Alzi la mano chi, da fan dell'opera, non ha sempre voluto un adattamento fedele del manga di Go Nagai, Devilman?
Non lo è stato certamente il titolo animato anni 70, nato in contemporanea all'opera cartacea ma destinato da subito a un target di giovanissimi, quelli che stavano crescendo a pane e robottoni creati dalla fantasia dello stesso fumettista. Non ci sono riusciti gli oav, o meglio ci sono riusciti solo in parte visto che non hanno portato la storia alla sua conclusione, lasciando l'amaro in bocca su quello che potevano essere e non sono stati del tutto.
Pubblicato su Weekly Shōnen Magazine di Kōdansha dall'11 giugno 1972 al 24 giugno 1973 e raccolto in cinque tankōbon, Devilman è ad oggi, a detta anche di persone molto più competenti di me (e ci vuole poco), non solo un pezzo di storia del manga ma una parte fondamentale del patrimonio del fumetto mondiale! Una storia che cela una forte critica alla società giapponese ma anche all'essere umano che sicuramente fu rivoluzionaria per l'epoca e degno proseguo a La scuola senza Pudore, altro manga di rottura di Nagai.
La storia delle trasposizioni anime per questo titolo è stata sempre travagliata e non poteva passare inosservato quindi questo Devilman Crybaby, realizzato dal giovane studio Science Saru, cofondato dal regista Masaaki Yuasa e da Eunyoung Choi. Trampolino di lancio di questo studio e del regista tra i più sperimentali dell'intero Giappone, questo titolo da pochi giorni è disponibile in tutto il globo grazie al portale Netflix che si è anche impegnato in più doppiaggi, compreso quello italiano (a me non particolarmente piaciuto tra l'altro)
Nella generale operazione di rilancio e modernizzazione dei titoli nagaiani (non si può non citare il recente Mazinga Z Infinity), grande era l'attesa per questo titolo Netflix. L'iconico personaggio, la fama mondiale del manga, il lavoro unito di un regista tra i più sperimentali dell'animazione giapponese e di uno sceneggiatore più volte discusso dal fandom (quasi sempre in negativo) come Ichiro Okouchi (Code Geass), tutto questo ha generato in me una morbosa curiosità, tanto che non sono riuscito ad aspettare e me lo sono visto tutto di fila, in mezza giornata.
Cosa ho visto esattamente? 10 puntate di puro Devilman, tutta la trama nella sua interezza ma senza sconti a scene di sesso e violenza in puro stile del manga originale. Il tutto riportato ai giorni nostri, con tablet, cellulari e chat...tutti i marchingegni moderni che non servono a nulla contro la solitudine e l'incapacità dell'uomo di evitare l'autodistruzione, 50 anni fa come oggi. Una scelta rischiosa ma che trasuda amore per questo titolo, con un giusto e dosato restyling del character design di demoni e personaggi umani per renderli più attuali.
A leggere i primi commenti in giro per la rete questa sventagliata di modernità (condita anche di personaggi secondari come gruppi di giovani rapper e giornalisti senza scrupoli, personaggi che non sempre sembrano funzionare ad essere onesti) sicuramente non piace ai puristi ma quello che davvero, e c'era da aspettarselo, ha fatto storcere i nasi dell'utente medio di Netflix (e non solo) è il personalissimo stile animato che il regista imprime a questo titolo.
C'era da aspettarselo, perché tradire quello che è stato il suo biglietto da visita fino ad oggi?
Mio personalissimo pensiero: non solo Yuasa non ha tradito Nagai, e i molti omaggi che costellano la serie ne sono l'evidenza, ma ad oggi questo stile psichedelico e a tratti onirico sono, a mio avviso, il modo migliore per interpretare un manga del genere portandolo nel nuovo millennio. Il caleidoscopio di colori in scene come il sabba sono fantastiche, pura rappresentazione dell'estraniamento umano e della lascivia come unica via di fuga. Certo, stiamo parlando di qualcosa che non mira a piacere a tutti ma a fornire delle emozioni. L'impatto visivo e anche quello musicale almeno per me è molto azzeccato. Il giovane (classe "83) Kensuke Ushio sulle musiche è stato ancora una volta perfetto (dopo le ost di Ping Pong e La forma della voce) miscelando con cura momenti di pathos ad altri più drammatici.
Modernità dicevamo, ma non ci si scorda neanche della serie animata storica!
Il Devilman verde fa spesso capolino ovunque tra poster, YouTube e altri cameo molto divertenti ("Devilman, quello della tv?") mentre il sangue dei demoni è giallo, esattamente come nel titolo degli anni 70.
