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Ovviamente, ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini) ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vedete comunque di non esagerare troppo. Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento.
Fonte Consultata:
Anime News Network
Sembra non avere fine il lungo periodo poco felice di Jun Maeda, famoso scrittore e compositore musicale delle opere targate Visual Art's/Key (Clannad, Angel Beats!). Un anno fa circa avevamo riportato le dichiarazioni di un autore stanco di scrivere sceneggiature per serie anime e pesantemente logorato dalle aspre critiche rivolte nei suoi confronti in seguito all'uscita di Kamisama ni Natta hi, che lo hanno costretto ad un'improvvisa scomparsa dalla scena pubblica e dai social media. Negli scorsi mesi è stata rilasciato finalmente Heaven Burns Red, il nuovo videogioco free-to-play da lui sceneggiato, un titolo che anch'esso è stato bersaglio di critiche da parte di alcuni utenti su Twitter, i quali hanno giudicato troppo noiosa e povera la sua trama.
Maeda ha risposto ad un paio di commenti con un accentuato tono di autocommiserazione: "Mi scuso per non essere bravo abbastanza." Ad un commento che definiva la storia del più recente evento uscito su Heaven Burns Red come la "peggiore mai vista in un videogioco", lo scrittore ha invece replicato così: "Sono stato io a scriverla. Ho letto un po' di opinioni in giro e pare che questo sia l'evento con più recensioni negative fra quelli usciti finora. Mi dispiace davvero tanto."
Questi sono stati gli ultimi tweet dopo che Maeda ha deciso ancora una volta di lasciare Twitter e cancellare il suo account. Si aggiunge così un nuovo capitolo alla travagliata carriera di uno dei nomi più importanti fra gli sceneggiatori di visual novel, ormai da lungo tempo entrata in una fase di decadenza che ha impattato negativamente anche sulla vita dello stesso Jun Maeda. Lo scrittore, che da sempre ha diviso in due gli appassionati fra chi lo sostiene e chi invece lo detesta, sembra essere arrivato al limite della sopportazione e aver perso quasi del tutto la sua autostima. I messaggi da lui lasciati palesano un velo di preoccupazione che non può non far riflettere sul suo futuro.
Maeda ha risposto ad un paio di commenti con un accentuato tono di autocommiserazione: "Mi scuso per non essere bravo abbastanza." Ad un commento che definiva la storia del più recente evento uscito su Heaven Burns Red come la "peggiore mai vista in un videogioco", lo scrittore ha invece replicato così: "Sono stato io a scriverla. Ho letto un po' di opinioni in giro e pare che questo sia l'evento con più recensioni negative fra quelli usciti finora. Mi dispiace davvero tanto."
Questi sono stati gli ultimi tweet dopo che Maeda ha deciso ancora una volta di lasciare Twitter e cancellare il suo account. Si aggiunge così un nuovo capitolo alla travagliata carriera di uno dei nomi più importanti fra gli sceneggiatori di visual novel, ormai da lungo tempo entrata in una fase di decadenza che ha impattato negativamente anche sulla vita dello stesso Jun Maeda. Lo scrittore, che da sempre ha diviso in due gli appassionati fra chi lo sostiene e chi invece lo detesta, sembra essere arrivato al limite della sopportazione e aver perso quasi del tutto la sua autostima. I messaggi da lui lasciati palesano un velo di preoccupazione che non può non far riflettere sul suo futuro.
Ovviamente, ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini) ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vedete comunque di non esagerare troppo. Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento.
Fonte Consultata:
Anime News Network
Ha uno stile narrativo strano, sicuramente poco funzionale per un anime. Basta vedere il suo capolavoro, Clannad: i primi 9-12 episodi sono fuffa che feci fatica a digerire persino all'epoca, poi la storia assume dei toni più seri e mano a mano arriva a quelle scene che tutti ricordano come capolavori.
Questo perché adatta una visual novel dove, specie come era d'uso fare all'epoca, ti dovevi sorbire una mattonata di dialoghi inutili prima di arrivare al sodo... e se quelli puoi skipparli o leggerli velocemente, animato è un'altra cosa.
Lui sembra aver bisogno di un numero incredibilmente alto di episodi per far funzionare una storia, specie per gli standard moderni, e di un certo grado di accettazione da parte del pubblico che 'ti annoierai per le prime dieci puntate e dovrai sorbirti una partita di baseball, ma poi diventa roba buona giuro'. Semplicemente non è accettabile, ancor di più oggi. Il pubblico è meno disposto a 'scusare' e c'è molta più roba in giro, più di quella che un essere umano è in grado di vedersi.
Ha provato a raccontare le cose in 11-12 episodi (Charlotte) ed è stato un disastro, tempi narrativi totalmente sballati... casualmente l'unico episodio godibile era quello in cui si prendeva il tempo per esplorare il trauma di un personaggio dopo un brutto evento, e chiaramente quella cosa l'aveva bene in mente in testa... meno il come arrivarci.
Angel Beats forse è stato il prodotto dove più ha azzeccato la formula di 'come si scrive per un anime post 2010' ma faticherei a definirlo il suo prodotto più riuscito (personalmente ha avuto meno impatto di Clannad per me, seppur lo ritenga 'buono')
Va anche detto che molti scrittori per quanto bravi non sono macchine in grado di sfornare 10-20 capolavori nel corso di una vita, neanche 10-20 lavori decenti a dire il vero. Alcuni producono UN capolavoro perché quello hanno da raccontare, e non c'è nulla di male a riconoscerlo.
Sulle sue opere la penso come Panssj.
