Ecco qui l’ennesimo anime di noitaminA, contenitore anime per pubblico adulto di seconda serata di Fuji TV; il programma ultimamente ha sfornato molti prodotti interessanti: AnoHana, C Control, Usagi Drop e questo fantascientifico No.6., con la produzione dello studio Bones, che ha realizzato delle animazioni di buona qualità, in alcuni punti suggestive e di grande impatto, specie negli scenari.
È possibile creare l’utopia, la società perfetta in cui tutti vivono in pace ed in prosperità, una società che promuove la scienza e la conoscenza?
No.6 punta a questa eccellenza e il nostro protagonista, Shion, all’inizio della trama ne è un perfetto ingranaggio: egli è uno studente delle medie dotato di un quoziente intellettivo molto elevato e perciò fa parte di una scuola d’elite nel quartiere di Cronos; qui conosce frequenta un altro personaggio chiave: la geniale Safu, che è chiaramente innamorata di lui.
L’elite conduce una vita privilegiata ed ovattata, ma Shion non accetta questa società così conformista, già ne percepisce la falsità e da dentro gli nasce un disagio, che una notte si manifesta tramite un urlo di ribellione nella tempesta.
Aprendo la finestra per il suo sfogo, apre anche un varco per Nezuni, un ragazzino ferito fuggito da un centro di correzione, Shion lo accoglie e lo cura. Ecco scontrarsi per la prima volta due realtà: la crudeltà dell’inferno e l’ingenuità del paradiso. Questo fatto costerà al protagonista l’espulsione e la ricollocazione nel quartiere dei lavoratori Lost Town, egli non potrà più studiare, ma sarà impiegato come guardiano di un parco. Intanto passano quattro anni, Shion si è ormai adattato a questo nuovo stile di vita, e, nello svolgere le sue mansioni, incappa nel più scomodo segreto di No.6. La polizia politica lo arresta per metterlo a tacere; comparire Nezumi per salvarlo e ricambiare il favore: l’unica maniera per salvarlo è portandolo via, via dal noto, via dalla madre, via da Safu.
Ma cosa c’è al di fuori di No.6? chi vi vive non l’ha mai saputo, la sua realtà e sempre stata protetta da altissime mura, la città è un enclave verde e prosperosa e come questa ce ne sono altre 5. Fuori c’è la desolazione, il resto della terra è desertico, inquinato, ostile, è una discarica in cui riversare tutto ciò e chi non serve. Difatti No.6 non parla solo di una dittatura malata, parla anche di un pianeta malato, intossicato dell’inquinamento dell’uomo e di una natura violentata, che cavalca la sua vendetta su uno sciame di api portatrici di morte.
Riprendendo la domanda iniziale, l’anime ci vuole dimostrare che non è possibile creare la società perfetta, poiché coloro che hanno il comando e tentano di elevarsi a giudici di vita e di morte, del giusto e dello sbagliato; in tal modo essi, presi da manie di grandezza, non creano l’ideale, finiscono invece per costruire una prigione ideale, un abominio. La memoria storica insegna che le dittature ideologiche o religiose si sono sempre rivelate dei fallimenti, poiché limitano la libera determinazione dell’individuo e in No.6 non fa eccezione: non si può avanzare dubbi sulla perfezione del sistema o si viene arrestati; non si può essere curiosi; non si può essere infelici, tutti devono essere sempre felici; ognuno porta un braccialetto elettronico tracciabile, il “grande fratello”, come insegna Orwell, sa sempre con chi sei e cosa fai; la censura non risparmia nemmeno Shakespeare; coloro che non servono più, come gli anziani, vengono terminati, vige un regime di eutanasia sistematico…
Se questo è il trattamento riservato ai cittadini, figuriamoci come sono considerati coloro che vivono al di fuori dal muro, non sono nemmeno reputati umani, e lì in quell’inferno Nezumi ha perso la sua umanità; come del resto altri personaggi con cui verrà in contatto Shion: Inukashi, la locandiera guardiana dei cani, non ha più fiducia negli umani, tanto che ritenere i suoi cani la propria unica famiglia; o ancora il contrabbandiere Rikiga totalmente privo di morale. Shion porterà un raggio di sole nelle cupe vite di questi disgraziati personaggi, in particolar modo nella vita di Nezumi; egli vuole abbattere questo muro crede nella “terza via”. Così fantascienza ed azione cedono il passo a scene lente e rassicuranti in stile slice of life, che a loro volta vengono bruscamente interrotte da altra azione. Assistiamo ad un mutamento psicologico inverso nei dei due protagonisti: Shion è spaesato quando viene in contatto con questa dura società, ma saprà adattarsi e progressivamente perderà la sua ingenuità, il suo idealismo si infrangerà contro la dura realtà delle cose; al contrario Nezumi riacquisterà la sua capacità di provare sentimenti e di sentirsi vicino finalmente ad un altro essere umano.