Il Devilman di Netflix è progettato da Kiyotaka Oshiyama, che i più ricercati di noi hanno già conosciuto alla regia di un'altra opera molto sperimentale come Flip Flappers del 2016. Il suo ricercato gusto progettuale è però ancora sconosciuto ai più, con le sue forme rotonde che hanno affascinato lo stesso Yuasa per il quale ha trovato un curioso equilibrio tra la sensualità e il terrore che incutono i demoni.
E la storia? Come dicevo è quella del manga per la sua interezza, certo in alcuni punti se ne discosta specie nell'aspetto adolescenzial- sportivo, ma tutto rimanendo fermo ai concetti base del fumetto storico. La violenza c'è ma è funzionale e, diciamolo, non cede al sadismo e a certe esagerazioni che per me erano prettamente da fumetto. Non mancano però le scene forti ma anche quelle umane. I personaggi in questo mi piacciono molto, specie i Devilman che non mancano mai di mostrare il loro cuore e i loro sentimenti pur nell'immane mostruosità che è loro capitata, Akira in particolare ma anche gli altri. I personaggi principali hanno tutti una loro crescita, un loro percorso da fare. Certo in 10 puntate non si poteva approfondire di più a livello psicologico, di certo forse l'algido Ryo meritava qualche passaggio in più visto il ruolo finale che ha e anche dall'iconica arpia Selene mi aspettavo di più , ma davvero è cercare il pelo nell'uovo.
Non lo è stato certamente il titolo animato anni 70, nato in contemporanea all'opera cartacea ma destinato da subito a un target di giovanissimi, quelli che stavano crescendo a pane e robottoni creati dalla fantasia dello stesso fumettista. Non ci sono riusciti gli oav, o meglio ci sono riusciti solo in parte visto che non hanno portato la storia alla sua conclusione, lasciando l'amaro in bocca su quello che potevano essere e non sono stati del tutto.
Pubblicato su Weekly Shōnen Magazine di Kōdansha dall'11 giugno 1972 al 24 giugno 1973 e raccolto in cinque tankōbon, Devilman è ad oggi, a detta anche di persone molto più competenti di me (e ci vuole poco), non solo un pezzo di storia del manga ma una parte fondamentale del patrimonio del fumetto mondiale! Una storia che cela una forte critica alla società giapponese ma anche all'essere umano che sicuramente fu rivoluzionaria per l'epoca e degno proseguo a La scuola senza Pudore, altro manga di rottura di Nagai.
La storia delle trasposizioni anime per questo titolo è stata sempre travagliata e non poteva passare inosservato quindi questo Devilman Crybaby, realizzato dal giovane studio Science Saru, cofondato dal regista Masaaki Yuasa e da Eunyoung Choi. Trampolino di lancio di questo studio e del regista tra i più sperimentali dell'intero Giappone, questo titolo da pochi giorni è disponibile in tutto il globo grazie al portale Netflix che si è anche impegnato in più doppiaggi, compreso quello italiano (a me non particolarmente piaciuto tra l'altro)
Nella generale operazione di rilancio e modernizzazione dei titoli nagaiani (non si può non citare il recente Mazinga Z Infinity), grande era l'attesa per questo titolo Netflix. L'iconico personaggio, la fama mondiale del manga, il lavoro unito di un regista tra i più sperimentali dell'animazione giapponese e di uno sceneggiatore più volte discusso dal fandom (quasi sempre in negativo) come Ichiro Okouchi (Code Geass), tutto questo ha generato in me una morbosa curiosità, tanto che non sono riuscito ad aspettare e me lo sono visto tutto di fila, in mezza giornata.
Cosa ho visto esattamente? 10 puntate di puro Devilman, tutta la trama nella sua interezza ma senza sconti a scene di sesso e violenza in puro stile del manga originale. Il tutto riportato ai giorni nostri, con tablet, cellulari e chat...tutti i marchingegni moderni che non servono a nulla contro la solitudine e l'incapacità dell'uomo di evitare l'autodistruzione, 50 anni fa come oggi. Una scelta rischiosa ma che trasuda amore per questo titolo, con un giusto e dosato restyling del character design di demoni e personaggi umani per renderli più attuali.
A leggere i primi commenti in giro per la rete questa sventagliata di modernità (condita anche di personaggi secondari come gruppi di giovani rapper e giornalisti senza scrupoli, personaggi che non sempre sembrano funzionare ad essere onesti) sicuramente non piace ai puristi ma quello che davvero, e c'era da aspettarselo, ha fatto storcere i nasi dell'utente medio di Netflix (e non solo) è il personalissimo stile animato che il regista imprime a questo titolo.
C'era da aspettarselo, perché tradire quello che è stato il suo biglietto da visita fino ad oggi?
