Nato il 9 febbraio 1951 nella provincia di Gunma, Mitsuru Adachi debuttò nel mondo del fumetto giapponese nel 1970 con la storia breve Kieta bakuon, per poi lavorare prima come apprendista e poi come disegnatore su sceneggiature altrui per quasi tutto il decennio. Nel 1978 vide la luce Nine, prima opera con Adachi sia ai disegni che alla storia, seguita due anni dopo da Let the Sunshine In (Hiatari ryoko) e Miyuki. Nonostante il buon successo di tali opere (tutte trasposte in anime o live action), la svolta avvenne nel 1982, anno in cui iniziò la pubblicazione di Touch, stratosferico successo di pubblico in grado, oltre a valergli il Premio Shogakukan come "Miglior shounen e shoujo" insieme a Miyuki, di vendere più 100 milioni di copie e di venire anche trasposto in una serie televisiva in grado di far segnare più del 30% di share, 5 film d'animazione e un film live action. Gli anni 80 si chiusero con Rough e Slow Step, mentre il decennio successivo fu caratterizzato praticamente da due sole opere “lunghe”: l'atipico Arcobaleno di spezie (Niji-iro no togarashi) e H2. Degni di note anche il volume autoconclusivo Jinbe e le raccolte di storie brevi L'avventuroso (Boken shonen) e Short Program.
Il terzo millennio si aprì con la miniserie Misora per sempre (Itsumo Misora), seguita, nel 2002 e nel 2005, da due nuove opere lunghe ed ambiziose: Katsu! e Cross Game. Durante la serializzazione di quest'ultimo, diversi eventi segnarono da vicino Adachi: nel 2008 superò il muro di 200 milioni di copie vendute in tutto il mondo, nel 2009 realizzò la storia breve My Sweet Sunday insieme a Rumiko Takahashi per festeggiare i 50 anni della rivista Weekly Shounen Sunday, mentre nel 2010 vennero celebrati i suoi 40 anni di carriera.
La pubblicazione di Cross Game iniziò l'11 maggio 2005 sul numero 22/23 di Shounen Sunday, rivista settimanale per ragazzi dell'editore Shogakukan, per concludersi il 17 febbraio 2010 nel numero 11 della medesima rivista.
La storia di Cross Game è suddivisa in tre distinti archi narrativi. La prima parte, intitolata Le stagioni di Wakaba, occupa i primi 10 capitoli, ovvero esattamente il primo volume, e ci presenta alcuni dei personaggi principali della vicenda. Protagonista della storia è Kitamura Ko, ordinario studente di quinta elementare, figlio dei gestori di un negozio di articoli sportivi. Suoi vicini di casa sono gli Tsukishima, famiglia che possiede un batting center ed un bar chiamato Clover, ovvero quadrifoglio. Il quadrifoglio è il simbolo dell'opera e rappresenta il legame tra le quattro sorelle Tsukishima, associate ciascuna di esse a uno dei quattro petali del quadrifoglio. La maggiore, Ichiyo, frequenta la prima superiore e svolge un ruolo quasi materno nei confronti delle sorelle minori dopo la prematura scomparsa della madre; Aoba, la terzogenita, frequenta la quarta elementare ed ha un anno in meno di Ko, persona che non sopporta assolutamente e con cui litiga in continuazione; la più piccola, Momiji, frequenta ancora l'asilo e va sempre in giro col suo gattino Nomo. La più importante del quartetto è Wakaba, la secondogenita, nata lo stesso giorno dello stesso anno e nello stesso ospedale di Ko; i due sono sempre cresciuti insieme ed il loro legame sembra andare ben oltre la normale amicizia. Il tema del quadrifoglio è presente anche nei nomi delle quattro sorelle, infatti Ichiyo significa “prima foglia”, Wakaba “giovane foglia”, Aoba “verde foglia” o “foglia appena nata”, mentre Momiji è il nome delle foglie autunnali tinte del rosso più acceso.
