Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Oggi ci dedichiamo ad anime del 2013, con Silver Spoon, Senki Zesshou Symphogear G e NouKome.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Oggi ci dedichiamo ad anime del 2013, con Silver Spoon, Senki Zesshou Symphogear G e NouKome.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
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Silver Spoon
8.0/10
"Silver Spoon" racconta la vita in fattoria in maniera semplice, positiva e divertente, mettendo in luce soprattutto il buono di questo stile di vita duro, ma che regala soddisfazioni (almeno a detta dei personaggi coinvolti). L'opera è breve (undici episodi) e lascia poco spazio ad approfondimenti particolari, mentre invece vengono mostrati di sfuggita diversi aspetti e settori del mondo agricolo, in una maniera che riesce a interessare anche chi, come me, è lontano anni luce dal guardare con occhi curiosi quel mondo snobbato dagli abitanti delle città.
Hachiken è uno studente modello, abituato a essere pressato dai genitori per riuscire negli studi e nella vita. Stanco di questo controllo decide di iscriversi alla scuola agricola, un po' per ribellione, un po' perché è l'unica del Paese con dormitorio, e che quindi gli consenta di restare lontano da mamma e papà, ovviamente scontenti della scelta. Superate le enormi difficoltà iniziali tipiche dello stile sobrio e schizzinoso degli abitanti della città (ha paura degli animali, vede tutto sporco, ha difficoltà a mangiare alcuni alimenti che ritiene sporchi e poco igienici dopo aver visto da dove provengono), riesce piano piano a integrarsi in un mondo e una società piena di persone abituate alla vita bucolica fin dalla nascita, molto preparati nella pratica, ma ignorantoni nello studio. Infatti Hachiken non fatica a eccellere in classe, ma è imbranatissimo nelle prove pratiche. Qui esce l'anima comica, ma anche profonda, dell'anime, che racchiude in queste due facce la propria bellezza e unicità. Con opera di umiltà si affida ai suoi nuovi amici per imparare tutto quello che c'è da sapere, e ogni puntata è un'avventura nuova, tutto contornato dal filo principale, ossia il rapporto del ragazzo con un cucciolo di maiale, Spezzatino, che prende in simpatia e aiuta a crescere sano fino al momento della macellazione, nonostante il conflitto morale che gli viene posto. Proprio il fatto di lasciare andare l'animale segna la completa maturazione di Hachiken, e ora sappiamo che ce l'ha fatta e che quella ribellione ai genitori si è trasformata in una vera e propria passione.
Le puntate sono tutte godibili, danno un senso di pace e tranquillità. E' una serie da vedere a cuor leggero quando si ha voglia di pace. La cosa più bella è proprio quella di riuscire a trasmettere quanto il ritmo in campagna sia più lento rispetto a quello frenetico della città, cui siamo abituati solitamente.
Ma il titolo da dove viene? Cos'è questo Silver Spoon? Il nome deriva dall'usanza di regalare a un neonato un cucchiaino d'argento, perché un tempo si riteneva che l'argento avesse proprietà magiche e tenesse lontani gli spiriti cattivi. Questo cosa c'entra con l'opera? Nulla, rappresenta un minuto di una puntata in cui si vede un cucchiaio simbolico appeso al muro della mensa. In questo caso il titolo è scollegato dall'opera, almeno per quanto si vede nella prima stagione dell'anime. È infatti confermata una seconda stagione, prevista per l'anno prossimo, il 2014.
La storia in sé non rappresenta nulla di eccezionale, uno slice of life con apparentemente nulla da dire, ma la magia si trova invece nel modo di raccontarlo, quella pace di cui parlavo prima. Una serie che mi sono guardato tutta di un fiato quando era appena finita e che mi ha catturato nonostante i pregiudizi che avevo. Di conseguenza mi sento di consigliarla a tutti, anche a quelli abituati a un altro tipo di genere, perché costituisce una piacevole eccezione. Voto: 8.
Hachiken è uno studente modello, abituato a essere pressato dai genitori per riuscire negli studi e nella vita. Stanco di questo controllo decide di iscriversi alla scuola agricola, un po' per ribellione, un po' perché è l'unica del Paese con dormitorio, e che quindi gli consenta di restare lontano da mamma e papà, ovviamente scontenti della scelta. Superate le enormi difficoltà iniziali tipiche dello stile sobrio e schizzinoso degli abitanti della città (ha paura degli animali, vede tutto sporco, ha difficoltà a mangiare alcuni alimenti che ritiene sporchi e poco igienici dopo aver visto da dove provengono), riesce piano piano a integrarsi in un mondo e una società piena di persone abituate alla vita bucolica fin dalla nascita, molto preparati nella pratica, ma ignorantoni nello studio. Infatti Hachiken non fatica a eccellere in classe, ma è imbranatissimo nelle prove pratiche. Qui esce l'anima comica, ma anche profonda, dell'anime, che racchiude in queste due facce la propria bellezza e unicità. Con opera di umiltà si affida ai suoi nuovi amici per imparare tutto quello che c'è da sapere, e ogni puntata è un'avventura nuova, tutto contornato dal filo principale, ossia il rapporto del ragazzo con un cucciolo di maiale, Spezzatino, che prende in simpatia e aiuta a crescere sano fino al momento della macellazione, nonostante il conflitto morale che gli viene posto. Proprio il fatto di lasciare andare l'animale segna la completa maturazione di Hachiken, e ora sappiamo che ce l'ha fatta e che quella ribellione ai genitori si è trasformata in una vera e propria passione.