Mio personalissimo pensiero: non solo Yuasa non ha tradito Nagai, e i molti omaggi che costellano la serie ne sono l'evidenza, ma ad oggi questo stile psichedelico e a tratti onirico sono, a mio avviso, il modo migliore per interpretare un manga del genere portandolo nel nuovo millennio. Il caleidoscopio di colori in scene come il sabba sono fantastiche, pura rappresentazione dell'estraniamento umano e della lascivia come unica via di fuga. Certo, stiamo parlando di qualcosa che non mira a piacere a tutti ma a fornire delle emozioni. L'impatto visivo e anche quello musicale almeno per me è molto azzeccato. Il giovane (classe "83) Kensuke Ushio sulle musiche è stato ancora una volta perfetto (dopo le ost di Ping Pong e La forma della voce) miscelando con cura momenti di pathos ad altri più drammatici.
Modernità dicevamo, ma non ci si scorda neanche della serie animata storica!
Il Devilman verde fa spesso capolino ovunque tra poster, YouTube e altri cameo molto divertenti ("Devilman, quello della tv?") mentre il sangue dei demoni è giallo, esattamente come nel titolo degli anni 70.
Il Devilman di Netflix è progettato da Kiyotaka Oshiyama, che i più ricercati di noi hanno già conosciuto alla regia di un'altra opera molto sperimentale come Flip Flappers del 2016. Il suo ricercato gusto progettuale è però ancora sconosciuto ai più, con le sue forme rotonde che hanno affascinato lo stesso Yuasa per il quale ha trovato un curioso equilibrio tra la sensualità e il terrore che incutono i demoni.
E la storia? Come dicevo è quella del manga per la sua interezza, certo in alcuni punti se ne discosta specie nell'aspetto adolescenzial- sportivo, ma tutto rimanendo fermo ai concetti base del fumetto storico. La violenza c'è ma è funzionale e, diciamolo, non cede al sadismo e a certe esagerazioni che per me erano prettamente da fumetto. Non mancano però le scene forti ma anche quelle umane. I personaggi in questo mi piacciono molto, specie i Devilman che non mancano mai di mostrare il loro cuore e i loro sentimenti pur nell'immane mostruosità che è loro capitata, Akira in particolare ma anche gli altri. I personaggi principali hanno tutti una loro crescita, un loro percorso da fare. Certo in 10 puntate non si poteva approfondire di più a livello psicologico, di certo forse l'algido Ryo meritava qualche passaggio in più visto il ruolo finale che ha e anche dall'iconica arpia Selene mi aspettavo di più , ma davvero è cercare il pelo nell'uovo.
Devilman Crybaby insomma l'ho finito in una volata. A me è piaciuto molto, finalmente il manga di Nagai ha visto un adattamento fedele (non lo era di certo quello pupazzoso vintage e i due oav non hanno mai visto conclusione).
E' un Devilman moderno fatto nello stile di uno dei più sperimentali dei registi giapponesi. L'italiano medio, il non appassionato insomma, che non conosce The Tatami Galaxy e similia (gioiellini ma nicchia purtroppo) rimarrà spiazzato dai disegni, in particolar modo i trenta/quarantenni rimasti a Mazinga e Ken il Guerriero.
Ma è davvero un buon adattamento in chiave moderna, coraggioso e con ottime musiche e trovo ancor più azzeccata (come hanno detto altri) la psichedelia del regista su momenti particolarmente concitati.
Non sarà un capolavoro, ma resta comunque una serie valida e solidissima in tutto.
E' un momento storico importante per diversi studi e registi giapponesi, si esce dalla nicchia e si dimostra che l'animazione giapponese è anche animazioni e regia come quella di Yuasa (sempre premiata ma mai arrivata davvero al grande pubblico)...non piace? Amen ...andate a dire che i cartoni giapponesi sono pornografia come facevano altri signori 40 anni fa ...ce ne faremo una ragione...
Devilman è tornato e il suo messaggio, ieri come oggi, ci arriva dritto come un pugno allo stomaco!
E' un Devilman moderno fatto nello stile di uno dei più sperimentali dei registi giapponesi. L'italiano medio, il non appassionato insomma, che non conosce The Tatami Galaxy e similia (gioiellini ma nicchia purtroppo) rimarrà spiazzato dai disegni, in particolar modo i trenta/quarantenni rimasti a Mazinga e Ken il Guerriero.
Ma è davvero un buon adattamento in chiave moderna, coraggioso e con ottime musiche e trovo ancor più azzeccata (come hanno detto altri) la psichedelia del regista su momenti particolarmente concitati.
Non sarà un capolavoro, ma resta comunque una serie valida e solidissima in tutto.
