Izumi Matsumoto World
Ammetto di non aver mai letto "Orange Road", lo conosco solo di fama, e proprio per questo ebbi la curiosità di comprare il volumetto in questione che però, con tutto il rispetto per il compianto autore, non è stata una lettura orribile, ma neppure molto entusiasmante.
Siamo di fronte ad un'opera molto ridotta come dimensioni e il contenuto pare essere un insieme di idee di vario genere unite alla rinfusa.
La prima storia è un extra di OR (Panico ai bagni pubblici) e purtroppo risulta essere la più brutta perché ha una trama esilissima e pretestuosa che non risulta nemmeno riuscita sul lato comico (eppure vorrebbe averlo, tale lato) e poi è un episodio straripante di fan service gratuito e senza alcun altro scopo che far sbavare i lettori con dei disegni abbastanza curati, ma ci sono casi in cui pensare solo all’occhio non basta.
La storia successiva, Apples, già migliora la qualità (anche se non era certo una cosa difficile) presentando una trama romantica molto corta, esile e pure banale, ma comunque leggibile e accompagnata da buoni disegni e da un particolare linguaggio cromatico non proprio originale, però accattivante.
Con EE abbiamo probabilmente la parte migliore della raccolta perché si tratta di un mix tra fantascienza, azione, commedia (e un pizzico di mistero) che aveva tutte le potenzialità per essere una serie non memorabile, ma comunque divertente da seguire, visto che già questo prologo intrattiene, invoglia a voler sapere come prosegue ed è un peccato che non sia andata avanti. I disegni sono buoni, anche se diverse volte si utilizza una CG non molto ben amalgamata con i disegni classici. Comunque la protagonista è davvero accattivante.
Infine "Storia sentimentale della Concubina", altro prologo per una serie mai realizzata, aveva in teoria lo stesso potenziale della storia precedente perché presenta un soggetto di commedia sentimentale con ambientazione storica (siamo al tempo dei primi contatti tra USA e Giappone) simpatico da leggere e unito a buoni disegni. Peccato che sia un episodio veramente breve, dura il tempo di un sorriso.
Abbiamo quindi una discreta raccolta che può essere letta sia dai fan di Matsumoto che dai non fan, visto che 3 storie su 4 sono nuove. Ma siccome si tratta soltanto di episodi brevi, tentativi, sia i fan che i non fan penso che proveranno in particolare rammarico per quello che non si è concretizzato.
Siamo di fronte ad un'opera molto ridotta come dimensioni e il contenuto pare essere un insieme di idee di vario genere unite alla rinfusa.
La prima storia è un extra di OR (Panico ai bagni pubblici) e purtroppo risulta essere la più brutta perché ha una trama esilissima e pretestuosa che non risulta nemmeno riuscita sul lato comico (eppure vorrebbe averlo, tale lato) e poi è un episodio straripante di fan service gratuito e senza alcun altro scopo che far sbavare i lettori con dei disegni abbastanza curati, ma ci sono casi in cui pensare solo all’occhio non basta.
La storia successiva, Apples, già migliora la qualità (anche se non era certo una cosa difficile) presentando una trama romantica molto corta, esile e pure banale, ma comunque leggibile e accompagnata da buoni disegni e da un particolare linguaggio cromatico non proprio originale, però accattivante.
Con EE abbiamo probabilmente la parte migliore della raccolta perché si tratta di un mix tra fantascienza, azione, commedia (e un pizzico di mistero) che aveva tutte le potenzialità per essere una serie non memorabile, ma comunque divertente da seguire, visto che già questo prologo intrattiene, invoglia a voler sapere come prosegue ed è un peccato che non sia andata avanti. I disegni sono buoni, anche se diverse volte si utilizza una CG non molto ben amalgamata con i disegni classici. Comunque la protagonista è davvero accattivante.
Infine "Storia sentimentale della Concubina", altro prologo per una serie mai realizzata, aveva in teoria lo stesso potenziale della storia precedente perché presenta un soggetto di commedia sentimentale con ambientazione storica (siamo al tempo dei primi contatti tra USA e Giappone) simpatico da leggere e unito a buoni disegni. Peccato che sia un episodio veramente breve, dura il tempo di un sorriso.
Abbiamo quindi una discreta raccolta che può essere letta sia dai fan di Matsumoto che dai non fan, visto che 3 storie su 4 sono nuove. Ma siccome si tratta soltanto di episodi brevi, tentativi, sia i fan che i non fan penso che proveranno in particolare rammarico per quello che non si è concretizzato.
