Manca poco all'uscita nelle sale italiane di City Hunter the Movie: Angel Dust, che sarà al cinema in evento speciale di tre giorni, il 19,20 e 21 febbraio 2024, grazie ad Anime Factory, l'etichetta di Plaion Pictures Italia che racchiude l'intera offerta Anime della società. Per l'occasione il mangaka Tsukasa Hojo, autore del fumetto originale di City Hunter, ha gentilmente risposto a una intervista di Anime Factory, che ci ha concesso di pubblicarla in super esclusiva.
Ecco l'intervista di seguito:
Me lo chiedo anch’io! (ride) Devono esserci dei fan sfegatati degli anni ’80 che hanno continuato a tener viva la fiamma e che da allora hanno avuto dei figli a cui hanno mostrato la serie, tramandando la loro passione. Chissà se anche i loro nipoti finiranno per esserne conquistati? Posso raccontarvi un aneddoto: ho dei nipoti che hanno conosciuto City Hunter grazie al film del 2019, City Hunter: Private Eyes. Hanno amato il film e quando hanno scoperto di avere i manga a casa, li hanno iniziati a leggere in modo appassionato. Perciò accade abbastanza naturalmente.
Dall’inizio della serie, è cambiata la sua prospettiva nei confronti dei personaggi? Crede che si siano evoluti con il tempo?
Nel franchise di City Hunter, non disegno Ryo Saeba dagli anni ’90, a parte per Angel Heart (degli anni 2000), in cui lo si ritrova un po’ più maturo. Tuttavia, il personaggio continua ad apparire nel mondo dell’animazione. La mia impressione è che non sia cambiato tanto da quando l’ho creato. E se dovessi ricominciare oggi, si evolverebbe di nuovo.
La regia del film è nuovamente nelle mani di Kenji Kodama, storico regista del franchise. Come descriverebbe la sua collaborazione con lui dopo tanti anni di lavoro assieme?
Il regista rispetta sempre la mia opinione. Mi ha aiutato a portare City Hunter nel mondo. Parte del lavoro risiede in lui. Anche se il manga e l’anime sono un po’ diversi tra loro, mi piacerebbe che fosse lui a mantenere il comando.
Così come nell’opera originale, nel film c’è una forte componente drammatica ma si ride anche molto. Qual è la ricetta per bilanciare questi due aspetti?
Onestamente, l’ho sempre fatto in modo istintivo!
Detto questo, posso dirvi una cosa. Una volta sono andato a vedere un film molto intenso, elemento che si poteva percepire tra il pubblico. Inaspettatamente, è arrivata una scena che, seppur non interamente comica, è stata percepita come divertente dagli spettatori. Questo ha provocato una reazione negli spettatori, anche se alla fine la
scena era comunque importante per la trama e rifletteva l’immagine del film: fredda e cupa. Da questa esperienza ho capito che se il film è troppo intenso, il pubblico potrebbe non capire le scene che hanno l’obiettivo di alleggerire il tono. Perciò si tratta di inserire momenti divertenti che apportino man mano gli elementi importanti necessari alla trama principale.
Questo film porta al cinema un arco narrativo cruciale di City Hunter. Qual è la cosa che non vede l’ora gli spettatori ammirino per la prima voluta sul grande schermo?
Come rivelato nei primi trailer, in questo film Ryo affronta l’Unione Teope, guidata dal suo più grande nemico: Shin Kaibara. La prima battaglia sta per iniziare, dando il via a questo racconto che lo vede combattere contro questa organizzazione. In merito all’adattamento, ero ansioso di lasciare un margine di libertà rispetto al manga, anche se questo avrebbe significato introdurre elementi nuovi, cosa che a me piace molto.
C’è stato un giorno memorabile nel corso della produzione a cui pensa ancora?
Ho supervisionato lo script e gli storyboard, così come il design dei nuovi personaggi. Nell’insieme, la mia collaborazione per questo nuovo anime è stata molto simile agli adattamenti precedenti. Tuttavia, in questo film troverete una foto che mostra Kaibara e Ryo da giovani, quando combattevano insieme in guerra. La produzione mi ha chiesto di disegnarla, perché non osavano farlo loro!
Se dovesse descrivere Ryo in una sola frase, quale sarebbe?
Un uomo che nasconde ciò che pensa davvero.
Ho sempre provato a create una certa dualità con questo personaggio, rendendolo molto diretto nei momenti divertenti. Quando però è serio, ho sempre limitato di proposito il numero delle battute che pronuncia, così che i lettori non sapessero (cosa pensa). L’idea è sempre di stimolare l’immaginazione del lettore e rafforzare la complessità del personaggio. Questo contrasto è molto importante per me.
Qual è una caratteristica che invidia a Ryo? E c’è invece qualcosa che avete in comune?