E' un momento storico importante per diversi studi e registi giapponesi, si esce dalla nicchia e si dimostra che l'animazione giapponese è anche animazioni e regia come quella di Yuasa (sempre premiata ma mai arrivata davvero al grande pubblico)...non piace? Amen ...andate a dire che i cartoni giapponesi sono pornografia come facevano altri signori 40 anni fa ...ce ne faremo una ragione...
Devilman è tornato e il suo messaggio, ieri come oggi, ci arriva dritto come un pugno allo stomaco!
Pro
- Finalmente il manga di devilman riportato in animazione nella sua interezza
- Animazioni psichedeliche che ci calano nei tratti onirici della storia
- Nessuno sconto a violenza e sesso ma senza le esagerazioni del manga
- L'umanità di Devilman è molto toccante
Contro
- Non sempre le figure intorno ai protagonisti sono riuscite
- I demoni non hanno un grosso approfondimento psicologico
propio perchè troppo abituati a design standard che uno stile sperimentale viene bollato come robaccia.
Vabbè, le zozzerie ci sono anche nel manga.
Un altro che non ha mai letto il manga.....
Peccato che le critiche maggiori sono alla sceneggiatura o alle animazioni che sono una cosa diversa dallo stile ( e sempre sono ottime, anzi : negli episodi centrali si notano molte scene statiche e disegni tirati via. Questo però si nota se lo guardi su una tv normale da 37 pollici in su . Se lo guardi nello schermo piccolo di un portatile o tablet neppure ci fai caso)
L'anime presenta non solo dei disegni abbozzati (alcuni, come ad esempio "quel che avviene nel bus nell'ep.4 farebbero a gara con quelli tanto criticati di Naruto Shippuden) ma anche delle insensatezze che non riesco a spiegarmi: perché diamine Akira da retta a Ryo sulla faccenda dei demoni ascoltando semplicemente quel che dice? Non si è chiesto se non fosse ammattito? Davvero risulta normale che un ragazzino possa credere a una cosa del genere perché sì? Ryo gli dice che rischia di finire mangiato da un demone e Akira, con un sorriso stampato in faccia che neanche un clown tra un po', gli dice "va bene, ti aiuterò molto volentieri!"... Ma non ha nessun senso! Nel manga mentre Ryo gli spiega la situazione, Akira gli chiede più volte se non sia impazzito, è costantemente sull'attenti e impaurito, solo dopo aver avuto le visioni del mondo demoniaco attraverso la maschera di pietra si convince e solo dopo aver rischiato di morire a causa dell'imboscata di alcuni demoni accetta di aiutare Ryo, per altro con più serietà e timore, non di certo trattando la cosa come se fosse un gioco!
Ma vogliamo parlare della scena precedente coi rapper? Ryo arriva e, sempre sorridente e allegro fa "akira, vieni con me!", i rapper gli rispondono male e quello spara con una mitraglietta? WTF? E Akira per nulla allarmato va con lui come se nulla fosse! Ma che diamine di logica c'è in tutto questo? E la caratterizzazione dei personaggi dove diamine sarebbe? Azioni e reazioni più fasulle e nonsense di una ytp!
Non parliamo della quantità assurda di nudo e sesso che, a mio avviso è ingiustificata e non mi riferisco alle parti coi demoni, ma a tutto il resto: troppa e senza una reale motivazione (o, se c'è, ancora non l'ho vista). Anche le parti "slice of life" le trovo scialbe e messe lì a casaccio, sembra quasi un accostamento mal riuscito di scene dalle atmosfere differenti che stonano l'una vicino all'altra, guardo gli episodi e resto sempre interdetto, e certo non in senso positivo.
Mi rendo conto che una copia 1:1 del manga non era possibile (e nemmeno gradita, alcune cose nel manga sarebbero ridicole oggi) ma il cambiamento in sé non è sinonimo di miglioramento, il cambiamento non deve stonare con l'atmosfera e le tinte dell'opera originale o viene fuori un minestrone né carne né pesce, esattamente il risultato visto in questo Devilman Crybaby il quale non è più un'opera oscura ma uno slice of life scolastico con qualche scena splatter e tante scene di nudo.
Questa, ripeto, è un'impressione nata dalla visione parziale dell'opera, ben contento di ritrattare tutto se mai dovessi cambiare opinione con la visione totale dell'anime ma francamente dubito, da fan del manga che non lo idolatra (i difetti, siano essi intrinsechi o figli del tempo li noto pure io) mi aspettavo qualcosa di più!
Tutti i siparietti e gli intermezzi con i rapper sono stati tra le cose più casuali, inutili, fuori contesto e fastidiose che io abbia mai visto; la cosa davvero triste è che molte "esibizioni musicali" dei suddetti durano quasi più degli effettivi combattimenti di Devilman.
