Lamù - Remember My Love
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Il terzo lungometraggio basato sulla serie di Lamù. Questo è un lungometraggio più scioccante a mio avviso: il tema degli ostacoli del cuore e dell'amore e della separazione.
L'introduzione è già essa stessa un presagio veramente oscuro, terribile, terrificante e inquietante. La strega che crea una sfera con una maledizione contro Lamù al momento della sua nascita per un disguido, cioè quello di non essere stata (apparentemente) invitata alle celebrazioni della nascita della piccola, ricorda Malefica de "La bella addormentata", rivelando quindi il leitmotiv dell'infelicità e dell'insuccesso di Lamù in amore, e ci porta quindi a fare un approfondimento molto serio da portare avanti. Vi è poi un salto nel futuro e un primo piano su un ragazzo misterioso che ci fa capire cosa probabilmente accadrà. Poi si ritorna nel presente, e vi è il dialogo/monologo di Shinobu su una leggenda cinese in base a cui due persone destinate a stare insieme per l'eternità non potranno mai essere separate, perché ad unirle c'è un filo rosso, meglio noto come il filo rosso del destino, che poi si rivela essere parte integrante e finale della vicenda.
Nell'anime si era già intravisto il tema della perdita della persona amata in alcuni episodi, e questo ci aveva già dato dei presentimenti, dei presagi. Qui tali presagi si concretizzano in maniera abbastanza invisibile ma inesorabile; Lamù viene rapita in circostanze misteriose e sconosciute, e questo getta tutti nel panico, nella disperazione, nel dolore, nello sconforto e nella rassegnazione, e nonostante la ricerca non si riesce a trovare. Senza più Lamù la vita per i protagonisti diventa noiosa, piatta, e tutti tornano a condurre le loro vite tristi e monotone; Ataru all'apparenza sembra non soffrirne, ma in realtà si rivela essere quello che più ne risente, poiché lui è collegato a Lamù, ma, non essendo mai stato disposto ad ammetterlo, fa finta di niente; tuttavia si accorge anche qui che il suo desiderio di avere una moltitudine di appuntamenti, incontri e di concubine non potrà mai colmare il vuoto lasciato dalla scomparsa di Lamù. È solo allora che rinuncia definitivamente al suo desiderio e si fa aiutare da una ragazza del futuro per farsi portare in questo e recuperare Lamù da un misterioso ragazzo di nome Lou, il quale, soggiogato dal potere della sfera e della maledizione, ha contribuito ad alimentarla, perché questa aveva visto il suo desiderio di avere una figura materna accanto e l'ha stregato dandogli dei poteri per viaggiare nel tempo. Infine, il ragazzo scopre essere un discendente di Lamù, e la sua tutrice gli spiega che infrangere il corso del tempo per soddisfare il suo desiderio è sbagliato e che ci sarebbero conseguenze molto pericolose. Detto ciò, il ragazzo si libera della sfera, la quale però è ormai diventata autosufficiente e cerca di ostacolare nuovamente Lamù e Ataru; messi alle strette, i due utilizzano l'unica arma che può veramente sconfiggere la sfera e la maledizione, cioè il loro "amore" e il relativo "filo del destino". Si ritrovano e riescono a distruggere la sfera e la maledizione. Alla fine riutilizzano il passaggio dal parco giochi per tornare alla loro epoca, e qui tutti festeggiano il ritorno di Lamù con i consueti baccanali.
Questo film, come il secondo, presenta diverse chiavi di lettura e altrettante morali. Presenta una certa affinità con il primo film delle "Winx": pur essendo venuto prima di questo, mi viene in mente il discorso sull'amore fatto da Daphne a Bloom in sogno. "L'amore non conosce distanze, supera i limiti e i confini più estremi." Mi viene in mente anche il tema dell'illusione della separazione. "Siamo tutti collegati e uniti."
La grafica è ben curata, più attenta ai dettagli come nei primi due film. La musica è malinconica e triste, e l'atmosfera più cupa, come nel secondo film. Un salto di qualità non indifferente e di una potenza notevole. I personaggi sono molto più distaccati e un po' più consapevoli di quanto sta accadendo. Un altro grande capolavoro basato sul capolavoro della Maestra Takahashi.
Il terzo lungometraggio basato sulla serie di Lamù. Questo è un lungometraggio più scioccante a mio avviso: il tema degli ostacoli del cuore e dell'amore e della separazione.
L'introduzione è già essa stessa un presagio veramente oscuro, terribile, terrificante e inquietante. La strega che crea una sfera con una maledizione contro Lamù al momento della sua nascita per un disguido, cioè quello di non essere stata (apparentemente) invitata alle celebrazioni della nascita della piccola, ricorda Malefica de "La bella addormentata", rivelando quindi il leitmotiv dell'infelicità e dell'insuccesso di Lamù in amore, e ci porta quindi a fare un approfondimento molto serio da portare avanti. Vi è poi un salto nel futuro e un primo piano su un ragazzo misterioso che ci fa capire cosa probabilmente accadrà. Poi si ritorna nel presente, e vi è il dialogo/monologo di Shinobu su una leggenda cinese in base a cui due persone destinate a stare insieme per l'eternità non potranno mai essere separate, perché ad unirle c'è un filo rosso, meglio noto come il filo rosso del destino, che poi si rivela essere parte integrante e finale della vicenda.