Con la seconda parte, Le stagioni di Aoba, la numerazione dei capitoli viene resettata, ripartendo quindi dall'1 per chiudersi col 130 nell'ottobre 2008 e occupando i volumi dal 2 al 14. Dopo una breve pausa di qualche mese, nel marzo 2009 inizia l'ultima parte, intitolata La stagione della luce; questa volta non c'è alcuno stacco con l'arco precedente, né a livello di numerazione dei capitoli, che ripartono dal 131, né a livello narrativo, con la storia che riprende esattamente nel punto dove si era chiusa la seconda parte. L'ultima parte è molto più breve della seconda, anche probabilmente a causa di una conclusione prematura rispetto a quanto preventivato originariamente dall'autore, e si chiude il 17 febbraio 2010 col capitolo 160, per un totale di 30 capitoli che vanno a occupare i volumi 15-17.
La seconda parte è ambientata quattro anni dopo rispetto alla prima e vede Ko e i suoi compagni, ora in terza media, in procinto di iniziare la scuola superiore. Sebbene non iscritto al club di baseball, in questi anni Ko ha continuato ad allenarsi come lanciatore prendendo come esempio Aoba, che tempo prima l'aveva sonoramente umiliato durante una sfida amichevole tra le loro rispettive squadre. L'obiettivo ultimo è il Koshien, il leggendario stadio in cui si tiene, due volte l'anno, la fase finale dei campionati nazionali di baseball delle scuole superiori e a cui accedono solo i vincitori dei rispettivi tornei distrettuali, in modo da realizzare il sogno di Wakaba: “Ko a lanciare, Akaishi a ricevere... e sullo sfondo il Koshien gremito di gente.” Ma prima di puntare al Koshien, ci sono da risolvere alcuni problemi interni al club e alla scuola.
Con i suoi 170 capitoli totali, raccolti in 17 volumi monografici, Cross Game supera di un volume il precedente Katsu! e diviene la terza serie più lunga di Adachi dopo H2 (34 volumi) e Touch (26 volumi). Cross Game fu pubblicato in monografico tra settembre 2005 e aprile 2010, adottando per le copertine lo stesso espediente del precedente Katsu!, ovvero l'alternanza di due colori per i numeri pari e quelli dispari. Se per Katsu! i colori scelti erano stati il rosso ed il blu, per Cross Game si optò per il verde e l'arancione, forse a rappresentare le due diverse colorazioni acquisite dalle foglie in autunno e in primavera/estate. Il 17° ed ultimo volume fu inoltre pubblicato in doppia edizione: accanto alla versione regolare venne immessa sul mercato un'edizione limitata da collezione contenente in omaggio l'All Color Works Cross Game, un mini-artbook di 60 pagine contenente illustrazioni a colori dell'opera.
Cross Game ottenne il favore sia del pubblico che della critica: non solo quasi ogni numero riuscì a piazzarsi ai primi posti della classifica settimanale dei manga più venduti in Giappone, superando abbondantemente le 100.000 copie ciascuno, ma venne anche premiato, 28 anni dopo Touch e Miyuki, come “Miglior Shounen” al 54° Premio Shogakukan. In occasione della notizia dell'imminente realizzazione della serie televisiva, nel gennaio 2009, venne annunciato il raggiungimento di 6,5 milioni di copie vendute per i 13 volumi fino ad allora pubblicati (pari quindi a mezzo milione di copie a volume in media).
Il manga è stato pubblicato in Italia da FlashBook Edizioni tra marzo 2008 e maggio 2011 in un'edizione da fumetteria a 5,90€, stipulando anche un accordo con la FIBS (Federazione Italiana Baseball Softball). Questo ha permesso all'editore di distribuire alcune copie del manga presso i fan shop degli stadi di Nettuno e San Marino durante le finali delle Italian Baseball Series e di ospitare sulle sue pagine un redazionale sul mondo del baseball. Nei primi volumi vi è una trattazione delle regole principali del baseball e la spiegazione di alcuni termini tecnici di gioco per permettere ai lettori di comprendere al meglio ogni aspetto della storia, per poi passare, nei successivi, ad un'analisi delle squadre e del campionato italiano.
