Forse non tutti saranno d'accordo, ma probabilmente ad oggi Kyoto Animation è il miglior studio di animazione per tecnica e forza espressiva. La cura maniacale per il linguaggio del corpo e la comunicazione non verbale, fanno sì che i personaggi acquisiscano vita anche senza parlare: per questo ho stappato lo spumante quando hanno annunciato la trasposizione in film animato di A Silent Voice; non riuscirei a pensare ad uno studio più adatto.
Di contro però, dopo i grandi successi de La Malinconia di Hauhi Suzumiya e K-On!, lo studio ha faticato a trovare una sua identità e ha alternato alti e bassi rivelando il suo tallone d'achille nelle sceneggiature e riuscendo a creare opere di buona fattura solo in slice of life puri (Hyouka e Hibike Euphonium) e quasi mai nelle commedie.
L'ultima commedia era stata Myriad Colors Phantom World, un nonsense fatto solo di fanservice che non sono riuscito a portare a termine e, leggendo la trama online, mi ero fatto l'idea che Kobayashi-san seguisse la stessa falsariga. Anche la visione del primo episodio non mi aveva per nulla convinto, ma in realtà ero già caduto nella trappola. Ho continuato a vedere il secondo, e poi il terzo e in breve i personaggi e le gag mi avevano coinvolto a tal punto che non riuscivo più a farne a meno.
Trama:
Kobayashi è la tipica office lady giapponese. Single, vessata dai superiori, costretta a lavorare fino a tardi e che trova come unica valvola di sfogo l'alcool. Vivendo sola, sia il suo aspetto che la sua casa sono trascurati. La solitudine è un qualcosa che non vuole ammettere neppure a se stessa, ma seppure non mai viene toccato l'argomento a parole, è lampante allo spettatore dai suoi gesti e dalle sue azioni. Nel momento in cui suo malgrado si trova una famiglia, la vediamo pian piano diventare più responsabile e prendersi maggiormente cura di sé stessa e degli altri.
Tohru è sola anche lei. Viene da un mondo fantastico dove ogni giorno, per quel poco che ci viene detto, deve combattere per la sopravvivenza e dove non c'è spazio per i sentimentalismi. Stanca e ferita, trova compassione e calore in un insignificante essere umano e decide così di cambiare vita provando a adattarsi nella società umana.
Ovviamente non c'è nulla di nuovo nella tematica, ma non viene presentata con appesantimenti. Dato che entrambe devono adeguarsi alla nuova vita e che Tohru non sa nulla della società umana, non mancano gag e fraintendimenti. L'incontro tra Tohru e Kobayashi, per la verità, viene mostrato solo nella parte finale dell'anime, prima resta sempre solo accennato, come a voler concentrare l'attenzione sul loro rapporto piuttosto che sul come ci si sia arrivati. A dare ancora maggiore interesse è poi l'arrivo di Kanna, una piccola bambina drago che è un puro concentrato di moe. I suoi atteggiamenti da bimba pucciosa, hanno scatenato una vera Kanna-mania sul web e d'altronde come poter resistere al desiderio di coccolarsi tutto il giorno questa bambinetta così carina?
Anche Kanna viene dallo stesso mondo di Tohru e anche lei dovrà adattarsi alla società frequentando anche la scuola. Alla fine diventa praticamente come una figlia per Tohru e Kobayashi.
Ed è proprio nei rapporti tra i tre che l'anime da il meglio di sé. Nei piccoli gesti quotidiani, nello zelo di Tohru di voler compiacere Kobayashi ma a suo modo, nei piccoli bisticci quotidiani tra le due come se fossero una coppietta anziana, nella titubanza di una Kobayashi combattuta tra i suoi doveri lavorativi e l'andare al festival scolastico della piccola Kanna facendola felice... Il tutto in un'atmosfera sempre divertente e leggera con gag (a volte fin troppo ripetute) che riescono sempre a strappare un sorriso.
Particolarmente ben riusciti sono i titoli che riescono anche ad essere autoironici. Infatti al titolo principale viene sempre affiancato tra parentesi un sottotitolo di commento. E così ci troviamo titoli del tipo:"Tohru, la cameriera più forte della storia! (Capirai è un drago)" oppure "I classici dell'estate (La puntata fanservice insomma)".