Le puntate sono tutte godibili, danno un senso di pace e tranquillità. E' una serie da vedere a cuor leggero quando si ha voglia di pace. La cosa più bella è proprio quella di riuscire a trasmettere quanto il ritmo in campagna sia più lento rispetto a quello frenetico della città, cui siamo abituati solitamente.
Ma il titolo da dove viene? Cos'è questo Silver Spoon? Il nome deriva dall'usanza di regalare a un neonato un cucchiaino d'argento, perché un tempo si riteneva che l'argento avesse proprietà magiche e tenesse lontani gli spiriti cattivi. Questo cosa c'entra con l'opera? Nulla, rappresenta un minuto di una puntata in cui si vede un cucchiaio simbolico appeso al muro della mensa. In questo caso il titolo è scollegato dall'opera, almeno per quanto si vede nella prima stagione dell'anime. È infatti confermata una seconda stagione, prevista per l'anno prossimo, il 2014.
La storia in sé non rappresenta nulla di eccezionale, uno slice of life con apparentemente nulla da dire, ma la magia si trova invece nel modo di raccontarlo, quella pace di cui parlavo prima. Una serie che mi sono guardato tutta di un fiato quando era appena finita e che mi ha catturato nonostante i pregiudizi che avevo. Di conseguenza mi sento di consigliarla a tutti, anche a quelli abituati a un altro tipo di genere, perché costituisce una piacevole eccezione. Voto: 8.
Senki Zesshou Symphogear G
8.0/10
Le Symphogear sono tornate, e sono più toste che mai! Dopo una prima serie dal grande potenziale, ma con qualche difetto di troppo, ero molto curiosa di scoprire cosa avesse in serbo per noi questo sequel: ovviamente altra musica, mostri e adrenaliniche scene di combattimento.
Prima di tutto, un'avvertenza: approfittando della presenza della prima serie, "Symphogear G" non perde tempo con inutili spiegazioni ed entra subito nel vivo dell'azione, citando nomi di reliquie e facendo riferimento a mitologie che chi non ha mai visto "Symphogear" non riesce a cogliere e farebbe fatica a capire. Pertanto, se non avete visto la prima serie, siete fortemente sconsigliati dal vedere quest'opera.
Nella serie ritroviamo Hibiki, Tsubasa e Chris impegnate nella lotta contro i Noise. Durante un concerto di Tsubasa un'organizzazione terroristica chiamata "Fine" fa la sua comparsa, proclamando di voler salvare la Terra dalla sua imminente collisione con la Luna: pare infatti che, a causa dei danni subiti nello scontro finale della prima serie, la Luna abbia cambiato la propria orbita intorno al pianeta e nel giro di qualche anno si schianterà sulla Terra distruggendola. Nell'organizzazione sono presenti altre tre utilizzatrici di Symphogear, tra le quali spicca Maria Cadenzavna Eve - che si dichiara reincarnazione della sacerdotessa Fine e utilizzatrice di una Gungnir nera.
La principale novità di "Symphogear G" sta nel fatto di avere - finalmente - avversari decenti a fronteggiare le nostre tre protagoniste: al di là dell'occasionale scontro con qualche gruppetto di Noise (orrendi e inutili come sempre), le battaglie tra utilizzatrici di Symphogear sono decisamente di tutt'altro spessore, e uno spettacolo per gli occhi a livello grafico. Inoltre è interessante osservare le interazioni tra i due gruppi di ragazze: nonostante vengano presentate all'inizio della serie come "villains", Maria, Kirika e Shirabe hanno un profondo legame tra di loro e motivazioni che le spingono ad agire come terroriste (in particolare Maria, che è il personaggio più approfondito e l'unico - oltre a Chris - che subisce una evoluzione psicologica alla fine della serie). Discorso a parte per il dottor Ver, la cui psicologia si può riassumere in due parole: pazzo fanatico. Punto. Per tutta la serie non sono riuscita a capacitarmi di come facessero Maria e le altre a fidarsi di uno la cui espressione normale ricorda parecchio Jack Nicholson in "Shining"...
Per quanto riguarda invece il nostro trio di protagoniste, possiamo assistere a qualche cambiamento: Tsubasa, risolti i suoi conflitti nella prima serie, assume sempre più un ruolo di mentore e guida nel gruppo; Hibiki, nonostante sia sempre la stessa ragazzina allegra e solare, sarà protagonista di una sottotrama alquanto drammatica (che non rivelo per non fare spoiler); infine, la parte del leone la fa Chris, che vediamo adattarsi pian piano a una vita da ragazza normale, consapevole che ora ha un posto che può chiamare "casa".
Per una serie che fa della musica uno dei suoi punti forti, devo dire che la soundtrack non mi ha particolarmente impressionata: non sto dicendo che sia brutta, per carità, ma la maggior parte delle tracce che accompagnano le scene di combattimento non mi sono rimaste impresse alla fine degli episodi. Ci sono alcuni piccoli momenti in cui la musica non fa da sottofondo a uno scontro (come ad esempio durante il festival scolastico), ma in generale la impressione è stata che, a confronto con la prima serie, la quantità di musica sia aumentata a discapito della qualità. Salvo solo le due canzoni di opening ed ending, cantate rispettivamente da Nana Mizuki e Ayahi Takagaki.
