale e unico “Reideen” -, credo che avrebbero creato un anime di cui si sarebbe parlato a lungo e forse in eterno come la fonte d’ispirazione.
Quest'anime è riservato a pochissimi.
È così, prendendo a prestito e modificando una frase di Nietzsche, che voglio iniziare la mia recensione a Reideen 2007. Nietzsche riteneva che il suo saggio "L'Anticristo" fosse un'opera di difficile comprensione, non tanto per i contenuti, ma per via dei possibili destinatari; in quanto esistevano (a suo dire) pochi capaci di comprendere il suo messaggio, nella nostra società.
Allo stesso modo, io ritengo che Reideen sia un anime facile da fraintendere e sottostimare; specialmente nell'epoca di mecha fracassoni e delle commistioni con generi agli antipodi rispetto a ciò che ha sempre caratterizzato il mecha.
La trama di Reideen è molto semplice. Il protagonista, che fa di nome Saiga Junki ed è uno studente con pochi grilli per la testa, riceve la comunicazione che hanno scoperto indizi sulla scomparsa del padre, di professione archeologo. La famiglia si reca sul posto, dove sono presenti delle misteriose rovine, e li Junki entra in contatto con Reideen per la prima volta. Sfortunatamente, dei misteriosi nemici sono interessati ad esso, e questi spediranno periodicamente delle bestie giganti contro il gigante d'oro, al fine di sconfiggerlo e catturarlo.
In teoria da qui le cose si fanno semplici: i nemici mandano una bestia gigante; Junki sale su Reideen; Reideen vince. Tuttavia non dovreste essere traviati da questa struttura semplicistica: è il modo con cui è portata avanti quest'idea semplice che da un gran valore all'anime.
Reideen infatti è un'opera peculiare e unica del suo periodo: non esagererei nel dire che sembra catapultata qui da un mondo parallelo, un mondo in cui non ci sono state le rivoluzioni del genere mecha degli anni 90 e degli anni 00. Reideen non è un'opera nata vecchia, e a suo modo possiede molti elementi tipici degli anime attuali, ma sembra ignorare volutamente tutto ciò che è stato costruito in ambito mecha negli ultimi vent'anni, basando i suoi spunti sulla filosofia che esisteva precedentemente (e non è affatto un difetto).
Il protagonista ne è la palese dimostrazione: è un bravo ragazzo, è diligente e bravo a scuola, non ha conflitti con i genitori ma vuol bene alla mamma, ed il più delle volte sa tirarsi fuori dalle situazioni difficili senza dover passare attraverso a momenti di crescita trascendentali.
Saiga Junki è un protagonista "pro". Membro di una categoria un tempo estremamente frequente e ora estremamente rara, egli non ha dunque bisogno di mutare lungo la storia per essere convincente, ma rimane sempre fedele a se stesso. Anche i personaggi che lo circondano sono generalmente ben caratterizzati e con una psicologia ben definita. Certo, alcuni lo sono meglio di altri, ma in genere no ho mai sentito il fastidio di trovarmi di fronte a un personaggio troppo abbozzato.
Discorso appena appena diverso per i nemici, sia alieni che umani. Essi sono un tantino trascurati, e in effetti mancano le motivazioni che li spingono ad agire. Tuttavia trovo questo aspetto secondario. Come ho già spiegato, Reideen 2007 è un anime che prende a man basse da un concept lontano nel tempo; un concept dove i nemici spesso erano solo il "motore" per mettere in moto l'eroe. Di conseguenza, conscio di ciò, non trovo particolarmente disturbante la poca caratterizzazione degli antagonisti, tranne che per uno, che avrebbe meritato davvero maggior spazio.
Una cosa che ho apprezzato è che non ci sono solo nemici "esterni", ma anche "interni". Questo ha permesso una certa ecletticità nello sviluppo dell'opera.
Rimanendo sempre in tema della relazione di quest'opera con gli schematismi del passato, anche in Reideen troviamo una struttura autoconclusiva. Le opere del passato tendevano però ad organizzarsi in episodi autoconclusivi, mentre nell'anime sotto esame hanno optato per dei mini archi narrativi, della durata di circa 2 episodi. Scelta a mio avviso azzeccata, dato che ciò ha permesso di dover utilizzare meno idee per le (dis)avventure del protagonista; ed il minutaggio doppio ha permesso di portarle avanti in modo mai banale e nel contempo di dare una maggior caratterizzazione dei personaggi (le mie considerazioni precedenti erano anche frutto di questa scelta stilistica).
Non c'è nulla di veramente originale, ma tutto è degnamente sviluppato.
La collocazione dell'opera nel panorama mecha è invece tutt'altro che "vecchio stile": Reideen 2007 è infatti uno dei pochi esponenti del "mecha-divino". Il genere fonda le sue radici negli anni 70, dove diverse opere mostravano alcune caratteristiche, ma nasce propriamente negli anni 80, per merito di "Space Runaway Ideon". Questo sottogenere del super robot ha come caratteristica la natura mistica del mecha (spesso associato a caratteristiche divine) ed il fatto che la macchina ha una certa influenza sullo svolgimento della trama (rendendola di fatto molto più che una mera macchina). A parte "Ideon", anche "RahXephon" entra di diritto nella categoria, e non lo cito a caso. Infatti sia quest'ultimo che Reideen 2007 sono una sorta di "omaggio" all'anime "Yuusha Raideen" del 1975, che era uno degli antesignani del genere.
Ed ora veniamo a una delle caratteristiche peculiari dell'opera, quella che ve la farà amare o odiare: il ritmo. Reideen è un anime generalmente lento e morigerato. In esso non ci sono la benché minima traccia di esagerazioni, colpi di scena (improbabili), morti ad alto carico di pathos o importantissime e sconvolgenti rivelazioni. Reideen è come un fiume di pianura, che scorre placidamente nel suo letto; è un anime calmo e rilassante, capace tuttavia di appassionare per via della sapiente costruzione dell'opera.
Quindi mai, e intendo sottolineare quel mai, iniziare a guardarlo con lo spirito di chi vuol vedere il mecha adrenalinico. Commettereste l'errore di paragonarlo a cose che hanno in comune solo il fatto che il protagonista pilota un robot.
