Ciò che tu hai lasciato indietro
è diventato il mio tutto
è diventato la mia vita
-Kizuato-
è diventato il mio tutto
è diventato la mia vita
-Kizuato-
Le note graffianti e le calzanti liriche di 'Kizuato' ("Cicatrice"), sigla iniziale dell'anime Given, c'introducono ad una storia dedicata ai sentimenti a sfondo prettamente musicale, e che non disdegna d'intrecciare la commedia a temi assai più drammatici: si tratta dell'adattamento dell'omonimo manga Boys' Love di Natsuki Kizu, i cui 11 episodi sono andati in onda in orario notturno dall'11 luglio al 19 settembre 2019 nel contenitore NoitaminA di Fuji TV, quindi trasmessi in streaming anche per l'Italia per tramite di Crunchyroll.
E' proprio il testo di 'Kizuato', corredato d'ottime sequenze in accordo con le musiche, ad anticiparci i temi portanti della storia ancor prima che questa inizi: una cicatrice che corrode l'anima, ferite mai rimarginate, rimpianti che non lasciano il cuore ed una chitarra di ricordi tra le braccia.
"Given", ovvero "donato", è proprio quella chitarra che il protagonista Mafuyu si porta sempre con sé, non privo di un certo smarrimento, tenendola stretta fra le braccia come si farebbe con un animale di pezza. "Given", allo stesso tempo, diverrà anche la risposta al percorso che il ragazzo intraprende grazie ad un incontro dettato dal caso.
Una corda rotta, si potrà mai aggiustare? Corde di chitarra che in verità sono al contempo metafore di un'esistenza che non sa come rimettersi in moto. Non ne è conscio Mafuyu Sato, quando porge la sua domanda innocente al compagno di scuola Ritsuka Uenoyama, conosciuto un giorno dopo un pisolino; e non è cosciente appieno di che cosa sta andando a ripristinare nemmeno quest'ultimo, quando risponde che è ovvio che una corda si possa rimpiazzare con un'altra. Nuova, più forte e più resistente. Si allargano così a cerchio, e a dismisura, i significati messi in moto dalla bella storia della Kizu, la cui pubblicazione è iniziata nel 2013 e giunta sinora a 5 tankobon editati in Giappone da Shinshokan e da Flashbook Edizioni per l'Italia.
La storia segue dunque il classico canovaccio del 'Boy meets Boy', quell'incontro fatale dal quale scaturisce lo sblocco dell'impasse per ambo i protagonisti: Mafuyu si sente scuotere al suono dell'aria che vibra per la chitarra di Uenoyama mentre questi, a sua volta, all'udire la voce limpida di Mafuyu sente vacillare ogni certezza.
Gravitando naturalmente l'uno attorno all'altro e maturando un'attrazione reciproca, pian piano ciascuno dei due ritrova ciò che aveva perduto, dall'ispirazione musicale alla forza di superare un amore finito tragicamente.
Giorni di pioggia, nuvolosi o soleggiati
nelle quattro stagioni, 365 giorni l'anno
tu ci sei dappertutto
-Kizuato-
nelle quattro stagioni, 365 giorni l'anno
tu ci sei dappertutto
-Kizuato-
Il felice incastro si espande da due a quattro quando Uenoyama conduce Mafuyu a conoscere i suoi compagni di band, il bassista e 'babysitter' del gruppo Haruki e il batterista sciupafemmine Kaji. L'armonia è raggiunta ancor prima di un nuovo inizio, poiché ognuno dei ragazzi reca nel nome una delle quattro stagioni: il pacato inverno (冬 'fuyu') di Mafuyu ammorbidisce l'irruenza dell'estate (夏 'ka') di Ritsuka Uenoyama, la morbida gentilezza della primavera di Haruki (春, 'haru') sa come smorzare la ruvidezza di Akihiko Kaji, l'autunno (秋, 'aki'). Non è un cerchio perfetto poiché ancora grezzo, eppure la band assume già così un implicito senso di equilibrio, come in verità suggerisce anche il termine stesso giapponese 'shunkashuuto' ovvero 'quattro stagioni' (composto proprio dai kanji di ciascuna letti uno dopo l'altro) che ricorre ancora una volta nel testo di 'Kizuato', oltre che nella storia stessa. L'armonia nella musica, e a sua volta la musica che sa raccontare ciò che con le parole spesso non riusciamo a dire.