In conclusione, nonostante presenti ancora qualche difetto (in particolare a livello di trama), "Symphogear G" è un anime che riesce a superare il suo predecessore: il maggior numero di personaggi permette di assistere a situazioni e scontri più diversificati, oltre a poter aggiungere qualche sottotrama che molto spesso si rivela anche più interessante della principale. Non è perfetto, ma mi ha divertita a ogni singolo episodio, e un voto in più rispetto a "Symphogear" se lo merita.
Prima di tutto, un'avvertenza: approfittando della presenza della prima serie, "Symphogear G" non perde tempo con inutili spiegazioni ed entra subito nel vivo dell'azione, citando nomi di reliquie e facendo riferimento a mitologie che chi non ha mai visto "Symphogear" non riesce a cogliere e farebbe fatica a capire. Pertanto, se non avete visto la prima serie, siete fortemente sconsigliati dal vedere quest'opera.
Nella serie ritroviamo Hibiki, Tsubasa e Chris impegnate nella lotta contro i Noise. Durante un concerto di Tsubasa un'organizzazione terroristica chiamata "Fine" fa la sua comparsa, proclamando di voler salvare la Terra dalla sua imminente collisione con la Luna: pare infatti che, a causa dei danni subiti nello scontro finale della prima serie, la Luna abbia cambiato la propria orbita intorno al pianeta e nel giro di qualche anno si schianterà sulla Terra distruggendola. Nell'organizzazione sono presenti altre tre utilizzatrici di Symphogear, tra le quali spicca Maria Cadenzavna Eve - che si dichiara reincarnazione della sacerdotessa Fine e utilizzatrice di una Gungnir nera.
La principale novità di "Symphogear G" sta nel fatto di avere - finalmente - avversari decenti a fronteggiare le nostre tre protagoniste: al di là dell'occasionale scontro con qualche gruppetto di Noise (orrendi e inutili come sempre), le battaglie tra utilizzatrici di Symphogear sono decisamente di tutt'altro spessore, e uno spettacolo per gli occhi a livello grafico. Inoltre è interessante osservare le interazioni tra i due gruppi di ragazze: nonostante vengano presentate all'inizio della serie come "villains", Maria, Kirika e Shirabe hanno un profondo legame tra di loro e motivazioni che le spingono ad agire come terroriste (in particolare Maria, che è il personaggio più approfondito e l'unico - oltre a Chris - che subisce una evoluzione psicologica alla fine della serie). Discorso a parte per il dottor Ver, la cui psicologia si può riassumere in due parole: pazzo fanatico. Punto. Per tutta la serie non sono riuscita a capacitarmi di come facessero Maria e le altre a fidarsi di uno la cui espressione normale ricorda parecchio Jack Nicholson in "Shining"...
Per quanto riguarda invece il nostro trio di protagoniste, possiamo assistere a qualche cambiamento: Tsubasa, risolti i suoi conflitti nella prima serie, assume sempre più un ruolo di mentore e guida nel gruppo; Hibiki, nonostante sia sempre la stessa ragazzina allegra e solare, sarà protagonista di una sottotrama alquanto drammatica (che non rivelo per non fare spoiler); infine, la parte del leone la fa Chris, che vediamo adattarsi pian piano a una vita da ragazza normale, consapevole che ora ha un posto che può chiamare "casa".
Per una serie che fa della musica uno dei suoi punti forti, devo dire che la soundtrack non mi ha particolarmente impressionata: non sto dicendo che sia brutta, per carità, ma la maggior parte delle tracce che accompagnano le scene di combattimento non mi sono rimaste impresse alla fine degli episodi. Ci sono alcuni piccoli momenti in cui la musica non fa da sottofondo a uno scontro (come ad esempio durante il festival scolastico), ma in generale la impressione è stata che, a confronto con la prima serie, la quantità di musica sia aumentata a discapito della qualità. Salvo solo le due canzoni di opening ed ending, cantate rispettivamente da Nana Mizuki e Ayahi Takagaki.
In conclusione, nonostante presenti ancora qualche difetto (in particolare a livello di trama), "Symphogear G" è un anime che riesce a superare il suo predecessore: il maggior numero di personaggi permette di assistere a situazioni e scontri più diversificati, oltre a poter aggiungere qualche sottotrama che molto spesso si rivela anche più interessante della principale. Non è perfetto, ma mi ha divertita a ogni singolo episodio, e un voto in più rispetto a "Symphogear" se lo merita.
Rygar
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Chi di voi non ha mai sognato di diventare il protagonista di una visual novel a scelte multiple, in base alle quali è possibile relazionarsi sentimentalmente con la propria eroina preferita? Evidentemente in Giappone tale aspirazione è ricorrente al punto da aver dato ispirazione a questa piccola perla d'umorismo e demenzialità, ottima rappresentante della meravigliosa stagione autunnale 2013.
Noukome (abbreviativo per: Ore no nounai sentakushi ga, gakuen love come wo zenryoku de jama shiteiru, interpretabile in: "Queste dannatissime scelte assolute stanno rovinando la mia commedia sentimentale scolastica!") è una serie della stagione autunnale 2013 composta da 10 episodi di durata canonica. L'opera deriva dall'omonima light novel del febbraio 2012, la quale ha dato vita ad un manga nel febbraio del 2013.