Era il gennaio 2009 quando, ben 13 anni dopo la conclusione della serie televisiva di H2, venne annunciata una nuova trasposizione animata di un'opera di Adachi. La scelta ricadde su Cross Game, che in quel momento era giunto al 13° volume, che venne adattato in una serie televisiva da 50 episodi da Synergy SP (Beyblade: Metal Fury, Beyblade: Metal Masters, Hayate the Combat Butler, Kirarin Revolution, Major). La regia venne affidata a Osamu Sekita (Shin Captain Tsubasa, Princess Army, My My Mai, Ghost Talker's Daydream), il character design a Yuuji Kondou e le musiche a Kotaro Nakagawa (Code Geass, Hayate the Combat Butler, Phantom - The Animation, Planetes). La serie fu trasmessa su TV Tokyo dal 5 aprile 2009 al 28 marzo 2010 la domenica mattina alle 10, e in differita di una decina di giorni su AT-X sull'intero territorio nazionale. La scelta del periodo di trasmissione rese possibile la trasposizione del manga originale in tutta la sua interezza, conclusione compresa, dal momento che l'ultimo capitolo venne pubblicato su rivista un mese e mezzo prima della trasmissione dell'ultimo episodio, a sua volta precedendo la pubblicazione dell'ultimo volume monografico di qualche giorno.
L'anime presenta una fedeltà quasi assoluta alla controparte cartacea, con sole lievi e sporadiche aggiunte che non vanno in alcun modo ad intaccare né l'evoluzione della storia né le psicologie dei vari personaggi e i rapporti tra essi, sembrando quindi più semplici esigenze date dalla diversità dei medium (fumetto e animazione) utilizzati per la narrazione. Quanto detto è valido ad eccezione di una serie di episodi che vedono l'inserimento di una sottotrama legata ad Aoba completamente assente nel manga. Prendendo spunto da un breve dialogo presente nel manga in cui si accennava alla partecipazione di Aoba alle selezioni per la nazionale femminile di baseball, nell'anime viene indagato maggiormente il legame tra Aoba e il baseball, nonché le motivazioni alla base della sua scelta di far parte del club della Seishu nonostante la sua impossibilità di giocare in partite ufficiali. Per fare ciò viene inserito il personaggio di Koganezawa Midori, cugina di Senda ed abile battitrice che decide di sfidare i lanci di Aoba per mettersi alla prova, che spingerà Aoba a partecipare insieme al suo club di baseball femminile ad una partita amichevole contro una squadra universitaria, per finire infine con la narrazione della prova di selezione per la nazionale femminile. Complessivamente, questa sottotrama “anime-original” finisce per occupare all'incirca 5-6 episodi, tra puntate interamente dedicate e più o meni brevi spezzoni incastonati nelle vicende del manga originale.
Essendo rivolto ad un pubblico di tutte le età grazie alla trasmissione mattutina in un giorno festivo, ad introdurre ogni episodio furono creati dei brevi video rivolti ai giovani telespettatori. Nei primi 15 episodi si tratta solo di un breve messaggio in cui le sorelle Tsukishima invitano a guardare la tv con la luce accesa e di stare lontani dall'apparecchio. A partire dal 16° vengono invece trasmessi, alternativamente La canzone per disegnare Nomo, in cui la doppiatrice di Momiji canta un'allegra canzoncina spiegando come disegnare il gatto-mascotte della famiglia Tsukishima, per poi pubblicare, a puntata conclusa, alcuni dei disegni inviati dai bambini alla redazione, e il Cross Game Quiz, con in palio dei premi esclusivi della serie a chi fosse stato in grado di rispondere ad una domanda legata all'episodio del giorno (come, per esempio, l'età del fratello di Azuma oppure il nome dell'ottavo battitore del Seishu). Privi d'introduzione, invece, gli episodi successivi al 46°.
Per quanto riguarda le sigle, Cross Game presenta una sola opening e ben cinque ending. Della opening, "Summer Rain", cantata da Kobukuro su testi di Kentato Kobuchi, esistono due versioni che si differenziano tra loro per la modifica di alcuni spezzoni del video. La prima ending, "Heartfelt Dream" (episodi 1-13) si concentra sui giochi d'infanzia di Wakaba, Ko ed Aoba disegnati tramite un effetto specchio ispirato all'illustrazione introduttiva del capitolo 8 della prima parte del manga; la seconda, "Orange Days" (episodi 14-26) anima alcune delle illustrazioni di Momiji che gioca con Nomo presenti sul retro della copertina dei volumi del manga, mentre sullo sfondo scorrono alcune delle tavole a colori presenti a inizio capitolo più alcune illustrazioni realizzate appositamente per l'anime; la terza, "Moeruyo na koi ja naikedo" (episodi 27-39) e la quarta "Rehearsal" (episodi 40-49) sono delle semplici raccolte di immagini dei vari personaggi intervallate, nel caso della terza, da scene di vita quotidiana; la quinta ed ultima, "Loving Maiden" compare solo nell'ultimo episodio e fa da colonna sonora alla conclusione della serie.
