“Se avessi potuto ammirare insieme a te
i fiori dei ciliegi di montagna
finanche per un breve, fugace attimo,
ugualmente mi avrebbe lacerato
la brama di te?”
“Sakuragari – All’ombra del ciliegio” è il primo manga di genere yaoi della celeberrima Yuu Watase, autrice nota al grande pubblico per opere shoujo quali “Fushigi Yugi”e “Ayashi no Ceres”.
Con questa storia la mangaka si cimenta per la prima volta in un’opera cruda e adulta, decisamente lontana dai canoni e dalle tematiche che hanno caratterizzato i suoi precedenti lavori, quelli che ne hanno decretato la fama e il successo.
La trama: Giappone, 1920 (nono anno del periodo Taisho). In un’epoca in bilico tra modernità e tradizione, il giovane Masataka lascia il suo paesino di campagna per trasferirsi a Tokyo, con l’intento di entrare nella prestigiosa università della capitale.
Per una serie di motivi del tutto casuali, il ragazzo si ritrova a lavorare per la nobile famiglia Saiki, diventando il servitore personale del giovane signore del casato: Souma Saiki.
Tra i due si instaura immediatamente un rapporto di amicizia e affetto fraterno, difatti Masataka vede in Souma una sorta di fratello maggiore ideale, un esempio da seguire e una persona da ammirare.
Mano a mano che la loro conoscenza va avanti, i sentimenti del ragazzo crescono, e il giovane signore diventa per lui una persona da salvare e proteggere da quel velo di tristezza che spesso accompagna i suoi sorrisi. Dal canto suo Souma ricambia totalmente l’affetto di Masataka, prendendosene cura come se fosse il suo stesso fratello.
L’idillio però dura ben poco; casa Saiki nasconde una serie di inquietanti misteri, primo fra tutti il suicidio della madre di Souma, avvenuto quando quest’ultimo era ancora bambino. Inoltre, in un magazzino a ridosso della residenza principale, vive in isolamento e in gran segreto un altro membro della famiglia. A causa di alcuni avvenimenti la situazione precipita e inizia una relazione di totale sottomissione fisica e psicologica del ragazzino nei confronti del giovane signore, che culminerà in un finale commovente e poetico.
Anche se questo è il suo primo manga di genere yaoi, Yuu Watase riesce a creare un’opera splendida sotto ogni punto di vista, a partire dai disegni che qui raggiungono il suo picco estetico (già evidente in “Fushigi Yugi: Genbu gaiden”).
Il tratto è quello a cui la mangaka ci ha abituati: linee sinuose, cura dei dettagli e corpi dei personaggi dalle forme eleganti e di una morbidezza tale che sembra possibile poter toccare con mano. La sua abilità nel tratteggiare i corpi ci permette di distinguere immediatamente quello adulto e sessualmente maturo di Souma da quello ancora acerbo e casto di Masataka.
L’autrice, conscia della capacità espressiva di cui è pregno il suo tratto, non raramente preferisce affidarsi alle immagini anziché ai dialoghi per far parlare i suoi personaggi, lasciando intere tavole prive di parole, facendo sì che i personaggi comunichino unicamente attraverso le loro espressioni facciali portate in primo piano. Bellissimi anche i maestosi alberi di ciliegio, elemento simbolo della storia. È immediatamente evidente che Yuu Watase abbia studiato a fondo usi e costumi dell’epoca, specie per quanto riguarda l’architettura degli edifici, l’arredamento e l’abbigliamento dei personaggi, sempre curato in ogni dettaglio.
“Sakuragari - All’ombra del ciliegio” però non è solo bei disegni, difatti a questi si accosta una trama profonda, crudele, delicata e violenta allo stesso tempo.