Tuttavia l'anime, per quanto mi sia piaciuto, non è esente da difetti. Come ho già detto, i nemici mancano di profondità (e ho già spiegato che tutto sommato è una cosa triviale). Essi però non sono l'unica cosa che è stata tralasciata. Una cosa particolarmente disturbante è il fatto che la questione relativa alla scomparsa del padre di Junki sia stata quasi completamente dimenticata. Pure l'arco finale, che è veramente ottimo, mostra qualche pecca a livello di alcune caratterizzazioni. A mio avviso, avrebbero potuto utilizzare il tempo dell'episodio precedente a tale arco, che è un vero e proprio filler inutile, per impiegarlo nel correggere i pochi difetti a livello narrativo di quest'opera.
Prima di tirare le somme, intendo spendere qualche parola sul comparto tecnico. Reideen 2007 non è un'opera ad altissimo budget, questo è evidente. I disegni non sono molto dettagliati, e nelle scene di combattimento la cg la fa da padrone. Ho tuttavia apprezzato il modo con cui gli autori abbiano voluto sopperire a queste carenze: per quanto riguarda il character desing, è stato saggiamente scelto un tipo di disegno tendente al realistico. A mio avviso questa è una scelta ottima, e in genere credo che tenda ad aumentare la longevità tecnica dell'opera. Inoltre la parte in cg è quasi sempre ambientata di notte, cosa che tende ad attenuare l'aspetto scarno e giocattoloso. Un'aspetto che potrebbe essere biasimabile è la "lentezza" dei combattimenti. I mecha e le bestie giganti si muovono in modo estremamente lento, e questo è uno degli elementi che potrebbe spiazzare di più.
Personalmente però non ho trovato la cosa sgradevole: essa da un taglio "mastodontico" ai combattimenti, cosa che ho apprezzato.
Infine vi è il comparto audio, che considero una spanna sopra la media e che accompagna degnamente le avventure e le sfide di Junki. Anche le due sigle mi sono piaciute: le ho trovate parecchio orecchiabili e "adatte" all'opera in questione.
Vorrei però porre una menzione d'onore sul finale. Nonostante ci siano aspetti che sarebbero stati da caratterizzare di più, l'ho trovato veramente degno, e mi è piaciuta pure l'idea del mini-epilogo dopo il finale, che si ricollega direttamente alla sigla iniziale: qualcuno potrebbe pensare che tale sigla sia fuorviante, ma in realtà non lo è per nulla, ed io l'ho trovato un piccolo tocco di classe.
Ci troviamo dunque di fronte ad un'ottima opera, che a mio avviso paga lo scotto di essere pesantemente anticonformista, se presa in esame nel contesto temporale della sua uscita, e che può dare immense soddisfazioni se si comprende con cosa si ha a che fare. Il mio 8 è molto più di un 8, è quasi un 8.5. Mi sarebbe piaciuto veramente molto dare 9 a questa serie, che non taglia questo traguardo per alcune sbavature, e per il fatto che fa il suo mestiere e non tenta affatto il colpaccio per rimanere negli annali del genere (e, ironicamente, fa molto meglio di altre e maggiormente blasonate opere quasi unicamente per quest'ultimo motivo).
È così, prendendo a prestito e modificando una frase di Nietzsche, che voglio iniziare la mia recensione a Reideen 2007. Nietzsche riteneva che il suo saggio "L'Anticristo" fosse un'opera di difficile comprensione, non tanto per i contenuti, ma per via dei possibili destinatari; in quanto esistevano (a suo dire) pochi capaci di comprendere il suo messaggio, nella nostra società.
Allo stesso modo, io ritengo che Reideen sia un anime facile da fraintendere e sottostimare; specialmente nell'epoca di mecha fracassoni e delle commistioni con generi agli antipodi rispetto a ciò che ha sempre caratterizzato il mecha.
La trama di Reideen è molto semplice. Il protagonista, che fa di nome Saiga Junki ed è uno studente con pochi grilli per la testa, riceve la comunicazione che hanno scoperto indizi sulla scomparsa del padre, di professione archeologo. La famiglia si reca sul posto, dove sono presenti delle misteriose rovine, e li Junki entra in contatto con Reideen per la prima volta. Sfortunatamente, dei misteriosi nemici sono interessati ad esso, e questi spediranno periodicamente delle bestie giganti contro il gigante d'oro, al fine di sconfiggerlo e catturarlo.
In teoria da qui le cose si fanno semplici: i nemici mandano una bestia gigante; Junki sale su Reideen; Reideen vince. Tuttavia non dovreste essere traviati da questa struttura semplicistica: è il modo con cui è portata avanti quest'idea semplice che da un gran valore all'anime.
Reideen infatti è un'opera peculiare e unica del suo periodo: non esagererei nel dire che sembra catapultata qui da un mondo parallelo, un mondo in cui non ci sono state le rivoluzioni del genere mecha degli anni 90 e degli anni 00. Reideen non è un'opera nata vecchia, e a suo modo possiede molti elementi tipici degli anime attuali, ma sembra ignorare volutamente tutto ciò che è stato costruito in ambito mecha negli ultimi vent'anni, basando i suoi spunti sulla filosofia che esisteva precedentemente (e non è affatto un difetto).
Il protagonista ne è la palese dimostrazione: è un bravo ragazzo, è diligente e bravo a scuola, non ha conflitti con i genitori ma vuol bene alla mamma, ed il più delle volte sa tirarsi fuori dalle situazioni difficili senza dover passare attraverso a momenti di crescita trascendentali.
Saiga Junki è un protagonista "pro". Membro di una categoria un tempo estremamente frequente e ora estremamente rara, egli non ha dunque bisogno di mutare lungo la storia per essere convincente, ma rimane sempre fedele a se stesso. Anche i personaggi che lo circondano sono generalmente ben caratterizzati e con una psicologia ben definita. Certo, alcuni lo sono meglio di altri, ma in genere no ho mai sentito il fastidio di trovarmi di fronte a un personaggio troppo abbozzato.