Trama: "La vita è una questione di scelte", così recita l'incipit, mostrando come la storia del pianeta terra, dagli organismi viventi primordiali sino all'essere umano, è stata dettata dalle scelte. E così, dopo questo excursus intrigante, si giunge alla presentazione del protagonista della serie, un tale Kanade Amakusa. Parrebbe un comunissimo studente delle scuole superiori, se non fosse per il fatto che è vittima delle "scelte assolute", ossia una maledizione che lo costringe a dover scegliere tra due o più opzioni (spesso assurde, umilianti, imbarazzanti e dagli esiti imprevedibili). È impossibile evitare le scelte, pena atroci emicranie. Come se non bastasse, Kanade è circondato da una sfilza di fanciulle una più folle e schizofrenica dell'altra, le quali provvederanno a creare ulteriore scompiglio nella sua vita già abbondantemente disastrata. Per siffatte ragioni Kanade è entrato (suo malgrado) a far parte dei "cinque reietti", ossia i 5 soggetti più strampalati della scuola cui è bene stare alla larga. E così, il nostro sfortunatissimo antieroe tenterà di arrabattarsi come meglio crede tra figure a dir poco barbine, situazioni ben al di la dell'equivoco, sfide assurde e… strampalatissime missioni divine! Riuscirà il nostro baldo giovine a spezzare la maledizione delle scelte assolute e a vivere come un comune adolescente la sua vita scolastica sentimentale?
Grafica: promossa a pieni voti. Nonostante si faccia un abbondante utilizzo dell'acquerello (che mitiga i dettagli delle ambientazioni) tutto appare raggiante, brillante, colorato ed estremamente piacevole alla vista. Le ambientazioni sono molto carine, sufficientemente dettagliate, piuttosto variegate e complessivamente più che gradevoli esteticamente. Le animazioni sono ottime per fluidità e dinamismo. Il character design è bellissimo e simpaticissimo alla vista.
Sonoro: anche qui si raggiunge comodamente l'eccellenza. L'opening è un tripudio di demenzialità e follia, con sonorità in perfetto stile jpop. Ending più grintoso e accattivante. Menzione speciale per gli OST, nonostante appaiano abbastanza semplici e martellanti (quasi tutti i brani sono una reinterpretazione delle stesse note), risultano di una simpatia contagiosa ed enfatizzano la comicità della serie. Effetti sonori sopra la media e molto appropriati. Doppiaggio superlativo, ottimo lavoro dei doppiatori i quali sanno deformare le voci dei propri personaggi per accentuare le schizofrenie caratteriali.
Personaggi: non si poteva chiedere di meglio. Una caratterizzazione geniale sotto tutti i punti di vista che li rende incredibilmente divertenti e carismatici. Come se non bastasse, quasi tutti i personaggi presentano una sorta di "seconda personalità" totalmente differente che emerge in casi particolari, trasformando radicalmente l'immagine di ciascun soggetto. Con una simile caratterizzazione l'interazione non può che essere esplosiva. Da notare che, nonostante la natura comico/demenziale dell'opera, è presente anche un discreto fattore introspettivo e non manca anche una buona dose d'evoluzione individuale.
Sceneggiatura: encomiabile. La gestione temporale è orientata alla massima semplicità e fluidità (sono presenti pochi flashback), il ritmo è piuttosto brioso. L'azione non manca mai, e nemmeno qualche scena di sana violenza (e abusi) al nostro povero protagonista. È presente una dose cospicua di fanservice che non risulta mai fastidiosa, ma anzi, esalta le varie scene comiche. I dialoghi sono una perla d'umorismo. Note di merito: spesso ci si diletta in succulenti parodie (memorabili i riferimenti a Fate Stay Night nel nono episodio!) e fino al settimo episodio sono presenti i "finali alternativi" di alcune scelte assolute, semplicemente geniali.
Finale: per una volta non mi lamento del formato a 10 episodi, poiché sono riusciti a concludere più che degnamente un arco narrativo, senza forzature, tagli o questioni irrisolte. È ipotizzabile una seconda serie (dato che la storia è ben lungi dall'essere conclusa) e come finale non posso che elogiare la qualità globale dell'ultimo episodio, godibile sia dal punto di vista umoristico, sia dal punto di vista di trama.
In sintesi: NouKome è la serie rivelazione della stagione autunnale 2013. Un'opera acuta e sagace, godibile praticamente da chiunque ami l'umorismo nonsense/demenziale ed esiga un prodotto d'alto livello. Consigliato a tutti coloro che desiderano farsi delle grasse risate con le disavventure di un povero fanciullo e dell'harem di pazzoidi che lo circonda.
Noukome (abbreviativo per: Ore no nounai sentakushi ga, gakuen love come wo zenryoku de jama shiteiru, interpretabile in: "Queste dannatissime scelte assolute stanno rovinando la mia commedia sentimentale scolastica!") è una serie della stagione autunnale 2013 composta da 10 episodi di durata canonica. L'opera deriva dall'omonima light novel del febbraio 2012, la quale ha dato vita ad un manga nel febbraio del 2013.