Degli elementi principali del racconto cartaceo originale, è facile intuire come ciò che la trasposizione animata più riesce ad enfatizzare sia proprio la componente musicale. E pertanto oltre al bel focus della storia sulla scena indie-rock giapponese notiamo anche che non v'è suono alcuno, in Given, che sia lasciato al caso o che non rivesta un particolare significato; così come non v'è elemento melodico, o ad esso ricollegabile, che non sia stato collocato con un preciso intento.
La vivace sigla di apertura ad opera della band Centimillimental si apre con uno scoppiettante assolo di chitarra, che rapidamente muta nella sequenza strumentale di una band, quindi accompagnata da testo ed immagini, a fungere da quantomai valida introduzione sia all'atmosfera della storia quanto al tenore dei suoi personaggi, per metà liceali e per la restante parte studenti universitari. Un ambiente, quest'ultimo, spesso esplorato nell'ambito del Boys' Love, ma al contempo non sono così frequenti le opere in cui esso venga percepito come un elemento fondante nella vita dei protagonisti.
Accade per l'appunto in Given, così come nel delicato Hidamari ga Kikoeru - I hear the Sunspot di Yuki Fumino.
A colpire con efficace discrezione è però anche la colonna sonora utilizzata in sottofondo: non è decisamente un caso se veniamo accompagnati alla prima scena del primo episodio attraverso pacate note 'di risveglio' associate a Mafuyu, mentre di Uenoyama udiamo invece una voce impastata di sonno e annoiata, azzeccata espressione dell'andamento della sua vita di tutti i giorni. E poi, ecco il primo incontro tra i due protagonisti svolgersi senza dialogo alcuno, con gesti ed azioni ritmati soltanto dalla presenza di una melodia ben più vivace... come di un qualcosa che cambia.
Non impiegheremo poi molto ad accorgerci anche del citazionismo presente nel titolo degli episodi, ciascuno a richiamare canzoni di successo realmente esistenti: da 'Like someone in Love' dell'episodio 2, canzone popolare jazz cantata dagli altri da Frank Sinatra e Björk, a 'Wonderwall' degli Oasis all'episodio 10, ma anche 'Fluorescent Adolescent' degli Arctic Monkeys al quarto episodio, 'The reason' degli Hoobastank al quinto, 'Time is running out' dei Muse all'ottavo e 'Song 2' dei Blur nel capitolo conclusivo della storia.
La riuscita della trasposizione animata è da leggersi dunque certamente in quest'ottica, grazie cioè ad una ricercata attenzione a tanti piccoli -ma affatto trascurabili- dettagli musicali, oltre naturalmente alla bontà di aver portato sul piccolo schermo una storia che parla sì di amore omosessuale e sfiora tematiche LGBT, ma lo fa senza gridare, senza voler fare scalpore, senza la necessità di doversi dichiarare tale per assumere una propria riconoscibilità.
Lo fa invece con molta naturalezza e semplicità, e senza per questo privarci dei drammi legati all'adolescenza, agli amori perduti ed alla scoperta di sé. Lo fa, soprattutto, facendo raccontare il tutto filtrato dalla musica, da sempre strumento catalizzatore di emozioni e da quest'ultime liberatorio, al tempo stesso.
NoitaminA può senz'altro fregiarsi di essere un contenitore che è sempre stato capace di ospitare titoli tanto degni di nota quanto per certi versi atipici, unico elemento ad accomunare serie piuttosto eterogenee tra loro come Honey&Clover, Paradise Kiss, Eden of the East, Usagi Drop, Psycho Pass, Kuragehime, Anohana o Thermae Romae. La musica non è una rarità, se ripensiamo a Nodame Cantabile, Sakamichi no Apollon e Bugie d'Aprile, né è la prima volta che qui s'introduce una storia che preveda lo sviluppo di tematiche legate a sentimenti non eteronormativi, come accaduto anche in Banana Fish; a differenza di quest'ultimo, tuttavia, è indubbio che la scelta di collocare in questo contenitore una storia apertamente classificata in origine come Boys' Love sia ancora meno usuale, e ciò fa di Given una "prima volta" nel catalogo, riconfermando NoitaminA come innovatrice in tal senso.