I due protagonisti hanno personalità molto forti e ben delineate: Masataka è un ragazzo che ha vissuto molte sofferenze ma nonostante questo guarda alla vita con ottimismo, si dà molto da fare, non dimentica mai di sorridere e cerca di tirare su di morale e di aiutare tutti quelli che gli stanno accanto. Souma invece è una persona molto cupa, triste, dolce ma al contempo inquietante. È un ragazzo bellissimo, soprannominato “La bambola occidentale” grazie alla bellezza dei tratti femminei ed europei ereditati dalla madre. La storia prende piede proprio a partire dall’incontro di due esistenze totalmente diverse, e si sviluppa nel momento in cui il desiderio di amore di uno dei due diventa un oscuro insieme di emozioni contrastanti e inarrestabili, trasformando così l’affetto in un morboso desiderio di possessione e coercizione ai danni dell’altro. Quando nell’animo di Souma la sofferenza patita per anni e l’incapacità di esprimere con semplicità e purezza i propri sentimenti collidono, Masataka diventa vittima di un amore che non conosce altro modo per esprimersi, che non lascia spazio alla tenerezza e alla comprensione, che vive e prospera solo grazie al dolore e alla sofferenza. La maestria narrativa della Watase però consiste nel porre delle basi ben studiate al contorto sentimento d’amore dei due protagonisti, il cui dolore nasce da una matrice comune: la mancanza dell’affetto materno e la ricerca disperata di un amore che possa colmare quel vuoto.
Il rapporto schiavo-padrone che Souma impone con la forza su Masataka, è espressione di un bisogno d’amore contorto e disperato. Pur consapevole del dolore inflitto al giovane amato, pur sapendo che le sue azioni non saranno mai perdonate, Souma non riesce a fermare l’oscuro desiderio, indulgendo in una spirale di dolore distruttiva per entrambi. Masataka invece cerca di sfuggire a tale sofferenza, ma anche nel momento di dolore più estremo non riesce ad abbandonare il giovane padrone; intrappolato in una sorta di “Sindrome di Stoccolma”, la vittima non riesce ad allontanarsi dal suo aguzzino, non perché trovi piacere in quella sofferenza, ma perché la tangibile e palpabile sofferenza di Souma è specchio dello stesso dolore che Masataka porta con sé, un dolore dal quale non è mai riuscito ad affrancarsi.
Se Masataka è agli occhi di Souma l’unico squarcio di amore vero e purezza mai avuto in vita, per contrasto Souma è agli occhi del ragazzo il riflesso delle pene e della tristezza della sua stessa esistenza. Il binomio amore/dolore viene espresso attraverso queste due fragili figure che si esprimono, si toccano, si avvicinano e si allontanano nell’unico modo a loro conosciuto, ma con il desiderio di riuscire ad esprimere la gentilezza e l’affetto troppo a lungo celati nei loro animi.
Anche se la storia ruota fondamentalmente attorno ai due protagonisti di cui sopra, altre figure importanti giocano il loro ruolo nello svolgimento delle vicende, laddove anche il personaggio apparentemente più insignificante viene caratterizzato nella sua psicologia con cura e dedizione. Se l’amore romantico può essere considerato il punto focale della storia, non bisogna dimenticare che ad esso vi si affiancano altri tipi di amore, primo tra tutti quello tra madre e figlio, a cui fanno seguito l’amore tra moglie e marito e quello tra fratelli. I sentimenti di amore e affetto sono quindi inquadrati in un’ottica a 360°, come a voler dire che il modo in cui siamo amati dalla nostra famiglia influenza fortemente il modo in cui ameremo tutte le altre persone.
Leggendo la postfazione dell’autrice, si intuisce un grande amore per l’opera e per le sue tematiche, nonché tutte le difficoltà affrontate durante il percorso creativo.
Yuu Watase si approccia per la prima volta al mondo dello yaoi grazie a questo manga, con professionalità, passione e dedizione, ottenendo un risultato degno della sua grande fama; una storia come “Sakuragari - All'ombra del ciliegio” non poteva essere raccontata da chiunque, solo un’autrice capace di mettersi in gioco avrebbe potuto riuscire nell’impresa di cimentarsi in un genere a lei del tutto estraneo, affrontando tematiche che vanno al di la del semplice amore, evitando al contempo di cadere nella trappola della semplificazione e dei cliché. Allontanandosi dai suo stessi canoni narrativi e discostandosi da quelli del genere a cui andava ad approcciarsi, l’autrice ha dato prova di grande coraggio e bravura.
Planet Manga ci offre al prezzo di 7,90€ un’edizione lussuosa: la sovraccoperta seppur non cartonata è abbastanza spessa e presenta in rilievo i disegni dei petali. Seppur le dimensioni dell’albo siano ridotte rispetto alla versione originale o a quella francese, il formato 13x18 consente comunque di ammirare a dovere le splendide tavole, incluse quelle a colori presenti ad inizio volume. Certosino il lavoro di adattamento e traduzione.