Discreto successo ottenne la colonna sonora dell'anime, con gli album "Yume o mikata ni/Koi kogarete mita yume e Niji", contenenti rispettivamente l'opening e la prima ending, in grado di piazzarsi in buona posizione nella classifica Oricon dei CD musicali più venduti nel loro periodo di uscita.
La serie venne pubblicata anche in home video tra il 24 luglio 2009 ed il 22 luglio 2010 in 13 DVD mensili da 4 episodi ciascuno, ad eccezione del primo e dell'ultimo contenenti solo 3 puntate.
L'anime risulta tuttora inedito in Italia.
Il terzo millennio si aprì con la miniserie Misora per sempre (Itsumo Misora), seguita, nel 2002 e nel 2005, da due nuove opere lunghe ed ambiziose: Katsu! e Cross Game. Durante la serializzazione di quest'ultimo, diversi eventi segnarono da vicino Adachi: nel 2008 superò il muro di 200 milioni di copie vendute in tutto il mondo, nel 2009 realizzò la storia breve My Sweet Sunday insieme a Rumiko Takahashi per festeggiare i 50 anni della rivista Weekly Shounen Sunday, mentre nel 2010 vennero celebrati i suoi 40 anni di carriera.
C'era una volta un batting center...
La pubblicazione di Cross Game iniziò l'11 maggio 2005 sul numero 22/23 di Shounen Sunday, rivista settimanale per ragazzi dell'editore Shogakukan, per concludersi il 17 febbraio 2010 nel numero 11 della medesima rivista.
La storia di Cross Game è suddivisa in tre distinti archi narrativi. La prima parte, intitolata Le stagioni di Wakaba, occupa i primi 10 capitoli, ovvero esattamente il primo volume, e ci presenta alcuni dei personaggi principali della vicenda. Protagonista della storia è Kitamura Ko, ordinario studente di quinta elementare, figlio dei gestori di un negozio di articoli sportivi. Suoi vicini di casa sono gli Tsukishima, famiglia che possiede un batting center ed un bar chiamato Clover, ovvero quadrifoglio. Il quadrifoglio è il simbolo dell'opera e rappresenta il legame tra le quattro sorelle Tsukishima, associate ciascuna di esse a uno dei quattro petali del quadrifoglio. La maggiore, Ichiyo, frequenta la prima superiore e svolge un ruolo quasi materno nei confronti delle sorelle minori dopo la prematura scomparsa della madre; Aoba, la terzogenita, frequenta la quarta elementare ed ha un anno in meno di Ko, persona che non sopporta assolutamente e con cui litiga in continuazione; la più piccola, Momiji, frequenta ancora l'asilo e va sempre in giro col suo gattino Nomo. La più importante del quartetto è Wakaba, la secondogenita, nata lo stesso giorno dello stesso anno e nello stesso ospedale di Ko; i due sono sempre cresciuti insieme ed il loro legame sembra andare ben oltre la normale amicizia. Il tema del quadrifoglio è presente anche nei nomi delle quattro sorelle, infatti Ichiyo significa “prima foglia”, Wakaba “giovane foglia”, Aoba “verde foglia” o “foglia appena nata”, mentre Momiji è il nome delle foglie autunnali tinte del rosso più acceso.
