Una delle forme di fanservice più utilizzate e conosciute nel mondo anime/manga è quello relativo ai costumi da bagno. Nei famosi episodi al mare o in piscina nelle stesse scuole giapponesi, i costumi sono sempre stati quasi onnipresenti: se non nella serie originale, almeno nelle illustrazioni bonus che sono generalmente incluse con l'acquisto di edizioni blu-ray. I costumi più riconoscibili e più iconici sono i "sukumizu", abbreviazione di sukuuru (スクール - school, scuola) e mizugi (水着 - costume da bagno).
Tuttavia, sappiamo bene che quanto viene mostrato nei prodotti di intrattenimento molto spesso non corrisponda alla realtà. Sono stati tanti, infatti, gli studenti che hanno espresso il loro imbarazzo nel mostrarsi in costume. Ciò ha fatto sì che nascesse un nuovo modello di costume, a due pezzi, confortevole ed adatto a tutti: il primo modello genderless.
L'indistinguibile colore blu marino, utilizzato in tutte le scuole del paese, è l'unico dettaglio rimasto dai precedenti modelli. La metà superiore presenta maniche lunghe per una maggiore protezione contro i raggi UV e la metà inferiore è composta da semplici pantaloncini. Oltre ad essere semplici da indossare (possono essere aggiustati in base alle caratteristiche e/o esigenze fisiche dei singoli individui), sono stati ideati per essere comodi anche nel loro utilizzo, nonché per accontentare tutti coloro che non si identificano con un genere ben preciso. È solo una delle prime accortezze che le scuole giapponesi stanno rivolgendo ai giovani studenti, con altre misure rivolte anche alle uniformi scolastiche standard. Lentamente, sempre più scuole hanno intenzione di adottare questi modelli, sia per i costumi che per le uniformi.
La storia dei sukumizu ha inizio nei primi anni 60, con la nascita del modello più amato e utilizzato nei manga e negli anime.
Durante gli anni '80 nasce il "shin-suku", un nuovo stile con materiali migliori, l'aggiunta di dettagli bianchi nella parte superiore e il retro a vogatore.
A partire dal 2010 i costumi iniziano ad essere unisex, togliendo completamente i boxer maschili. L'implementazione dei due pezzi permette di mostrare meno pelle, e i materiali più elastici facilitano lo spostamento in acqua.
I nuovi modelli genderless verranno venduti al dettaglio al prezzo che varia tra i 6.380 a i 6.820 yen (circa 36-39€) e saranno disponibili in dieci misure.
Fonti consultate:
Soranews24
AnimeArtMagazine
TvTrope
Tuttavia, sappiamo bene che quanto viene mostrato nei prodotti di intrattenimento molto spesso non corrisponda alla realtà. Sono stati tanti, infatti, gli studenti che hanno espresso il loro imbarazzo nel mostrarsi in costume. Ciò ha fatto sì che nascesse un nuovo modello di costume, a due pezzi, confortevole ed adatto a tutti: il primo modello genderless.
L'indistinguibile colore blu marino, utilizzato in tutte le scuole del paese, è l'unico dettaglio rimasto dai precedenti modelli. La metà superiore presenta maniche lunghe per una maggiore protezione contro i raggi UV e la metà inferiore è composta da semplici pantaloncini. Oltre ad essere semplici da indossare (possono essere aggiustati in base alle caratteristiche e/o esigenze fisiche dei singoli individui), sono stati ideati per essere comodi anche nel loro utilizzo, nonché per accontentare tutti coloro che non si identificano con un genere ben preciso. È solo una delle prime accortezze che le scuole giapponesi stanno rivolgendo ai giovani studenti, con altre misure rivolte anche alle uniformi scolastiche standard. Lentamente, sempre più scuole hanno intenzione di adottare questi modelli, sia per i costumi che per le uniformi.
La storia dei sukumizu ha inizio nei primi anni 60, con la nascita del modello più amato e utilizzato nei manga e negli anime.
Durante gli anni '80 nasce il "shin-suku", un nuovo stile con materiali migliori, l'aggiunta di dettagli bianchi nella parte superiore e il retro a vogatore.