Yuu Watase con questa storia breve ma intensa riesce ad esprimere con profondità e maestria la miriade di sentimenti che affollano l’animo umano, anche quelli più oscuri e torbidi, quelli con cui non vorremmo mai avere a che fare ma che a volte si impossessano inevitabilmente del nostro cuore.
Il difetto che forse può essergli additato è proprio quello dell’eccessiva crudezza e della violenza espressa tramite le immagini in modo chiaro ed esplicito; ciò potrebbe portare il pubblico più sensibile ad evitare l’opera a priori e ammetto che durante la lettura, ho avuto qualche difficoltà, proprio a causa di un realismo nudo e crudo.
Allo stesso tempo però, questo difetto potrebbe rivelarsi anche il più grande pregio di questo manga; difatti l’empatia suscitata da personaggi e situazioni è segno di grande maestria dell’autrice, che è riuscita a comunicare al lettore emozioni forti, sgradevoli ed estreme, coinvolgendone mente e cuore.
La sofferenza di Masataka, ma anche quella di Souma, sono palpabili. La via scelta dall’autrice per descrivere i loro sentimenti, è quella del dolore e della crudezza in fondo alla quale però vi è sempre la speranza della dolcezza e della tenerezza.
La conclusione del manga, seppur in qualche modo aperta, permette al lettore di godere di quello che considero uno dei momenti più belli mai visti in un manga sentimentale: il momento in cui, anche solo per un attimo, affetto e tenerezza riescono a lasciarsi alle spalle il dolore e la tristezza e due persone che si amano riescono infine ad abbracciare non solo i loro corpi ma tutto il loro essere.
i fiori dei ciliegi di montagna
finanche per un breve, fugace attimo,
ugualmente mi avrebbe lacerato
la brama di te?”
“Sakuragari – All’ombra del ciliegio” è il primo manga di genere yaoi della celeberrima Yuu Watase, autrice nota al grande pubblico per opere shoujo quali “Fushigi Yugi”e “Ayashi no Ceres”.
Con questa storia la mangaka si cimenta per la prima volta in un’opera cruda e adulta, decisamente lontana dai canoni e dalle tematiche che hanno caratterizzato i suoi precedenti lavori, quelli che ne hanno decretato la fama e il successo.
La trama: Giappone, 1920 (nono anno del periodo Taisho). In un’epoca in bilico tra modernità e tradizione, il giovane Masataka lascia il suo paesino di campagna per trasferirsi a Tokyo, con l’intento di entrare nella prestigiosa università della capitale.
Per una serie di motivi del tutto casuali, il ragazzo si ritrova a lavorare per la nobile famiglia Saiki, diventando il servitore personale del giovane signore del casato: Souma Saiki.
Tra i due si instaura immediatamente un rapporto di amicizia e affetto fraterno, difatti Masataka vede in Souma una sorta di fratello maggiore ideale, un esempio da seguire e una persona da ammirare.
Mano a mano che la loro conoscenza va avanti, i sentimenti del ragazzo crescono, e il giovane signore diventa per lui una persona da salvare e proteggere da quel velo di tristezza che spesso accompagna i suoi sorrisi. Dal canto suo Souma ricambia totalmente l’affetto di Masataka, prendendosene cura come se fosse il suo stesso fratello.
L’idillio però dura ben poco; casa Saiki nasconde una serie di inquietanti misteri, primo fra tutti il suicidio della madre di Souma, avvenuto quando quest’ultimo era ancora bambino. Inoltre, in un magazzino a ridosso della residenza principale, vive in isolamento e in gran segreto un altro membro della famiglia. A causa di alcuni avvenimenti la situazione precipita e inizia una relazione di totale sottomissione fisica e psicologica del ragazzino nei confronti del giovane signore, che culminerà in un finale commovente e poetico.
Anche se questo è il suo primo manga di genere yaoi, Yuu Watase riesce a creare un’opera splendida sotto ogni punto di vista, a partire dai disegni che qui raggiungono il suo picco estetico (già evidente in “Fushigi Yugi: Genbu gaiden”).
Il tratto è quello a cui la mangaka ci ha abituati: linee sinuose, cura dei dettagli e corpi dei personaggi dalle forme eleganti e di una morbidezza tale che sembra possibile poter toccare con mano. La sua abilità nel tratteggiare i corpi ci permette di distinguere immediatamente quello adulto e sessualmente maturo di Souma da quello ancora acerbo e casto di Masataka.