Ed aggiungerei che salvo una scena di sesso omosessuale buttata lì giusto per salvarsi le chiappe (nessun doppio senso) tutte le altre riguardano sempre e solo esponenti del gentil sesso; mentre ricordo di aver visto sia nel manga che nei vecchi OAV più di una scena in cui Akira era (come è logico) completamente nudo dopo essersi ritrasformato in umano, qua in Crybaby si mette a combattere contro Jinmen tenendosi jeans e scarpe addosso! Pure dopo essere scampato per un pelo alla morte contro Silene, quando si riprende ha i pantaloni. Ma perché?!? A sto punto evita di disegnarlo a figura intera se hai paura che dopo aver visto la fava di Devilman tutti i tuoi spettatori diventino finocchi come Satana! Della povera Miki invece si vedono sempre tutte le grazie ed anche più...
E daje con 'sti rapper.
Spero di chiarirlo una volta per tutte: Yuasa su quest'opera ha attuato un processo di ri-contestualizzazione. Ri-contestualizzare, e questo mi pare non sia molto chiaro, non vuol dire solo dare alla gente i cellulari: l'intero setting viene riadattato al nostro contesto sociale e culturale.
Ebbene, l'estetica rap, al giorno d'oggi, è forse il mezzo musicale più diffuso tra la massa per la denuncia del degrado urbano e del malessere della società contemporanea – e peraltro qua è riprodotta benissimo, con tanto di veri artisti hip hop chiamati per doppiare i personaggi. Un gruppo di giovani rapper di strada sono nient'altro che l'alter ego odierno più calzante per i classici teppisti ribelli degli anni '70. Tanto più che lo stesso Yuasa nell'intervista precedentemente citata dice: It wouldn’t feel right if we had delinquents acting like they came straight out of the 70s. I feel like rappers are the people who speak what’s on their minds today.
Non mi pare fosse così difficile da capire, francamente.
Ripeto. Le zozzerie ci sono anche nel manga. Ho letto solo il primo volume ok, ma lamentarsi delle zozzerie quando ci sono anche nel manga non ha senso.
A me pare che sia tu a non capire che la critica non sta nella ri-contestualizzazione, ma nel come è stata realizzata: se io in un anime ispirato a un manga del passato ma dai toni cupi inserisco (fra le tante, troppe cose che stonano con l'atmosfera) degli elementi gggiovini fatti per i gggiovini perché "hey, siamo nel 2018, ti ficco i rapper così ti fo capire che siamo nel 2018" non sto necessariamente compiendo un buon lavoro, mi spiego? Ma davvero pensi che la critica e il disagio sociale dei giorni nostri sia rappresentabile solo attraverso dei ragazzini che rappano? O che sia il modo migliore per farlo? Forse in uno scolastico slice of life, magari è adatto, in un'opera come Devilman no di certo.
Mi rendo conto che per alcuni ciò che produce Yuasa sia oro e, se non è oro, comunque è "meglio della robetta mainstream e chi non lo apprezza si merita (lista di titoli di dubbia qualità)", ma quella dei rapper è solo una delle tante cose che stonano o che sono semplicemente mal fatte all'interno di questo anime, come ho scritto ieri ho visto solo i primi 4 episodi e ho trovato tanti di quegli elementi negativi che mi sto chiedendo se continaure la visione perché ormai mi è passata la voglia.
In ogni caso nel mio commento ci sono diverse """critiche""" che hanno ben poco a che fare con la modernizzazione dell'opera in questione, magari potremmo parlare di quelle.
E ripeto: tu non hai letto il manga e stai solo sparando cose a caso.
Sai che penso ?
Che le scene gay , i rapper o scene come la schizzata mattutina di Akira il sesso e balle avarie , le hanno volute gli americani per fare explotation . D'altronde da loro i cartoni più volgari sono e più tirano e i rapper guardacaso, sono parte della cultura americana ("dai, metteteci qualcosa di americano, così siamo contenti,. E già che ci siete, fate Miki mezza occidentale, sempre per accontentarci ). Che poi sti rapper sono i teppisti meno teppisti che ci siano: persino Bart Simpson è peggio .
E ripeto che ho letto il primo volume. Le demonesse nude ci sono e compaiono anche abbastanza spesso.
"zozzeria " qualche donna nuda ?
Mii allora tutti i manga sono zozzi, pure Dragon Ball !
E meno male che non hai letto Devil Lady , sennò ti veniva un infarto.
Poi hai letto a solo il primo volume, quindi che parli a fare ?