Discorso appena appena diverso per i nemici, sia alieni che umani. Essi sono un tantino trascurati, e in effetti mancano le motivazioni che li spingono ad agire. Tuttavia trovo questo aspetto secondario. Come ho già spiegato, Reideen 2007 è un anime che prende a man basse da un concept lontano nel tempo; un concept dove i nemici spesso erano solo il "motore" per mettere in moto l'eroe. Di conseguenza, conscio di ciò, non trovo particolarmente disturbante la poca caratterizzazione degli antagonisti, tranne che per uno, che avrebbe meritato davvero maggior spazio.
Una cosa che ho apprezzato è che non ci sono solo nemici "esterni", ma anche "interni". Questo ha permesso una certa ecletticità nello sviluppo dell'opera.
Rimanendo sempre in tema della relazione di quest'opera con gli schematismi del passato, anche in Reideen troviamo una struttura autoconclusiva. Le opere del passato tendevano però ad organizzarsi in episodi autoconclusivi, mentre nell'anime sotto esame hanno optato per dei mini archi narrativi, della durata di circa 2 episodi. Scelta a mio avviso azzeccata, dato che ciò ha permesso di dover utilizzare meno idee per le (dis)avventure del protagonista; ed il minutaggio doppio ha permesso di portarle avanti in modo mai banale e nel contempo di dare una maggior caratterizzazione dei personaggi (le mie considerazioni precedenti erano anche frutto di questa scelta stilistica).
Non c'è nulla di veramente originale, ma tutto è degnamente sviluppato.
La collocazione dell'opera nel panorama mecha è invece tutt'altro che "vecchio stile": Reideen 2007 è infatti uno dei pochi esponenti del "mecha-divino". Il genere fonda le sue radici negli anni 70, dove diverse opere mostravano alcune caratteristiche, ma nasce propriamente negli anni 80, per merito di "Space Runaway Ideon". Questo sottogenere del super robot ha come caratteristica la natura mistica del mecha (spesso associato a caratteristiche divine) ed il fatto che la macchina ha una certa influenza sullo svolgimento della trama (rendendola di fatto molto più che una mera macchina). A parte "Ideon", anche "RahXephon" entra di diritto nella categoria, e non lo cito a caso. Infatti sia quest'ultimo che Reideen 2007 sono una sorta di "omaggio" all'anime "Yuusha Raideen" del 1975, che era uno degli antesignani del genere.
Ed ora veniamo a una delle caratteristiche peculiari dell'opera, quella che ve la farà amare o odiare: il ritmo. Reideen è un anime generalmente lento e morigerato. In esso non ci sono la benché minima traccia di esagerazioni, colpi di scena (improbabili), morti ad alto carico di pathos o importantissime e sconvolgenti rivelazioni. Reideen è come un fiume di pianura, che scorre placidamente nel suo letto; è un anime calmo e rilassante, capace tuttavia di appassionare per via della sapiente costruzione dell'opera.
Quindi mai, e intendo sottolineare quel mai, iniziare a guardarlo con lo spirito di chi vuol vedere il mecha adrenalinico. Commettereste l'errore di paragonarlo a cose che hanno in comune solo il fatto che il protagonista pilota un robot.
Tuttavia l'anime, per quanto mi sia piaciuto, non è esente da difetti. Come ho già detto, i nemici mancano di profondità (e ho già spiegato che tutto sommato è una cosa triviale). Essi però non sono l'unica cosa che è stata tralasciata. Una cosa particolarmente disturbante è il fatto che la questione relativa alla scomparsa del padre di Junki sia stata quasi completamente dimenticata. Pure l'arco finale, che è veramente ottimo, mostra qualche pecca a livello di alcune caratterizzazioni. A mio avviso, avrebbero potuto utilizzare il tempo dell'episodio precedente a tale arco, che è un vero e proprio filler inutile, per impiegarlo nel correggere i pochi difetti a livello narrativo di quest'opera.
Prima di tirare le somme, intendo spendere qualche parola sul comparto tecnico. Reideen 2007 non è un'opera ad altissimo budget, questo è evidente. I disegni non sono molto dettagliati, e nelle scene di combattimento la cg la fa da padrone. Ho tuttavia apprezzato il modo con cui gli autori abbiano voluto sopperire a queste carenze: per quanto riguarda il character desing, è stato saggiamente scelto un tipo di disegno tendente al realistico. A mio avviso questa è una scelta ottima, e in genere credo che tenda ad aumentare la longevità tecnica dell'opera. Inoltre la parte in cg è quasi sempre ambientata di notte, cosa che tende ad attenuare l'aspetto scarno e giocattoloso. Un'aspetto che potrebbe essere biasimabile è la "lentezza" dei combattimenti. I mecha e le bestie giganti si muovono in modo estremamente lento, e questo è uno degli elementi che potrebbe spiazzare di più.
Personalmente però non ho trovato la cosa sgradevole: essa da un taglio "mastodontico" ai combattimenti, cosa che ho apprezzato.
Infine vi è il comparto audio, che considero una spanna sopra la media e che accompagna degnamente le avventure e le sfide di Junki. Anche le due sigle mi sono piaciute: le ho trovate parecchio orecchiabili e "adatte" all'opera in questione.
Vorrei però porre una menzione d'onore sul finale. Nonostante ci siano aspetti che sarebbero stati da caratterizzare di più, l'ho trovato veramente degno, e mi è piaciuta pure l'idea del mini-epilogo dopo il finale, che si ricollega direttamente alla sigla iniziale: qualcuno potrebbe pensare che tale sigla sia fuorviante, ma in realtà non lo è per nulla, ed io l'ho trovato un piccolo tocco di classe.
Ci troviamo dunque di fronte ad un'ottima opera, che a mio avviso paga lo scotto di essere pesantemente anticonformista, se presa in esame nel contesto temporale della sua uscita, e che può dare immense soddisfazioni se si comprende con cosa si ha a che fare. Il mio 8 è molto più di un 8, è quasi un 8.5. Mi sarebbe piaciuto veramente molto dare 9 a questa serie, che non taglia questo traguardo per alcune sbavature, e per il fatto che fa il suo mestiere e non tenta affatto il colpaccio per rimanere negli annali del genere (e, ironicamente, fa molto meglio di altre e maggiormente blasonate opere quasi unicamente per quest'ultimo motivo).