Oltre al duo Tohru-Kanna di casa Kobayashi, molti altri personaggi decidono di attraversare le dimensioni e venire a vivere tra gli umani. Molto spesso questo è funzionale alle gag o a mostrare i personaggi in situazioni differenti (ad esempio al comiket): nei fatti però i personaggi al di fuori del trio di protagoniste non riescono mai ad elevarsi oltre lo stereotipo iniziale.
In tutto ciò il fanservice è decisamente (anche troppo) abbondante. Ho trovato alcune scene con i bambini un po' eccessive (Riko e Kanna che giocano a twister o l'attaccamento morboso di Lucoa a Shōta) e il personaggio di Lucoa decisamente odioso.
D'altronde però è sempre un anime comico, non c'è spazio per approfondire tutti, e i personaggi secondari svolgono il loro ruolo da macchiette egregiamente.
Pregevole la prestazione recitativa delle doppiatrici principali e menzione particolare va alle due sigle Aozora no rhapsody dei Fhána che piano piano diventa un vero tormentone, e Isshukan communication, cantata proprio dalle seiyuu stesse.
Di contro però, dopo i grandi successi de La Malinconia di Hauhi Suzumiya e K-On!, lo studio ha faticato a trovare una sua identità e ha alternato alti e bassi rivelando il suo tallone d'achille nelle sceneggiature e riuscendo a creare opere di buona fattura solo in slice of life puri (Hyouka e Hibike Euphonium) e quasi mai nelle commedie.
L'ultima commedia era stata Myriad Colors Phantom World, un nonsense fatto solo di fanservice che non sono riuscito a portare a termine e, leggendo la trama online, mi ero fatto l'idea che Kobayashi-san seguisse la stessa falsariga. Anche la visione del primo episodio non mi aveva per nulla convinto, ma in realtà ero già caduto nella trappola. Ho continuato a vedere il secondo, e poi il terzo e in breve i personaggi e le gag mi avevano coinvolto a tal punto che non riuscivo più a farne a meno.
Trama:
Kobayashi è un'impiegata come tante che trascorre la sua vita noiosamente tra ufficio e appartamento in cui vive da sola. Durante una serata in cui si è lasciata andare troppo con l'alcool finisce con il perdere la sua fermata del treno e a vagare per le campagne della città (l'immaginaria Oborozuka nell'anime, ma ispirata alla reale Koshigaya nella prefettura di Saitama). Qui incontra un drago proveniente da una dimensione parallela, ferito da una spada divina e ormai in fin di vita. Kobayashi la cui fede negli dei è pari a zero (e credendo comunque di avere le visioni per aver alzato troppo il gomito), riesce ad estrarre la spada e a salvare il drago, proponendole di diventare una cameriera al suo servizio. Il fiero drago, una femmina di nome Tohru, inizialmente rifiuta la proposta ritenendo gli esseri umani inferiori e sciocchi.
La mattina successiva tuttavia, Kobayashi, aprendo la porta del suo appartamento pronta per andare a lavoro, si ritrova di fronte un gigantesco drago, che assunte le sembianze di una giovane fanciulla vestita da maid, le comunica di accettare la sua proposta e che da quel giorno diventerà la sua cameriera personale. Inizia così questa strana convivenza tra l'annoiata impiegata e la cameriera drago assolutamente ignara di usi e costumi della società umana, ma desiderosa di soddisfare le esigenze della sua padrona. A complicare la situazione, giungeranno poi dalla dimensione parallela tanti nuovi personaggi che cominceranno a vivere tra gli uomini causando situazioni sempre più surreali e divertenti.
La mattina successiva tuttavia, Kobayashi, aprendo la porta del suo appartamento pronta per andare a lavoro, si ritrova di fronte un gigantesco drago, che assunte le sembianze di una giovane fanciulla vestita da maid, le comunica di accettare la sua proposta e che da quel giorno diventerà la sua cameriera personale. Inizia così questa strana convivenza tra l'annoiata impiegata e la cameriera drago assolutamente ignara di usi e costumi della società umana, ma desiderosa di soddisfare le esigenze della sua padrona. A complicare la situazione, giungeranno poi dalla dimensione parallela tanti nuovi personaggi che cominceranno a vivere tra gli uomini causando situazioni sempre più surreali e divertenti.