Premessa: questo volume autoconclusivo contiene un capitolo speciale di "Kimagure Orange Road" uscito circa 10 anni dopo la serie originale. La prima a proporlo in Italia è stata Star Comics con questo albo a colori (contenente anche altri extra e storie brevi realizzate negli anni Novanta, estranee a "KOR") al prezzo di 4,20€. L'attuale recensione tratta invece del singolo capitolo presente nell'ultimo volume dell'edizione JPOP.
Il racconto è intitolato "Panico ai bagni pubblici!" e narra la storia tempo dopo la fine delle vicende trattate in Kimagure Orange Road. Non è altro che un capitolo autoconclusivo in cui Kyosuke si scambia di corpo dopo una violenta colluttazione con Hikaru proprio ai bagni pubblici (come accadeva in passato con il cugino), dopo aver svolto una partita di tennis con Madoka.
A ben quasi 10 anni di distanza il tratto di Izumi (aka Kazuya Terashima) è chiaramente cambiato. Non solo questo però si differenzia dal passato infatti nel racconto proposto ha deciso di "osare", probabilmente "omologandosi" ai tempi, disegnando nudi integrali (anche se non troppo particolareggiati) in un contesto scherzoso, tipico dei suoi episodi autoconclusivi.
Sottolineo però che questa nuova visione dei protagonisti, forse più consona agli anni Novanta, può far storcere il naso, perché viene chiaramente stravolta un'impostazione grafica e culturale di altri tempi (appunto anni Ottanta) in cui il fumetto veniva pensato in maniera diversa. In questo caso si nota chiaramente lo stacco (a mio avviso in negativo) nell'inserimento del nudo e a scapito di una sensualità molto più sobria e romantica, apprezzata in precedenza.
Nel complesso risulta essere nulla di eccezionale, sulla stessa riga dei capitoli passati in cui vicende di questo tipo portavano un momento ironico come a voler spezzare il ritmo delle fasi sentimentali o semplicemente per riempire i buchi ed allungare in un certo senso il brodo; quindi a parer mio è un volume assolutamente evitabile, valido giusto per i fan che voglio avere tutto il materiale di questo autore.
Il racconto è intitolato "Panico ai bagni pubblici!" e narra la storia tempo dopo la fine delle vicende trattate in Kimagure Orange Road. Non è altro che un capitolo autoconclusivo in cui Kyosuke si scambia di corpo dopo una violenta colluttazione con Hikaru proprio ai bagni pubblici (come accadeva in passato con il cugino), dopo aver svolto una partita di tennis con Madoka.
A ben quasi 10 anni di distanza il tratto di Izumi (aka Kazuya Terashima) è chiaramente cambiato. Non solo questo però si differenzia dal passato infatti nel racconto proposto ha deciso di "osare", probabilmente "omologandosi" ai tempi, disegnando nudi integrali (anche se non troppo particolareggiati) in un contesto scherzoso, tipico dei suoi episodi autoconclusivi.
Sottolineo però che questa nuova visione dei protagonisti, forse più consona agli anni Novanta, può far storcere il naso, perché viene chiaramente stravolta un'impostazione grafica e culturale di altri tempi (appunto anni Ottanta) in cui il fumetto veniva pensato in maniera diversa. In questo caso si nota chiaramente lo stacco (a mio avviso in negativo) nell'inserimento del nudo e a scapito di una sensualità molto più sobria e romantica, apprezzata in precedenza.
Nel complesso risulta essere nulla di eccezionale, sulla stessa riga dei capitoli passati in cui vicende di questo tipo portavano un momento ironico come a voler spezzare il ritmo delle fasi sentimentali o semplicemente per riempire i buchi ed allungare in un certo senso il brodo; quindi a parer mio è un volume assolutamente evitabile, valido giusto per i fan che voglio avere tutto il materiale di questo autore.
Ci sono autori il cui nome rimane legato indissolubilmente ad una sola opera, senza che mai siano riusciti a bissarne il successo con altre storie differenti.
Izumi Matsumoto, al secolo Kazuya Terashima, è uno di questi.
Dopo aver creato una delle più iconiche storie d'amore adolescenziale degli anni '80, quel Kimagure Orange Road che tutti ricordano con un grande sorriso e tanta nostalgia, l'autore non è, purtroppo, stato troppo fortunato ed è praticamente sparito dalle scene, complice una serie di non meglio precisati problemi di salute.
Di Matsumoto s'è anche detto che, dopo Orange Road, si era dedicato a storie in formato digitale. Questo Izumi Matsumoto World è in parte il risultato di quelle storie.