Si grida allo yaoi, chi lo fa non credo che sappia esattamente cosa sia uno yaoi, il prodotto presenta certi profili di “shouen-ai”, amore tra ragazzi, ma è un amore così velato, così delicato per nulla fisico, che non disturba coloro che non sono amanti del genere, me compresa, non potrà mai intaccare la virilità di un avventato spettatore di genere maschile, guardatelo tranquilli! Certo, se avete una totale avversione e chiusura per il trasporto anche più platonico tra uomini, allora è meglio starne alla larga, per evitare di ridurre il proprio giudizio sul prodotto al disprezzo di questo unico elemento.
Il finale è stato molto discusso, le fazioni si dividono tra coloro che l’apprezzano e coloro che lo denigrano, si sostiene che l’epilogo sia affrettato e che al storia necessiterebbe di più puntate. Non nego che avrei gradito un prolungamento e non so se l’anime copra tutte le novel da cui è tratto, ma io mi pongo nel primo gruppo e dico che un finale agro-dolce si presta perfettamente per questa storia, che è la storia dell’agro-nezumi/dolce-shinon. Magari il manga che è ancora in corso in Giappone potrà colmare alcuni nostri dubbi e/o proseguire le vicende. È indubbio che alla luce di tutto il personaggio di Safu sia un po’ “sacrificato” ma non potava essere altrimenti, vista la svolta che hanno preso le vicende interpersonali, e di quel speciale rapporto che si è creato tra i due protagonisti maschili. Spesso ci si lamenta di un finale lieto, perché troppo scontato, ma poi si finisce per lamentarsi anche di un finale è alternativo, inaspettato, esso viene reputato come un epilogo senza senso.
La colonna sonora ben si presta all’anime, non sono malvagie né l’opening "Spell" di Lama, in cui i protagonisti si scompongono in tanti quadratini in pixel, né l’ending, il lento, "Rokutō Sei no Yoru" di Aimer, certo non spiccano per originalità musicale, restando lì nell’anonimato delle molte sigle da anime. Al contrario un punto forte del prodotto sono indubbiamente le animazioni, con una buona espressività dei personaggi e fondali di forte impatto.
È possibile creare l’utopia, la società perfetta in cui tutti vivono in pace ed in prosperità, una società che promuove la scienza e la conoscenza?
No.6 punta a questa eccellenza e il nostro protagonista, Shion, all’inizio della trama ne è un perfetto ingranaggio: egli è uno studente delle medie dotato di un quoziente intellettivo molto elevato e perciò fa parte di una scuola d’elite nel quartiere di Cronos; qui conosce frequenta un altro personaggio chiave: la geniale Safu, che è chiaramente innamorata di lui.
L’elite conduce una vita privilegiata ed ovattata, ma Shion non accetta questa società così conformista, già ne percepisce la falsità e da dentro gli nasce un disagio, che una notte si manifesta tramite un urlo di ribellione nella tempesta.
Aprendo la finestra per il suo sfogo, apre anche un varco per Nezuni, un ragazzino ferito fuggito da un centro di correzione, Shion lo accoglie e lo cura. Ecco scontrarsi per la prima volta due realtà: la crudeltà dell’inferno e l’ingenuità del paradiso. Questo fatto costerà al protagonista l’espulsione e la ricollocazione nel quartiere dei lavoratori Lost Town, egli non potrà più studiare, ma sarà impiegato come guardiano di un parco. Intanto passano quattro anni, Shion si è ormai adattato a questo nuovo stile di vita, e, nello svolgere le sue mansioni, incappa nel più scomodo segreto di No.6. La polizia politica lo arresta per metterlo a tacere; comparire Nezumi per salvarlo e ricambiare il favore: l’unica maniera per salvarlo è portandolo via, via dal noto, via dalla madre, via da Safu.