- il primo la qualità delle sue opere, qui oltre al fatto che è una cosa soggettiva, personalmente posso dire poco, le ho in lista ma non ne ho ancora vista una… anche perché mi hanno spoilerato clannad, quello che è considera il suo capolavoro, e non so se lo guarderò mai… per i miei gusti è una cosa che farebbe venire la depressione pure a me…
- secondo, che sui social sia pieno di odiatori seriali e esseri simili è risaputo… o te ne sbatti e li tieni magari solo per comunicare i tuoi lavori, oppure, soprattutto se soffri di depressione e vieni colpito da quel che scrivono, tieniti lontano
Penso che @Mit13 abbia sintetizzato esattamente perfettamente il mondo social…
P.S. una curiosità, ma il e storie e soprattutto i finali “allegri” sono un suo standard, o quella è stata un’eccezione? Se avete voglia di rispondere mettelo sotto spoiler al max, grazie…
Se non c'è un drammone (gratuito), non è Jun Maeda.
Io concordo con chi dice che le sue trame sono troppo povere e noiose. È il classico autore che vive di espedienti narrativi abusati. Visto un Air o un Kanon o un Clannad, le sue opere le hai viste tutte. In Clannad in particolare ha dovuto inventarsi un plot twist assurdo per buttar fuori l'After Story, e la cosa era francamente evitabile.
Forse l'unica opera in cui è uscito un po' dal seminato è stata la prima parte di Angel Beats!, per poi ricadere di nuovo nel drammone finale.
Non ho capito perché uno a cui fa schifo quello che fai debba essere per forza un hater. Hater è chi critica per partito preso, non chi scrive critiche adeguatamente motivate. E in questo articolo si parla di critiche con motivazioni.
P.S. che poi, diciamocelo chiaramente, se ti metti sui social riceverai sempre più critiche di apprezzamenti, perché è sempre la minoranza quella che fa più rumore
Se [...]la storia "peggiore mai vista in un videogioco"[...] ti pare una critica adeguata (senza neanche specificare perché è la storia peggiore mai vista)...
Se una tua opera mi fa schifo ti spiego perché lo fa, per darti un eventuale aiuto per le tue opere future, e per farti capire del perché la tua opera tra i 1000 "fruitori" a me ha fatto schifo. Magari non te ne frega niente, però almeno non ho fatto la figura del bambino.
Premesso che lo trovo condivisibile come punto, Maeda non è un giovane autore in erba al primo lavoro. Dopo più di 20 anni nell'industria dovrebbe essere in grado di gestire le critiche, specie quelle fatte tanto per e non articolate.
Il fatto che non ne sia in grado, o che perlomeno in questo momento non sia riuscito a reggerle, è indice di ben altri problemi.
La responsabilizzazione dell'utenza tutta verso un mondo idilliaco dove si commenta solo se si ha il tempo, la voglia e la capacità di andare oltre il 'mi fa schifo' è anche un concetto giusto, ma la cruda realtà è che è impossibile e ogni autore deve imparare a gestire queste cose... altrimenti per la sua stessa salute mentale è bene che cambi ambito. Cosa che lui è tranquillamente in grado di fare essendo ad esempio un compositore
(ovviamente concesso che uno scoppio di nervi succede a tutti anche senza particolarti problemi dietro, ma bisogna saper riconoscere quando è il momento di chiudere internet in quel caso)
Cavolo ora che lo hai nominato mi hai ricordato di Charlotte, molto probabilmente la più grande delusione anime che io abbia mai visto. I primi 5/6 episodi erano ben fatti ed interessanti, poi a metà cambia totalmente per la storia della sorella (non faccio spoiler) e da li in poi l'ho guardato senza nemmeno riuscire a riconoscere l'anime che stavo guardando precedentemente
Poi quando a fine t̶o̶r̶t̶u̶r̶a̶ serie sono andato a vedermi voti e recensioni erano per la maggior parte sul 7/8 e solo ogni tanto trovavo qualcuno d'accordo con me, una cosa abbastanza particolare che non mi sono mai spiegato del tutto
A differenza di altri qui penso che le sue storie (almeno le due che ho visto) rendano tanto sia nei momenti divertenti "partita di baseball", sia nei momenti più seri (che anzi apprezzo un po' meno perché i risvolti sono tutto sommato prevedibili, mentre gli episodi di slice of life sono semplici ma divertenti).
Visto il suo carattere penso sia meglio che si tenga alla larga dai social, un conto è saper accettare una critica costruttiva, un conto è accettare anche il classico odio social non argomentato.
Non so come siano i suoi nuovi giochi ma a prescindere da quello penso farebbe meglio a lavorare senza farsi demolire da qualsiasi cosa non piaccia al pubblico.
Un autore deve sempre aver fiducia nella sua creazione/visione, un conto è riconoscere i difetti oggettivi, un conto è rinunciare a raccontare come/quel che si vuole perché qualcuno lo critica.
Concordo. Tra l'altro i commenti non erano su tutto "Heaven Burns Red" ma solo sull'ultimo evento uscito. Il gioco in se per se credo sia stato apprezzato. Mi pare avesse già passato un periodo depressivo, magari questo o altro lo ha reso iper-sensibile alle critiche, nel senso che ci sta proprio male (e alcuni commenti mi paiono a naso ingenerosi). In quel caso ha fatto bene a cancellarsi. Spero in ogni caso si dedichi sempre a progetti che gli piacciono, so che ha scritto anche un libro di recente (apprezzato anche quello) e come compositore è sempre fenomenale.
omen nomen
Casomai "nomen omen".
Ti riferisci al fatto che di cognome faccia "ramoscello di cannabis"?
Concordo totalmente cazzo, che poi perchè proprio questo accanimento su lui non si comprende in verità.
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