Nell'anime si era già intravisto il tema della perdita della persona amata in alcuni episodi, e questo ci aveva già dato dei presentimenti, dei presagi. Qui tali presagi si concretizzano in maniera abbastanza invisibile ma inesorabile; Lamù viene rapita in circostanze misteriose e sconosciute, e questo getta tutti nel panico, nella disperazione, nel dolore, nello sconforto e nella rassegnazione, e nonostante la ricerca non si riesce a trovare. Senza più Lamù la vita per i protagonisti diventa noiosa, piatta, e tutti tornano a condurre le loro vite tristi e monotone; Ataru all'apparenza sembra non soffrirne, ma in realtà si rivela essere quello che più ne risente, poiché lui è collegato a Lamù, ma, non essendo mai stato disposto ad ammetterlo, fa finta di niente; tuttavia si accorge anche qui che il suo desiderio di avere una moltitudine di appuntamenti, incontri e di concubine non potrà mai colmare il vuoto lasciato dalla scomparsa di Lamù. È solo allora che rinuncia definitivamente al suo desiderio e si fa aiutare da una ragazza del futuro per farsi portare in questo e recuperare Lamù da un misterioso ragazzo di nome Lou, il quale, soggiogato dal potere della sfera e della maledizione, ha contribuito ad alimentarla, perché questa aveva visto il suo desiderio di avere una figura materna accanto e l'ha stregato dandogli dei poteri per viaggiare nel tempo. Infine, il ragazzo scopre essere un discendente di Lamù, e la sua tutrice gli spiega che infrangere il corso del tempo per soddisfare il suo desiderio è sbagliato e che ci sarebbero conseguenze molto pericolose. Detto ciò, il ragazzo si libera della sfera, la quale però è ormai diventata autosufficiente e cerca di ostacolare nuovamente Lamù e Ataru; messi alle strette, i due utilizzano l'unica arma che può veramente sconfiggere la sfera e la maledizione, cioè il loro "amore" e il relativo "filo del destino". Si ritrovano e riescono a distruggere la sfera e la maledizione. Alla fine riutilizzano il passaggio dal parco giochi per tornare alla loro epoca, e qui tutti festeggiano il ritorno di Lamù con i consueti baccanali.
Questo film, come il secondo, presenta diverse chiavi di lettura e altrettante morali. Presenta una certa affinità con il primo film delle "Winx": pur essendo venuto prima di questo, mi viene in mente il discorso sull'amore fatto da Daphne a Bloom in sogno. "L'amore non conosce distanze, supera i limiti e i confini più estremi." Mi viene in mente anche il tema dell'illusione della separazione. "Siamo tutti collegati e uniti."
La grafica è ben curata, più attenta ai dettagli come nei primi due film. La musica è malinconica e triste, e l'atmosfera più cupa, come nel secondo film. Un salto di qualità non indifferente e di una potenza notevole. I personaggi sono molto più distaccati e un po' più consapevoli di quanto sta accadendo. Un altro grande capolavoro basato sul capolavoro della Maestra Takahashi.
Terzo film della saga, “Remember My Love” sembra voler riprendere il filo rotto da “Beautifil Dreamer”. Tornare cioè all’umorismo della saga, senza più le interminabili meditazioni e le atmosfere surreali del precedente episodio.
L’inizio sembra promettente, con i nostri che si recano al nuovo parco dei divertimenti appena inaugurato. Sembra. Ben presto appare un giovane e misterioso mago che trasforma Ataru in un ippopotamo rosa! Non che a suo padre non dispiacerebbe trasformare il figlio in un fenomeno da baraccone, così da poter pagare il mutuo, ma ciò sarà solo l’inizio di gravi problemi. Lamù continuerà ad amare Ataru? Lui riuscirà ad evitare la depressione e il desiderio d’isolarsi? Il mago riuscirà a realizzare il suo piano volto a far sì che i due si separino e Lamù si innamori di lui? Inizia così una corsa surreale tra Lamù e il mago attraverso le dimensioni parallele e i viaggi nel tempo alla ricerca di una cura.
L’incipit della storia non sembra male, e sembra anzi di essere in presenza dell’ennesimo caso in cui gli anime si ispirano ad “Alice nel Paese delle meraviglie”. Ma ben presto il tutto comincia a perdere colpi e a risultare troppo surreale nel senso negativo del termine. Lamù si comporta in maniera troppo infantile, i ragazzi si arrendono al fatto compiuto e cercano di dimenticare Lamù, e... Ataru si sente in colpa per la sua vita libertina! Decisamente indigeribile. Anche il finale è davvero deprimente e ingenuo. Sembra quasi che il regista, invece che ritornare al classico, abbia cercato di essere reale e surreale al tempo stesso, senza essere né uno né l’altro. Certo, il tema della dimenticanza di Lamù e dell’arrivo di un nuovo possibile fidanzato saranno ripresi anche in opere future, ma decisamente non ci siamo.