Ma cosa c’è al di fuori di No.6? chi vi vive non l’ha mai saputo, la sua realtà e sempre stata protetta da altissime mura, la città è un enclave verde e prosperosa e come questa ce ne sono altre 5. Fuori c’è la desolazione, il resto della terra è desertico, inquinato, ostile, è una discarica in cui riversare tutto ciò e chi non serve. Difatti No.6 non parla solo di una dittatura malata, parla anche di un pianeta malato, intossicato dell’inquinamento dell’uomo e di una natura violentata, che cavalca la sua vendetta su uno sciame di api portatrici di morte.
Riprendendo la domanda iniziale, l’anime ci vuole dimostrare che non è possibile creare la società perfetta, poiché coloro che hanno il comando e tentano di elevarsi a giudici di vita e di morte, del giusto e dello sbagliato; in tal modo essi, presi da manie di grandezza, non creano l’ideale, finiscono invece per costruire una prigione ideale, un abominio. La memoria storica insegna che le dittature ideologiche o religiose si sono sempre rivelate dei fallimenti, poiché limitano la libera determinazione dell’individuo e in No.6 non fa eccezione: non si può avanzare dubbi sulla perfezione del sistema o si viene arrestati; non si può essere curiosi; non si può essere infelici, tutti devono essere sempre felici; ognuno porta un braccialetto elettronico tracciabile, il “grande fratello”, come insegna Orwell, sa sempre con chi sei e cosa fai; la censura non risparmia nemmeno Shakespeare; coloro che non servono più, come gli anziani, vengono terminati, vige un regime di eutanasia sistematico…
Se questo è il trattamento riservato ai cittadini, figuriamoci come sono considerati coloro che vivono al di fuori dal muro, non sono nemmeno reputati umani, e lì in quell’inferno Nezumi ha perso la sua umanità; come del resto altri personaggi con cui verrà in contatto Shion: Inukashi, la locandiera guardiana dei cani, non ha più fiducia negli umani, tanto che ritenere i suoi cani la propria unica famiglia; o ancora il contrabbandiere Rikiga totalmente privo di morale. Shion porterà un raggio di sole nelle cupe vite di questi disgraziati personaggi, in particolar modo nella vita di Nezumi; egli vuole abbattere questo muro crede nella “terza via”. Così fantascienza ed azione cedono il passo a scene lente e rassicuranti in stile slice of life, che a loro volta vengono bruscamente interrotte da altra azione. Assistiamo ad un mutamento psicologico inverso nei dei due protagonisti: Shion è spaesato quando viene in contatto con questa dura società, ma saprà adattarsi e progressivamente perderà la sua ingenuità, il suo idealismo si infrangerà contro la dura realtà delle cose; al contrario Nezumi riacquisterà la sua capacità di provare sentimenti e di sentirsi vicino finalmente ad un altro essere umano.
Si grida allo yaoi, chi lo fa non credo che sappia esattamente cosa sia uno yaoi, il prodotto presenta certi profili di “shouen-ai”, amore tra ragazzi, ma è un amore così velato, così delicato per nulla fisico, che non disturba coloro che non sono amanti del genere, me compresa, non potrà mai intaccare la virilità di un avventato spettatore di genere maschile, guardatelo tranquilli! Certo, se avete una totale avversione e chiusura per il trasporto anche più platonico tra uomini, allora è meglio starne alla larga, per evitare di ridurre il proprio giudizio sul prodotto al disprezzo di questo unico elemento.