Ricordiamo che d'altronde è proprio di Fuji TV la recente creazione dell'etichetta Blue Lynx, specificatamente destinata a raccogliere futuri lungometraggi animati di storie Boys' Love, e che partirà dalla trasposizione del celeberrimo Twittering Birds never fly di Kou Yoneda.
Non è naturalmente sufficiente la presenza di questa sorta di 'marchio di fabbrica' per garantire la perfetta riuscita di un prodotto, ed in effetti proprio la trasposizione animata di Given pecca purtroppo in certi aspetti della sua costruzione.
Pregevolissimi, come già citato, gli effetti sonori di Masami Kitakata con la direzione del suono di Hiromi Kikuta, che già si era distinta nel medesimo ruolo in Run with the Wind; la produzione della colonna sonora è stata affidata a Gakuonsha (Juliet in Collegio), con le belle musiche realizzate da Michiru (Izetta the Last Witch).
Altrettanto gradevoli i realistici sfondi di Tokyo di Ayano Okamoto, Hiroko Tanabe, Hiroki Makino e Kusanagi (Bungo Stray Dogs, Berserk, Tokyo Ghoul, Noragami, Love Live!), il color design di Hiroaki Kaguchi e la direzione alla fotografia di Naoki Seizawa dal momento che sui paesaggi tanto antropici quanto naturali si da' prova di un uso ampio, saggio e luminoso delle palette di colori. Piacevoli le animazioni 3DCG di Larx Entertainment e quelle in CG dirette da Tomoya Mizuno, in special modo nella rappresentazione degli strumenti musicali e di scene ad essi ricollegabili.
Buone la regia di Hikaru Yamaguchi e la sceneggiatura e la composizione della serie di Yuniko Ayana (Flip Flappers), che pur rimescolando certi passaggi della storia nell'anticipare o posticipare diversi accadimenti, nel complesso confezionano un risultato piacevole e donano alla serie un respiro narrativo inaspettatamente più disteso -a volte persino troppo- rispetto al manga, nonché ancora più marcatamente slice-of-life.
Meno riusciti invece gli aspetti legati a certe scelte nella resa dei personaggi, al character design ed alla direzione generale delle animazioni di Mina Osawa (Gakuen Babysitters), ed alle animazioni vere e proprie dello Studio Lerche (Assassination Classroom 2, School-live!, Scum's Wish, Radiant 2): in questo caso è vero che non ci si può assolutamente lamentare di una mancata fedeltà al manga, soprattutto nella riproduzione di scene statiche riprodotte passo passo, di contro però tanto il character design quanto le animazioni non si rivelano sufficientemente all'altezza del tratto della Kizu, così fine, delicato ed al contempo non privo di una certa sensualità.
Se guardiamo al protagonista Mafuyu, ad esempio, viene smarrita quasi del tutto quell'aria di bellezza quasi eterea, delicata e graziosa del manga, a fronte di un viso che in animazione si fa decisamente più morbido, rotondo e "puccioso" e di un atteggiamento per certi versi infantile.
Quando incontriamo Mafuyu per la prima volta, il ragazzo ha con sé una chitarra che si trascina ovunque, quasi fosse un'estensione di sé. Sembra quasi che egli non sappia come reggersi in piedi, senza aggrapparsi a una chitarra che non sa nemmeno suonare, e in effetti arriviamo a scoprire che è così per davvero.
La versione animata di Mafuyu tende ad accentuare eccessivamente e troppo a lungo questa sua aria stordita, facendo di lui quasi un pappagallino che ripete con ingenuità ogni frase gli venga rivolta, quasi che si ritrovi privo di nerbo e di una propria volontà. Un aspetto, questo, che il manga non fa pesare, riuscendo inoltre a concatenare in maniera più equilibrata l'incapacità di affrontare il dolore e la solitudine di Mafuyu alla spasmodica ricerca di quel "qualcosa che manca" nella vita dello tsundere chitarrista prodigio Uenoyama; l'anime ci priva poi del punto di vista di quest'ultimo che a rotazione appare nel manga, e che risulta decisamente essenziale in alcuni momenti clou della storia.