Il 2007, un po' come il 2014, è stato un anno ricco di serie mecha: sono andati in onda "Dancouga Nova", "Tetsujin 28", "Kotetsushin Jeeg", "Bokurano", "Gundam 00", "Votoms Pailsen Files" e altri ancora. È un anno che tutti ricordano per "Code Geass" e per "Gurren Lagann". Nessuno però lo ricorda per "Reideen". Non lo ricordano perché "Reideen" è l'anti-Code Geass e l'anti Gurren Lagann per eccellenza. In "Reideen" il fanservice sessuale praticamente non esiste, non troverete nessuna maggiorata e nessuna loli. In "Reideen" non troverete assurdi colpi di scena, personaggi iper-intelligenti o ultra-spacconi, non vedrete mecha fichissimi e mancheranno le esagerazioni oltre il limite dell'assurdo. In "Reideen" nessuno muore e nessuno resuscita.
Si tratta di una serie dal ritmo lento, anzi lentissimo, con un protagonista tranquillo, bravo a scuola, non depresso, non spaccone, senza nessuna mania di grandezza, un ottimo figliolo orfano di padre che usa il suo robot per andare a fare gli auguri di compleanno alla madre. La trama è basata sul classicissimo mostro della settimana, che il nostro eroe sconfigge puntualmente grazie al gigante dorato Reideen. Il robot deve il nome e le armi al suo predecessore degli anni settanta, un classico molto amato in Giappone, il robot che ha inventato il colpo finale. La versione del 2007 omaggia il suo predecessore in molti dettagli che faranno contento il conoscitore. Io stesso ho visto soltanto i primi ventisei episodi di "Raideen 1975" perché non è ancora stato ancora subbato interamente in lingua a me intelligibile e quindi non ho riconosciuto tutti i colpi che compaiono nella serie del 2007, probabilmente perché in originale compaiono nelle puntate che non ho ancora visto. Non si tratta comunque di un remake, ma di un omaggio, cosi come era successo per "RahXephon". "Reideen 2007" non è all'altezza di "RahXephon" ma è comunque un'ottima serie che consiglio a tutti coloro i quali odiano il robotico chiassoso. "Raideen" è riposante. Nelle puntate succede molto poco, i personaggi sono molto modesti, il chara design è semplice e umile, eppure nella sua semplicità è una serie in grado di intrattenere e di appassionare. I personaggi mi sono piaciuti tutti, specialmente il protagonista, cosa per me rarissima. Unico difetto una fastidiosa CGI, ma pazienza, non sono certo uno che giudica una serie per l'apparenza grafica. E comunque, anche se i mecha risultano piuttosto falsi, in compenso i colpi finali e la trasformazioni in God Bird sono davvero spettacolari e non ci si stanca mai di rivederli ad ogni puntata. Inoltre i combattimenti al rallentatore, cosa mai vista prima, anche se inizialmente possono apparire fastidiosi, acquistano poi un senso e ci si abitua facilmente. Del resto si tratta di robot giganteschi e potentissimi, non possono muoversi come colibrì!
La colonna sonora è più che all'altezza. Non bisogna farsi ingannare dalla opening, monopolizzata da una bella ragazza il cui ruolo si capirà soltanto nell'ultima puntata: "Reideen" non è un robotico sentimentale e ciò che si vede nella sigla è un'anticipazione di ciò che avverrà dopo la fine della serie. Soltanto nell'ottimo finale si scoprirà la verità su Reideen, robot mistico dotato di potere infinito, che entra di buon diritto nella ristretta compagnia dell'Ideon, del Gurren Lagann e di RahXephon. Data la lentezza del ritmo le ventisei puntate non sono sufficienti per dare spazio a tutti i personaggi e personalmente ne avrei gradite altre ventisei. Così non sapremo mai il segreto dietro la morte del padre del protagonista, e il personaggio di Roxell non viene approfondito a dovere: sembra quasi che la serie fosse pensata per avere più episodi e che sia stata interrotta prematuramente. È un peccato, perché si tratta di un'ottima serie, che pur con qualche pecca e pur non essendo di primo livello (non è da 9 né da 10) si fa guardare più che volentieri. La puntata finale è spettacolare e per un momento mi aveva invogliato ad approssimare il mio voto (8,5) per eccesso. Ce ne fossero di più di robotici cosi!
Si tratta di una serie dal ritmo lento, anzi lentissimo, con un protagonista tranquillo, bravo a scuola, non depresso, non spaccone, senza nessuna mania di grandezza, un ottimo figliolo orfano di padre che usa il suo robot per andare a fare gli auguri di compleanno alla madre. La trama è basata sul classicissimo mostro della settimana, che il nostro eroe sconfigge puntualmente grazie al gigante dorato Reideen. Il robot deve il nome e le armi al suo predecessore degli anni settanta, un classico molto amato in Giappone, il robot che ha inventato il colpo finale. La versione del 2007 omaggia il suo predecessore in molti dettagli che faranno contento il conoscitore. Io stesso ho visto soltanto i primi ventisei episodi di "Raideen 1975" perché non è ancora stato ancora subbato interamente in lingua a me intelligibile e quindi non ho riconosciuto tutti i colpi che compaiono nella serie del 2007, probabilmente perché in originale compaiono nelle puntate che non ho ancora visto. Non si tratta comunque di un remake, ma di un omaggio, cosi come era successo per "RahXephon". "Reideen 2007" non è all'altezza di "RahXephon" ma è comunque un'ottima serie che consiglio a tutti coloro i quali odiano il robotico chiassoso. "Raideen" è riposante. Nelle puntate succede molto poco, i personaggi sono molto modesti, il chara design è semplice e umile, eppure nella sua semplicità è una serie in grado di intrattenere e di appassionare. I personaggi mi sono piaciuti tutti, specialmente il protagonista, cosa per me rarissima. Unico difetto una fastidiosa CGI, ma pazienza, non sono certo uno che giudica una serie per l'apparenza grafica. E comunque, anche se i mecha risultano piuttosto falsi, in compenso i colpi finali e la trasformazioni in God Bird sono davvero spettacolari e non ci si stanca mai di rivederli ad ogni puntata. Inoltre i combattimenti al rallentatore, cosa mai vista prima, anche se inizialmente possono apparire fastidiosi, acquistano poi un senso e ci si abitua facilmente. Del resto si tratta di robot giganteschi e potentissimi, non possono muoversi come colibrì!