L’unica cosa che ho in comune con Ryo è che mi piacciono le ragazze! Ma immagino di condividere questo aspetto con moltissimi uomini! (ride)
Se dovessi invidiare qualcosa a Ryo, sarebbe la sua capacità di attrarre le ragazze nonostante si esprima sempre in modo così imbarazzante. Ovviamente non sarei mai in grado di competere con lui! Anche se poi finisce per ricevere il benservito…
Se ci fosse la possibilità di un crossover con un leggendario detective del cinema, con chi le piacerebbe vedere collaborare Ryo Saeba?
Penso sarebbe molto divertente vedere Ryo Saeba fare squadra con la Miss Marple di Agatha Christie! La storia ovviamente inizierebbe con Ryo che viene a sapere che lavorerà con una certa Miss Marple, che subito immagina come una bella ragazza con cui flirtare, solo per scoprire poi, suo malgrado, che si tratta di una donna anziana! (ride) Come risultato, non saprebbe cosa fare, finendo per essere completamente manipolato e trascinato in giro per il colletto durante le indagini. Sarebbe davvero divertente!
Lei possiede una Mini Cooper come quella di Ryo?
No, non ho nemmeno la patente!
Ecco l'intervista di seguito:
Quando la video creator Angie bussa all’agenzia investigativa City Hunter in cerca di un gatto scomparso, Ryo Saeba e Kaori Makimura pensano di avere un caso semplice fra le mani. Un attentato alla vita di Angie cambia però le carte in tavola, lasciando Ryo nel mirino di misteriosi sicari sulle tracce di Angel Dust, una tecnologia militare in grado di creare super soldati. Sotto l’occhio del padre adottivo Kaibara, Ryo dovrà fare i conti con un passato da cui troppo a lungo ha tentato di fuggire.
Intervista a Tsukasa Hojo per City Hunter the Movie: Angel Dust
City Hunter continua a conquistare fan in tutto il mondo da quasi 40 anni. Quale ritiene sia l’ingrediente segreto del franchise? Me lo chiedo anch’io! (ride) Devono esserci dei fan sfegatati degli anni ’80 che hanno continuato a tener viva la fiamma e che da allora hanno avuto dei figli a cui hanno mostrato la serie, tramandando la loro passione. Chissà se anche i loro nipoti finiranno per esserne conquistati? Posso raccontarvi un aneddoto: ho dei nipoti che hanno conosciuto City Hunter grazie al film del 2019, City Hunter: Private Eyes. Hanno amato il film e quando hanno scoperto di avere i manga a casa, li hanno iniziati a leggere in modo appassionato. Perciò accade abbastanza naturalmente.
Dall’inizio della serie, è cambiata la sua prospettiva nei confronti dei personaggi? Crede che si siano evoluti con il tempo?
Nel franchise di City Hunter, non disegno Ryo Saeba dagli anni ’90, a parte per Angel Heart (degli anni 2000), in cui lo si ritrova un po’ più maturo. Tuttavia, il personaggio continua ad apparire nel mondo dell’animazione. La mia impressione è che non sia cambiato tanto da quando l’ho creato. E se dovessi ricominciare oggi, si evolverebbe di nuovo.
La regia del film è nuovamente nelle mani di Kenji Kodama, storico regista del franchise. Come descriverebbe la sua collaborazione con lui dopo tanti anni di lavoro assieme?
Il regista rispetta sempre la mia opinione. Mi ha aiutato a portare City Hunter nel mondo. Parte del lavoro risiede in lui. Anche se il manga e l’anime sono un po’ diversi tra loro, mi piacerebbe che fosse lui a mantenere il comando.
Così come nell’opera originale, nel film c’è una forte componente drammatica ma si ride anche molto. Qual è la ricetta per bilanciare questi due aspetti?
Onestamente, l’ho sempre fatto in modo istintivo!
Detto questo, posso dirvi una cosa. Una volta sono andato a vedere un film molto intenso, elemento che si poteva percepire tra il pubblico. Inaspettatamente, è arrivata una scena che, seppur non interamente comica, è stata percepita come divertente dagli spettatori. Questo ha provocato una reazione negli spettatori, anche se alla fine la
scena era comunque importante per la trama e rifletteva l’immagine del film: fredda e cupa. Da questa esperienza ho capito che se il film è troppo intenso, il pubblico potrebbe non capire le scene che hanno l’obiettivo di alleggerire il tono. Perciò si tratta di inserire momenti divertenti che apportino man mano gli elementi importanti necessari alla trama principale.
Questo film porta al cinema un arco narrativo cruciale di City Hunter. Qual è la cosa che non vede l’ora gli spettatori ammirino per la prima voluta sul grande schermo?
Come rivelato nei primi trailer, in questo film Ryo affronta l’Unione Teope, guidata dal suo più grande nemico: Shin Kaibara. La prima battaglia sta per iniziare, dando il via a questo racconto che lo vede combattere contro questa organizzazione. In merito all’adattamento, ero ansioso di lasciare un margine di libertà rispetto al manga, anche se questo avrebbe significato introdurre elementi nuovi, cosa che a me piace molto.