Molto attenuata in animazione è anche la carica erotica di personaggi come il ruvido batterista Kaji o la sensualissima Yayoi, viene persa la fluidità nel dettaglio dei lunghi capelli di Haruki, ed in generale un po' tutti i personaggi soffrono di una staticità di movimento un po' infelice, anche -ma non solo- nella trasposizione di scene chiave della storia.
A sottolineare come tuttavia non si possa guardare solo a ciò che dal manga non ci è pervenuto, è anche il comparto tecnico dei doppiatori coinvolti in questa serie.
Se già la storia originale ci regala dei personaggi sia maschili che femminili molto ben costruiti, dinamici e realistici, quello di Given è un racconto piacevole da ascoltare in ogni momento, grazie ad un'interazione molto diretta, schietta e naturale tra tutti i suoi personaggi, a dialoghi le cui parole non di rado rimangono impresse nella testa, e a voci decisamente calzanti: il giovane Shōgo Yano (Nanao in Tsurune, Nao Okamura in The Idolm@ster SideM Wake Atte Mini! ) interpreta Mafuyu Sato anche nel cantato, ed è stato in grado di rendere appieno la straordinaria evoluzione della voce del ragazzo che lascia attoniti tanto i personaggi della storia quanto gli spettatori dell'anime. A Yano è inoltre affidata la sigla di chiusura 'Marutsuke' ("Cerchio"), piuttosto evocativa nel passaggio dalla versione solo strumentale del primo episodio a quella cantata successiva, con le liriche a spostarsi infine in accordo con la storia, nell'episodio conclusivo.
A dir poco eccellente, ma come sempre d'altronde, la prova del talentuoso Yūma Uchida (Ash Lynx in Banana Fish, Kyo in Fruits Basket) sul chitarrista Ritsuka Uenoyama, che passa dalla versione tsundere alla comicità e sino ad una vellutata tenerezza nella voce con un'abilità impressionante per un doppiatore così giovane. Deliziosi anche i virtuosismi a tratti quasi moe che ci regala in alcuni momenti Masatomo Nakazawa (Kenji Futakuchi in Haikyuu!!) sul bassista Haruki Nakayama, personaggio responsabile dell'equilibrio del gruppo, ed è decisamente appropriata la profonda voce di Takuya Eguchi (Tomoya Matsunaga in Rainbow Days) sull'ombroso e affascinante batterista Akihiko Kaji.
In Given, però, non sono da meno i personaggi secondari, e sono infatti ottime anche le prestazioni di Ryōta Takeuchi (Elias Ainsworth in The Ancient Magus' Bride ) su Koji Yatake, Yū Shimamura (Akiko Yosano in Bungo Stray Dogs) su Yayoi Uenoyama, Kengo Takanashi (Starmyu, Silver Spoon) su Shogo Itaya, il novello Fumiya Imai su Hiraagi Kashima e Shintarō Asanuma (Nishiki Nishio in Tokyo Ghoul ) sulla controversa figura di Ugetsu Murata.
Sei misterioso
la tua esistenza mi rende più forte
e più debole al tempo stesso
- Marutsuke -
la tua esistenza mi rende più forte
e più debole al tempo stesso
- Marutsuke -
La produzione congiunta di Fuji TV con Dentsu, Aniplex, MOVIC e Shinshokan è dunque promossa, avendo saputo donare alla storia una confezione non perfetta ma comunque apprezzata e di pregio.
La serie estiva ha infatti riscosso un successo sufficiente da indurre Fuji TV a far trasporre anche quei capitoli del manga che nell'anime non hanno trovato adeguato spazio: uscirà pertanto nel 2020 un film animato di Given per la succitata etichetta Boys' Love Blue Lynx, opera che sarà diretta prosecuzione della storia e si focalizzerà sulle figure di Haruki e Kaji.