Trattasi di una breve raccolta di racconti realizzati nel corso degli anni '90 e interamente a colori (la colorazione realizzata a computer è evidente).
La prima storia, a cui è dedicata la copertina del volume e che serve da specchietto per le allodole, è dedicata proprio ad Orange Road.
E, mettiamolo subito in chiaro, strano ma vero, è la peggiore del volume.
L'Orange Road classico aveva spesso usato l'espediente dello scambio di corpo fra il protagonsita Kyosuke e un'altra persona o creatura (il cuginetto Kazuya o qualche animale) per creare equivoci divertenti.
Anche questa storiella parte dallo stesso presupposto, solo che stavolta Kyosuke scambia il suo corpo con quello di Hikaru. La cosa, però, non fa ridere ed è usata unicamente come scusa per mostrare Madoka e Hikaru completamente nude al bagno pubblico.
Più che un episodio fuori serie di Orange Road, questa storiella ne sembra una stupida parodia erotica.
Non v'è traccia di quell'amore pungente, amaro e dolce allo stesso tempo, su cui era imperniata la serie originale. Non v'è traccia della sua poesia, nè della sua nostalgia. Non v'è traccia del suo garbo. L'originale Orange Road riusciva ad essere fascinoso e seducente senza bisogno di usare mezzucci, perchè la bellissima Madoka risultava essere bellissima in qualunque modo, senza bisogno di mostrarne un nudo completo. Qui, invece, Madoka (e la dolce Hikaru, che nella serie originale era così pudica, con lei) è completamente nuda, con tanto di capezzoli in bella vista, e il suo corpo spesso è disegnato in maniera tanto sgraziata da suscitare ribrezzo, più che fascino o libido.
Una storia dedicata ai fans di Orange Road, ma che susciterà in loro raccapriccio più che nostalgia. Da dimenticare.
Segue, "Apples", un raccontino molto breve, che però, fortunatamente, riesce ad aggiustare il tiro, raccontandoci, con una certa poesia, la storia di un ragazzo che, in preda alla tristezza, comincia a vedere il mondo in bianco e nero, finché non incontra una dolce ragazza che, unica fra tutte le persone del mondo, riesce a vedere a colori.
Nulla di imprescindibile, ma i fans dell'autore apprezzeranno l'inconfondibile stile e il garbo con cui è narrata questa piccola storiella che rialza le quotazioni del volume.
La terza storia, nonché la più lunga, "EE", è molto interessante e d'atmosfera e narra di poliziotti con la barba e l'impermeabile alla Humphrey Bogart, di sorelle minori dalla fisicità dirompente e dal carattere irruento e mascolino, di giovani agenti di polizia assi dell'informatica, di teppisti con barba, muscoli, occhiali da sole, borchie e giubbotto di pelle come ai bei vecchi tempi andati, di videogiochi e di realtà virtuale.
Una storia dall'atmosfera impagabile, che sa di cyberpunk ed è inequivocabilmente "manga", nel senso che si dava al termine fra gli anni '80 e i '90, con personaggi simpatici, dei disegni spettacolari e tanta, tanta nostalgia. Ha, però, due difetti che la penalizzano: le esagerate forme della protagonista femminile (Matsumoto, tu quoque, non dovevi venderti al fanservice!) e il fatto di essere incompleta, come se fossero soltanto i primi capitoli di una serie che non è mai stata realizzata (e che sarebbe stata decisamente interessante).
A chiudere il volume, in una manciata di pagine, una sorta di pilot di un'altra serie mai realizzata, ma che sarebbe stata sicuramente divertentissima, in quanto riscrittura in chiave comica dell'apertura all'Occidente del Giappone, che si permette persino di mettere alla berlina personaggi storici come il diplomatico Townsend Harris, che vedere coinvolto in una simpatica gag dopo averne studiato le gesta sui testi universitari è impagabile. Rimane, dunque, il rimpianto per una serie che, se realizzata, sarebbe stata sicuramente spassosissima, ma che, probabilmente, avrebbe riscosso poco successo presso i giovani.
Cosa rimane, alla fine della fiera, di questo Izumi Matsumoto World? Un po' di fastidio, tanta malinconia, nostalgia per un modo di fare manga che oggi non si usa più e il rimpianto nel vedere un autore che ne era maestro che sceglie di vendersi a nuove tendenze senza riuscire ad avere successo.