Sì, molti si sono lamentati di questa cosa. C'è chi si è lamentato anche del sesso, ma quando gli altri parlavano di zozzerie ho sentito anche questo. Se poi tu intendevi dell'altro allora ho capito male io. Io ho tradotto il termine zozzerie in base alle lamentele che ho trovato su facebook.
Edit: e preciso che a me non ha dato fastidio la presenza delle donne nude, ma c'è gente che si aspettava di trovare tutt'altra cosa.
Ecco, già questo fa capire che non hai capito un accidente. Ma vabbè.
E allora qual era il modo migliore? Rimettere i teppistelli vestiti alla marinara, così tutti i girellari sono contenti? Mi sembra che siate tutti bravi a sproloquiare su quello che non va bene "perché no", solo perché vi hanno toccato il vostro giocattolone preferito. Nessuno mette in dubbio che ci siano dei difetti, io stesso lo ammetto: il passaggio troppo drastico e rapido dell'episodio 7, o Ryo che necessitava (e meritava) più approfondimento, ma sono appunto difetti di sceneggiatura. E conoscendo Okouchi e tutte le schifezze che ha scritto in precedenza (Code Geass, Guilty Crown, Vulvarape ecc) ci è andata anche bene. Quindi non capisco cosa c'entri tirare in ballo Yuasa come fai tu, in primis.
Btw, mi rendo conto che sia come parlare a uno scalino, quindi la tiro corta e veniamo brevemente alle tue famose critiche.
>disegno abbozzato: that's Yuasa for you. Se non ti piace amen, ma resta il fatto che è animato decisamente bene e la regia si attesta a livelli superlativi (la scena del sabba l'hai vista, no?).
>Ryo che spara, Akira che non si fa domande eccetera: anche queste sono banalità di sceneggiatura, che nell'insieme mi sembrano piccolezze. Poi la stima che Akira nutre per Ryo qua è messa ben in chiaro da subito, ed è indispensabile per la comprensione del finale.
>quantità assurda di nudo e sesso: davvero vi lamentate del nudo e del sesso in Devilman? Dopo che Nagai si è pigliato per decenni attacchi e critiche e da parte di PTA, media, associazioni di genitori, di insegnanti eccetera, per tipo la metà delle sue opere? Vbb.
Tralascio sui ridicoli deliri dello zio Sam sul complotto yankee.
Primo, non so chi è stò Zio Sam.
Secondo, se ti riferisca a me , l'unico che delira sei tu e non stò manco a spiegartelo , perché sarebbe inutile.
Dirò solo che gli yankee hanno sganciato i soldi, e sicuro, hanno preteso che ci fossero certe cose in questo anime.
Se tu pensi il contrario, sei un ingenuo che non sa come va il Mondo.
Fine.
Fonte?
Se devi fare un anime di combattimenti, non puoi sperimentare troppo, ma devi restare entro determinati standard estetici che rappresentano una delle qualità principali del cartone, se i combattimenti durano due secondi e non si capisce chi ammazza chi e come lo ammazza,che ti guardi a fare Devilman?
Ho proseguito ahimè nella visione dell'anime e lo scempio che ha fatto prosegue e si propaga alla sceneggiatura, credo che quest'anime sia una delle ciofeche dell'anno.
Infatti devo dire che la colonna sonora merita, almeno una cosa buona....
Se è per questo pure Little Witch Academia è un'esclusiva Netflix, eppure là non vedi rapper che spuntano fuori a caso ogni tre per due. Devilman lo conoscevano già in ogni angolo del mondo molto prima dell'uscita di Crybaby; non serviva certo ricorrere a certi espedienti per ingraziarsi il pubblico occidentale. Inserendo i rapper si è semplicemente cercato di rendere la storia più contemporanea, cosa della quale non si sentiva assolutamente bisogno.
Il fatto che la paura e la diffidenza nei confronti del prossimo si potessero trasmettere all'istante, come un'epidemia figlia del più primordiale ed animalesco istinto di sopravvivenza dell'essere umano, anche in una società priva di Internet e dei social network che consentono oggi un passaparola ed un'isteria di massa immediata per qualsiasi stronzata, era uno dei capisaldi fondamentali dell'opera originale. In compenso in Crybaby abbiamo Devilman che riesce a vedere attraverso il vestito di Miki con la vista a raggi x .....
Vabbè, mò bisogna mettere i rapper ovunque ?
Non hai fatto caso che LWA ha un ambientazione di tipo occidentale con zero riferimenti alla cultura nipponica ?
Così come Castlevania ?
Non hai mai fatto caso che quasi tutti gli anime esportati in USA, come Pokemon, Voltron ecc.. hanno pochissimi riferimenti al Giappone e potrebbero essere ambientati in qualsiasi parte dell' Occidente ( Voltron poi ha un ambientazione medioevale anglosassone ) ?