Di sdoganamento del genere forse è improprio parlare, in primis dal momento che doversi trovare a legittimare un amore omosessuale nel 2019 ha di per sé dell'anacronistico, ed in secondo luogo perché le storie a sfondo omoerotico stanno conoscendo un boom mediatico che si riflette tanto a livello di manga quando in ambito di animazione e live action. Di certo tuttavia Given offre tanti e tali elementi da poter essere apprezzato da un pubblico ben più vasto di quello di origine, non circoscritto a quello delle fujoshi né svilito in tal senso come spesso accade a giudizi affrettati dati a queste opere.
In nessun momento Given nega la propria matrice Boys' Love, ma l'elemento dell'omosessualità non ne determina l'essenza nella sua interezza.
La tensione romantica, le effusioni ed il sesso sono sì presenti, data la componente prettamente sentimentale della storia, eppure non sono prevaricanti perché proprio come accade nella nostra quotidianità, si tratta di fattori che determinano una parte del tutto e la completano, anziché sminuirla nell'etichetta di "storia gay."
Il come, il quando o con chi i personaggi vadano a letto non è il fulcro di Given che, invece, perlopiù risponde a domande assai diverse: cosa si cerca, chi si intende essere, come si vorrebbe diventare.
La ragione è presto detta: in Given esiste una storia da raccontare, c'è molto di cui parlare, esistono più storie di cui descrivere. Ecco perché la 'Storia di un inverno' ('Fuyu no Hanashi'), ovvero la storia di Mafuyu, rappresenta al contempo il punto di partenza e quello di arrivo di quest'anime: un climax che è premessa alla necessità di voltare pagina, un ponte che traghetta verso il cambiamento.
Innamorarsi della musica, innamorarsi di un ragazzo: tra le pieghe di una malinconica storia d'amore, in Given si racconta dunque dell'amicizia tra giovani uomini, di vita scolastica, familiare e universitaria, di sogni, speranze ed ambizioni per il futuro, il tutto sullo sfondo della scena indie-rock nipponica.
Sentimenti e passioni che nascono nel cuore prima che altrove, segno che se c'è l'amore ad ispirarci e a spronarci, a farci muovere per diventare qualcosa di più e di meglio in primo luogo per noi stessi, allora non importa e non dovrebbe importare mai di che genere esso sia. L'unica cosa che conta è che sia amore.
Sentimenti e passioni che nascono nel cuore prima che altrove, segno che se c'è l'amore ad ispirarci e a spronarci, a farci muovere per diventare qualcosa di più e di meglio in primo luogo per noi stessi, allora non importa e non dovrebbe importare mai di che genere esso sia. L'unica cosa che conta è che sia amore.
Noi due, diventiamo una cosa sola.
- Marutsuke -
- Marutsuke -
Pro
- Comparto musicale eccellente: sigle con relativi testi e BGM
- Character design fedele al manga...
- Trasposizione curata in tanti dettagli
- Storia d'impatto nei temi LGBT e adolescenziali
- Tema della musica indie
- Bei personaggi, in tutti i sensi: realistici e ben caratterizzati
- Doppiatori bravi e calzanti
- Fondali di ottimo livello
- Sentimento, dramma e commedia ben dosati
- Adatto ad un pubblico ampio
Contro
- Animazione buona ma non buonissima
- ... ma a volte carente e incostante
Certo la storia in sé mi lascia un pochino perplessa su qualche punto, ma è davvero un'opera meritevole. Mafuyu e Uenoyama poi sono la puccioseria incarnata (ma Haruki anche di più).
Sono contenta che questa serie sia stata seguita anche dal pubblico maschile; Given è la perfetta dimostrazione che se una storia è fatta bene, può piacere indipendentemente dal target o dall'infamia che questo si porta dietro. Ed è anche la dimostrazione che il Boys' Love di qualità esiste.
E ora attendiamo il film!
@zettailara mi hai fatto ripercorrere le emozioni provate guardando la serie e hai aggiunto un sacco di informazioni interessanti!
I volumetti mi attendono in fumetteria ma non riesco a trovare il tempo di passare a recuperarli: non avevo notato l’uscita del cartaceo, ma dopo la serie animata ho aspettative alte! Non vedo l’ora di averli fra le mani!
Non ho ancora visto quest'anime ma ho letto il manga (dovrò rimediare! ).
Spero mi lasci comunque le stesse impressioni.