Trama: "La vita è una questione di scelte", così recita l'incipit, mostrando come la storia del pianeta terra, dagli organismi viventi primordiali sino all'essere umano, è stata dettata dalle scelte. E così, dopo questo excursus intrigante, si giunge alla presentazione del protagonista della serie, un tale Kanade Amakusa. Parrebbe un comunissimo studente delle scuole superiori, se non fosse per il fatto che è vittima delle "scelte assolute", ossia una maledizione che lo costringe a dover scegliere tra due o più opzioni (spesso assurde, umilianti, imbarazzanti e dagli esiti imprevedibili). È impossibile evitare le scelte, pena atroci emicranie. Come se non bastasse, Kanade è circondato da una sfilza di fanciulle una più folle e schizofrenica dell'altra, le quali provvederanno a creare ulteriore scompiglio nella sua vita già abbondantemente disastrata. Per siffatte ragioni Kanade è entrato (suo malgrado) a far parte dei "cinque reietti", ossia i 5 soggetti più strampalati della scuola cui è bene stare alla larga. E così, il nostro sfortunatissimo antieroe tenterà di arrabattarsi come meglio crede tra figure a dir poco barbine, situazioni ben al di la dell'equivoco, sfide assurde e… strampalatissime missioni divine! Riuscirà il nostro baldo giovine a spezzare la maledizione delle scelte assolute e a vivere come un comune adolescente la sua vita scolastica sentimentale?
Grafica: promossa a pieni voti. Nonostante si faccia un abbondante utilizzo dell'acquerello (che mitiga i dettagli delle ambientazioni) tutto appare raggiante, brillante, colorato ed estremamente piacevole alla vista. Le ambientazioni sono molto carine, sufficientemente dettagliate, piuttosto variegate e complessivamente più che gradevoli esteticamente. Le animazioni sono ottime per fluidità e dinamismo. Il character design è bellissimo e simpaticissimo alla vista.
Sonoro: anche qui si raggiunge comodamente l'eccellenza. L'opening è un tripudio di demenzialità e follia, con sonorità in perfetto stile jpop. Ending più grintoso e accattivante. Menzione speciale per gli OST, nonostante appaiano abbastanza semplici e martellanti (quasi tutti i brani sono una reinterpretazione delle stesse note), risultano di una simpatia contagiosa ed enfatizzano la comicità della serie. Effetti sonori sopra la media e molto appropriati. Doppiaggio superlativo, ottimo lavoro dei doppiatori i quali sanno deformare le voci dei propri personaggi per accentuare le schizofrenie caratteriali.
Personaggi: non si poteva chiedere di meglio. Una caratterizzazione geniale sotto tutti i punti di vista che li rende incredibilmente divertenti e carismatici. Come se non bastasse, quasi tutti i personaggi presentano una sorta di "seconda personalità" totalmente differente che emerge in casi particolari, trasformando radicalmente l'immagine di ciascun soggetto. Con una simile caratterizzazione l'interazione non può che essere esplosiva. Da notare che, nonostante la natura comico/demenziale dell'opera, è presente anche un discreto fattore introspettivo e non manca anche una buona dose d'evoluzione individuale.
Sceneggiatura: encomiabile. La gestione temporale è orientata alla massima semplicità e fluidità (sono presenti pochi flashback), il ritmo è piuttosto brioso. L'azione non manca mai, e nemmeno qualche scena di sana violenza (e abusi) al nostro povero protagonista. È presente una dose cospicua di fanservice che non risulta mai fastidiosa, ma anzi, esalta le varie scene comiche. I dialoghi sono una perla d'umorismo. Note di merito: spesso ci si diletta in succulenti parodie (memorabili i riferimenti a Fate Stay Night nel nono episodio!) e fino al settimo episodio sono presenti i "finali alternativi" di alcune scelte assolute, semplicemente geniali.
Finale: per una volta non mi lamento del formato a 10 episodi, poiché sono riusciti a concludere più che degnamente un arco narrativo, senza forzature, tagli o questioni irrisolte. È ipotizzabile una seconda serie (dato che la storia è ben lungi dall'essere conclusa) e come finale non posso che elogiare la qualità globale dell'ultimo episodio, godibile sia dal punto di vista umoristico, sia dal punto di vista di trama.
In sintesi: NouKome è la serie rivelazione della stagione autunnale 2013. Un'opera acuta e sagace, godibile praticamente da chiunque ami l'umorismo nonsense/demenziale ed esiga un prodotto d'alto livello. Consigliato a tutti coloro che desiderano farsi delle grasse risate con le disavventure di un povero fanciullo e dell'harem di pazzoidi che lo circonda.
Complimenti ai recensori.
Noukome merita. E se penso che dopo il primo episodio volevo dropparlo..alla fine si è dimostrato demenziale al punto giusto.
In più se poi un giorno dovessi finirlo (ma non credo che che ci riuscirò) dirò peste e corna di un titolo che io vedo come un altro esempio del desiderio di certe parti della società giapponese di tramandare i valori tradizionali del tipo "lavorare tanto è divertente" o "se non ci riesco in 14 ore lavorerò 15 ore" alle nuove generazioni. Non mi piacciono i prodotti che propagandano il tipo di sistema desiderato dalle classi dirigenti.
Sono consapevole che otterrò molti pollici versi ma il mondo è bello perchè è vario
Pur non condividendo il voto e preferendo sostituire alla parola "pace" la parola "noia" la recensione comunque è ben fatta e ha il mio plauso.