L’autrice, conscia della capacità espressiva di cui è pregno il suo tratto, non raramente preferisce affidarsi alle immagini anziché ai dialoghi per far parlare i suoi personaggi, lasciando intere tavole prive di parole, facendo sì che i personaggi comunichino unicamente attraverso le loro espressioni facciali portate in primo piano. Bellissimi anche i maestosi alberi di ciliegio, elemento simbolo della storia. È immediatamente evidente che Yuu Watase abbia studiato a fondo usi e costumi dell’epoca, specie per quanto riguarda l’architettura degli edifici, l’arredamento e l’abbigliamento dei personaggi, sempre curato in ogni dettaglio.
“Sakuragari - All’ombra del ciliegio” però non è solo bei disegni, difatti a questi si accosta una trama profonda, crudele, delicata e violenta allo stesso tempo.
I due protagonisti hanno personalità molto forti e ben delineate: Masataka è un ragazzo che ha vissuto molte sofferenze ma nonostante questo guarda alla vita con ottimismo, si dà molto da fare, non dimentica mai di sorridere e cerca di tirare su di morale e di aiutare tutti quelli che gli stanno accanto. Souma invece è una persona molto cupa, triste, dolce ma al contempo inquietante. È un ragazzo bellissimo, soprannominato “La bambola occidentale” grazie alla bellezza dei tratti femminei ed europei ereditati dalla madre. La storia prende piede proprio a partire dall’incontro di due esistenze totalmente diverse, e si sviluppa nel momento in cui il desiderio di amore di uno dei due diventa un oscuro insieme di emozioni contrastanti e inarrestabili, trasformando così l’affetto in un morboso desiderio di possessione e coercizione ai danni dell’altro. Quando nell’animo di Souma la sofferenza patita per anni e l’incapacità di esprimere con semplicità e purezza i propri sentimenti collidono, Masataka diventa vittima di un amore che non conosce altro modo per esprimersi, che non lascia spazio alla tenerezza e alla comprensione, che vive e prospera solo grazie al dolore e alla sofferenza. La maestria narrativa della Watase però consiste nel porre delle basi ben studiate al contorto sentimento d’amore dei due protagonisti, il cui dolore nasce da una matrice comune: la mancanza dell’affetto materno e la ricerca disperata di un amore che possa colmare quel vuoto.
Il rapporto schiavo-padrone che Souma impone con la forza su Masataka, è espressione di un bisogno d’amore contorto e disperato. Pur consapevole del dolore inflitto al giovane amato, pur sapendo che le sue azioni non saranno mai perdonate, Souma non riesce a fermare l’oscuro desiderio, indulgendo in una spirale di dolore distruttiva per entrambi. Masataka invece cerca di sfuggire a tale sofferenza, ma anche nel momento di dolore più estremo non riesce ad abbandonare il giovane padrone; intrappolato in una sorta di “Sindrome di Stoccolma”, la vittima non riesce ad allontanarsi dal suo aguzzino, non perché trovi piacere in quella sofferenza, ma perché la tangibile e palpabile sofferenza di Souma è specchio dello stesso dolore che Masataka porta con sé, un dolore dal quale non è mai riuscito ad affrancarsi.
Se Masataka è agli occhi di Souma l’unico squarcio di amore vero e purezza mai avuto in vita, per contrasto Souma è agli occhi del ragazzo il riflesso delle pene e della tristezza della sua stessa esistenza. Il binomio amore/dolore viene espresso attraverso queste due fragili figure che si esprimono, si toccano, si avvicinano e si allontanano nell’unico modo a loro conosciuto, ma con il desiderio di riuscire ad esprimere la gentilezza e l’affetto troppo a lungo celati nei loro animi.
Anche se la storia ruota fondamentalmente attorno ai due protagonisti di cui sopra, altre figure importanti giocano il loro ruolo nello svolgimento delle vicende, laddove anche il personaggio apparentemente più insignificante viene caratterizzato nella sua psicologia con cura e dedizione. Se l’amore romantico può essere considerato il punto focale della storia, non bisogna dimenticare che ad esso vi si affiancano altri tipi di amore, primo tra tutti quello tra madre e figlio, a cui fanno seguito l’amore tra moglie e marito e quello tra fratelli. I sentimenti di amore e affetto sono quindi inquadrati in un’ottica a 360°, come a voler dire che il modo in cui siamo amati dalla nostra famiglia influenza fortemente il modo in cui ameremo tutte le altre persone.