La regia e le sigle sono buone, la grafica ottima.
In definitiva un’occasione sprecata e un film riuscito a metà, cui assegno una sufficienza stentata più per premiare il livello grafico e le nuove idee che per altro.
Voto: 6
L’inizio sembra promettente, con i nostri che si recano al nuovo parco dei divertimenti appena inaugurato. Sembra. Ben presto appare un giovane e misterioso mago che trasforma Ataru in un ippopotamo rosa! Non che a suo padre non dispiacerebbe trasformare il figlio in un fenomeno da baraccone, così da poter pagare il mutuo, ma ciò sarà solo l’inizio di gravi problemi. Lamù continuerà ad amare Ataru? Lui riuscirà ad evitare la depressione e il desiderio d’isolarsi? Il mago riuscirà a realizzare il suo piano volto a far sì che i due si separino e Lamù si innamori di lui? Inizia così una corsa surreale tra Lamù e il mago attraverso le dimensioni parallele e i viaggi nel tempo alla ricerca di una cura.
L’incipit della storia non sembra male, e sembra anzi di essere in presenza dell’ennesimo caso in cui gli anime si ispirano ad “Alice nel Paese delle meraviglie”. Ma ben presto il tutto comincia a perdere colpi e a risultare troppo surreale nel senso negativo del termine. Lamù si comporta in maniera troppo infantile, i ragazzi si arrendono al fatto compiuto e cercano di dimenticare Lamù, e... Ataru si sente in colpa per la sua vita libertina! Decisamente indigeribile. Anche il finale è davvero deprimente e ingenuo. Sembra quasi che il regista, invece che ritornare al classico, abbia cercato di essere reale e surreale al tempo stesso, senza essere né uno né l’altro. Certo, il tema della dimenticanza di Lamù e dell’arrivo di un nuovo possibile fidanzato saranno ripresi anche in opere future, ma decisamente non ci siamo.
La regia e le sigle sono buone, la grafica ottima.
In definitiva un’occasione sprecata e un film riuscito a metà, cui assegno una sufficienza stentata più per premiare il livello grafico e le nuove idee che per altro.
Voto: 6
Alla sua uscita in Giappone, il film "Beautiful Dreamer" era risultato in un vero e proprio flop, per questo Mamoru Oshii abbandonò il cast di produzione di "Urusei Yatsura" dopo aver diretto ben 106 episodi. La produzione della serie passò allo studio Deen, e a prendere il posto di Oshii nel film successivo fu Kazuo Yamazaki - insieme a Tomoko Konparu alla sceneggiatura, la quale già aveva ricoperto questo ruolo nella lavorazione del primo lungometraggio. Nonostante questo, penso che i risultati peggiorarono drasticamente. Mi è difficile capire di preciso da cosa sia scaturita l'idea di questo film, perché nella sua singolarità risulta nettamente il progetto peggiore di tutti, fra quelli legati alla serie di "Lamù": tutti gli altri 5 film e tutti gli OAV sono esponenzialmente superiori. Ed è un vero peccato, perché tecnicamente è buonissimo: il character design di Akemi Takada fa la sua grandiosa figura - anche se è un fiore che sboccerà completamente nel bellissimo "Urusei Yatsura 4: The Forever". Lara in particolare è un personaggio graficamente intrigante, di primo acchito suscita molta curiosità. Diversi fondali sono molto suggestivi e interessanti. Le musiche sono molto piacevoli, tre di queste presentano la graziosa voce della cantante giapponese Cindy.
Eppure in questo film, novantadue minuti su novantatré non sono più "la chiassosa gentaglia della stella Uru". I due film precedenti lo sono, ma questo non è più "Urusei Yatsura", è un'altra cosa. Come la potremmo chiamare? La si potrebbe benissimo intitolare "Lum to Ataru no Ai", che significa "L'amore di Ataru e Lamù". L'impressione che si ha è quella di una semplice opera di marketing da un lato, e quella di una caramella per accontentare i fan più emotivi dall'altro.
A tal proposito, si noti che sono presenti un paio di cameo dei protagonisti di "Maison Ikkoku", di cui già si stava progettando la trasposizione animata e che giustamente già s'iniziava a pubblicizzare, dato che Fuji TV avrebbe iniziato a trasmetterla l'anno successivo.
Le idee di base sono quelle di un racconto per bambini, sono piuttosto banalotte e abbozzate. Il target stesso del cartone animato non sembra più lo stesso. La comicità c'è, ma scarseggia moltissimo e cambia notevolmente le proprie onde di frequenza. Nell'insieme i toni sono molto assopiti e fiabeschi, e a tratti anche melodrammatici.