La colonna sonora è più che all'altezza. Non bisogna farsi ingannare dalla opening, monopolizzata da una bella ragazza il cui ruolo si capirà soltanto nell'ultima puntata: "Reideen" non è un robotico sentimentale e ciò che si vede nella sigla è un'anticipazione di ciò che avverrà dopo la fine della serie. Soltanto nell'ottimo finale si scoprirà la verità su Reideen, robot mistico dotato di potere infinito, che entra di buon diritto nella ristretta compagnia dell'Ideon, del Gurren Lagann e di RahXephon. Data la lentezza del ritmo le ventisei puntate non sono sufficienti per dare spazio a tutti i personaggi e personalmente ne avrei gradite altre ventisei. Così non sapremo mai il segreto dietro la morte del padre del protagonista, e il personaggio di Roxell non viene approfondito a dovere: sembra quasi che la serie fosse pensata per avere più episodi e che sia stata interrotta prematuramente. È un peccato, perché si tratta di un'ottima serie, che pur con qualche pecca e pur non essendo di primo livello (non è da 9 né da 10) si fa guardare più che volentieri. La puntata finale è spettacolare e per un momento mi aveva invogliato ad approssimare il mio voto (8,5) per eccesso. Ce ne fossero di più di robotici cosi!
Come già scritto a priori, questa non è una serie collegata al Reideen del secolo scorso.
Da amante dei cartoni robotici non potevo fare a meno di gustarmi questa serie, anche se, vero cultore del disegno, appena vista la grafica 3D imperante nel primo episodio, ho temuto il peggio. E invece no.
Che accade in questa serie? Ebbene, questa è, a parer mio, la prima serie robotica realistica. Uso il termine "realistico" perché, al di là della trama e dei mecha, i robot, amici e nemici, pur essendo in grafica 3D, fanno sentire il loro "peso". Ogni movimento, ogni azione, ogni arma ha il fascino del realismo di un possibile robot vero, quindi con movenze lente e marcate, create così a irrobustire e a rendere più vicino alla realtà tali robot.
Uno studente delle superiori viene chiamato poiché, in una remota e montagnosa zona nipponica, vengono rinvenuti alcuni oggetti del padre archeologo. Giunti in quella zona il giovane protagonista si ritrova, senza volerlo, in un alone di mistero legato ad antiche civiltà.
Nel mentre un robot "alieno" compare vicino a quelle rovine e, attenzione attenzione, compare un guerriero divino metallico gigantesco, Reideen, che pare avere un legame con il giovane studente.
Sin qui la trama di Reideen sembra la classica trama di una serie robotica ma, con il susseguirsi degli episodi, la serie diventa sempre più "adulta" e, a tratti, cupa e misteriosa.
Tra mostri robotici alieni, gruppi di intervento militare, una squadra speciale denominata "Airone Bianco", lavori di copertura, intrighi, zombie e misteriose leggende atzeche, Reideen ricopre, ad oggi, un capitolo importante dell'animazione robotica giapponese, dando in pasto agli spettatori mirabolanti scene di guerre robotiche senza mai perdere di vista gli aspetti psicologici di tutti i personaggi, compresi i personaggi secondari.
Reideen è un anime che saprà stupirvi, sempre e solo se vi avvicinerete in modo neutrale e, lo dico anche un po' amaramente, dimenticando soprattutto tutto ciò che avete visto sino a ora. Solo così potrete davvero rimanere stupiti per la classe e l'originalità di quest'anime.
Per me, è promosso a pieni voti.
Da amante dei cartoni robotici non potevo fare a meno di gustarmi questa serie, anche se, vero cultore del disegno, appena vista la grafica 3D imperante nel primo episodio, ho temuto il peggio. E invece no.
Che accade in questa serie? Ebbene, questa è, a parer mio, la prima serie robotica realistica. Uso il termine "realistico" perché, al di là della trama e dei mecha, i robot, amici e nemici, pur essendo in grafica 3D, fanno sentire il loro "peso". Ogni movimento, ogni azione, ogni arma ha il fascino del realismo di un possibile robot vero, quindi con movenze lente e marcate, create così a irrobustire e a rendere più vicino alla realtà tali robot.
Uno studente delle superiori viene chiamato poiché, in una remota e montagnosa zona nipponica, vengono rinvenuti alcuni oggetti del padre archeologo. Giunti in quella zona il giovane protagonista si ritrova, senza volerlo, in un alone di mistero legato ad antiche civiltà.
Nel mentre un robot "alieno" compare vicino a quelle rovine e, attenzione attenzione, compare un guerriero divino metallico gigantesco, Reideen, che pare avere un legame con il giovane studente.
Sin qui la trama di Reideen sembra la classica trama di una serie robotica ma, con il susseguirsi degli episodi, la serie diventa sempre più "adulta" e, a tratti, cupa e misteriosa.
Tra mostri robotici alieni, gruppi di intervento militare, una squadra speciale denominata "Airone Bianco", lavori di copertura, intrighi, zombie e misteriose leggende atzeche, Reideen ricopre, ad oggi, un capitolo importante dell'animazione robotica giapponese, dando in pasto agli spettatori mirabolanti scene di guerre robotiche senza mai perdere di vista gli aspetti psicologici di tutti i personaggi, compresi i personaggi secondari.
Reideen è un anime che saprà stupirvi, sempre e solo se vi avvicinerete in modo neutrale e, lo dico anche un po' amaramente, dimenticando soprattutto tutto ciò che avete visto sino a ora. Solo così potrete davvero rimanere stupiti per la classe e l'originalità di quest'anime.