Leggendo la postfazione dell’autrice, si intuisce un grande amore per l’opera e per le sue tematiche, nonché tutte le difficoltà affrontate durante il percorso creativo.
Yuu Watase si approccia per la prima volta al mondo dello yaoi grazie a questo manga, con professionalità, passione e dedizione, ottenendo un risultato degno della sua grande fama; una storia come “Sakuragari - All'ombra del ciliegio” non poteva essere raccontata da chiunque, solo un’autrice capace di mettersi in gioco avrebbe potuto riuscire nell’impresa di cimentarsi in un genere a lei del tutto estraneo, affrontando tematiche che vanno al di la del semplice amore, evitando al contempo di cadere nella trappola della semplificazione e dei cliché. Allontanandosi dai suo stessi canoni narrativi e discostandosi da quelli del genere a cui andava ad approcciarsi, l’autrice ha dato prova di grande coraggio e bravura.
Planet Manga ci offre al prezzo di 7,90€ un’edizione lussuosa: la sovraccoperta seppur non cartonata è abbastanza spessa e presenta in rilievo i disegni dei petali. Seppur le dimensioni dell’albo siano ridotte rispetto alla versione originale o a quella francese, il formato 13x18 consente comunque di ammirare a dovere le splendide tavole, incluse quelle a colori presenti ad inizio volume. Certosino il lavoro di adattamento e traduzione.
Yuu Watase con questa storia breve ma intensa riesce ad esprimere con profondità e maestria la miriade di sentimenti che affollano l’animo umano, anche quelli più oscuri e torbidi, quelli con cui non vorremmo mai avere a che fare ma che a volte si impossessano inevitabilmente del nostro cuore.
Il difetto che forse può essergli additato è proprio quello dell’eccessiva crudezza e della violenza espressa tramite le immagini in modo chiaro ed esplicito; ciò potrebbe portare il pubblico più sensibile ad evitare l’opera a priori e ammetto che durante la lettura, ho avuto qualche difficoltà, proprio a causa di un realismo nudo e crudo.
Allo stesso tempo però, questo difetto potrebbe rivelarsi anche il più grande pregio di questo manga; difatti l’empatia suscitata da personaggi e situazioni è segno di grande maestria dell’autrice, che è riuscita a comunicare al lettore emozioni forti, sgradevoli ed estreme, coinvolgendone mente e cuore.
La sofferenza di Masataka, ma anche quella di Souma, sono palpabili. La via scelta dall’autrice per descrivere i loro sentimenti, è quella del dolore e della crudezza in fondo alla quale però vi è sempre la speranza della dolcezza e della tenerezza.
La conclusione del manga, seppur in qualche modo aperta, permette al lettore di godere di quello che considero uno dei momenti più belli mai visti in un manga sentimentale: il momento in cui, anche solo per un attimo, affetto e tenerezza riescono a lasciarsi alle spalle il dolore e la tristezza e due persone che si amano riescono infine ad abbracciare non solo i loro corpi ma tutto il loro essere.
Vorrei consigliare la lettura di questo manga a tutti, sia ragazzi che ragazze, amanti dello yaoi e non. Sarebbe bello se anche gli scettici provassero a leggere questa storia liberandosi dai preconcetti e dai pregiudizi, perché “Sakuragari - All’ombra del ciliegio” non è semplicemente “uno yaoi”: questa è una storia d’amore, puro e semplice amore.
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
---|---|---|
Sakuragari - All'ombra del ciliegio 1 | € 7.90 | Panini Comics |
Sakuragari - All'ombra del ciliegio 2 | € 7.90 | Panini Comics |
Sakuragari - All'ombra del ciliegio 3 | € 7.90 | Panini Comics |
Sakuragari - Complete Edition | € 25.00 | Panini Comics |
Allora i disegni sono veramente favolosi *---*
Poi i pregi dell'opera, la trama e tutto quanto mi hanno convinta a metterla almeno in wishlist. E' di sicuro uno dei miei prossimi recuperi.
E' molto facile fare una storia yaoi piena di clichè, ma questa (dalla recensione anche mi sembra davvero molto crudele e profonda.
Come ho potuto farmello sfuggire?