E' un volume indubbiamente molto bello da vedere, lo stile di disegno di Matsumoto si è evoluto parecchio nel corso degli anni e l'uso del colore e degli accorgimenti al computer lo hanno impreziosito parecchio (soprattutto nel caso di storie più fantascientifiche come "EE"), ma vedere questo talento utilizzato per mostrare i capezzoli di Madoka, per chi, come me, ha legato il suo cuore alla Madoka che era terribilmente affascinante poiché vestita in maniera sì provocante ma mai in maniera eccessiva e riusciva a colpire col fascino del suo corpo snello e proporzionato e dei suoi lunghi capelli neri, è un colpo durissimo.
"Izumi Matsumoto World" riesce a strappare una sufficienza regalata controvoglia grazie alla bellissima resa grafica e alle piccole ma molto interessanti idee che l'autore getta, senza purtroppo riuscire a svilupparle, nelle altre storie non legate a Orange Road.
Si tratta dunque di un volumetto da consigliare a chi adora Orange Road in ogni aspetto (e quindi non si farà problemi ad adorare o a voler possedere anche la sua inutile e disturbante storiella extra quasi porno) o a chi, di Matsumoto, possiede ed ha apprezzato anche il piacevole ma sfortunato Sesame Street. Se non conoscete Orange Road o se non vi piace così tanto, girate alla larga, poichè da questo volume ne avrete un'impressione fuorviante.
Izumi Matsumoto, al secolo Kazuya Terashima, è uno di questi.
Dopo aver creato una delle più iconiche storie d'amore adolescenziale degli anni '80, quel Kimagure Orange Road che tutti ricordano con un grande sorriso e tanta nostalgia, l'autore non è, purtroppo, stato troppo fortunato ed è praticamente sparito dalle scene, complice una serie di non meglio precisati problemi di salute.
Di Matsumoto s'è anche detto che, dopo Orange Road, si era dedicato a storie in formato digitale. Questo Izumi Matsumoto World è in parte il risultato di quelle storie.
Trattasi di una breve raccolta di racconti realizzati nel corso degli anni '90 e interamente a colori (la colorazione realizzata a computer è evidente).
La prima storia, a cui è dedicata la copertina del volume e che serve da specchietto per le allodole, è dedicata proprio ad Orange Road.
E, mettiamolo subito in chiaro, strano ma vero, è la peggiore del volume.
L'Orange Road classico aveva spesso usato l'espediente dello scambio di corpo fra il protagonsita Kyosuke e un'altra persona o creatura (il cuginetto Kazuya o qualche animale) per creare equivoci divertenti.
Anche questa storiella parte dallo stesso presupposto, solo che stavolta Kyosuke scambia il suo corpo con quello di Hikaru. La cosa, però, non fa ridere ed è usata unicamente come scusa per mostrare Madoka e Hikaru completamente nude al bagno pubblico.
Più che un episodio fuori serie di Orange Road, questa storiella ne sembra una stupida parodia erotica.
Non v'è traccia di quell'amore pungente, amaro e dolce allo stesso tempo, su cui era imperniata la serie originale. Non v'è traccia della sua poesia, nè della sua nostalgia. Non v'è traccia del suo garbo. L'originale Orange Road riusciva ad essere fascinoso e seducente senza bisogno di usare mezzucci, perchè la bellissima Madoka risultava essere bellissima in qualunque modo, senza bisogno di mostrarne un nudo completo. Qui, invece, Madoka (e la dolce Hikaru, che nella serie originale era così pudica, con lei) è completamente nuda, con tanto di capezzoli in bella vista, e il suo corpo spesso è disegnato in maniera tanto sgraziata da suscitare ribrezzo, più che fascino o libido.
Una storia dedicata ai fans di Orange Road, ma che susciterà in loro raccapriccio più che nostalgia. Da dimenticare.
Segue, "Apples", un raccontino molto breve, che però, fortunatamente, riesce ad aggiustare il tiro, raccontandoci, con una certa poesia, la storia di un ragazzo che, in preda alla tristezza, comincia a vedere il mondo in bianco e nero, finché non incontra una dolce ragazza che, unica fra tutte le persone del mondo, riesce a vedere a colori.
Nulla di imprescindibile, ma i fans dell'autore apprezzeranno l'inconfondibile stile e il garbo con cui è narrata questa piccola storiella che rialza le quotazioni del volume.
La terza storia, nonché la più lunga, "EE", è molto interessante e d'atmosfera e narra di poliziotti con la barba e l'impermeabile alla Humphrey Bogart, di sorelle minori dalla fisicità dirompente e dal carattere irruento e mascolino, di giovani agenti di polizia assi dell'informatica, di teppisti con barba, muscoli, occhiali da sole, borchie e giubbotto di pelle come ai bei vecchi tempi andati, di videogiochi e di realtà virtuale.