Kobayashi è la tipica office lady giapponese. Single, vessata dai superiori, costretta a lavorare fino a tardi e che trova come unica valvola di sfogo l'alcool. Vivendo sola, sia il suo aspetto che la sua casa sono trascurati. La solitudine è un qualcosa che non vuole ammettere neppure a se stessa, ma seppure non mai viene toccato l'argomento a parole, è lampante allo spettatore dai suoi gesti e dalle sue azioni. Nel momento in cui suo malgrado si trova una famiglia, la vediamo pian piano diventare più responsabile e prendersi maggiormente cura di sé stessa e degli altri.
Tohru è sola anche lei. Viene da un mondo fantastico dove ogni giorno, per quel poco che ci viene detto, deve combattere per la sopravvivenza e dove non c'è spazio per i sentimentalismi. Stanca e ferita, trova compassione e calore in un insignificante essere umano e decide così di cambiare vita provando a adattarsi nella società umana.
Ovviamente non c'è nulla di nuovo nella tematica, ma non viene presentata con appesantimenti. Dato che entrambe devono adeguarsi alla nuova vita e che Tohru non sa nulla della società umana, non mancano gag e fraintendimenti. L'incontro tra Tohru e Kobayashi, per la verità, viene mostrato solo nella parte finale dell'anime, prima resta sempre solo accennato, come a voler concentrare l'attenzione sul loro rapporto piuttosto che sul come ci si sia arrivati. A dare ancora maggiore interesse è poi l'arrivo di Kanna, una piccola bambina drago che è un puro concentrato di moe. I suoi atteggiamenti da bimba pucciosa, hanno scatenato una vera Kanna-mania sul web e d'altronde come poter resistere al desiderio di coccolarsi tutto il giorno questa bambinetta così carina?
Anche Kanna viene dallo stesso mondo di Tohru e anche lei dovrà adattarsi alla società frequentando anche la scuola. Alla fine diventa praticamente come una figlia per Tohru e Kobayashi.
Ed è proprio nei rapporti tra i tre che l'anime da il meglio di sé. Nei piccoli gesti quotidiani, nello zelo di Tohru di voler compiacere Kobayashi ma a suo modo, nei piccoli bisticci quotidiani tra le due come se fossero una coppietta anziana, nella titubanza di una Kobayashi combattuta tra i suoi doveri lavorativi e l'andare al festival scolastico della piccola Kanna facendola felice... Il tutto in un'atmosfera sempre divertente e leggera con gag (a volte fin troppo ripetute) che riescono sempre a strappare un sorriso.
Particolarmente ben riusciti sono i titoli che riescono anche ad essere autoironici. Infatti al titolo principale viene sempre affiancato tra parentesi un sottotitolo di commento. E così ci troviamo titoli del tipo:"Tohru, la cameriera più forte della storia! (Capirai è un drago)" oppure "I classici dell'estate (La puntata fanservice insomma)".
Oltre al duo Tohru-Kanna di casa Kobayashi, molti altri personaggi decidono di attraversare le dimensioni e venire a vivere tra gli umani. Molto spesso questo è funzionale alle gag o a mostrare i personaggi in situazioni differenti (ad esempio al comiket): nei fatti però i personaggi al di fuori del trio di protagoniste non riescono mai ad elevarsi oltre lo stereotipo iniziale.
In tutto ciò il fanservice è decisamente (anche troppo) abbondante. Ho trovato alcune scene con i bambini un po' eccessive (Riko e Kanna che giocano a twister o l'attaccamento morboso di Lucoa a Shōta) e il personaggio di Lucoa decisamente odioso.
D'altronde però è sempre un anime comico, non c'è spazio per approfondire tutti, e i personaggi secondari svolgono il loro ruolo da macchiette egregiamente.