Il finale è stato molto discusso, le fazioni si dividono tra coloro che l’apprezzano e coloro che lo denigrano, si sostiene che l’epilogo sia affrettato e che al storia necessiterebbe di più puntate. Non nego che avrei gradito un prolungamento e non so se l’anime copra tutte le novel da cui è tratto, ma io mi pongo nel primo gruppo e dico che un finale agro-dolce si presta perfettamente per questa storia, che è la storia dell’agro-nezumi/dolce-shinon. Magari il manga che è ancora in corso in Giappone potrà colmare alcuni nostri dubbi e/o proseguire le vicende. È indubbio che alla luce di tutto il personaggio di Safu sia un po’ “sacrificato” ma non potava essere altrimenti, vista la svolta che hanno preso le vicende interpersonali, e di quel speciale rapporto che si è creato tra i due protagonisti maschili. Spesso ci si lamenta di un finale lieto, perché troppo scontato, ma poi si finisce per lamentarsi anche di un finale è alternativo, inaspettato, esso viene reputato come un epilogo senza senso.
La colonna sonora ben si presta all’anime, non sono malvagie né l’opening "Spell" di Lama, in cui i protagonisti si scompongono in tanti quadratini in pixel, né l’ending, il lento, "Rokutō Sei no Yoru" di Aimer, certo non spiccano per originalità musicale, restando lì nell’anonimato delle molte sigle da anime. Al contrario un punto forte del prodotto sono indubbiamente le animazioni, con una buona espressività dei personaggi e fondali di forte impatto.
In definitiva questo prodotto di noitaminA e Bones, che ha visto il debutto del regista Kenji Nagasaki, tratta tematiche già ampiamente esplorate, da fantascientifiche dittature utopiche, a realtà da “day after”, con elementi soprannaturali e punizioni natural-divine, lo fa con una narrazione a tratti lenta e rassicurante a tratti incalzante e scioccante; forse non dirà nulla di nuovo, ma senza infamia e senza gloria può intrattenere e farsi apprezzare per il suo comparto grafico.
Da yaoista quale sono avrei preferito più scene del genere, ma in fondo la purezza dei sentimenti che provano i due protagonisti maschili è sublime a tal punto da non far mancare nulla.
E' un anime che forse, per i temi trattati, non verrà mai portato in Italia. Forse è meglio così, però. Se la Mediaset acquistasse i diritti non oso immaginare a tutte le censure che farebbe e alle voci che affibbierebbe ai personaggi!
Ciò che vorrei è che invece la J-Pop ci portasse sia le Novel che il manga. Sarebbe secondo me la casa editrice perfetta per questa serie. Ma a questo punto la mia voglia di leggere le trasposizioni cartacee è tale che implorerei anche la Planet Manga di portarlo qui in Italia.
Insomma, si spera!
Nezumi*x*Shion! <3
Ci impiantano davanti una soluzione alle varie domande che sembra fatta apposta per far rientrare l'anime in quei pochi episodi che gli sono destinati.
Per il resto davvero bello e meritevole.
Devo decidermi a vederlo, diamine .-.
E ovviamente complimenti anche all'autore della recensione XD
per quanto riguarda il finale, devo dire che questo mii ha lasciato un po' l'amaro in bocca. forse sarebbe meglio dire un retrogusto agro-dolce come il resto della serie,perchè nonostante apprezzi molto i finali "inaspettati",questo mi ha lasciata un po' perplessa.
però potremmo interpretare il fatto come un invito a "crearsi" un proprio finale,in modo da lasciarci credere nel finale che ci piace di più.
A parte l'elemento shonen-ai, che a me personalmente non piace, la trama è gestita male (si vede come BONES non abbia saputo gestirsi gli 11 episodi di noitaminA), la serie promette molto ma non sviluppa affatto i temi che potevano risultare più interessanti.
Non parliamo poi del finale, che è quantomeno ridicolo.
Morale della favola: se non siete interessati allo shonen-ai, lasciate perdere.
Se lo siete... Beh, non sono un esperto del genere, ma credo ci sia di meglio.
Certo sentire che contiene elementi shonen-ai non è che mi faccia molto piacere, anzi!!, ma avevo notato questa parvenza già nel primo episodio (l'unico che ho visto finora)
peccato per la durata troppo breve a mio parere per una trama del genere...
da quanto avevo letto (non ricordo dove ma potrebbe essere anche una diceria! XD) l'anime copre solo 6 dei 9 volumi usciti in giappone quindi spero in una futura seconda serie!
Umh, tralasciando NO.6 su cui tornerò dopo, non mi pare il caso di accomunare 3 opere così diverse, di cui una per altro è stata un fallimento palese, sia a livello di interesse generato che di qualità narrativa e artistica.