Per me, è promosso a pieni voti.
Ho guardato i primi episodi di questa serie con scetticismo dopo aver letto le varie recensioni negative di questo sito e mi sono ritrovato ad abbandonarla dopo 7 episodi.
Però mi era rimasta in testa ed ho ripreso a guardarla e l'ho vista tutta d'un fianto <b>fidandomi solo delle mie impressioni.</b>
<b>Mi sono divertito e mi è piaciuta senza tuttavia ritenerla un capolavoro</b>, forse la potrei definire una serie d'altri tempi.
Gli episodi seguono lo schema classico degli anime dei super-robot degli anni 80 con episodi di un paio di puntate (tranne qualcuna) che offrono più respiro allo svolgimento del singolo episodio.
Non vi sono purtroppo moltissime spiegazioni di come tutto gira e funziona, del perché Reideen assomiglia così tanto a Godion, di chi sono gli alieni e così via e mi associo ad altri commenti.
Oggi siamo più smaliziati e desideriamo avere molte più trame, personaggi, colpi di scena e spiegazioni di quanto non desiderassimo 20 anni fa.
Ritengo che questa serie vada vista proprio con lo spirito degli anni 80.
Una serie leggera, con qualche attualizzazione e inserimento di tematiche degli anime degli anni 2000 senza strafare.
Ci sono i politici corrotti, ma sono delle piccole comparse, ci sono le sottotrame della gerarchia dell'esercito ma durano pochi episodi, c'è l'attualizzazione delle forze militari terrestri con le forze Jin rei e il problema dei danni causati dai combattimenti con la gestione dei civili.
Tante piccole cose che però non riescono a fare la differenza per competere con gli anime robotici dei nostri giorni.
La mia valutazione finale è un bel 6 perché mi sono divertito anche se riconosco che non può vincere se confrontato con altri prodotti moderni.
Però mi era rimasta in testa ed ho ripreso a guardarla e l'ho vista tutta d'un fianto <b>fidandomi solo delle mie impressioni.</b>
<b>Mi sono divertito e mi è piaciuta senza tuttavia ritenerla un capolavoro</b>, forse la potrei definire una serie d'altri tempi.
Gli episodi seguono lo schema classico degli anime dei super-robot degli anni 80 con episodi di un paio di puntate (tranne qualcuna) che offrono più respiro allo svolgimento del singolo episodio.
Non vi sono purtroppo moltissime spiegazioni di come tutto gira e funziona, del perché Reideen assomiglia così tanto a Godion, di chi sono gli alieni e così via e mi associo ad altri commenti.
Oggi siamo più smaliziati e desideriamo avere molte più trame, personaggi, colpi di scena e spiegazioni di quanto non desiderassimo 20 anni fa.
Ritengo che questa serie vada vista proprio con lo spirito degli anni 80.
Una serie leggera, con qualche attualizzazione e inserimento di tematiche degli anime degli anni 2000 senza strafare.
Ci sono i politici corrotti, ma sono delle piccole comparse, ci sono le sottotrame della gerarchia dell'esercito ma durano pochi episodi, c'è l'attualizzazione delle forze militari terrestri con le forze Jin rei e il problema dei danni causati dai combattimenti con la gestione dei civili.
Tante piccole cose che però non riescono a fare la differenza per competere con gli anime robotici dei nostri giorni.
La mia valutazione finale è un bel 6 perché mi sono divertito anche se riconosco che non può vincere se confrontato con altri prodotti moderni.
"Reideen" è una serie mecha del 2007, precisamente un remake di "Yuusha Raideen", anime del 1975 diretto dal grande Yoshiyuki Tomino.
A mio avviso rappresenta anche una delle opere più deludenti mai incontrate, sotto la maggior parte dei punti di vista.
L'apice della banalità riscontrata in questa produzione viene toccata innanzitutto dall'elemento più importante, la trama: Junki Saiga, un classico studente delle superiori, sopraggiunge un giorno sul luogo in cui suo padre, ora scomparso, fece in passato ricerche riguardanti un'antica civiltà.
Il ragazzo, dopo essere venuto contatto con una strana luce, viene poco dopo ritrovato privo di sensi, con in pugno uno strano braccialetto dorato.
Quella stessa sera, una misteriosa creatura meccanica caduta dal cielo invade il posto procurando ingenti danni.
Il ragazzo scoprirà di essere in grado di guidare un enorme mecha dorato, chiamato Raideen, grazie al potere del suo nuovo accessorio, e di essere l'unico in grado di sconfiggere una lunga serie di "bestie giganti" in arrivo sul pianeta Terra...
Considerando che stiamo parlando di un anime del filone robotico, il contesto potrebbe anche andare bene, ma il problema di fondo è un altro: la storia non ha un senso, dal momento che questo non viene affatto chiarito. Come mai un comune adolescente riesca a manovrare un robot ed evocarne le tecniche di combattimento senza sapere nemmeno cosa diamine gli stia accadendo, resta uno dei dubbi principali, così come la completa ambiguità della comparsa di alcuni personaggi dalle finalità vaghe (il pilota del Gadion su tutti).
La mediocrità delle idee si denota anche quando a fare la loro apparizione nella serie sono alcuni "alieni" (ridicolmente caratterizzati), assolutamente insignificanti.
La mediocrità manifestata non riguarda soltanto la trama e i personaggi, tutti piuttosto apatici, ma interessa particolarmente la sceneggiatura, scialba, noiosa, di una monotonia disarmante.
Ogni singolo episodio è costituito da una ritualità di situazioni che a lungo andare appesantiscono irreparabilmente la visione: invasione delle "bestie"-evocazione del Reideen e dei "colpi speciali" (che dura anche interi minuti, purtroppo)-scontro e sconfitta del nemico-intermezzo scolastico/familiare.
Tendendo a mente che la scaletta appena illustrata si protende per quasi tutto il corso dell'anime, se non in qualche episodio conclusivo (per nulla superiore), il risultato è allarmante.
Ma allora, cosa si potrebbe trarre in salvo da questa produzione?