C’è stato un giorno memorabile nel corso della produzione a cui pensa ancora?
Ho supervisionato lo script e gli storyboard, così come il design dei nuovi personaggi. Nell’insieme, la mia collaborazione per questo nuovo anime è stata molto simile agli adattamenti precedenti. Tuttavia, in questo film troverete una foto che mostra Kaibara e Ryo da giovani, quando combattevano insieme in guerra. La produzione mi ha chiesto di disegnarla, perché non osavano farlo loro!
Se dovesse descrivere Ryo in una sola frase, quale sarebbe?
Un uomo che nasconde ciò che pensa davvero.
Ho sempre provato a create una certa dualità con questo personaggio, rendendolo molto diretto nei momenti divertenti. Quando però è serio, ho sempre limitato di proposito il numero delle battute che pronuncia, così che i lettori non sapessero (cosa pensa). L’idea è sempre di stimolare l’immaginazione del lettore e rafforzare la complessità del personaggio. Questo contrasto è molto importante per me.
Qual è una caratteristica che invidia a Ryo? E c’è invece qualcosa che avete in comune?
L’unica cosa che ho in comune con Ryo è che mi piacciono le ragazze! Ma immagino di condividere questo aspetto con moltissimi uomini! (ride)
Se dovessi invidiare qualcosa a Ryo, sarebbe la sua capacità di attrarre le ragazze nonostante si esprima sempre in modo così imbarazzante. Ovviamente non sarei mai in grado di competere con lui! Anche se poi finisce per ricevere il benservito…
Se ci fosse la possibilità di un crossover con un leggendario detective del cinema, con chi le piacerebbe vedere collaborare Ryo Saeba?
Penso sarebbe molto divertente vedere Ryo Saeba fare squadra con la Miss Marple di Agatha Christie! La storia ovviamente inizierebbe con Ryo che viene a sapere che lavorerà con una certa Miss Marple, che subito immagina come una bella ragazza con cui flirtare, solo per scoprire poi, suo malgrado, che si tratta di una donna anziana! (ride) Come risultato, non saprebbe cosa fare, finendo per essere completamente manipolato e trascinato in giro per il colletto durante le indagini. Sarebbe davvero divertente!
Lei possiede una Mini Cooper come quella di Ryo?
No, non ho nemmeno la patente!
Secondo me la serie è invecchiata bene e attrae ancora il pubblico indipendentemente dall'età, proprio come Lupin III.
Ancora oggi dopo anni e anni dalla lettura/visione, mi girano :/
Quella è in Angel Heart che è un "mondo alternativo" a City Hunter ^^
Anche in questo film ci sarà Occhi di Gatto, chissà come si svilupperà la loro trama, anche se purtroppo temo che la loro presenza sarà troppo esigua, come già accaduto in "Private eye"... ma perchè non fare un film solo sulle gatte??!! Dando degna conclusione all'opera, evitando cose orride come Lupin vs Occhi di gatto dove le nostre Cat's eye erano particolarmente snaturare sia nel design sia nel carattere.
se esce come Cat's eye vs Lupin , meglio di no
I got hit by a truck and I was sent to another world where I actually died
Essendo cresciuta con l'anime, con i ricordi che avevo, mi aspettavo, sì, un capolavoro, ma temevo fosse stato invecchiato un po' male, per i stupri e robe simili (e, infatti, nel primo volume parte un po' così questa cosa). Ero cmq pronta a chiuderci un occhio e approcciare l'opera a mente aperta per il classico dei suoi tempi che è.
E invece...
Il manga, che generalmente parlando, incuriosisce sin dall'inizio, continua a migliorare andando sempre più avanti. Pure il lato comico basato sugli stupri migliora e senza dover ricorrere alla censura o al cambio di personalità di Saeba.
Le donne, poi, mamma mia, che fascino! I vari personaggi femminili sono tutti diversi tra loro e ben caratterizzati, comprese coloro che appaiono per una missione e mai più, senza un ruolo importante per la storia generale.
I disegni, niente da aggiungere, maestria totale.
Un manga profondo e leggero allo stesso tempo.
La fine, poi, non scrivo nulla per non agitare chi si preoccupa di spoiler, però c'è da dire che Saeba stesso ha fatto un argomento che mi è piaciuto moltissimo e a cui ci avevo pensato anche molto prima di riscontrarlo nel fumetto. Un pensiero ricorrente che avevo in testa, ma che non avevo visto realizzato, forse, da nessuna parte. E ritrovarmelo in un'opera che, nientemeno risulta essere proprio City Hunter, mi ha fatto molto piacere. Un effetto applauso proprio mi ha lasciato quel gran finale.
Credo intendesse riferirsi agli approcci di Ryo con le donne. Che a rigor di logica sono molestie sessuali. 🥴
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