E ovviamente intendo C, un anime che francamente infastidisce, che cerca di affrontare argomenti impegnativi senza averne assolutamente la capacità.
Non parla sicuramente di finanza ma non racconta nemmeno una bella storia, e i cliché sono di un abusato che fa spavento.
Il classico minestrone giapponese senza alcun senso, e per altro l'ultima possibilità che aveva Nakamura di dimostrare di essere davvero un regista con le palle, e invece niente, viene il dubbio che fuori dalla sua nicchia sperimentale non abbia assolutamente nulla da comunicare.
Ma parlando di noitaminA io mi soffermerei sul fatto che ultimamente noitaminA sembra essere gestita assolutamente a caso, e non tanto per le troppe animazioni fallimentari passate sulla rete, quanto per il fatto che si fatica a vedere il senso delle scelte.
Ovvero, se noi andiamo a guardare il noitaminA degli inizi, vediamo tante serie tratte da manga per adulti, per la maggior parte da Josei. E sono opere indirizzate ad un pubblico che, fino a quel momento, non aveva goduto di grande considerazione dalla reti tv, insomma, era qualcosa di nuovo e interessante.
E tra i tanti Josei, spesso anche di buona qualità, venivano inserite anche titoli più da uomini (comunque sempre Seinen), vedasi ad esempio Hataraki Man e Moyashimon.
Negli anni c'è poi stata ovviamente maggiore varietà, qualche titolo originale e adattamenti da light novel abbastanza "adulte".
I problemi, imho, cominciano nel 2011, quando iniziano a spuntare serie che non sembrano avere nulla a che vedere con quanto si era visto in precedenza, Fractale è, al massimo, una serie per ragazzi, e pure brutta, [C] è un action con roba sulla finanza messa dentro a caso, addirittura Guilty Crown è il seguito sperituale di Geass, figuriamoci cosa può c'entrare con noitaminA... e fra un mese passerà pure BRS.
Tutte serie assolutamente diverse dall'immagine tipica di noitaminA e da quello che si suppone dovesse essere il pubblico di riferimento, un fail tra l'altro aumentato dal fatto che queste serie si siano anche rivelate dei pacchi clamorosi a livello qualitativo (beh, Fractale e [C] hanno anche floppato di brutto, per GC invece si vedrà).
tl;dr: non mi pare proprio il caso di esagerare con le lodi a noitaminA, per quanto lo ritenga comunque una delle miglior cose che l'animazione giapponese abbia avuto negli ultimi 5 anni, mi pare indubbio che nell'ultimo anno abbia avuto diverse scelte opinabili e dei bassi spesso clamorosi.
Torniamo invece a bomba su NO.6, e precisiamo sin da subito che per me due maschi che ballano e si baciano vanno un po' al di là di quello che riesco a definire rapporto puramente platonico, ma sconfinano ampiamente nel "trappola per fujoshi", ovvero rapporti abbastanza evidentemente omosessuali messi lì per far fantasticare le ragazze. Certo, non si passa al rapporto sessuale, ma credo sia proprio il minimo per un anime che yaoi non è e manco vuole essere.
Ma tralasciando questo il problema è che NO.6 è gestito male, malissimo, gli spunti potrebbero anche essere interessanti, sebben già sviluppati da mille altre opere più meritevoli, ma non vanno a finire in nulla, e sono trattati in modo superficiale e spesso anche sciocco, e prendo ad esempio giusto la pessima gestione di Inukashi, il cui "mistero" è evidente dopo 5 secondi, non ha alcuna vera utilità e il passato triste viene simboleggiato da un carattere che passa dalla "stronzaggine" a "essere mestruata" senza soluzioni di continuità, e in modo anche abbastanza fastidioso.
La parte fantascientifica invece è proprio solamente accennata, buttata lì e poi chiusa male e di fretta perché il finale delle LN era troppo lungo per essere adattato così...
Direi una lieve presa per il culo quando l'anime si spacciava come racconto fantascientifico di una città utopica...
Quello che rimane alla fine sono tanti accenni shonen-ai, pochi personaggi interessanti (perché pochi sono realmente approfonditi), una trama fantascientifica che non convince e una tipa che chiede al protagonista il di lui sperma... non proprio una sufficienza per i miei canoni...