Con la seconda parte, Le stagioni di Aoba, la numerazione dei capitoli viene resettata, ripartendo quindi dall'1 per chiudersi col 130 nell'ottobre 2008 e occupando i volumi dal 2 al 14. Dopo una breve pausa di qualche mese, nel marzo 2009 inizia l'ultima parte, intitolata La stagione della luce; questa volta non c'è alcuno stacco con l'arco precedente, né a livello di numerazione dei capitoli, che ripartono dal 131, né a livello narrativo, con la storia che riprende esattamente nel punto dove si era chiusa la seconda parte. L'ultima parte è molto più breve della seconda, anche probabilmente a causa di una conclusione prematura rispetto a quanto preventivato originariamente dall'autore, e si chiude il 17 febbraio 2010 col capitolo 160, per un totale di 30 capitoli che vanno a occupare i volumi 15-17.
La seconda parte è ambientata quattro anni dopo rispetto alla prima e vede Ko e i suoi compagni, ora in terza media, in procinto di iniziare la scuola superiore. Sebbene non iscritto al club di baseball, in questi anni Ko ha continuato ad allenarsi come lanciatore prendendo come esempio Aoba, che tempo prima l'aveva sonoramente umiliato durante una sfida amichevole tra le loro rispettive squadre. L'obiettivo ultimo è il Koshien, il leggendario stadio in cui si tiene, due volte l'anno, la fase finale dei campionati nazionali di baseball delle scuole superiori e a cui accedono solo i vincitori dei rispettivi tornei distrettuali, in modo da realizzare il sogno di Wakaba: “Ko a lanciare, Akaishi a ricevere... e sullo sfondo il Koshien gremito di gente.” Ma prima di puntare al Koshien, ci sono da risolvere alcuni problemi interni al club e alla scuola.
Con i suoi 170 capitoli totali, raccolti in 17 volumi monografici, Cross Game supera di un volume il precedente Katsu! e diviene la terza serie più lunga di Adachi dopo H2 (34 volumi) e Touch (26 volumi). Cross Game fu pubblicato in monografico tra settembre 2005 e aprile 2010, adottando per le copertine lo stesso espediente del precedente Katsu!, ovvero l'alternanza di due colori per i numeri pari e quelli dispari. Se per Katsu! i colori scelti erano stati il rosso ed il blu, per Cross Game si optò per il verde e l'arancione, forse a rappresentare le due diverse colorazioni acquisite dalle foglie in autunno e in primavera/estate. Il 17° ed ultimo volume fu inoltre pubblicato in doppia edizione: accanto alla versione regolare venne immessa sul mercato un'edizione limitata da collezione contenente in omaggio l'All Color Works Cross Game, un mini-artbook di 60 pagine contenente illustrazioni a colori dell'opera.
Cross Game ottenne il favore sia del pubblico che della critica: non solo quasi ogni numero riuscì a piazzarsi ai primi posti della classifica settimanale dei manga più venduti in Giappone, superando abbondantemente le 100.000 copie ciascuno, ma venne anche premiato, 28 anni dopo Touch e Miyuki, come “Miglior Shounen” al 54° Premio Shogakukan. In occasione della notizia dell'imminente realizzazione della serie televisiva, nel gennaio 2009, venne annunciato il raggiungimento di 6,5 milioni di copie vendute per i 13 volumi fino ad allora pubblicati (pari quindi a mezzo milione di copie a volume in media).
Il manga è stato pubblicato in Italia da FlashBook Edizioni tra marzo 2008 e maggio 2011 in un'edizione da fumetteria a 5,90€, stipulando anche un accordo con la FIBS (Federazione Italiana Baseball Softball). Questo ha permesso all'editore di distribuire alcune copie del manga presso i fan shop degli stadi di Nettuno e San Marino durante le finali delle Italian Baseball Series e di ospitare sulle sue pagine un redazionale sul mondo del baseball. Nei primi volumi vi è una trattazione delle regole principali del baseball e la spiegazione di alcuni termini tecnici di gioco per permettere ai lettori di comprendere al meglio ogni aspetto della storia, per poi passare, nei successivi, ad un'analisi delle squadre e del campionato italiano.