Pregevole la prestazione recitativa delle doppiatrici principali e menzione particolare va alle due sigle Aozora no rhapsody dei Fhána che piano piano diventa un vero tormentone, e Isshukan communication, cantata proprio dalle seiyuu stesse.
In definitiva, Miss Kobayashi's Dragon Maid è un anime divertente e che riesce a far riflettere. Il giudizio può variare in base al grado con cui si riescono a tollerare alcune scenette che si spingono forse un po' troppo sopra le righe. Ma va altresì detto che che si tratta di gag estemporanee limitate solo ad alcuni personaggi secondari e non il succo della storia che nel complesso risulta invece molto godibile. Anche il taglio che viene dato serve proprio a far divertire lo spettatore. Non si indugia sulla possibile drammaticità, ma sin da subito si entra nelle scenette divertenti di vita quotidiana. Solo in un secondo momento e con molta delicatezza, vengono man mano introdotti i possibili spunti di riflessione. E alla fine il mosaico dei personaggi è esaustivo e appagante e ci si affeziona talmente da volerne seduta stante una seconda stagione. E dire che dopo il primo episodio volevo dropparlo... dannata Kyoani, me l'ha di nuovo fatta sotto il naso!
Pro
- Divertente e fuori di testa
- È kyoani: il non plus ultra sul lato tecnico
- Kanna ha vinto tutto
- Non si possono non amare Kobayashi, Tohru e Kanna
Contro
- Lucoa è inutile e fastidiosa
- Alcune gag sono ripetute fino allo sfinimento
- Alcune scene sono un po' troppo fuori dalle righe
Spero che ne esca una seconda serie, la seguirei volentieri
Anche tecnicamente si conferma su standard buoni.
Consiglierei solo un check della sintassi più accurato, la prossima volta... quelle virgole...
OHHHH!!! *___*
Vorrei concentrarmi su un punto della recensione, quello dove viene criticato il fanservice troppo "sopra le righe"... seppur vero che le scene osé vengono usate spesso in declinazioni comiche, io l'ho trovato anche un pretesto per poter toccare varie sfaccettature della sessualità umana, dall'asessualità all'omosessualità passando per infinite gradazioni. Non c'è praticamente nulla della sfera sessuale che non venga sfiorato, con grande delicatezza, dalla trama (nel manga anche più che nell'anime), e più che scene fatte tanto per titillare lo spettatore, io ci ho trovato più di uno scopo, dall'approfondire la psiche dei personaggi a dei veri e propri messaggi sociali.
Poi boh magari sono io che ci vedo troppo ^^
Quanto vorrei una 2°S :')
Concordo quasi appieno con la recensione. Il fanservice che ho ritenuto più "forzato" per dare maggiormente il senso di shojo-ai è stato quello tra Kanna e Riko, ma non ne sono stata infastidita particolarmente. Alcune gag forse ripetitive ma nel complesso è stata una serie divertente e molto piacevole da seguire, con un tocco di introspezione che fa da giusto contrappeso alla parte comica.
A conti fatti è vero però che Lucoa e quella che "porta" meno con sé; Fafnir stesso l'ho trovato invece un bel personaggio, soprattutto con il monologo interiore nell'episodio 6.
Un'enorme sorpresa, almeno per me, è come in una serie così simpatica e così sopra le righe in qualche occasione si sia riusciti comunque (anzi, proprio per quello probabilmente spiccavano di più) ad inserire scene che scaldano il cuore o spunti di riflessione più profondi di quanto mi aspettassi.
Insomma, anche io mi ci sono avvicinata più per noia che per ispirazione... ma l'affetto che ho cominciato subito a provare per tutti i personaggi è stato incredibile e non me ne sono più staccata. Una di quelle serie che riguarderei (e probabilmente riguarderò) senza pensarci troppo
Kanna (♥) ormai è una religione comunque, se non vince il Saimoe griderò al gomblottoh u.u
Kanna poi è adorabile, come si fa a non amarla?!
Anch'io l'ho adorata (Immaginavo sarebbe stato simpatica, ma ha oltrepassato ampiamente le mie già rosee aspettative). Decisamente una delle migliori serie della sua stagione (Solo Acca 13 e Rakugo II le tengono testa. Ma questi sono seinen con i controca**i, quindi). E poi le due sigle come le adoro *.* Le ascolto spesso soprattutto nello smartphone. Merita veramente la fama che si è fatta.
