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9.0/10
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Masterpiece. Ecco come definirei Cross Game, opera di Mitsuru Adachi.
E non c'è niente da fare, è bravissimo a raccontare una storia, uno straordinario sceneggiatore che nonostante da anni ci proponga le stesse commedie romantiche a sfondo sportivo non smette di incantare e commuovere.
Nel 2009 ne hanno fatta una serie tv di 50 episodi, una trasposizione molto fedele del manga.
A priva vista Cross Game può apparire come un'opera destinata a un pubblico più giovane, in effetti il target è quello, ma una visione la consiglierei a chiunque.

La storia ruota attorno a dei ragazzi appassionati di baseball, Kou, Wakaba e Aoba; frequentano le elementari e in un'estate un evento sconvolge la loro vita per sempre. Bisogna aspettare almeno 3-4 episodi prima di entrare nel vivo della serie, perché gli avvenimenti principali accadano alle superiori dove, iscritti al club di baseball, l'Obbiettivo è "raggiungere" il Koshien (loro testuali parole), ovvero lo stadio che annualmente ospita le partite del torneo scolastico di baseball.
Prima però c'è da superare la fase eliminatoria e Adachi ci racconta gli avvenimenti di questo periodo. (Da precisare che in Giappone il torneo scolastico fra licei ha un grande impatto mediatico, questo spiega gli stadi colmi di tifosi e le dirette tv).

Cross Game si concentra su pochi personaggi, narrandone la vita, gli amori e le imprese sportive; nell'anime le ambientazioni rimangono pressoché le stesse: il battle center dei Tsukishima, la scuola e il campo sportivo. Come in molti suoi lavori Adachi ha voluto dare un pizzico di romanticismo all'opera, mostrandoci i vari intrecci amorosi che compaiono man mano nelle serie. Un romanticismo fresco e ingenuo se vogliamo.
E poi c'è il baseball, di cui Adachi è profondo conoscitore. Un baseball reale, fatto di strategia, errori, sconfitte. I giocatori, seppur talentuosi,
sanno i loro limiti, si allenano, migliorano.
Insomma, Cross Game non è un "Holly & Benji" del baseball. Le partite si fanno via via più tese, emozionanti, fino a giungere alla finale, sempre incerta.
Non mancano poi le scene comiche, che avvengono con molta spontaneità grazie ai personaggi molto ben caratterizzati; divertenti sono sopratutto i dialoghi fra Kou e Aoba, che non fanno altro che punzecchiarsi a vicenda.

Graficamente Cross Game ha un forte impatto visivo, lo stile ricalca quello di Adaichi, semplice e pulito. Abbiamo visi arrotondati, un tratto morbido che spesso tende a fare assomigliare molti personaggi secondari e forse quest'aspetto stereotipato del disegno può non piacere.
L'uso dei colori è magistrale per quanto riguarda le ambientazioni che, abbinate alla musica, creano atmosfere suggestive.

Cross game è una commedia dolce, estiva, con un leggero velo di melanconia e una trama che sa di nostalgico. In quest'anime troviamo la passione per uno sport, il divertimento, l'amicizia, insomma Adachi ci mostra il bello di quell'età che è l'adolescenza.