Una storia dall'atmosfera impagabile, che sa di cyberpunk ed è inequivocabilmente "manga", nel senso che si dava al termine fra gli anni '80 e i '90, con personaggi simpatici, dei disegni spettacolari e tanta, tanta nostalgia. Ha, però, due difetti che la penalizzano: le esagerate forme della protagonista femminile (Matsumoto, tu quoque, non dovevi venderti al fanservice!) e il fatto di essere incompleta, come se fossero soltanto i primi capitoli di una serie che non è mai stata realizzata (e che sarebbe stata decisamente interessante).
A chiudere il volume, in una manciata di pagine, una sorta di pilot di un'altra serie mai realizzata, ma che sarebbe stata sicuramente divertentissima, in quanto riscrittura in chiave comica dell'apertura all'Occidente del Giappone, che si permette persino di mettere alla berlina personaggi storici come il diplomatico Townsend Harris, che vedere coinvolto in una simpatica gag dopo averne studiato le gesta sui testi universitari è impagabile. Rimane, dunque, il rimpianto per una serie che, se realizzata, sarebbe stata sicuramente spassosissima, ma che, probabilmente, avrebbe riscosso poco successo presso i giovani.
Cosa rimane, alla fine della fiera, di questo Izumi Matsumoto World? Un po' di fastidio, tanta malinconia, nostalgia per un modo di fare manga che oggi non si usa più e il rimpianto nel vedere un autore che ne era maestro che sceglie di vendersi a nuove tendenze senza riuscire ad avere successo.
E' un volume indubbiamente molto bello da vedere, lo stile di disegno di Matsumoto si è evoluto parecchio nel corso degli anni e l'uso del colore e degli accorgimenti al computer lo hanno impreziosito parecchio (soprattutto nel caso di storie più fantascientifiche come "EE"), ma vedere questo talento utilizzato per mostrare i capezzoli di Madoka, per chi, come me, ha legato il suo cuore alla Madoka che era terribilmente affascinante poiché vestita in maniera sì provocante ma mai in maniera eccessiva e riusciva a colpire col fascino del suo corpo snello e proporzionato e dei suoi lunghi capelli neri, è un colpo durissimo.
"Izumi Matsumoto World" riesce a strappare una sufficienza regalata controvoglia grazie alla bellissima resa grafica e alle piccole ma molto interessanti idee che l'autore getta, senza purtroppo riuscire a svilupparle, nelle altre storie non legate a Orange Road.
Si tratta dunque di un volumetto da consigliare a chi adora Orange Road in ogni aspetto (e quindi non si farà problemi ad adorare o a voler possedere anche la sua inutile e disturbante storiella extra quasi porno) o a chi, di Matsumoto, possiede ed ha apprezzato anche il piacevole ma sfortunato Sesame Street. Se non conoscete Orange Road o se non vi piace così tanto, girate alla larga, poichè da questo volume ne avrete un'impressione fuorviante.
Volume autoconclusivo riservato esclusivamente ai super-fan di Matsumoto. Ahinoi gli anni di distanza da Orange Road (una decina) si fanno sentire in uno stile diverso, sicuramente migliore graficamente ma eccessivamente spinto sul lato della trama. Forse è colpa nostra abituati ad altro da parte di questo autore che vive ancora oggi di un successo ormai passato. Ovviamente, potrebbe al contrario interessare a chi questo stile ecchi piace ed interessa, anche se l'essere una raccolta di storie brevi è estremamente limitante anche per gli interessati del genere che troveranno in tanti altri titoli ben di meglio
Consigliato solo a chi di Orange Road vuole veramente avere tutto, altrimenti lasciatelo perdere.
Consigliato solo a chi di Orange Road vuole veramente avere tutto, altrimenti lasciatelo perdere.
Volume autoconclusivo abbastanza inutile. Le storie brevi non sono niente di che e sono anche senza finale. L'unica che si salva è quella di Orange Road, ma anche questa non è nulla di che, saranno sì e no venti pagine. Poi secondo me è anche disegnata peggio rispetto ad Orange Road classico.
Apples è troppo corta e EE è senza un finale.
Rimane il fatto che il volume è tutto a colori e il formato è più grande rispetto al normale, ma sono poche pagine, il prezzo ci può stare, ma secondo me si può farne tranquillamente a meno.
Apples è troppo corta e EE è senza un finale.
Rimane il fatto che il volume è tutto a colori e il formato è più grande rispetto al normale, ma sono poche pagine, il prezzo ci può stare, ma secondo me si può farne tranquillamente a meno.