Senza dubbio, la parte grafica: i protagonisti, lo ripeto, non sono certo indimenticabili, ma nel complesso il character design, i fondali e il mecha-design ostentano una certa cura e le animazioni, a loro modo, fanno scena, in particolare quelle computerizzate visibili nei combattimenti (tuttavia troppo abusate).
Il sonoro è discreto, ma alcuni brani, seguendo la solita cadenza per ogni puntata, riecheggiano fin troppo spesso.
Un'altra menzione va fatta per l'opening: la canzone è cantata dalla brava Tomiko Van, ma le immagini c'entrano ben poco con i contenuti dell'anime (Midorino non è di certo una figura così presente nella vicenda, per di più sembrerebbe di trovarsi al cospetto di uno shoujo).
In conclusione, mi sento di sconsigliare questo prodotto, che definirei del tutto inconcludente, modernizzato esclusivamente nelle vesti, incapace di intrattenere minimamente anche i fan più spudorati del genere.
A mio avviso rappresenta anche una delle opere più deludenti mai incontrate, sotto la maggior parte dei punti di vista.
L'apice della banalità riscontrata in questa produzione viene toccata innanzitutto dall'elemento più importante, la trama: Junki Saiga, un classico studente delle superiori, sopraggiunge un giorno sul luogo in cui suo padre, ora scomparso, fece in passato ricerche riguardanti un'antica civiltà.
Il ragazzo, dopo essere venuto contatto con una strana luce, viene poco dopo ritrovato privo di sensi, con in pugno uno strano braccialetto dorato.
Quella stessa sera, una misteriosa creatura meccanica caduta dal cielo invade il posto procurando ingenti danni.
Il ragazzo scoprirà di essere in grado di guidare un enorme mecha dorato, chiamato Raideen, grazie al potere del suo nuovo accessorio, e di essere l'unico in grado di sconfiggere una lunga serie di "bestie giganti" in arrivo sul pianeta Terra...
Considerando che stiamo parlando di un anime del filone robotico, il contesto potrebbe anche andare bene, ma il problema di fondo è un altro: la storia non ha un senso, dal momento che questo non viene affatto chiarito. Come mai un comune adolescente riesca a manovrare un robot ed evocarne le tecniche di combattimento senza sapere nemmeno cosa diamine gli stia accadendo, resta uno dei dubbi principali, così come la completa ambiguità della comparsa di alcuni personaggi dalle finalità vaghe (il pilota del Gadion su tutti).
La mediocrità delle idee si denota anche quando a fare la loro apparizione nella serie sono alcuni "alieni" (ridicolmente caratterizzati), assolutamente insignificanti.
La mediocrità manifestata non riguarda soltanto la trama e i personaggi, tutti piuttosto apatici, ma interessa particolarmente la sceneggiatura, scialba, noiosa, di una monotonia disarmante.
Ogni singolo episodio è costituito da una ritualità di situazioni che a lungo andare appesantiscono irreparabilmente la visione: invasione delle "bestie"-evocazione del Reideen e dei "colpi speciali" (che dura anche interi minuti, purtroppo)-scontro e sconfitta del nemico-intermezzo scolastico/familiare.
Tendendo a mente che la scaletta appena illustrata si protende per quasi tutto il corso dell'anime, se non in qualche episodio conclusivo (per nulla superiore), il risultato è allarmante.
Ma allora, cosa si potrebbe trarre in salvo da questa produzione?
Senza dubbio, la parte grafica: i protagonisti, lo ripeto, non sono certo indimenticabili, ma nel complesso il character design, i fondali e il mecha-design ostentano una certa cura e le animazioni, a loro modo, fanno scena, in particolare quelle computerizzate visibili nei combattimenti (tuttavia troppo abusate).
Il sonoro è discreto, ma alcuni brani, seguendo la solita cadenza per ogni puntata, riecheggiano fin troppo spesso.
Un'altra menzione va fatta per l'opening: la canzone è cantata dalla brava Tomiko Van, ma le immagini c'entrano ben poco con i contenuti dell'anime (Midorino non è di certo una figura così presente nella vicenda, per di più sembrerebbe di trovarsi al cospetto di uno shoujo).
In conclusione, mi sento di sconsigliare questo prodotto, che definirei del tutto inconcludente, modernizzato esclusivamente nelle vesti, incapace di intrattenere minimamente anche i fan più spudorati del genere.
Ho appena finito di vedere questa serie.
All'inizio sembra lenta e noiosa, ma andando avanti, con l'apparizione degli alieni, la storia secondo me si fa più interessante...
Non è un anime frenetico, questo è vero, però i dettagli con cui hanno creato Reideen e i suoi nemici lo rendono un anime degno di essere visto.
E' vero che i robot sembrano combattere al rallentatore, ma sono molto realistici (magari la loro enorme stazza li rende lenti). Tra il protagonista e Midorino non c'è una vera e propria storia d'amore ma giusto qualche accenno, che però fa capire che se la serie fosse andata avanti qualcosa sarebbe successo di sicuro...
In definitiva non un capolavoro assoluto, ma senza dubbio qualcosa di diverso da guardare con attenzione!!
All'inizio sembra lenta e noiosa, ma andando avanti, con l'apparizione degli alieni, la storia secondo me si fa più interessante...
Non è un anime frenetico, questo è vero, però i dettagli con cui hanno creato Reideen e i suoi nemici lo rendono un anime degno di essere visto.
E' vero che i robot sembrano combattere al rallentatore, ma sono molto realistici (magari la loro enorme stazza li rende lenti). Tra il protagonista e Midorino non c'è una vera e propria storia d'amore ma giusto qualche accenno, che però fa capire che se la serie fosse andata avanti qualcosa sarebbe successo di sicuro...
In definitiva non un capolavoro assoluto, ma senza dubbio qualcosa di diverso da guardare con attenzione!!
Penso che Lucky90 abbia centrato in pieno la situazione.
A parte la grafica, come dire realistica (come afferma lucky) sui movimenti del robot, non c'è nulla. A me a differenza di Lucky infastidisce anche la troppa perfezione nelle cromature (visto che non è un harley davison) e la troppa lentezza delle vicessitudini in relazioni alla durata degli episodi decisamente inferiore alla media (non arrivano a 20 minuti).