Summer Rain
Era il gennaio 2009 quando, ben 13 anni dopo la conclusione della serie televisiva di H2, venne annunciata una nuova trasposizione animata di un'opera di Adachi. La scelta ricadde su Cross Game, che in quel momento era giunto al 13° volume, che venne adattato in una serie televisiva da 50 episodi da Synergy SP (Beyblade: Metal Fury, Beyblade: Metal Masters, Hayate the Combat Butler, Kirarin Revolution, Major). La regia venne affidata a Osamu Sekita (Shin Captain Tsubasa, Princess Army, My My Mai, Ghost Talker's Daydream), il character design a Yuuji Kondou e le musiche a Kotaro Nakagawa (Code Geass, Hayate the Combat Butler, Phantom - The Animation, Planetes). La serie fu trasmessa su TV Tokyo dal 5 aprile 2009 al 28 marzo 2010 la domenica mattina alle 10, e in differita di una decina di giorni su AT-X sull'intero territorio nazionale. La scelta del periodo di trasmissione rese possibile la trasposizione del manga originale in tutta la sua interezza, conclusione compresa, dal momento che l'ultimo capitolo venne pubblicato su rivista un mese e mezzo prima della trasmissione dell'ultimo episodio, a sua volta precedendo la pubblicazione dell'ultimo volume monografico di qualche giorno.
L'anime presenta una fedeltà quasi assoluta alla controparte cartacea, con sole lievi e sporadiche aggiunte che non vanno in alcun modo ad intaccare né l'evoluzione della storia né le psicologie dei vari personaggi e i rapporti tra essi, sembrando quindi più semplici esigenze date dalla diversità dei medium (fumetto e animazione) utilizzati per la narrazione. Quanto detto è valido ad eccezione di una serie di episodi che vedono l'inserimento di una sottotrama legata ad Aoba completamente assente nel manga. Prendendo spunto da un breve dialogo presente nel manga in cui si accennava alla partecipazione di Aoba alle selezioni per la nazionale femminile di baseball, nell'anime viene indagato maggiormente il legame tra Aoba e il baseball, nonché le motivazioni alla base della sua scelta di far parte del club della Seishu nonostante la sua impossibilità di giocare in partite ufficiali. Per fare ciò viene inserito il personaggio di Koganezawa Midori, cugina di Senda ed abile battitrice che decide di sfidare i lanci di Aoba per mettersi alla prova, che spingerà Aoba a partecipare insieme al suo club di baseball femminile ad una partita amichevole contro una squadra universitaria, per finire infine con la narrazione della prova di selezione per la nazionale femminile. Complessivamente, questa sottotrama “anime-original” finisce per occupare all'incirca 5-6 episodi, tra puntate interamente dedicate e più o meni brevi spezzoni incastonati nelle vicende del manga originale.
Essendo rivolto ad un pubblico di tutte le età grazie alla trasmissione mattutina in un giorno festivo, ad introdurre ogni episodio furono creati dei brevi video rivolti ai giovani telespettatori. Nei primi 15 episodi si tratta solo di un breve messaggio in cui le sorelle Tsukishima invitano a guardare la tv con la luce accesa e di stare lontani dall'apparecchio. A partire dal 16° vengono invece trasmessi, alternativamente La canzone per disegnare Nomo, in cui la doppiatrice di Momiji canta un'allegra canzoncina spiegando come disegnare il gatto-mascotte della famiglia Tsukishima, per poi pubblicare, a puntata conclusa, alcuni dei disegni inviati dai bambini alla redazione, e il Cross Game Quiz, con in palio dei premi esclusivi della serie a chi fosse stato in grado di rispondere ad una domanda legata all'episodio del giorno (come, per esempio, l'età del fratello di Azuma oppure il nome dell'ottavo battitore del Seishu). Privi d'introduzione, invece, gli episodi successivi al 46°.
Per quanto riguarda le sigle, Cross Game presenta una sola opening e ben cinque ending. Della opening, "Summer Rain", cantata da Kobukuro su testi di Kentato Kobuchi, esistono due versioni che si differenziano tra loro per la modifica di alcuni spezzoni del video. La prima ending, "Heartfelt Dream" (episodi 1-13) si concentra sui giochi d'infanzia di Wakaba, Ko ed Aoba disegnati tramite un effetto specchio ispirato all'illustrazione introduttiva del capitolo 8 della prima parte del manga; la seconda, "Orange Days" (episodi 14-26) anima alcune delle illustrazioni di Momiji che gioca con Nomo presenti sul retro della copertina dei volumi del manga, mentre sullo sfondo scorrono alcune delle tavole a colori presenti a inizio capitolo più alcune illustrazioni realizzate appositamente per l'anime; la terza, "Moeruyo na koi ja naikedo" (episodi 27-39) e la quarta "Rehearsal" (episodi 40-49) sono delle semplici raccolte di immagini dei vari personaggi intervallate, nel caso della terza, da scene di vita quotidiana; la quinta ed ultima, "Loving Maiden" compare solo nell'ultimo episodio e fa da colonna sonora alla conclusione della serie.