Per certi versi, questo lungometraggio sembra quasi porre le basi di "Ranma 1/2": per come viene trattata nelle caratterizzazioni dei personaggi, la trasformazione di Ataru ricorda terribilmente le trasformazioni che avverranno nel titolo citato - trasformazioni che vogliono far ridere, ma che poi invece diventano un pretesto per commuovere gratuitamente lo spettatore. Più spesso e volentieri lo deprimono, lo annoiano, lo irritano o gli fanno provare pietà.
Si assiste a qualche piccolo siparietto comico molto sempliciotto, che comunque lascia lo spazio maggiore a una storia seria che possa strappare la lacrimuccia per i grandi climax di romanticismo, o per avvincere lo spettatore che si chiede se l'avventura finirà bene oppure no, tutte caratteristiche che determineranno in pieno "Ranma 1/2". Qui infatti il centro di tutta la storia è seriamente l'amore fra Lamù e Ataru, a un punto tale che i due personaggi vengono anche parzialmente snaturati. Ataru diventa decisamente più rammollito e lamentoso, arrivando perfino ad esprimere pura vergogna e puro imbarazzo per i suoi proverbiali interessi non altrettanto puri. Lamù diventa anch'ella più zuccherosa, mite e a tratti veramente bambinesca.
Tendenzialmente, il clima è davvero smorto, alcune scene e alcune battute sembrano puramente riempitive, quasi a sembrare che il regista e la sceneggiatrice non sapessero che pesci pigliare per coprire i novanta minuti. Il rischio di annoiarsi è sempre dietro l'angolo.
I personaggi ideati per l'occasione avrebbero meritato uno sviluppo maggiore, perché sono davvero inconsistenti. Inizialmente l'antagonista sembra interessante, ma lascia la delusione dopo averne scoperto storia e identità.
La fase finale è una vera e propria esplosione di smancerie ed è pure frettolosa da matti.
La sensazione prevalente è quella che manchi qualcosa che possa interessare o divertire, è quella di un film che non ha lasciato assolutamente niente dentro di me. L'unico suo punto forte, e l'unico buon motivo per vederlo, è l'eccellente realizzazione grafica e musicale. Può essere una scelta sensata per chi vuole struggersi un po' con i sentimenti fra i due protagonisti, ma lo spettatore che vuol vedere "Urusei Yatsura" non si perde niente di rilevante se non guarda questo prodotto. Dei disegni stupendi e delle buone performance musicali non sono sufficienti per rendere un film d'animazione apprezzabile. Altro che il film precedente: "Remember My Love" sì che è un vero flop.
Eppure in questo film, novantadue minuti su novantatré non sono più "la chiassosa gentaglia della stella Uru". I due film precedenti lo sono, ma questo non è più "Urusei Yatsura", è un'altra cosa. Come la potremmo chiamare? La si potrebbe benissimo intitolare "Lum to Ataru no Ai", che significa "L'amore di Ataru e Lamù". L'impressione che si ha è quella di una semplice opera di marketing da un lato, e quella di una caramella per accontentare i fan più emotivi dall'altro.
A tal proposito, si noti che sono presenti un paio di cameo dei protagonisti di "Maison Ikkoku", di cui già si stava progettando la trasposizione animata e che giustamente già s'iniziava a pubblicizzare, dato che Fuji TV avrebbe iniziato a trasmetterla l'anno successivo.
Le idee di base sono quelle di un racconto per bambini, sono piuttosto banalotte e abbozzate. Il target stesso del cartone animato non sembra più lo stesso. La comicità c'è, ma scarseggia moltissimo e cambia notevolmente le proprie onde di frequenza. Nell'insieme i toni sono molto assopiti e fiabeschi, e a tratti anche melodrammatici.
Per certi versi, questo lungometraggio sembra quasi porre le basi di "Ranma 1/2": per come viene trattata nelle caratterizzazioni dei personaggi, la trasformazione di Ataru ricorda terribilmente le trasformazioni che avverranno nel titolo citato - trasformazioni che vogliono far ridere, ma che poi invece diventano un pretesto per commuovere gratuitamente lo spettatore. Più spesso e volentieri lo deprimono, lo annoiano, lo irritano o gli fanno provare pietà.
Si assiste a qualche piccolo siparietto comico molto sempliciotto, che comunque lascia lo spazio maggiore a una storia seria che possa strappare la lacrimuccia per i grandi climax di romanticismo, o per avvincere lo spettatore che si chiede se l'avventura finirà bene oppure no, tutte caratteristiche che determineranno in pieno "Ranma 1/2". Qui infatti il centro di tutta la storia è seriamente l'amore fra Lamù e Ataru, a un punto tale che i due personaggi vengono anche parzialmente snaturati. Ataru diventa decisamente più rammollito e lamentoso, arrivando perfino ad esprimere pura vergogna e puro imbarazzo per i suoi proverbiali interessi non altrettanto puri. Lamù diventa anch'ella più zuccherosa, mite e a tratti veramente bambinesca.