Insomma per me è stata una vera e propria delusione. Gli scontri non erano neanche emozionanti...
Ci troviamo davanti ad i primi 13/14 episodi che a parte il primo che ci mostra "l'incontro" del pilota con reideen, il resto è totalmente piatto e senza senso, infatti non c'è nulla di "realistico" nel comportamento di molti personaggi. dopo questi episodi vediamo un piccolo cambiamento per via di un rapimento ecc (non vi spiego i dettagli altrimenti faccio spoiler) e poi calma piatta.
Cmq se vi fidate dei miei giudizi evitatelo vedetevi altri anime di granlunga più belli.
Se proprio volete delle serie robotiche ci sono aquarion e zegapian oppure code geass che sono molto più belli.
Un saluto
A parte la grafica, come dire realistica (come afferma lucky) sui movimenti del robot, non c'è nulla. A me a differenza di Lucky infastidisce anche la troppa perfezione nelle cromature (visto che non è un harley davison) e la troppa lentezza delle vicessitudini in relazioni alla durata degli episodi decisamente inferiore alla media (non arrivano a 20 minuti).
Insomma per me è stata una vera e propria delusione. Gli scontri non erano neanche emozionanti...
Ci troviamo davanti ad i primi 13/14 episodi che a parte il primo che ci mostra "l'incontro" del pilota con reideen, il resto è totalmente piatto e senza senso, infatti non c'è nulla di "realistico" nel comportamento di molti personaggi. dopo questi episodi vediamo un piccolo cambiamento per via di un rapimento ecc (non vi spiego i dettagli altrimenti faccio spoiler) e poi calma piatta.
Cmq se vi fidate dei miei giudizi evitatelo vedetevi altri anime di granlunga più belli.
Se proprio volete delle serie robotiche ci sono aquarion e zegapian oppure code geass che sono molto più belli.
Un saluto
La cosa che mi ha assolutamente affascinato di questa serie è la grafica, la cura dei dettagli, le sequenze di evocazione delle armi... tutto insomma di Raideen. E' bellissimo, non mi stancherei mai di rivedere le trasformazioni in God Bird....
Ragazzi, ma un robot con le cromature e serigrafie incise su tutto il corpo non lo avete mai visto... meglio di un Harley Davidson.
I combattimenti sono il massimo della vita per chi vuole gustarsi la grafica, movimenti lenti e aggraziati... quasi una danza... troppo lenti!
Veniamo ora alle dolenti note: la storia.....INESISTENTE! Non si sa e non si saprà nulla ne di Raideen ne tantomeno dei suoi "ridicoli" nemici. Chi sono, da dove vengono, perchè attaccano la terra, chi è Raideen, perchè si trova sulla Terra, chi lo ha costruito?
Sono domande che NON avranno risposta!
Il 50% degli episodi non servono a niente, non aggiungono nulla alla trama... il nemico attacca... Raideen vince.
Il personaggio principale non ha una crescita è gia perfetto fin dal principio e non guadagnerà nulla alla fine.
Ah! dulcis in fundo... scordatevi una qualsiasi storia sentimentale tra Junky e Midorino, tanto pubblicizzata nella sigla iniziale: non ci sarà nulla di tutto ciò, dei tanti sorrisi incantevoli di Midorino presenti nella sigla non vi è assolutamente traccia nella serie... anzi tutt'altro.
Rimarrà fredda e distaccata fino alla fine (Se non sbaglio si chiama pubblicità ingannevole)....
Ragazzi, ma un robot con le cromature e serigrafie incise su tutto il corpo non lo avete mai visto... meglio di un Harley Davidson.
I combattimenti sono il massimo della vita per chi vuole gustarsi la grafica, movimenti lenti e aggraziati... quasi una danza... troppo lenti!
Veniamo ora alle dolenti note: la storia.....INESISTENTE! Non si sa e non si saprà nulla ne di Raideen ne tantomeno dei suoi "ridicoli" nemici. Chi sono, da dove vengono, perchè attaccano la terra, chi è Raideen, perchè si trova sulla Terra, chi lo ha costruito?
Sono domande che NON avranno risposta!
Il 50% degli episodi non servono a niente, non aggiungono nulla alla trama... il nemico attacca... Raideen vince.
Il personaggio principale non ha una crescita è gia perfetto fin dal principio e non guadagnerà nulla alla fine.
Ah! dulcis in fundo... scordatevi una qualsiasi storia sentimentale tra Junky e Midorino, tanto pubblicizzata nella sigla iniziale: non ci sarà nulla di tutto ciò, dei tanti sorrisi incantevoli di Midorino presenti nella sigla non vi è assolutamente traccia nella serie... anzi tutt'altro.
Rimarrà fredda e distaccata fino alla fine (Se non sbaglio si chiama pubblicità ingannevole)....
Sebbene segua poco le serie robotiche, ho trovato un che di misterioso in questa. Ho letto che non è un remake della vecchia serie bensì una serie a se stante rinnovata nella grafica e forse anche negli episodi, vedremo.
Per ora ho visto solo 1 episodio dove viene spiegato come fa il nostro eroe di turno a diventare il pilota del raideen, poi c'è una specie di combattimento (il protagonista non sa nemmeno da che parte è girato il raideen) di notte con un mostro tutto nero con strisce fluorescenti sul corpo... a mio parere una schfezza (potevano impegnarsi di più), ma l'episodio non va più in là e si conclude con il perotagonista che esterna di pensare che i robottoni esistevano solo nelle favole...
Speriamo che gli altri episodi siano più interessanti!
Per ora ho visto solo 1 episodio dove viene spiegato come fa il nostro eroe di turno a diventare il pilota del raideen, poi c'è una specie di combattimento (il protagonista non sa nemmeno da che parte è girato il raideen) di notte con un mostro tutto nero con strisce fluorescenti sul corpo... a mio parere una schfezza (potevano impegnarsi di più), ma l'episodio non va più in là e si conclude con il perotagonista che esterna di pensare che i robottoni esistevano solo nelle favole...
Speriamo che gli altri episodi siano più interessanti!