Discreto successo ottenne la colonna sonora dell'anime, con gli album "Yume o mikata ni/Koi kogarete mita yume e Niji", contenenti rispettivamente l'opening e la prima ending, in grado di piazzarsi in buona posizione nella classifica Oricon dei CD musicali più venduti nel loro periodo di uscita.
La serie venne pubblicata anche in home video tra il 24 luglio 2009 ed il 22 luglio 2010 in 13 DVD mensili da 4 episodi ciascuno, ad eccezione del primo e dell'ultimo contenenti solo 3 puntate.
L'anime risulta tuttora inedito in Italia.
Uno dei ricordi più piacevoli che ho del Giappone è quando ho obbligato i miei compagni di viaggio alla mezza giornata di visita all'Hanshin Koshien Stadium. Ho avuto pure la fortuna di trovare proprio una partita tra due squadre liceali (era sabato pomeriggio) e vedere lo stadio gremito, il tifo, il tabellone dei punteggi che ho visto milioni di volte nei manga di Adachi ecc. ecc., ecco, per un grande fan di quest'autore, come me, è stata una cosa che mi ha fatto venire le lacrime.
Tra l'altro, col fatto di essere gli unici occidentali in tutto lo stadio avevamo tutti gli occhi puntati addosso; avendo pure il cappello da baseball di una squadra americana ci ha fatto venire il dubbio che ci avessero scambiato per dei talent scout.
Questa serie ha tutto. Competizione sportiva per chi ama il genere, sviluppo romantico e la mancanza della sorella si fa sentire per tutto l'anime. Quando ho visto questo anime ho dovuto rubare una cisterna d'acqua per reidratarmi, ho pianto troppo.
Nonostante la sua lunghezza lo consiglio vivamente a tutti, anche a chi non segue il baseball (è piaciuto un sacco anche a me che non ho mai visto una partita di baseball)
Sono contentissimo che ne abbiano realizzato una versione animata fedele dell'opera fino alla sua conclusione (cosa accaduta raramente per le opere di Adachi) e sono pienamente soddisfatto del risultato finale, tanto che considero anime e manga sostanzialmente alla pari.
L'unico vero difetto dell'anime che rimpiango è l'aver adattato il primo (bellissimo) volume nel primo episodio, dovendo quindi togliere alcune parti che vengono poi recuperate negli episodi successivi. In questo modo c'è meno tempo per familiarizzare con la situazione e i personaggi e quindi la conclusione è un po' meno d'impatto rispetto al manga. L'ideale sarebbe stato un doppio episodio da 40 minuti come fatto con altre opere per poter narrare tutto con più calma.
Ci sono invece due aspetti in cui ho preferito l'anime. Uno, abbastanza marginale, è che l'anime non si dimentica nella fidanzata di Nakanishi (il grassone) come invece accade nel manga, in cui alla fine sembra quasi non essere mai esistita. Due, più importante, è l'aver dedicato un po' di spazio al rapporto tra Aoba e il baseball e a cosa abbia significato per lei “sacrificarsi” per realizzare il sogno di Wakaba. Nel manga era solo vagamente accennato, nell'anime ci sono interi episodi dedicati. L'ho apprezzato molto più come è stato gestito nell'anime.
Ma alla fine sono due bellissime storie in entrambe le versioni, si può sceglierne una delle due senza grosse controindicazioni.
E dopo questo, ora non posso non mettermi Wakaba come avatar, uno dei miei personaggi preferiti di sempre.
Comunque, se vuoi provare altro, di corto ti potrei consigliare Misora per Sempre; altrimenti Arcobaleno di Spezie, che però è un po' più lungo. Pur mantenendo il classico stile narrativo di Adachi queste storie si discostano un po' dalla sua produzione classica, soprattutto Arcobaleno di Spezie.
noooooooo
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