Tendenzialmente, il clima è davvero smorto, alcune scene e alcune battute sembrano puramente riempitive, quasi a sembrare che il regista e la sceneggiatrice non sapessero che pesci pigliare per coprire i novanta minuti. Il rischio di annoiarsi è sempre dietro l'angolo.
I personaggi ideati per l'occasione avrebbero meritato uno sviluppo maggiore, perché sono davvero inconsistenti. Inizialmente l'antagonista sembra interessante, ma lascia la delusione dopo averne scoperto storia e identità.
La fase finale è una vera e propria esplosione di smancerie ed è pure frettolosa da matti.
La sensazione prevalente è quella che manchi qualcosa che possa interessare o divertire, è quella di un film che non ha lasciato assolutamente niente dentro di me. L'unico suo punto forte, e l'unico buon motivo per vederlo, è l'eccellente realizzazione grafica e musicale. Può essere una scelta sensata per chi vuole struggersi un po' con i sentimenti fra i due protagonisti, ma lo spettatore che vuol vedere "Urusei Yatsura" non si perde niente di rilevante se non guarda questo prodotto. Dei disegni stupendi e delle buone performance musicali non sono sufficienti per rendere un film d'animazione apprezzabile. Altro che il film precedente: "Remember My Love" sì che è un vero flop.
Lamù Remember my love è un anime del 1985.
Nel quartiere di Tomobiki viene costruito un nuovo parco giochi, Ataru Lamù e tutta la cricca ci vanno ma il parco ha qualcosa di strano e a un certo punto Lamù scompare. Come faranno Ataru e company senza di lei?
In questo film si respira un' atmosfera più ovattata rispetto alla gran parte delle puntate della serie, quasi "onirica". Certo non mancano i momenti divertenti, ma il tutto è concentrato soprattutto sul rapporto tra Lamù e Ataru, sulle conseguenze della sua sparizione, e sull'impatto che essa ha con tutto il cast. Inoltre ci sono molte scene quasi sospese tra sogno e realtà.
Tecnicamente l'anime è molto ben realizzato, non sembra un anime del 1985. Menzione speciale per le musiche, z mio avviso stupende, che rendono secondo me l'anime così speciale. Tutte queste cose rendono di Remember My Love il mio film preferito di Lamù.
Nel quartiere di Tomobiki viene costruito un nuovo parco giochi, Ataru Lamù e tutta la cricca ci vanno ma il parco ha qualcosa di strano e a un certo punto Lamù scompare. Come faranno Ataru e company senza di lei?
In questo film si respira un' atmosfera più ovattata rispetto alla gran parte delle puntate della serie, quasi "onirica". Certo non mancano i momenti divertenti, ma il tutto è concentrato soprattutto sul rapporto tra Lamù e Ataru, sulle conseguenze della sua sparizione, e sull'impatto che essa ha con tutto il cast. Inoltre ci sono molte scene quasi sospese tra sogno e realtà.
Tecnicamente l'anime è molto ben realizzato, non sembra un anime del 1985. Menzione speciale per le musiche, z mio avviso stupende, che rendono secondo me l'anime così speciale. Tutte queste cose rendono di Remember My Love il mio film preferito di Lamù.
Il terzo film dedicato alla ragazza dello spazio si ipotizzò che non doveva reggere il confronto coi primi due film precedenti, ed invece fu un buon successo che ne contribuì in seguito a realizzarne altri.
Il nuovo ideatore portò degli argomenti "nuovi" che di nuovo avevano davvero poco, in quanto erano già trattati nella serie tv, ma si è limitato, a mio parere, ad ingigantire la questione a grandezza di un film, in cui alcune tematiche che erano lasciate in sospeso nella produzione della serie tv, sono qui riprese ad ampio respiro.
E il riferimento non cade sulla trama, ma sui personaggi, uno in particolare, la protagonista.
Il film non eccelle certo per disegni ed animazione in quanto non è assolutamente paragonabile ai primi due, difatti si nota chiaramente che nei volti dei personaggi c'è sempre quel senso di "ritratto sbiadito" che emerge dai chara, non ci sono quegli effetti pastello con sfumature visti nei precedenti lavori, però vanta di una narrazione approfondita e radicata nel personaggio principale che rende godibilissimo il film in tutta la sua durata.
Vengono ovviamente pesati diversamente nelle loro presenze tutti gli altri, persino Ataru, che dovrebbe qui avere un ruolo di co-protagonista, e di invece è Lamù che si prende tutto il merito del successo di quest'opera.
Si capisce difatti finalmente per quale motivo sia così sincero e profondo l'amore che prova lei per il terrestre, che va al di là dei semplici "tesoruccio" e quant'altra espressione la protagonista possa usare, sono i fatti che parlano per lei, di una persona disposta a tutto per tornare ad essere ciò che si è sempre stati, lontano da qualsiasi maledizione o amore non corrisposto, che sono da sempre i motori che costituiscono le vicende più importanti e divertenti della serie tv, diciamo che c'è quel pizzico di inversione di tendenza nella trama che ha reso il film molto bene e al di là delle iniziali aspettative.