Sono molto perplesso nei confronti di questo manga perché da un lato mi viene incensato da praticamente qualsiasi persona che l'abbia letto e ciò mi incuriosisce a dargli una lettura, dall'altro il fatto che sia un'opera crudele e violenta mi frena assai, da persona ipersensibile.
Chissà che prima o poi non mi decida a farmelo prestare e a provarlo, sai mai.
Purtroppo pur piacendomi la Watase come mangaka non ho comprato e non penso di comprare in futuro quest'opera per il suo genere di appartenenza che non mi piace.
Un po' vorrei leggerla, ma poi so già che non mi piacerebbe, quindi è meglio lasciar perdere da subito
Il manga pare essere estremamente profondo e mi ha colpito in primis per i suoi disegni, mandando al diavolo i generalismi se dovessi scegliermi uno yaoi da leggere propenderei sicuramente per questo.
Soprattutto dopo questa recensione
Il manga non credo sia il mio genere (mi autodefinisco ipersensibile e non credo apprezzerei quanto trasmesso dalla mangaka)ma i disegni sono veramente stupendi!
Il connubio Watase-yaoi mi affascina, poi son sicura la mia sensei riuscirà a rendere benissimo un rapporto come quello omosessuale, reale, così com'è, come solo lei è capace di fare.
Arashi, grazie per questa magnifica perla... hai usato parole sacrosante! Complimenti e... leggere tue recensioni è sempre un piacere!
Per quanto riguarda il manga in questione, purtroppo, credo che gli darò uno sguardo solo se riuscirò a leggerlo a scrocco. Il prezzo è davvero troppo proibitivo per un manga che non sono sicura di riuscire a leggere fino alla fine, essendo una persona abbastanza sensibile alle scene "troppo crude".
Grazie a Oberon che mi ha dato la possibilità di parlare di questo manga e mi ha aiutato nella stesura della recensione, e grazie a Dany e a Narutimate Hero che hanno perso un intero pomeriggio con me per aiutarmi nella formattazione, caricamento delle immagini ecc!
E grazie anche ad Elena Zanzi (l'editor), perchè dopo aver letto il primo numero le ho mandato una mail chiedendole una cosa a proposito delle poesie dello Hyakunin isshu e mi ha gentilmente risposto subito! ^^
Su Sakuragari ci sarebbe molto altro da dire, specie su certi personaggi che ho appena appena nominato, ma sarebbe spoiler, è possibile fare un'analisi approfondita di questa storia solo dopo averla letta, perchè è così profonda e complessa che ci sarebbero infinite riflessioni da fare!
Capisco il cruccio di chi non si è azzardato a provare questo manga per una questione di sensibilità, direi una bugia se dicessi che è un manga per tutti, però credo che sia un manga che tutti dovrebbero provare a leggere. Quando lo lessi qualche anno addietro, ad un certo punto dovetti fermarmi, perchè davvero, era una sofferenza! Poi però lo ripresi e andai avanti fino alla fine; quello che posso dire oggi è che Sakuragari è un manga che ti procura sensazioni contrastanti, ti fa male al cuore, sul serio, però è anche vero che dopo tanta sofferenza ti regala quella bellissima sensazione di liberazione e pienezza del cuore, insomma, vale la pena fare un percorso tanto tortuoso per arrivare ad assaporare un singolo momento di quella bellissima sensazione!
La Watase mi è sempre piaciuta, ma con Sakuragari ha superato se stessa, ogni volta che leggevo le postfazioni la mia stima per questa donna aumentava di 10000 punti, perchè è evidente dalle sue parole quanto amore e quanta passione abbia messo in questo lavoro, e soprattutto quanta professionalità! Sono ben consapevole dei suoi difetti come mangaka, ma vederla allontanarsi dai suoi canoni, dai suoi stessi clichè e dagli stereotipi di un genere a lei nuovo per arrivare a creare quest'opera, è bellissimo, ti rende fiera di essere una sua fan!