A partire dal 2010 i costumi iniziano ad essere unisex, togliendo completamente i boxer maschili. L'implementazione dei due pezzi permette di mostrare meno pelle, e i materiali più elastici facilitano lo spostamento in acqua.
I nuovi modelli genderless verranno venduti al dettaglio al prezzo che varia tra i 6.380 a i 6.820 yen (circa 36-39€) e saranno disponibili in dieci misure.
Fonti consultate:
Soranews24
AnimeArtMagazine
TvTrope
Nei manga/anime sono sicuro che questa mania continuerà, ci hanno fatto peraino delle figures.
Ma sono tute da ginnastica con i pantaloni corti!
I modelli potranno essere sistemati in base alle esigenze fisiche della singola persona, però a vederli certo non danno tutta questa impressione di "comodità" (soprattutto per le femmine)
パッドを入れられる仕様が必要な生徒には、パッドが差し込めるポケットをつけていますが、裏地を黒にし、パッと見てパッド用ポケットと分からないような仕上げにしています。
È una scelta voluta, proprio per non esaltare le forme
A quando gonne lunghe e corsetti?
Maschi e femmine sono differenti dal punto di vista biologico, pertanto hanno bisogno di indumenti che si adattino alle loro forme diverse.
Insomma, sembra si voglia tornare all'antico:
Sono d'accordo con te, e non capisco perchè ti abbiano messo dei pollici giù. Si tratta di un'iniziativa giapponese da parte di cittadini giapponesi.
Se hanno realizzato questi modelli e sempre più scuole li stanno adottando vuol dire che c'è una grande richiesta da parte delle scuole e degli studenti. Inoltre aiutano i studenti a non sentirsi in imbarazzo con il proprio corpo e anche quelli genderqueer (che non si identificano maschi o femmine)
giammai pensare che sia iniziativa loro senza mettere in mezzo complotti
Praticamente sono quei costumi da bagno che si usavano durante la Belle Epoque, delle semplici camicie con pantaloni corti. Che io sappia solo nei paesi islamici tradizionalisti vanno ancora così.
Capisco che il corpo da loro, soprattutto nelle scuole, stia diventando sempre più un tabù, ma qui si sconfina nel ridicolo!
Non sono "genderless".
Quelli bene o male avevano il loro stile, questi sono la versione estiva delle divise da operaio.
A me non convincono proprio le ragioni dietro questa idea.
Tanto per cominciare io non mi fiderei a priori del fatto che questa sia una richiesta partita dagli studenti.
Le istituzioni scolastiche giapponesi non sono certo famose per ascoltare le istanze degli studenti.
Potrebbero anche essere quelle direttive partite da quelle associazioni di docenti/genitori spacciate per richieste degli alunni.
Guarda caso fanno il paio con quelle altre direttive scolastiche che volevano perfino dettare regole sull'intimo da indossare.
Se il fine è quello di far sentire a proprio agio gli studenti genderfluid basterebbe dare a loro la possibilità di scegliere questo tipo di costumi, non di uniformarli e basta.
Anche la storia dei raggi UV tradisce la mentalità tradizionalista che c'è dietro l'impostazione.
Basterebbe avere piscine al coperto se è un problema così sentito.
Questa non è una nuova forma di inclusione ma una semplice svolta conservatrice spacciata per progressista.
Non sarebbe la prima volta.
Forse pensano di esportare i costumi anche in Europa?
statisticamente il seno medio delle giapponesi è molto più piccolo delle occidentali ( dieta molto diversa con meno grassi ) quindi il problema non dovrebbe porsi lo so che negli anime sembrano che le ragazze abbiano tutte una quinta o sesta
No, il problema si pone PROPRIO perché si guardano le statistiche, ignorando l'esistenza di coloro con le "necessità speciali". Guarda che anche nel mio caso, non ero l'unica, ma ero anche una minoranza. Eppure anch'io dovevo prendermi cura del mio corpo in qualche modo. Ai 12 anni ci si sente come un'anomalia, mentre, in realtà, sono cambiamenti normali della pubertà che risulta diversa per ciascun individuo.