Un prodotto da vedere sicuramente, visto come è ben strutturato, anche se aggiunge poco ai chara e alla trama che già si conosce.
Il nuovo ideatore portò degli argomenti "nuovi" che di nuovo avevano davvero poco, in quanto erano già trattati nella serie tv, ma si è limitato, a mio parere, ad ingigantire la questione a grandezza di un film, in cui alcune tematiche che erano lasciate in sospeso nella produzione della serie tv, sono qui riprese ad ampio respiro.
E il riferimento non cade sulla trama, ma sui personaggi, uno in particolare, la protagonista.
Il film non eccelle certo per disegni ed animazione in quanto non è assolutamente paragonabile ai primi due, difatti si nota chiaramente che nei volti dei personaggi c'è sempre quel senso di "ritratto sbiadito" che emerge dai chara, non ci sono quegli effetti pastello con sfumature visti nei precedenti lavori, però vanta di una narrazione approfondita e radicata nel personaggio principale che rende godibilissimo il film in tutta la sua durata.
Vengono ovviamente pesati diversamente nelle loro presenze tutti gli altri, persino Ataru, che dovrebbe qui avere un ruolo di co-protagonista, e di invece è Lamù che si prende tutto il merito del successo di quest'opera.
Si capisce difatti finalmente per quale motivo sia così sincero e profondo l'amore che prova lei per il terrestre, che va al di là dei semplici "tesoruccio" e quant'altra espressione la protagonista possa usare, sono i fatti che parlano per lei, di una persona disposta a tutto per tornare ad essere ciò che si è sempre stati, lontano da qualsiasi maledizione o amore non corrisposto, che sono da sempre i motori che costituiscono le vicende più importanti e divertenti della serie tv, diciamo che c'è quel pizzico di inversione di tendenza nella trama che ha reso il film molto bene e al di là delle iniziali aspettative.
Un prodotto da vedere sicuramente, visto come è ben strutturato, anche se aggiunge poco ai chara e alla trama che già si conosce.
In passato, a causa di un invito mancato, una strega giurò che la festeggiata in fasce non potesse un giorno, qualora l'avesse trovato, restare insieme al suo vero amore. Anni dopo in un incredibile parco divertimenti, durante uno spettacolo di magia, Ataru Moroboshi finisce maledetto e trasformato in un roseo ippopotamo, tra lo stupore dei suoi amici e della sua fulminante fidanzata aliena. La cosa sembra cominciare da subito ad intaccare la fiducia dei due giovani riguardo al futuro, ma perché ciò è successo a Moroboshi? Ha fatto qualcosa per attirasi i guai dietro o c'è un obbiettivo più grande?
Lamù - Remember My Love è un film che prende il suo spunto iniziale da "La bella addormentata", ricamandoci sopra per potersene in seguito distaccare completamente. Non si può dire che "Remember my Love" sia un lungometraggio memorabile, ma nemmeno che sia un fallimento. Fondamentalmente, pur contenendo come tutti gli altri movie della saga maggior romanticismo, risulta facile da seguire e mantiene una buona dose costante di comicità, due fondamentali ingredienti di cui risulterà carente il successivo quarto film "Forever".
Devo dire che, dopo un breve iniziale dispiacere, si finisce per apprezzare il disincantato e cinico concetto dietro l'ipotetico rischio-abbandono di Ataru. Volendo però, come sempre, essere pignoli, in questo film ci si sarebbe aspettati maggior lotta fisica da parte della bella Oni tigrata; pur considerando infatti il giovane avversario e le sue buone intenzioni, si ha la sensazione che manchi un bello sfogo distruttivo o almeno qualche minaccia. Oltretutto seppur valido, lo sconforto generale causato dalla trasformazione lascia qualche dubbio, non essendo in verità un elemento più strano o irrimediabile di quelli accaduti in tante altre avventure passate precedentemente dalla coppietta più litigiosa della Terra, specie considerando il vasto universo ipertecnologico ideato dalla Takahashi, infarcito di creature di ogni tipo e capacità. Senza dimenticare ovviamente in questo caso proprio le streghe spaziali, un po' fuori contesto ma sicuramente utili.
Oltre a questo, l'intervento serale del "mago Lou", a detta sua "perché Lamù continuava a stargli a fianco", risulta ridicolmente affrettato, non avendo egli aspettato nemmeno un paio di giorni per osservare gli sviluppi della sua opera. Da sottolineare anche che la tutrice Lara è un pelo troppo informata su tutti gli aspetti della vicenda, e l'impressione che lascia (al contrario del marmocchio) è che sia un personaggio più complesso senza il dovuto spazio recitativo, che la priva di qualsivoglia difetto caratteriale distintivo di tutte le altre donzelle. Infine, cosa che mi ha maggiormente scontentato, la battaglia o meglio la resistenza finale contro la sfera è troppo intimistica e poco chiara, sa di sbrigativo e solo il bel siparietto comico successivo aiuta a passarci sopra.