Davvero, lasciate perdere il fatto che sia uno yaoi, non è questo quello che conta in questa storia, c'è tutto un mondo di sensazioni e sentimenti, e credo che non ci sia niente di più bello di un manga che riesce a coinvolgere mente e cuore! Si parla di amore e sentimenti in tutte le forme possibili, belle e brutte, tra tizio e caio, tra lui e lei, tra marito e moglie, tra fratello e fratello... non è importante il sesso dei personaggi, quello che conta è il modo (giusto o sbagliato) in cui si esprimono, fa riflettere davvero tanto su una cosa che spesso trascuriamo: l'educazione ai sentimenti. Si parla spesso di educazione sessuale, forse perchè è una cosa più "pratica", ma di educazione ai sentimenti non se ne parla mai, forse perchè provare qualcosa nel nostro cuore è così naturale che la diamo per scontata, Sakuragari invece ci mostra proprio quanto sia importante e quanto sia difficile essere amati nel modo "giusto", perchè, per citare Karekano, l'amore è una cosa che si espande, e quello che riceviamo lo assimiliamo e lo offriamo ad altri! ^^
E' facile e bello parlare e leggere di amori dolci e puri, ma a volte la dolcezza e la purezza vanno cercate scavando nello sporco, dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori, diceva De Andrè!
Riguardo il prezzo: ammetto che non sia accessibilissimo, ma ricordiamoci che pur essendo una manga della Watase, è pur sempre un genere di nicchia, molti fan stessi della Watase l'hanno evitato vuoi per la questione yaoi, vuoi per la crudezza (vero Riko? ), quindi direi che il prezzo ci sta, senza contare che l'edizione è davvero degna!
Non volevo fare un papiro, sorry!
L'autrice per essere la sua prima opera yaoi se l'è cavata egregiamente, spero di poter leggere altri suoi lavori di questo tipo.
Complimenti ad Arashi per la sua prima recensione in vetrina
Grazie ancora Arashi! *--*
complimenti vivissimi ad arashi, spero di leggere altre sue recensioni a breve
Dopo questa recensione (complimentissimi ad Arashi!) la voglia di leggerlo mi è salita incredibilmente, quindi appena torno a casa dove ho il manga, rimedierò
Innanzitutto l'empatia che dovrebbero suscitare i personaggi, che in me non hanno mosso alcuna sensazione simile e credo che difficilmente possano ricrearla nella maggior parte dei lettori, visto le loro atipiche situazioni familiari che portano a queste evoluzioni.
L'altra è sull' "amore romantico" del quale non ho visto traccia fin'ora (sto rimandando la lettura dell'ultimo a tempi più consoni), anzi mi pare improntata sopratutto verso le versioni più distorte dell'amore.
Detto questo ripeto le mie parole: complimenti per la recensione.
Illustra perfettamente questa atipica opera, la quale ha un'impronta Yaoi - impossibile negarlo o nasconderlo - ma lo ritengo solamente il mezzo più efficace per trasmettere quello che l'autrice desiderava.
Quindi adatto anche al pubblico maschile alla ricerca di un'opera profonda e da comprendere. Anche se, ammetto, certe scene mi hanno infastidito (e non per la violenza, quella sanguinosa) ma è un piccolo prezzo da pagare per poter leggere un'opera di tal caratura.
Come vedi non sei l'unico a non aver empatizzato con i personaggi, anche Dany dice di non aver "vissuto" la loro sofferenza, non ne è stata toccata, niente di strano comunque, sarebbe anche troppo bello (o no?) se tutti recepissero le cose allo stesso modo!
Però, credo che il bello stia proprio nel fatto che anche chi non ha provato quelle esperienze, riesca non dico ad immedesimarsi nei personaggi, ma a sentirne il dolore e la sofferenza; per me la cosa è stata palpabile sul serio, sarà che sono una che somatizza, ma se così tanta gente è rimasta scossa, nel bene e nel male, allora l'autrice è riuscita nell'intento di far arrivare al suo pubblico i sentimenti dei suoi personaggi! Non si tratta di immedesimazione, ma di percezione dei sentimenti altrui!
Riguardo l'amore romantico, non posso dire nulla visto che non hai letto l'ultimo numero, ma è abbastanza scontato che il comportamento di Souma non sia dato dal capriccio "Oh, guarda che bel ragazzetto, me lo torturo un po'". Dici bene parlando di amore distorto, ma è proprio di questo che parla la storia, di un amore che non sa esprimersi, perchè se hai vissuto la tua vita secondo il principio "amare qualcuno vuol dire averlo fisicamente, con la forza e senza amore", ti riesce difficile esprimerti in altro modo. Souma è combattuto, soffre nel fargli del male, ma non conosce altro modo di amare e dato che per la prima volta nella sua vita sta provando affetto per una persona (che a sua volta gli vuole/voleva bene senza interessi fisici, sessuali o di altro tipo) il tormento è ancora più grande. Se Souma non avesse amato Masataka sul serio, la storia non si sarebbe sviluppata, lui cerca in quel povero ragazzino il perdono di colpe che non sono nemmeno sue, cerca di prendersi quello che non gli è stato dato e questo si capisce in particolare in una scena bellissima dell'ultimo numero!
