Sora Amamiya è sicuramente una delle seiyuu più amate degli ultimissimi anni, celebre per personaggi come Touka di Tokyo Ghoul, Elizabeth di The Seven Deadly Sins o Aqua di KonoSuba, ha scalato velocemente i cuori di tantissimi fan a soli 25 anni, vantando anche sette CD singoli e due album con le TrySail, senza considerare le tantissime comparsate in TV ed il fatto di essere la presentatrice del programma radiofonico Momo Sora Shiina Talking Box con le sue colleghe ed amiche TrySail (Momo Asakura e Shiina Natsukawa).
Possiamo dire senza alcun timore che Sora Amamiya rappresenta esattamente il concept più moderno di una seiyuu, la quale non deve essere solo capace al doppiaggio ma più o meno in tutto, diventando quasi una sorta di idol. Ma, beh, non ditelo a lei, perché, come ha dichiarato durante l'episodio del 25 novembre del suo programma radio, detesta essere definita "idol". Più precisamente ha affermato:
"Io odio tanto essere definita idol. Al giorno d'oggi c'è un'intera sezione nel mondo del doppiaggio chiamato "doppiatrici idol", ma io detesto esser definita in questo modo. Non mi piace neanche il pensiero di essere l'immagine ideale di qualcuno, non ho assolutamente nessuna idea di cosa sia la perfezione per gli altri".
Per tutti noi magari "idol" vorrà dire cantante/ballerina ma Amamiya si riferisce al significato intrinseco dato al concetto di idol, e condiviso da migliaia di fan, ovvero persona da idolatrare, un ruolo che di certo non è facile da sopportare soprattutto se sei entrata nell'industria degli anime per essere una doppiatrice e non una idol.
Soprattutto ricorda quando ai suoi inizi, verso il 2012, lei venne immediatamente accostata alle idol, cosa che le diede immenso fastidio. Ma adesso ha una visione più tranquilla e non si infervora più di tanto.
"Ci metto tutta me stessa per portare avanti i miei ideali, non volevo che nessuno pensasse certe cose di me: non volevo fare cose caruccie, io volevo che la gente pensasse di me che io fosse cool, non volevo che mi chiamassero idol. Ma oramai comprendo che ognuno è libera di pensarla come vuole, per fortuna molti sono abbastanza gentili da non chiamarmi idol quando glielo faccio notare ma non voglio che per forza chiunque faccia come dico io, non voglio cambiare il modo di pensare di nessuno, ormai sono molto più matura a riguardo e penso... vabbè dite quel che volete".
Essere idolatrate e famose è il sogno di migliaia di ragazze, ma Sora Amamiya per fortuna sembra essere coerente coi propri ideali ben conscia dei pericoli di certe etichette.
Fonte Consultata:
Soranews24
Possiamo dire senza alcun timore che Sora Amamiya rappresenta esattamente il concept più moderno di una seiyuu, la quale non deve essere solo capace al doppiaggio ma più o meno in tutto, diventando quasi una sorta di idol. Ma, beh, non ditelo a lei, perché, come ha dichiarato durante l'episodio del 25 novembre del suo programma radio, detesta essere definita "idol". Più precisamente ha affermato:
"Io odio tanto essere definita idol. Al giorno d'oggi c'è un'intera sezione nel mondo del doppiaggio chiamato "doppiatrici idol", ma io detesto esser definita in questo modo. Non mi piace neanche il pensiero di essere l'immagine ideale di qualcuno, non ho assolutamente nessuna idea di cosa sia la perfezione per gli altri".
Per tutti noi magari "idol" vorrà dire cantante/ballerina ma Amamiya si riferisce al significato intrinseco dato al concetto di idol, e condiviso da migliaia di fan, ovvero persona da idolatrare, un ruolo che di certo non è facile da sopportare soprattutto se sei entrata nell'industria degli anime per essere una doppiatrice e non una idol.
Soprattutto ricorda quando ai suoi inizi, verso il 2012, lei venne immediatamente accostata alle idol, cosa che le diede immenso fastidio. Ma adesso ha una visione più tranquilla e non si infervora più di tanto.
"Ci metto tutta me stessa per portare avanti i miei ideali, non volevo che nessuno pensasse certe cose di me: non volevo fare cose caruccie, io volevo che la gente pensasse di me che io fosse cool, non volevo che mi chiamassero idol. Ma oramai comprendo che ognuno è libera di pensarla come vuole, per fortuna molti sono abbastanza gentili da non chiamarmi idol quando glielo faccio notare ma non voglio che per forza chiunque faccia come dico io, non voglio cambiare il modo di pensare di nessuno, ormai sono molto più matura a riguardo e penso... vabbè dite quel che volete".
Essere idolatrate e famose è il sogno di migliaia di ragazze, ma Sora Amamiya per fortuna sembra essere coerente coi propri ideali ben conscia dei pericoli di certe etichette.
Fonte Consultata:
Soranews24
Mi piacerebbe sapere come preferisce essere identificata, magari si apprezza più come doppiatrice che come cantante.