Gli altri due non li ho visti; NouKome l'ho appena inserito fra gli anime da vedere
Noukome merita ho riso di gusto (solo le scene di quando vibra il cellulare del protagonista vale tutta l'opera) vorrei una seconda stagione.
Senki Zesshou Symphogear G che dire prima serie conclusa con fatica ,la seconda droppata al primo episodio,dovrò recuperare.
I giudizi superficiali e aprioristici meritano sempre i pollici rossi, mi dispiace.
Per altro la vita nei campi è quella, e non mi pare che Silver Spoon la faccia sembrare una passeggiata meritevole, anzi, è abbastanza evidente che venga considerata una vita faticosa e rischiosa anche dal punto di vista economico.
Del tipo che la si sceglie solo per passione.
Proprio il contrario di quello che sostieni con la tua crociata contro gli anime dove i personaggi si impegnano.
Ma se non ti piace che la recuperi a fare? Guardati qualcosa più sulle tue corde.
Fosse sto capolavoro dell'animazione capirei anche, ma parliamo di due serie che di certo non spiccano per una storia accattivamente, personaggi interessanti o belle animazioni (direi tutto il contrario, ma non ho alcuna voglia di argomentare).
Se non ti ha attirato la prima salterei tranquillamente la seconda.
NouKome lo vedrò solo appena escono tutti i BD, mentre Symphogear mi intriga parecchio.
Personalmente, non ho mai visto nessuna delle tre serie, sono molto lontane dai generi che prediligo, però devo dire che la recensione di Silver Spoon mi ha incuriosito...
Di Silver Spoon devo recuperare la seconda serie, ma la prima l'ho trovata simpatica e abbastanza originale, sebbene non mi abbia mai strappato vere risate e a volte anche qualche sbadiglio.
Avevo già letto la rece e mi ero allarmato per il relativo voto già ai tempi in cui venne postata...
Ok che piaccia ma un voto del genere a spazzatura simile è troppo, decisamente troppo...
Mi vergogno quasi di averla vista...
Per il resto sono contento per Silver Spoon, opera per la quale partivo stra prevenuto e pensavo fosse sopravvalutato a priori per la sua mangaka ma ho piacevolmente cambiato idea e ho seguito anche la seconda serie anime (seguo anche il manga ma non l'ho ancora letto )
Sympogear non lo conosco ma non so perché non mi ispira troppo...
Magari un giorno...
Complimenti a tutti i recensori (tranne a Rygar per il voto che gli ha dato visto che ho una sorta di astio verso quella serie )
Innanzitutto ringrazio la redazione per aver scelto la mia recensione su NouKome, serie a cui non avrei dato alcuna possibilità se mi fossi limitato al trailer. Fui il primo a stupirmi per come mi "prese bene", in termini di umorismo, assurdità e simpatia.
Silver Spoon lo reputo un ottimo prodotto. Sa essere riflessivo e arguto, inoltre non manca una buona dose di comicità.
Symphogear lo conosco solo di fama, spero di trovare il tempo per recuperarlo.
Pepata preparati: non cercare alcun "contenuto" in Noukome, è una serie folle e demenziale. XD
Ora mi rivolgo a M3tal e Lelouch. So che non avete gradito la mia recensione. Avrei preferito un confronto con le vostre opinioni sul mio blog, perlomeno vi avrei spiegato le ragioni del mio voto, se quelle espresse nella recensione non fossero risultate esaurienti, purtroppo non andò così e mi dispiacque.
A M3tal rispondo nel dettaglio: io e te abbiamo due concezioni di bellezza e qualità grafica molto diverse. Ad esempio a te piace la grafica di Space Dandy o Wolf Children, io la reputo un po' scarna e poco dettagliata. A te non piace molto la computer grafica, mentre io non ci vedo nulla di male quando non è invasiva, ed esalta la fluidità dei movimenti o riesce ad enfatizzare i dettagli. Per me una grafica eccellente è presente nei film di Makoto Shinkai, o in opere come [K] anime project o Guilty Crown, in cui vedo una massimizzazione dei giochi di luce, della fluidità, dell'iperdettaglio e della bellezza estetica. Questa è ovviamente la mia personalissima visione di ciò che prediligo a livello grafico.
Tornando su NouKome (cui sottolineo: è un'opera stupida, non c'è della serietà, va presa come una parodia delle visual novel, delle harem comedy, di tutti gli stereotipi delle tsundere, yandere, kuudere e dandere ecc.), spiego il mio elogiare le sue animazioni. Nell'episodio 9, in cui si parodizza Fate/Stay Night secondo me ci sono state delle scene di "combattimento" realizzate veramente molto bene (come la battaglia con le liquidator), inoltre devo dire che l'intera opera sprizza allegria anche solo guardandola. Il character design non è fatto per sedurre, è sostanzialmente fatto per strappare dei sorrisi:
Una tipa con una spilla in testa (non ho capito se sia una pecora o un lama ) con la bavetta multicolor di vomitino mi pare piuttosto divertente, anche per le espressioni che adotta.