E cmq, sbaglio o stai assumendo che conosco gli asiatici solo attraverso gli anime? 😆
Guarda che sto aspettando un bambino dal mio maritno coreano, paese dove ci vivo sin dal 2010 e ne ho viste di donne asiatiche nude ai bagni pubblici...
Resta cmq il fatto che ho detto prima, il problema non è nel numero stesso di quante ragazzine abbiano un seno grosso, ma proprio perché queste ultime non vengono considerate.
Lo abbiamo capito che è voluto e stiamo criticando il design sconfortevole dal punto di vista anatomico e sportivo...
Stesso mio pensiero. In particolare i dubbi su da dove sia partita la richiesta.
E poi, come è già stato detto, è una scelta individuale delle scuole. Se il modello classico continuerà ad essere il più richiesto si rivelerà semplicemente un esperimento fallito.
Non bisogna fare di tutta l'erba un fascio l'autostima sul proprio corpo soprattutto in età adolescenziale è un tema molto delicato.
Assolutamente in Occidente non tutte le ragazzine sono disibinite e sicure del proprio corpo ma proprio per niente... Ma anche per noi maschi non era semplice lo so perché ci sono passato non avendo un corpo perfetto (non entro nei dettagli) per me cambiarmi nello spogliatoio dalle medie in poi non era facile soprattutto le due ore di piscina settimanale era sempre stressante finché in terza media ho rinunciato a fare piscina in quell'età se non si era peso forma le prese in giro erano inevitabili.
Quindi se questi nuovi costumi possono aiutare a diminuire il disagio di molti giovanissimi io sono favorevole sperando che siano il più possibile comodi.
@2247
Immagino che sai il significato e l'importanza della pelle bianca per le ragazze/donne giapponesi (ma anche di altri paesi asiatici) comunque oltre al fatto che in Giappone danno molta importanza al rischio dei raggi UV non è stato possibile per una questione di costi costruire piscine coperte per decine di migliaia di scuole.
Che le persone abbronzate siano "volgari" secondo certa mentalità estremorientale lo so bene (tant'è vero che le gyaru si fanno quelle tinte eccessive proprio per darsi un tono "anticonformista"), ma questo non vuol dire che le scuole debbano avallare tale tendenza.
Forse non tutti gli istituti possono realizzare piscine coperte, ma esistono varie soluzioni per renderle al chiuso senza fare magie edilizie. Anche una semplice copertura eventualmente rimovibile potrebbe funzionare.
Tutto questo sempre ammettendo che il vero motivo di questa novità sia proteggersi dal sole. Cosa a cui io non credo neanche un po'.
Ho quasi paura a chiederlo, ma che è successo?
https://www.animeclick.it/news/103608-toyoko-kids-scopriamo-la-faccia-triste-delladolescenza-a-kabukicho
Sono stato nuotatore amatoriale da quando riesco a ricordarmelo, prima cosa che volevo è essere libero di muovermi come voglio!
@DevilMayGallix onestamente, mi sembra una soluzione più pratica
In base all'articolo che mi ha linkato @GianniGreed la questione è molto più complessa e triste: https://www.animeclick.it/news/103608-toyoko-kids-scopriamo-la-faccia-triste-delladolescenza-a-kabukicho
Comunque logicamente la questione è più complessa, però l'immobilismo giapponese lo si vede eccome, visto recentemente un nuovo video su X dove ci sono sempre più ragazzi e la piazza e sempre più degradata nella totale indifferenza, ci sono dei diciamo vigili che controllano che i ragazzi non facciano nulla di grave.
Poi a pochi passi da li c'è un parco con tantissime ragazze in attesa di essere abbordate per andare nei love hotel, direi non proprio il massimo.
Ma poi se sono maschio e voglio stare solo con il costume (quindi a petto nudo) non posso?
Si poteva pensare di fare i pantaloncini anche per le ragazze e tenere la parte sopra smanicata per chi vuole metterla, ma così fa abbastanza pena.
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