Alla fine "Remember my Love" risulta un movie grazioso ma non classificabile totalmente come buono, nonostante avesse delle possibilità maggiori. Forse era meglio se avessero evitato la "farfallesca" canzoncina sognante (inutile) e si fossero dedicati a fare altri dieci minuti per lo sviluppo della storia. Rimane comunque un film migliore di altri.
Lamù - Remember My Love è un film che prende il suo spunto iniziale da "La bella addormentata", ricamandoci sopra per potersene in seguito distaccare completamente. Non si può dire che "Remember my Love" sia un lungometraggio memorabile, ma nemmeno che sia un fallimento. Fondamentalmente, pur contenendo come tutti gli altri movie della saga maggior romanticismo, risulta facile da seguire e mantiene una buona dose costante di comicità, due fondamentali ingredienti di cui risulterà carente il successivo quarto film "Forever".
Devo dire che, dopo un breve iniziale dispiacere, si finisce per apprezzare il disincantato e cinico concetto dietro l'ipotetico rischio-abbandono di Ataru. Volendo però, come sempre, essere pignoli, in questo film ci si sarebbe aspettati maggior lotta fisica da parte della bella Oni tigrata; pur considerando infatti il giovane avversario e le sue buone intenzioni, si ha la sensazione che manchi un bello sfogo distruttivo o almeno qualche minaccia. Oltretutto seppur valido, lo sconforto generale causato dalla trasformazione lascia qualche dubbio, non essendo in verità un elemento più strano o irrimediabile di quelli accaduti in tante altre avventure passate precedentemente dalla coppietta più litigiosa della Terra, specie considerando il vasto universo ipertecnologico ideato dalla Takahashi, infarcito di creature di ogni tipo e capacità. Senza dimenticare ovviamente in questo caso proprio le streghe spaziali, un po' fuori contesto ma sicuramente utili.
Oltre a questo, l'intervento serale del "mago Lou", a detta sua "perché Lamù continuava a stargli a fianco", risulta ridicolmente affrettato, non avendo egli aspettato nemmeno un paio di giorni per osservare gli sviluppi della sua opera. Da sottolineare anche che la tutrice Lara è un pelo troppo informata su tutti gli aspetti della vicenda, e l'impressione che lascia (al contrario del marmocchio) è che sia un personaggio più complesso senza il dovuto spazio recitativo, che la priva di qualsivoglia difetto caratteriale distintivo di tutte le altre donzelle. Infine, cosa che mi ha maggiormente scontentato, la battaglia o meglio la resistenza finale contro la sfera è troppo intimistica e poco chiara, sa di sbrigativo e solo il bel siparietto comico successivo aiuta a passarci sopra.
Alla fine "Remember my Love" risulta un movie grazioso ma non classificabile totalmente come buono, nonostante avesse delle possibilità maggiori. Forse era meglio se avessero evitato la "farfallesca" canzoncina sognante (inutile) e si fossero dedicati a fare altri dieci minuti per lo sviluppo della storia. Rimane comunque un film migliore di altri.
Il terzo lungometraggio della serie "Urusei Yatsura" si presenta ai fan con una veste grafica ed una colonna sonora più che buoni: animazioni sopra la media (siamo nel 1985) e brani malinconici creano una bella atmosfera per un buon film, da godersi senza pretendere troppo.
La regia è affidata a Kazuo Yamazaki, che ha già firmato la serie televisiva della simpatica aliena con i cornini e i capelli verdi.
La storia è sì ricca di trovate assurde e di nonsense, come spesso accade nelle avventure di Lamù e soci, ma tutto sommato procede in modo lineare fino alla conclusione.
Ecco cosa accade in quest'avventura: il popolo del liceo Tomobiki è in fermento per l'apertura in città del parco dei divertimenti Marcheland. Ma, durante lo spettacolo di magia del grande Lou, Ataru si ritrova trasformato in un paffuto erbivoro rosa! Si tratta di un trucco dello stesso Lou che intende rapire indisturbato l'affascinante aliena Lamù, la cui bellezza attira in continuazione nuovi spasimanti. Nonostante il suo assurdo aspetto, che ricorda un ippopotamo rosa delle fiabe, Ataru cerca comunque di opporsi al folle piano, creando non pochi problemi al rivale...
Certamente la qualità del titolo non si accosta a quella del predente "Beautiful Dreamer" - d'altronde sarebbe stato difficile ricreare un gioiello simile - ma parte del clima e dell'approccio romantico alla vicende, affioranti dalla pellicola di Oshii, sono racchiusi anche in questo film.
L'alchimia non si ripeterà, invece, con il lavoro successivo, "The Forever", fin troppo sconclusionato e pretenzioso.
Per i fan della serie si tratta del solito "film nella media" capace di far passare il tempo regalando non troppe emozioni, ma nemmeno troppi sbadigli.