Adesso ci vuole il manga. Ma la JPoP rispose qualche settimana fa che non è interessata T_T Planet o Star please...
Thread closed, anche se non concordo su Lucoa, l'adoro, ma adoro tutti in questa serie. True Waifu Fafnir ahahah, peccato per Elma sacrificatissima.
Tutto sommato comunque un buon anime!!!
Concordo sulla recensione, anche se per me c'è stato solo davvero un momento in un episodio che mi sono sentita in imbarazzo davanti a scene quasi "sessuali" fra due bambine. Ma è stato davvero solo una scena durata pochi minuti, che non può rovinare l'affetto che ho provato per questa serie e per i suoi personaggi. Mattoncino dopo mattoncino, si accumulano riflessioni anche profonde sulla vita e sull'amore in mezzo a gag e a momenti di pura serenità familiare. E poi Kanna................... ma che ve lo dico a fare? XD
Meno male che questa serie non è passata sotto agli occhi di Adinolfi e Salvini.
Perché da definizione l'OL è l'impiegata che fa lavori di poco conto, prende una paga bassa, non ha possibilità di avanzamento di carriera e sta in azienda giusto il tempo necessario per trovarsi un marito (trovato il quale inizierà a fare la casalinga).
Kobayashi direi che è semplicemente un'impiegata donna, tra l'altro brava nel suo lavoro.
Mi sembra onestamente svilente considerarla una OL quando niente lascia pensare che sia una lavoratrice differente rispetto agli altri impiegati maschi.
Volendo la si potrebbe definire career woman (キャリアウーマン).
Ma comunque è pur sempre questione di sfumature e di interpretazione.
Riguardo Lucoa mi spiace, ma proprio non l'ho sopportata.
Invece Riko un sorriso me lo strappava sempre. In fondo incarna un po' la Kanna-mania dello spettatore xD
p.s.
probabilmente non riuscirò a rispondere molto dato che telecom ha deciso di lasciarmi senza internet e telefono da una settimana, ma in qualche modo leggerò i commenti ^^;
Ma le OL in genere non è che siano così stressate sul posto di lavoro, alla fine non facendo carriera ed essendo un incarico temporaneo (diploma/laurea -> matrimonio) non sono soggette alle richieste assurde che invece chi vuole far carriera è per forza costretto ad assecondare.
L'idea generale che dà il termine è all'incirca
da http://www.independent.co.uk/news/world/japans-office-ladies-wont-file-and-forget-1318393.html
Che converrai con me è abbastanza diversa dalla figura di Kobayashi.
Concordo invece molto con l'odio verso Lucoa (e anche verso all'ahegao di Riko, anche perché quando in media appare 3-4 volte ogni episodio dà abbastanza fastidio).
La KyoAni si conferma una garanzia, non potevano fare davvero di meglio, e finalmente hanno usato uno stile di disegno diverso da quello che si trascina da anni (anche se lo adoro), più simile al manga.
Per i personaggi nulla da dire, li ho amati tutti e le gag si sprecano, anche quelle trite e ritrite non sono state troppo pesanti a lungo andare e per quanto mi riguarda possono durare anche in eterno! (Riko+Kanna ^^")
Anime davvero molto divertente e rilassante, niente di eccessivo o impegnativo. Concordo per il fatto "Lucoa è inutile e fastidiosa" (aggiungerei anche che il suo seno era eccessivamente enorme, ma son dettagli), devo dire che nella prima comparsa ero affascinata dai suoi occhi diversi, pensando che avessero qualche potere particolare o qualcosa del genere, ma son rimasta delusa, anche dal suo carattere e dal suo ruolo abbastanza inutile.
Adoro invece Kanna *^* Moee~♥ (come si fa a non amare xD) e naturalmente Tohru e Kobayashi **
Spero tanto di vedere una seconda serie altrettanto divertente **
interessante anche il modo di trasporre la gag e le scene. da proprio l' idea del 4koma trasposto in animazione. chapeau alla kyoani
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