Sul discorso del voto (e qui mi riallaccio a Lelouch, responsabile del fatto che questa notte non riuscirò a dormire per il fatto che non mi ha fatto i complimenti ), a mio avviso NouKome è un'opera priva di difetti e riesce a centrare perfettamente l'obiettivo che si era prefissata (ecco il perché del 10), ossia far morire dal ridere e invogliare lo spettatore a guardare la serie. Non sarà un mostro sacro dell'animazione giapponese, però secondo me merita almeno un'occhiata. Ignorando la mia recensione, mi pare che le altre recensioni bene o male la promuovano tutte. Alle persone che l'hanno vista su mio consiglio sono rimaste soddisfatte, e credetemi, non c'è gioia più grande per un recensore che rendere felici altre persone che hanno visto un'opera sotto consiglio.
Lelouch se la reputi spazzatura non guardarla, però astieniti da certi commenti che non aiutano un dibattito costruttivo. Provare astio per una serie mi sembra un'assurdità, al massimo ti farà schifo, ma non penso sia venuta a rubarti il portafogli per meritare il tuo astio.
Concludo complimentandomi con gli altri due recensori (io sono brutto e cattivo u.u).
Bellissima l'immagine, poi pensando a cosa stava dicendo in quel momento mi riviene da ridere
Mi interessa "Noukome", prima o poi lo guarderò.
Complimenti ai recensori!
La valutazione della qualità grafica non ha niente a che vedere con la predilezione personale per uno stile grafico rispetto ad altri. Per giunta io non ho preferenze neanche da quel punto di vista, e non è affatto vero che non mi piace la computer grafica, se è realizzata bene e ben innestata. È quello il punto, non si tratta di criticare il comparto tecnico di NouKome perché "non piace a me", ma perché è di per sé scarno, insomma si vede, è un dato di fatto, non deriva da un'impressione. Se mi dici che le animazioni sono 'ottime per fluidità e dinamismo' non stai esprimendo una preferenza. Allo stesso modo io non potrei certo dire lo stesso di Uchuu Kyoudai, (che ho adorato) perché la grafica potrà anche piacermi quanto mi pare, ma le animazioni sono spesso e volentieri legnose, e i disegni ricchi di sbavature. Anche le soluzioni registiche adottate in NouKome (stesso vale per Uchuu Kyoudai) sono quelle tipiche dei prodotti low budget, chi ha visto abbastanza roba o studiato qualcosina a riguardo, se ne accorge immediatamente.
Ma se affermi addirittura che NouKome è privo di difetti allora devo pensare che sei molto generoso, tutto qui.
Dico buono, comunque degno, ma non ottimo poiché dopo una prima puntata eccezionale non ha saputo mantenere l'alto livello.
In particolare non ingranano bene i nuovi personaggi (differenza con il recensore), utilizzatrici di Symphogear in primis. Tra queste piuttosto mal sfruttata proprio Maria che all'inizio aveva tutte le caratteristiche per essere un'ottima nemesi delle protagoniste (look, carattere, abilità, armamenti) e che invece viene rapidamente messa sulla via della redenzione in favore di quell'invasato del Dottor Ver
Comparto sonoro sempre ottimo ma anche qui un po' sotto la prima stagione.
"I giudizi superficiali e aprioristici meritano sempre i pollici rossi, mi dispiace." Poi commentando un altro utente. "Ma se non ti piace che la recuperi a fare? Guardati qualcosa più sulle tue corde." Deciditi o l'uno o l'altro. Io ho visto tre-quattro episodi di silver spoon e l'ho mollato proprio perchè non è nelle mie corde (oddio in genere io seguo slice of life, quindi un pochetto lo era pure), proprio come dicevi tu. In questo modo ho pure evitato di recensirlo proprio per evitare polemiche per un prodotto che era piaciuto; quindi parlare addirittura di crociate mi sembra eccessivo. Poi è chiaro che se devo commentarlo dico che non mi è piaciuto perchè l'ho trovato noioso (sempre specificando che ho visto solo pochi episodi) e propagandistico.
Il fatto, infine, che in un paese si cerchi di influenzare attraverso opere come possono essere gli anime il modo di pensare delle persone non è certo un segreto; quando parlo di propaganda non intendo quella di tipo nazista alla Goebbels, ci mancherebbe altro. Succede ovunque: in Italia, per fare un esempio, ricordo che la Lega nord spinse per la realizzazione di una fiction su Federico Barbarossa che lottava, appunto, contro la lega lombarda. Tutti sappiamo della marea di film americani che cercano di diffondere l'american style of life, ossia di un mondo in cui gli statunitensi sono "i buoni", hanno uno stile di vita che va copiato, ecc ecc.
Quindi la mia non è una crociata contro i giapponesi, dico solo che opere del genere non mi piacciono perchè le trovo false nei presupposti di base: così come gli americani non sono "i buoni" così non crederò mai che i giovani giapponesi ragionino in questo modo; sicuramente li si vuole, però, influenzare verso certi modelli che mi irritano molto.
Rygar.
Non preoccuparti, il mio intento è solo quello di farmi due risate
-Cominciamo con Gin no Saiji: a me non sembra per niente che "reclamizzi" la spumeggiante ed idilliaca vita campestre, semmai ne mostra, con realismo e spesso crudezza, quanto essa sia difficile, logorante e non certo romantica ( quello casomai lo fanno anime come No-Rin ) e in tutto ciò vengono amalgamate in modo armonico gags e situazioni comiche più che buone, inoltre Hachiman, un fuglio della città e della moderna vita giapponese, ci dà in primis uno sguardo critico e poi una crescita caratteriale e spirituale che andrà a coinvolgere anche i suoi compagni campagnoli.