Avrei preferito non farlo, sinceramente. Mi ha deluso notevolmente, sotto differenti aspetti. La narrazione è patetica e di scarse pretese. La banalità è all'ordine dell'episodio, e l'unico punto di forza che mi ha spinto a proseguirne la visione era l'ottima grafica. Per quanto concerne il resto, lascia alquanto a desiderare.
PS Quando si parla di questa serie, secondo me, ci si focalizza troppo sulla questione shonen-ai o non shonen-ai... i difetti (o i pregi) sono decisamente altri, trovo poco interessante discutere del fatto che la coppia protagonista sia etero o meno, che si siano scambiati un bacetto o due... (e lo dico da "yaoista")!
E sto parlando soprattutto dell'originalità.
Che sia yaoi, yuri , hentai o chi per esso nn mi interessa...se un prodotto è di qualità e merita, bisogna riconoscerlo.
Qui però (e posso giudicarlo solo dalla breve recensione e da due immagini presenti) è una scopiazzatura unica ad opere che era meglio non toccare. Lasciamo perdere i riferimenti alle grandi distopie inglesi dell'inizio del secolo scorso e alla trilogia di Asimov...le prime complesse e ostiche ai più e a cui si fanno molti accenni...ma andiamo (da buoni giappofili ) a guardare anime e scritti che presentano "molti" punti in comune:
-muro che circonda il mondo e la città="La fine del mondo e il paese delle meraviglie" di Murakami
-muro che circonda la città="darker than black"
-isolamento della civiltà="ergo proxy"
-scoperta del mondo al di fuori delle città="ergo proxy"
-città in mezzo al deserto="chrome shelled regios"
-personaggio "elite" che salva il ribelle della società che fugge= può sembrare strano ma detto così mi ricorda molto l'inizio di "Code geass"
L'originalità di per certo è inesistente (e probabilmente guardandolo si sarebbero beccati milioni di riferimenti sparsi)... per pura curiosità proverò a visionarne qualche episodio.
E una mia impressione o il testo seguente contraddice totalmente la frase iniziale...?
Poi farei notare che i temi della "città circondata da mura" o del viaggio di scoperta o del ribelle in fuga non li ha inventati 'Ergo proxy' o Murakami, sono vecchi di millenni, sono archetipi sedimentati nella cultura letteraria, e risulta davvero risibile considerarli "proprietà privata" di questa o quella serie, di questo o quell'autore...
-_-'
Sarebbe interessante approfondire la questione "il programma Noitamina dove va" che pone Chibi...Alcune sue affermazioni sono ben puntute.
Asimov? Ma che stai dicendo?
Almeno guardali gli anime prima di commentarli...
>come nel caso dell'addestratrice di cani ( è davvero o no una ragazza?)
Direi che viene palesemente mostrato nel nono episodio (dopo 5 minuti e mezzo), ma personalmente la cosa mi pareva abbastanza ovvia già da prima, anche solo per il chara scelto, quindi non è che mi pare sta grande rivelazione (e per altro il tutto si chiude lì senza il minimo approfondimento successivo, il che la renda una sottotrama abbastanza inutile).
In che senso? Non capisco, a me nemmeno era sorto il dubbio... Perchè dovrebbe essere un uomo? o.o
@gio , e invece non era come credevi...ma non andiamo nello spoiler ...:)
Comunque hai ragione, non andiamo nello spoiler (:
Di buono c'è che mi sta convincendo a ordinare le light novel...sperando che siano fatte meglio.
P.S. devo dire che la riflessione su noitaminA mi ha fatto riflettere. Effettivamente non avevo notato questo cambio di target di riferimento.
Ma avendolo già visionato posso dire che per me è stata una delusione.
Non convince da nessun punto di vista, gli elementi c'erano tutti per fare un buon anime, ma si perde e diventa tutto noioso e/o inutile: personaggi non approfonditi, ambientazione sprecata, persino i tempi della narrazione risultano inappropriati: si passa dalla calma piatta di interi episodi di fila ad un susseguirsi di avvenimenti confusi, anche senza aver letto le novel (come me) ci si rende conto che sono stati fatti dei tagli spaventosi.