Idem i Saint Seiya : quello di Netflix sarà scritto dagli americani, e vedrai che sarà più occidentalizzato di Spiderman ( mi sa che i protagonisti non saranno manco più giapponesi)
Il film di Death Note non vi ha insegnato nulla ?
Se non fosse che Nagai voleva uno staff tutto nipponico a curare Devilman, Netflix ci avrebbe messo sceneggiatori suoi e chissà quanti cambi avrebbe fatto ai personaggi, storia ecc... ( più di quanto ci siamo beccati: magari loa vrebbero pure ambientato in USA )
Perché parlate sempre di cose che non sapete ?
ai tempi non esisteva Netflix.
riguardo Death Note il problema non era occidentarlo.
Qui non si parla di anime che abbiano meno elementi occidentali, ma del fatto che gli americani comprano SOLO anime con zero riferimenti alla cultura nipponica o quasi.
E quando ci sono, li tolgono, vedi Doraemon dove il riso con le bacchette viene cambiato con gli hamburger.
O Death Note live che è ambientato in USA e non in jap .
E' chiaro ?
Vorrei farvi notare che il "rapper" non è proprio una concessione agli occidentali, ma il prodotto di uno stereotipo giapponese.
Se ci si fa caso (anche attraverso il media animato/cartaceo) a qualcuno dello "yankee" o accusarlo di seguire una moda troppo occidentale è un po' come dare del teppista. O, per lo meno, lo è stando allo stereotipo diffuso nel media stesso, indipendentemente dalla veridicità.
Quindi mettere dei "rapper" è abbastanza aderente al fine che ci si era ripromessi di fare (sempre se si è d'accordo all'utilizzo di uno stereotipo).
Per questo non si possono definire dei sostituti validi degli originali: nel manga di Nagai erano vere canaglie che poi si ravvedevano, creando dubbi nello spettatore sulle relatività di buono e cattivo.
Qui invece sembrano dei tizi normali mal visti dalla gente per colpa del loro stile , che però diventano (alcuni) delle vere belve umane nel finale .
L'esatto contrario del messaggio originale del manga.
Non ho poi capito cosa caspita è servito fare Miki mezzo sangue con padre occidentale.
Si vecchio, ma vedi di star calmino che non sei mica lo Shogun dell'animazione giapponese; io ti stavo pure dando ragione. Non ho detto che i rapper mi sono piaciuti, anzi ho scritto che non si sentiva assolutamente il bisogno di modernizzare l'opera. Non me lo devi certo far notare tu che spesso i cartoni nipponici destinata alla distribuzione in USA contengono la minor quantità di riferimenti alla cultura ed alla civiltà giapponese, però questo in genere riguarda le serie per bambini. I film e le serie animate pensate per un pubblico adulto come lo è Devilman Crybaby in genere non vengono assolutamente alterate anche se destinate alla distribuzione estera.
Detto questo Netflix è liberissima di comprare i diritti, mettere i soldi necessari per produrre un film o una serie e di sceglie di ambientarla negli USA o di cambiare i nomi allo scopo di renderla più appetibile agli occhi del pubblico americano. Il materiale era divenuto suo ed era libera di adattarlo come meglio credeva sia nel caso di Death Note che di Devilman, non è quello il punto. Quello che ho scritto è che a mio avviso non era necessario farlo, perché Death Note e Devilman erano già ben noti in America molto prima che arrivassero su Netflix. Avrebbero avuto ugualmente successo anche restando completamente fedeli alla storia originale.
Questo lo dici te.
Gli americani sono di tutt' altra opinione e per la cronaca, per la censura USA , Death Note è roba per adulti ( anche se in jap è considerato per ragazzi )
Violence Jack è stato fatto , e finito, mooolti anni prima di Devillady, non " nel frattempo"
Non capisco cosa ci sia di difficile da capire nel finale di Devilman ( manga o Crybaby
Quando qualcuno potrà insegnarmi qualcosa che non so di Nagai, l'Inferno ghiaccerà.
E MIko ?
Nell' originale un ragno ?
Ma dove ?
Era la tizia con la faccia da mostro sulla patata e che sparava acido dalle tette ( e si vede pure in crybaby nell' ultimo episodio)
Un ultima cosa, che rivelo qui in anteprima mondiale : Yuasa per il modo assurdo in cui corre Akira, non copia il manga come dice Platone ( altra cosa falsissima e tirata per i capelli) ma da qui
no dai, qui scherzo ( o no ?)
Ma così avrebbe stravolto il messaggio originale di Nagai, ovvero che l'umanità non è degna di esserre salvata, prchè basata su una società dalla morale artificosa e ipocrita (parole dello steso Nagai )
Non ha alcun senso quello che affermi tu, Yuasa o Platone.
idem per il resto.