Per quel che mi riguarda, rimane tra le mie doppiatrici preferite, l'ho apprezzata in svariati ruoli, ma quello che ricordo sempre con affetto è questo:
Poverina.
Ma seiyuu e basta è ok, semplicemente non vuole avere a che fare nulla coi casini dell'essere una idol, e come darle torto
Io l'adoro.
Anche le semplici doppiatrici hanno a che fare con i problemi da idol, però, riguardano la maggior parte dei personaggi pubblici, direi.
Sentirla dire certe cose è comunque uno stupore. Non è di tutti i giorni vedere una persona di così tanto successo discostarsi così apertamente da un certo ambito della sua carriera. Appoggio totalmente ciò che pensa: "idolatrare" troppo una persona porta soltanto a cose negative, a volte per entrambe le parti.
Con questa dichiarazione credo che abbia dimostrato di essere veramente una persona forte ("cool"), e per nulla "carina", anche se, dai, lo è, è bellissima e non smetterò mai di adorarla per tutto e dopo ciò, lo farò ancora di più.
Noi in Italia ci scherziamo perché pensiamo sempre che il mondo idol sia tutto rose e fiori e che le ragazze siano contente di fare "sbrill di qua/sbrill di là" ma sappiate che per chi vuole semplicemente fare l'attore, il cantante, il presentatore o qualsiasi altro ruolo in tv non piace essere superati dalla prima idol scemina di turno che passa davanti a chi ha 40 anni di carriera solo perché appunto "è un idol" e magari non ha fatto un solo giorno di studio in vita sua per essere dov'è. Lei è una doppiatrice e fa benissimo a non voler essere definita idol secondo me, le idol sono altro. Iniziano vincendo un'audizione e le buttano nel mondo del lavoro a fare di tutto e di più soltanto perché sono belle, e la bravura se arriva... arriva molto dopo. Tutto l'opposto di persone che magari studiano anni e anni di recitazione ma non riescono ad andare da nessuna parte perché a 12 anni non hanno partecipato alle audizioni delle solite galline di turno... scusami lo sfogo, qui si fanno parecchi articoli sulle idol e magari il tuo era solo un commento ironico, so che sicuramente sai come funziona, ma in Italia davvero non avete idea di quanto sia odiato il fenomeno idol dai veri professionisti della tv.
Non è completamente vero, secondo me.
Anche in Italia ci sono i Talent, non mi riferisco ai programmi nello specifico, ma alle persone, siano esse YouTuber, scrittrici alle prime armi divenute popolari tra i giovani (per qualche motivo particolare) oppure, quelle che escono dai reality.
Capita spesso di veder apparire questa gente come "ospite speciale" in film come attori o doppiatori, ma non vuol dire che siano realmente capaci di fare quei mestieri (non tutti, almeno).
Erano altri temoi, i tempi passati. Fino a vent'anni fa era normale sentire un personaggio dello spettacolo dare la voce in un cartone animato, basti pensare a Frizzi con Woody. Ma la differenza sostanziale, rispetto a oggi, è una sola. Ai tempi nessuno si indignava se un conduttore prendeva il posto di un doppiatore, perché i conduttori erano andati a scuola, avevano studiato e avevano delle competenze. Ora si diventa conduttori o cantanti totalmente a caso, non si ha una preparazione come un tempo e, giustamente, quelli che studiano la prendono nel baugigi.
I talent sono la rovina del mondo.
Non era per fare il nostalgico, ma per dire semplicemente ciò che hai scritto tu:
"Ora si diventa conduttori o cantanti totalmente a caso, non si ha una preparazione come un tempo e, giustamente, quelli che studiano la prendono nel baugigi."
Diciamo di sì. Era più inteso come un "sei brava, bella, lavori, goditi un po' la vita che i problemi veri sono altri".
E' quello che volevo dire anche io, solo che forse mi sono spiegata male (chiedo scusa)
I talent non sono ben visti da parecchi professionisti infatti... so che ci sono diversi doppiatori in erba che gironzolano per il sito, vorrei chiedere loro se sono contenti di youtuber o di Rovazzi (butto un nome a caso!) che senza aver nessuna base di recitazione e doppiaggio passa davanti a persone che magari studiano da 10 anni ma non riescono a fare nemmeno una piccola parte... è lo stesso discorso. Poi ci sono tanti talent che dopo aver ottenuto una parte (come willwosh ad esempio) si sono appassionati sul serio e hanno cominciato a studiare, questi ancora ancora li salvo, ma le idol sono viste come i nostri talent, se non peggio. Io penso che questa doppiatrice abbia voluto semplicemente dire "Non sono una idol, io mi sono fatta il mazzo per arrivare dove sono e l'ho fatto perché ho studiato e mi sono impegnata, non perché ho un bel viso e un bel corpo". Penso che per questa gente essere definiti idol sia un'offesa. Ho abitato in Giappone per tanti anni e ogni tanto si sentiva di qualche star che lanciava frecciatine in tv a certe ragazze... anche se ovviamente devono star zitti per far credere a tutti di essere educati, ma il loro pensiero sappiamo tutti qual è!
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