La cosa più triste è di sicuro la relazione tra i protagonisti: non ci sono elementi per renderla credibile e finisce per risultare posticcia.
A me ha dato parecchio sui nervi, e parlo come yaoista.
Ero ben cosciente che questo tiolo ha i suoi ammiratori (diciamo pure ammiratrici), ma ha forse anche molti più detrattori, credo che strizzi più l'occhio al pubblico femminile e per questa sua prerogativa non piaccia a quello maschile, come ha fatto notare anche Ironic74.
Mi ha molto interessata il commento di Chibi Goku sulle sorti di noitiminA, e sulla sua "involuzione". Non nascondo di essermi accorta pure io della tendenza al commerciale e non ho gradito la scelta di guilty crown e balck rock shooter per un contenitore che dovrebbe essere indirizzato al pubblico adulto. Non dimentichiamoci però che il 2011 non è stato tutto nero, non tutto un flop come fractale, ci sono state anche delle luci come: Anohana, usagi drop o houru musuko, che rientrano a pieno nel filone josei, che Chibi sostiene, sia stato abbandonato, in più per il 2012 è stato annunciato Sakamichi no Apollon, quindi un po di josei ce lo garantiscono lo stesso. C, invece, può piacere o non piacere, tuttavia non la vedo come una shoenata; piuttosto ultimamente mi ha lasciata parecchio indifferente UN-GO.
Più che la commercializzazione, mi spaventa la tendenza presentare sempre più progetti incompiuti ed inconcludenti, perché se si dice che No.6 prometteva bene ma non mantiene le sue promesse, be' allora UN-GO è ancora peggio…
Il contenitore è sempre stato vario, saltando di palo in frasca riguardo ai soggetti e alle ambientazioni delle sue serie, ci sono state quelle che ho gradito di più, ed altre che ho abbandonato per noia, anche in passato, quindi non so se abbiano davvero perso la bussola.
Guarda, non ho mai messo in dubbio che anche nel 2011 ci sia stata serie belle e meritevoli (tanto che sono 3 serie che ho contribuito a subbare nell'italico idioma, anche se una delle 3 non è stata portata a conclusione, fortunatamente anche per via dell'annuncio dynit), non trovo però vero che quelle tre serie siano Josei.
Su Usagi non si discute, Hourou Musuko però, per quanto possa avere un pubblico eterogeneo, rimane comunque pubblicato su una rivista seinen, quindi mi viene difficile, a conti fatti, considerarlo un titolo pensato per un pubblico femminile.
Inoltre possiamo anche fare un confronto di massima con Aoi Hana, altro titolo di Takako Shimura, pubblicato però su una rivista femminile. Le differenze tra le due opere sono evidenti, sia come stile narrativo che come disegni, credo quindi che Hourou Musuko non sia stato pensato per un pubblico femminile, anche se probabilmente la sensibilità dell'autrice un po' traspare nella sua opera.
AnoHana invece è una serie originale, e non avendo quindi basi certe su cui discutere la sua collocazione sarebbe abbastanza soggettiva. Di mio però, se devo citare un'opera affine, prenderei sicuramente in considerazione Toradora!, che mi pare sia la serie presa un po' a modello per creare AnoHana, anche solo per il fatto che la serie è dello stesso regista, quindi mi pare normale che ci siano rimandi.
E Toradora! è un titolo pensato per un pubblico maschile.
Riassunto, secondo me dal 2011 a ora abbiamo avuto solo 3 titoli pensati per un pubblico femminile (adulto), il che oltre ad essere poco rappresenta anche un'inversione di tendenza rispetto al passato.
Questo non vuol dire che noitaminA ora faccia schifo, e questo lo dico a prescindere dal fatto che anch'io ritenga Un-Go una schifezza, ma che semplicemente hanno cercato di ampliare il parco titoli in modo un po' sciocco, e non mi pare nemmeno che la scelta abbia pagato.
Sakamichi no Apollon mi pare un ottimo annuncio, vedremo come andrà la stagione primaverile, anche se temo un po' per l'ennesimo anime di Nakamura, gli ultimi due mi hanno abbastanza deluso, e spero vivamente che questa volta abbia qualcosa di interessante da raccontare.
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