Grazie mille per i complimenti comunque! ^^
Io credo che l'opera in questione non lo richieda particolarmente - e credo che l'autrice non cercasse un'empatia nelle lettrici - comunque ti do ragione quando dici che l'autrice riesce a far arrivare al lettore i sentimenti e l'inquietudine dei personaggi con la sua abilità narrativa, quello è indubbio, ma a me non è riuscito di condividerli, li ho "solamente" compresi.
Riguardo all'esserne scossi.. direi più che altro che mi hanno disturbato le scene di stampo omossessuale piuttosto violente. Non fanno per me.
Riguardo all'amore "romantico" ho infatti scritto che non ho ancora letto l'ultimo volume per dire come la mia lettura sia ancora incompleta, parlo quindi dei soli primi due volumi e che la mia opinione, parziale, potrebbe anche mutare.
Comunque si capisce che il tutto non è solo un capriccio, un desiderio fisico, ma c'è un forte sentimento di fondo e che i personaggi agiscono per vie contorte/perverse per via del loro passato, questo lo ammetto e condivido appieno la tua disamina.
Tuttavia continuo a dire che non ci ho visto nulla di "romantico", ma non per questo voglio dire che non ci siano dei versi sentimenti alla base di questa storia, temo tu abbia mal interpretato le mie parole.
Per i complimenti... beh, li meriti per la qualità della stessa ed anche perché hai debuttato con una recensione impegnativa!
il desiderio di amore di uno dei due diventa un oscuro insieme di emozioni contrastanti e inarrestabili, trasformando così l'affetto in un morboso desiderio di possessione e coercizione ai danni dell'altro
e
questa è una storia d'amore, puro e semplice amore
vedo un'inconsistenza. Qui sembrerebbe trattarsi di un amore che non e' ne' puro ne' semplice!
Ha ragione Arashi, perché per quanto distorto e atipico sia il rapporto tra i protagonisti, il tutto è mosso alla base dall'amore che sboccia tra i due, ma che fiorisce per vie traverse.
È una storia complicata!
Edit
Forse credo che parliate di "purità" diverse.
La frase di Arashi vuole sottolineare come alla base di tutto ci sia solo amore e non secondi fini o intent solamentei carnali o malvagi, ma forse tu hai inteso puro come riferimento ad un amore virginale?
Quanto a Sakuragari, sono proprio una di quelle fan della Watase che non l'ha acquistato
Mi è dispiaciuto tanto non supportare la sensei, ma quando ho letto quest'opera (non era ancora stata annunciata in Italia) sono stata malissimo, proprio per la crudeltà e l'atmosfera opprimente che vi regna. La storia merita come pure la caratterizzazione dei personaggi e l'ambientazione storica curata con pignoleria, per non parlare dei disegni, ma non è un manga per tutti. Per quel che mi riguarda "il problema" è stato proprio l'abilità della Watase a coinvolgere il lettore, quando sono troppo presa soffro sempre con i personaggi.
No, per amore puro io intendo un amore che guarda anche e soprattutto al bene dell'amato, qua invece da quanto si evince dalla recensione sembra trattarsi di un rapporto sadomaso.
Come spiegartelo? È come se dicessi: quello mi odia?
E io ti rispondo: è pura e semplice invidia!
O almeno io l'ho compresa così.
Scusa l'esempio elementare, ma ho dormito poco e preferisco essere di parole semplici XD
Davvero, è più facile a leggerlo che a spiegarlo!
Manga che non conosco, nè ho mai letto qualcosa della Watase, ma se sono pochi volumi mi piacerebbe dargli una possibilità. Anche perchè da queste frasi:
contorto sentimento d'amore dei due protagonisti, il cui dolore nasce da una matrice comune: la mancanza dell'affetto materno e la ricerca disperata di un amore che possa colmare quel vuoto.
I sentimenti di amore e affetto sono quindi inquadrati in un'ottica a 360°, come a voler dire che il modo in cui siamo amati dalla nostra famiglia influenza fortemente il modo in cui ameremo tutte le altre persone.
sento fortissime suggestioni Karekaniane
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