Consigliato.
La regia è affidata a Kazuo Yamazaki, che ha già firmato la serie televisiva della simpatica aliena con i cornini e i capelli verdi.
La storia è sì ricca di trovate assurde e di nonsense, come spesso accade nelle avventure di Lamù e soci, ma tutto sommato procede in modo lineare fino alla conclusione.
Ecco cosa accade in quest'avventura: il popolo del liceo Tomobiki è in fermento per l'apertura in città del parco dei divertimenti Marcheland. Ma, durante lo spettacolo di magia del grande Lou, Ataru si ritrova trasformato in un paffuto erbivoro rosa! Si tratta di un trucco dello stesso Lou che intende rapire indisturbato l'affascinante aliena Lamù, la cui bellezza attira in continuazione nuovi spasimanti. Nonostante il suo assurdo aspetto, che ricorda un ippopotamo rosa delle fiabe, Ataru cerca comunque di opporsi al folle piano, creando non pochi problemi al rivale...
Certamente la qualità del titolo non si accosta a quella del predente "Beautiful Dreamer" - d'altronde sarebbe stato difficile ricreare un gioiello simile - ma parte del clima e dell'approccio romantico alla vicende, affioranti dalla pellicola di Oshii, sono racchiusi anche in questo film.
L'alchimia non si ripeterà, invece, con il lavoro successivo, "The Forever", fin troppo sconclusionato e pretenzioso.
Per i fan della serie si tratta del solito "film nella media" capace di far passare il tempo regalando non troppe emozioni, ma nemmeno troppi sbadigli.
Consigliato.
Bello questo film di Lamù. Bellissima la canzone "Remember my Love". Bella la storia che sa essere comica, a tratti romantica, senza eccedere nel demenziale caotico come spesso ci ha abituato la serie principale. E' una classica avventura di Lamù e soci, fatta bene, si segue bene, coinvolge. Non è chissà quanto esaltante, ma piace quanto basta per essere un buon film. Da vedere. Pari livello con Lamù ONLY YOU. Info: [email protected]
Questo film d’animazione diretto da Kazuo Yamazaki nel lontano 1985, è il terzo delle sei avventure cinematografiche di Lamù e compagni.
Trama: Durante uno strano spettacolo di magia, Ataru viene trasformato in un ippopotamo rosa... e le cose non tornano alla normalità neanche il giorno dopo, alla scomparsa del parco... Lamù cerca di trovare una cura per il suo 'tesoruccio', ma finisce per essere rapita da Roux, l'artefice del cambiamento di Ataru. Roux è un ragazzo del futuro, innamorato di Lamù, che è entrato in possesso di una sfera maledetta, capace di donargli poteri illimitati. Solo l'amore tra Ataru e Lamù potrà spezzare la maledizione e far tornare le cose alla normalità.
Distribuito dalla Terminal in un cofanetto a tiratura limitata, contenete anche i primi due film, ciò fa capire il motivo di un prezzo elevato (50 euro circa), si presenta molto ben curato nelle animazioni, ma non nel reparto audio. Come caratteristiche tecniche troviamo il solito formato video 4:3, mentre l’audio è disponibile in Italiano Dolby Digital 1.0 - Giapponese Dolby Digital 1.0 con gli appositi sottotitoli in italiano.
Per quanto riguarda gli extra essendo abbastanza vecchia come edizione troviamo solamente dei trailer. Da fan della serie e di Lamù a mio malincuore devo dire che rispetto alla serie televisiva il film è abbastanza moscio e non lascia il segno, ma da vedere se non lo si è visto.
Trama: Durante uno strano spettacolo di magia, Ataru viene trasformato in un ippopotamo rosa... e le cose non tornano alla normalità neanche il giorno dopo, alla scomparsa del parco... Lamù cerca di trovare una cura per il suo 'tesoruccio', ma finisce per essere rapita da Roux, l'artefice del cambiamento di Ataru. Roux è un ragazzo del futuro, innamorato di Lamù, che è entrato in possesso di una sfera maledetta, capace di donargli poteri illimitati. Solo l'amore tra Ataru e Lamù potrà spezzare la maledizione e far tornare le cose alla normalità.
Distribuito dalla Terminal in un cofanetto a tiratura limitata, contenete anche i primi due film, ciò fa capire il motivo di un prezzo elevato (50 euro circa), si presenta molto ben curato nelle animazioni, ma non nel reparto audio. Come caratteristiche tecniche troviamo il solito formato video 4:3, mentre l’audio è disponibile in Italiano Dolby Digital 1.0 - Giapponese Dolby Digital 1.0 con gli appositi sottotitoli in italiano.
Per quanto riguarda gli extra essendo abbastanza vecchia come edizione troviamo solamente dei trailer. Da fan della serie e di Lamù a mio malincuore devo dire che rispetto alla serie televisiva il film è abbastanza moscio e non lascia il segno, ma da vedere se non lo si è visto.