Let's rock!
Per quanto riguarda i personaggi, un po' devo dire che già nel cartaceo Mafuyu non mi torna del tutto. Non so perché ma ho brutte vibrazioni da quel gattino narcolettico, e temo che il povero Uenoyama si becchi una tegola di quelle che ti frantumano dentro di brutto.
Dell'altra coppia si tratterà nel film mi sembra di aver capito. E lì siamo incasinati peggio di un'opera di Puccini.
(nota di fangirl: avrei voluto mettere molte più immagini nella gallery, ma mi sono "limitata" ^^'')
Premetto che al manga sono particolarmente affezionata, da una parte perché consigliatomi una qualche Lucca fa da amiche (e poi finimmo per prendere tutte il primo numero e sfogliarcelo insieme XD), dall'altro perché, oddio, musica+bishoni+puccini+BL+angst sentimentale, cosa volere di più dalla vita XD?
L'hype dell'annuncio dell'anime prima, e della visione poi, è stato quindi per me non fortissimo, ma molto-più-che-fortissimo. Ero (e sono tuttora) contentissima e orgogliosissima di quest'annuncio, perché Fuji TV, mica robetta, una serie anime completa (mica mezzo OVA di 5 minuti) e... tutta l'attenzione al dettaglio di cui si è parlato sopra. La musica, soprattutto.
Poi, purtroppo, devo ammettere che il confronto manga/anime mi si sovrapponeva di continuo nella testa, e per molti elementi (di cui si discorrerà alla futura recensione del manga) purtroppo impari. Certo, l'anime ha dalla sua una potenza mostruosa, quella della musica. Però ho sofferto tantissimo per il chara e le animazioni che si sono perse (davvero, Kaji e Yayoi... poveri ç__ç)... mi rendo conto che il mio è il lamento di una fangirl che avrebbe desiderato un adattamento da 150 punti su un totale di 100, purtroppo "la colpa" è del manga che è bellissimo e quasi perfetto
In ogni caso, benché dopo il primo episodio ne ho trovati alcuni un po' "meh" per vari motivi, Given è stata una serie piacevolissima da seguire, che scorreva sempre leggera, quasi come una piuma, anche durante le note più "drammatiche" della storia; e ho apprezzato davvero tanto, ma tanto, che le parti "comiche" siano state rese ottimamente xD
Già erano belle nel manga, ma nell'anime sono state davvero divertenti grazie ai suoni ed ai colori, vedasi tutte le faccette assurde o le reazioni sconvolte di Uenoyama e Haruki soprattutto. Ma quanto sono belli?
Sapere che tutto questo "non è già finito" e che ci aspetta un film, mi fa brillare già di nuovo gli occhietti (oddio, se penso alla storia che ci attende, in realtà mi viene da piangere per l'angst ma vabbè XD)... spero che magari sia anche l'occasione per un imbellettamento del character design, perché Haruki e Kaji se lo meritano più di altri, pure. Tanoshimi~
Le musiche sono "mhe", i disegni buoni si ma la storia irrealistica.
Va bene fare uno yaoi ma che tutti i personaggi siano gay.. andiamo..
Protagonista per caso è il titolo giusto per quest'opera
Se i personaggi principali, ossia i 4 protagonisti, non fossero gay non sarebbe un BL. È la base dello yaoi proprio.
In oltre nel caso di Given il realismo c'è eccome (e non si calcola solo in base ai gusti sessuali dei personaggi ma all'insieme delle loro azioni, al modo in cui trasmettono emozioni al lettore e alla storia), alla fine sia Aki che Haru sono bisex. Hanno avuto ragazze prima di innamorarsi dei ragazzi (se non fosse un BL, non si escluderebbe che in futuro possano innamorarsi di donne, ma è un BL quindi non accadrà XD ).
In Given esistono presenze femminili e anche ben caratterizzate, contrariamente a tantissimi yaoi dove veramente sono tutti gay, anche i pet di famiglia, e le presenze femminili non esistono, se ci sono servono solo per essere detestate con i loro atteggiamenti poco verosimili.
Io non so cosa ti piace leggere ma se ritieni Given non realistico, evidentemente non hai mai letto veri yaoi.