L' empatia c'è ma non è un sentimento universale. Chi l'ha abbracciata è riuscito a portare il messaggio positivo fino a Lucifero, gli altri non sono stati in grado. Tra l'altro non ha stravolto il manga sei tu a non averci capito niente XD Satana " vince " ma perdendo tutto, l'umanità ha vinto, vedendo sterminata certo, ma aprendo al futuro. Minchia, post e post per dire che l'anime ha snaturato il manga e poi dello stesso non hai capito nulla XD.
Secondo me la metà delle cose dette da Cavernadiplatone sono errate.
Ma guarda che sei te che non hai capito nulla del manga ( e manco lo hai letto, è inutile che dici il contrario).
Il manga di Nagai vuole parlare di come l'umanità sia inevitabilmente corrotta e destinata all' estinzione per colpa del suo egoismo e voglia di prevalere sul prossimo ( più o meno come accade qui o sui forum o social ).
Yuasa cerca invece di non essere così pessimista, ma ciò contrasta con l'opera originale e il finale : se l'umanità non è così stupida, perchè si porta all'estinzione alla fine della serie ?
Non ho capito questo tuo delirio sul fatto che l'umanità ha vinto dopo essere stata sterminata (????) : nel manga però, Ryo ammette di aver capito di aver fatto lo stesso errore di Dio ( che voleva eliminare i demoni) , cioè quello di sterminare le creature che non gli aggradavano , perché " i più forti credono di aver diritto di eliminare i più deboli", mentre nell' anime questa bella frase è stata cassata per far dire a Satana scemenze sui conigli che abitano la Luna !
Quando si dice banalizzare un opera !
Ammetto però che il piano sequenza nel finale , con Ryo che si rivolge ad Akira ormai morto, è un bel pezzo di regia che da il senso di solitudine di Satana.
Ma nessuno (non io, almeno )ha mai contestato la regia di Yuasa, quanto la sceneggiatura ridicola e le animazione spesso tirate via in molte scene ( come quando Ryo e Akira entrano a casa della madre del fotografo : non gli vengono disegnate le facce mentre parlano !)
Quindi evita con tutti quei "XD" che non fai ridere nessuno.
Infatti , se guardi nei commenti del video di Platone , uno gli fa notare uno dei tanti errori e Platone e lo attacca ferocemente , salvo poi fare la figura che dire barbina è poco , quando si becca la risposta esatta .
Questo thread e' impagabile.
Veramente io contesto anche Yuasa. Se la scenaggiatura fa cagare ed e' peggiorativa rispetto al manga chi e' che deve accorgersene e tirare le orecchie allo sceneggiatore?
Il regista ovviamente, senno' che ci sta a fare? Si deve prendere soli i meriti di quello che va bene? Si deve prendere anche la responsabilita' di quello che va male.
Vedremo cosa verrà fuori con Saint Seiya ( e lì si che pioverà m+erda come fosse grandine )
Se sarà del livello di questo Crybady allora sarà un ottima serie ^^
ahhahahah Si come no XD
https://redd.it/7rypm2
A proposito delle scene di nudo, io sinceramente ho preferito queste scene rispetto a quelle di altri anime. Di solito il fanservice mi da fastidio (specialmente quello a sfondo sessuale) perchè nella maggior parte dei casi lo inseriscono pur sapendo che è inutile e che magari va a rovinare un momento importante ricco di tensione per far arrapare a tutti i costi lo spettatore. In Crybaby, invece, pur essendoci molte scene di sesso non mi ha dato fastidio perchè non ha interrotto niente. Nonostante la sua presenza, la storia continuava ad andare avanti senza problemi.
Già il fatto che abbiano tenuto l'orgogliosa e calcolatrice Silene è una buona cosa. Ormai le donne adulte e con carattere sono sempre più difficili da trovare negli anime. C'è troppo moe in giro XD (e in questo momento sto pensando al nuovo chara di High school of DxD)
Ma nudo e sesso non vogliono dire per forza fanservice. Perché si continua a fraintendere questa cosa?
Il sesso fa parte della vita e se viene inserito in una scena perché si vuole dare enfasi a qualcosa di particolare, e non per arrapare lo spettatore, non è fanservice!!!
Appunto per questo lo dico. Non è che se ci sono delle scene di sesso devono per forza renderle arrapanti come qualcuno sembra volere.
Ti ecciti troppo se ti dico che questa è la cosa più intelligente che hai scritto?
Infatti Miura ha rappresentato la scena in cui Grifis fa sesso con la principessa solo per arrapare lo spettatore, e non per evidenziare quanto lui fosse deviato in quel momento...
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.