L'ho seguito dall'inizio alla fine (anche la seconda parte) senza mai riuscire minimamente ad annoiarmi e della serie mi è piaciuto tutto: 8 ci sta ma anche 9 per quanto mi riguarda.
-ERABE! Noucome....non riesco a capire come si possa francamente dare 10 a questa serie: ok mi ha fatto abbastanza ridere e sottolineo abbastanza, ma al di là di ciò? Nulla più: il chara è quello "da serie demenziale", le animazioni non sono un gran chè e la trama bhè fa un pò acqua ma fa il suo dovere ovvero divertire in modo leggero e senza pensieri.
Non mi spingerei mai a dargli un 10 (anche perchè ho visto serie ben più ridanciane, solo per fare alcuni nomi Nichijou, Lucky Star e Azumanga Daiho) ma la piena sufficienza c'è tutta: un bel 8 come commedia, ma un 6 come anime in sè.
-Symphoger G: viste entrambe le serie e cosa dire...niente di speciale; per me è un anime che si lascia guardare ma che francamente non mi ha minimamente entusiasmato...ci sono stati moltissimi alti e bassi tra un episodio e l'altro e spesso alcuni di essi li ho anche trovati pesantini al limite della narcosi (mi son proprio abbioccato) e a volte si è scaduti nella banalità più spinta; si poteva passare dal Majokko alla Marmaid melody per poi lanciarsi nel tamarro estremo alla Kill la Kill (per inciso quest'ultimo mi è piaciuto molto) ma in modo piuttosto disarmonico con dei veri e propri enjambements registici.
Poi le musiche che in definitiva dovrebbero essere il reale motore della serie non sono niente di particolare: le solite cose alla idol insomma.
8 lo reputo un voto esagerato ma comunque non mi sento di "trombarlo" in pieno ( le animazioni dei combattimenti sono state per la stragrande maggioranza delle volte molto dinamici e ben fatti ) ma nemmeno di elogiarlo particolarmente: sufficiente ma "rimandato a settembre".
Ricordo, miei cari signori e signore, che questi sono i miei pareri sulla base dei miei gusti e delle sensazioni che queste tre opere mi hanno comunicato e che non critico i recensori che hanno espresso a loro volta le proprie opinioni che rispetto ma posso non condividere: complimenti e tutti e tre.
comunque rygar posso condividere la recensione su fb?? grazie
Rispondo subito a M3tal. Mi scuso se ho frainteso la tua opinione sulla CG, ho letto spesso nei tuoi commenti sugli episodi che non apprezzavi molto la CG per cui avevo ritenuto che non ti piacesse in generale. Se poi vuoi entrare nel dettaglio e mi mostri i dati di fatto, sono ben contento di ricredermi.
Quest'immagine per me può essere un buon esempio per ciò che concerne un giudizio grafico generale dell'opera.
Mi sembra che il muro sia realizzato piuttosto bene, con una netta distinzione tra mattoni e cemento. I mattoni mi paiono irregolari e dalla colorazione variegata. A me ad esempio non piacciono molto i colori acquerellati (stratagemma che sembra essere utilizzato in molte produzioni), però quelle piante non mi sembrano brutte, l'idea di una certa profondità mi sembra che la renda bene. Poi posso sbagliare del tutto, magari la mia vista non è buona e voi noterete delle imperfezioni che non riesco a notare, se è così vi prego di segnalarmele.
Parliamo delle animazioni, questa è una scena del combattimento con le pistole ad acqua.
A me sembra animato bene, non so voi! O_O Secondo me c'è una bella fludiità e un buon dinamismo, tenendo conto anche del tipo di prodotto che stiamo parlando (ovviamente questa è una gif, secondo me l'episodio intero rende meglio l'idea). Spesso ti sento parlare di regia, esattamente che cosa intendi, le inquadrature o che altro?
Kuroi: a te ha fatto più ridere Lucky Star? Onestamente a me ha annoiato e non poco. Tra l'altro lì si che si può parlare di animazioni dozzinali e di un character design esteticamente non gradevole. Secondo me come serie è da insufficienza, se non grave, non ho capito che cosa voglia trasmettere allo spettatore e che razza di "messaggio" sia la condotta di vita di Konata. Per me è un'opera piuttosto diseducativa.
Sinceramente l'idea e la trama di Noukome mi paiono geniali, e lo sviluppo non ha tradito le mie aspettative. L'idea delle tresche divine, di un dio un po' funky che ti contatta quando vuole e ti spedisce le missioni mi sembra ottima. Dico una cosa: in questa stagione dovrebbe comparire un OAV e ci sono almeno due personaggi (Karasu che si è appena intravisto e Himeru Isoka) che devono completare i "5 Reietti". Spero che si vedano.
Azumanga Daioh ha tutto il mio rispetto e l'ho premiata a livello recensorio. Nichijo lo devo ancora vedere, ma essendo l'erede di Azumanga non ho che grandi aspettative. A scanso d'equivoci posso dire che se mi mostrate delle lacune o delle carenze non ho problemi a rivedere i voti.
rispondo a metal devil:
hai la coda di paglia??? era un discorso generale ho messo il tuo nome o ti ho nominato in qualche modo??
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