Capisco che sia un BL ma la storia non ha molto senso sia per il fatto che siano tutti gay ma soprattutto per lo sviluppo della trama.
È stata una cosa tipo "non so nulla di musica. A caso canto da dio. In due episodi divento il front man del gruppo e ciao"
Poi come dico sempre i gusti sono diversi per tutti. A me non piace mentre a voi si, contento per voi ✌
Rispetto il tuo punto di vista per quanto non sia d'accordo proprio in nulla. sono gusti e punti di vista, alla fine. Il manga andando avanti approfondisce molto i 4 personaggi principali, l'anime è solo l'inizio. Ma posso capire il perchè la pensi così, anche se non lo condivido.
Si nota una certa cura nella scelta, sono stata un pezzo a guardarmele e la 5^ immagine rischia seriamente di spodestare la mia gatta come sfondo desktop.
Penso sia una questione di "percezione" , anche del tempo. Io non vedo lo sviluppo di Mafuyu come qualcosa di innaturale e improvviso. Non a caso impiega settimane per imparare, si esercita di continuo negli accordi, e pure durante l'esibizione é stato appena passabile come chitarrista. Insomma di strada ne deve fare ancora tanta. Il fatto che abbia una voce giudicata "bella" dagli altri e che lo facciano cantare nel gruppo, non lo rende automaticamente il n 1. Anche se poi ovviamente le doti le ha e non è cosa da tutti.
Esistono anche persone simili.
La musica in fondo funge da stimolo alla loro crescita. Comunque ci sta che non piaccia a tutti. Sicuramente. ^^
Intendi Uenocchi blu :O? Se è così, sappi che adoro particolarmente quell'immagine, ma con ciò non avevo intenzione di creare scompenso alcuno a chicchessia... sorry (not sorry) (Uenocchi è il mio preferito, nemmeno si è capito presumo dalla recensione...) xD
Brava, quotissimo. Nella recensione non ho potuto più di tanto approfondire questo passaggio, anche perché penso di trattarlo semmai nella rece del manga, comunque è un aspetto che reputo anche io fondamentale di questa storia, ovvero il fatto che sia calato tutto sommato con molta "naturalezza" nelle vicende, sia nella difficoltà manifestata dai dubbi di Ueno che nell'atteggiamento molto random (ma non privo di ragioni di cui il manga ci racconta) che invece ha Kaji. Quanto alle ragazze, appunto, averne così. Io ADORO Yayoi, la ritengo (sempre nel manga, nell'anime è stata quasi asfaltata purtroppo) un personaggio con una personalità che potrebbe essere trasbordante... adoro quando strapazza il povero fratellino (XD) così come adoro il fatto che proprio lei, malgrado la sua bellezza, la sua esuberanza, il suo tutto, venga friendzonata (non perché mi piaccia vederla soffrire ma perché è sinonimo di quanto Kaji nel suo casino sentimentale abbia comunque più a cuore qualcun altro).
Ma anche le altre fanciulle, che pure si vedono meno, hanno il loro ruolo e il loro perché, e si fanno ricordare. Cosa che nei BL è tutt'altro che scontata (anzi, proprio il contrario, come già detto).
Anche questo passaggio lo reputo interessante, e lo condivido. Nel manga il ritmo è più veloce, s'intuisce di meno come il tempo passi. L'anime, per l'appunto più lento ma allo stesso tempo più disteso, fa invece capire molto bene come Mafuyu sia uno che di "tecnica della musica" sostanzialmente non sapeva nulla, ma con curiosità ci si mette d'impegno, grazie anche all'infinita pazienza di Uenoyama con tutti i suoi spiegoni sugli aggeggi tecnici, e apprende. Però capisco al tempo stesso che questo muoversi così blando della storia, per poi catapultarci nel live cantato, può non regalare a tutti le medesime percezioni... come già detto, ci sta ^^''
Comunque sono d'accordo sul fatto che alcune cose nel manga siano rese un po' meglio, character design a parte che è sempre difficile farlo uguale, e ci sono rimasta di sasso quando ho scoperto che esiste anche in Italia, purtroppo è praticamente impossibile da trovare in fumetteria quindi mi rassegnerò a comprarlo online.
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