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9.0/10
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Un anime come pochi, una perla preziosa narrata con cura, un anime così lontano dalla frenetica, commerciale e ordinaria animazione giapponese, che rende la sua produzione di ventisei episodi e di un sequel ancora più stupefacente. La storia narra di Ginko, un Mushi-shi, una sorta di cacciatore di Mushi, esseri definiti soprannaturali, invisibili agli occhi di molti ma vivi, che coesistono con il nostro mondo anche se in modo molto differente. Ginko però, più che un cacciatore, è uno studioso. I Mushi per lui non sono mostri, ma creature vive e, come tali, le rispetta. Li affronta solo se dannosi per gli esseri umani, altrimenti cerca un modo per conviverci.
Ginko, nei ventisei episodi auto-conclusivi, ci prende per mano e ci porta nel Giappone della tradizione e della vita contadina in un luogo fuori dal tempo e lontano dalle ossessioni moderne. La trama di ogni singolo episodio è ben costruita, dando spazio sia all'aspetto interiore che alle vicende umane. Ho apprezzato molto che non tutte le vicende avessero una lieta fine, né che tutte si potessero risolvere: in fondo la vita è proprio così, a volte va bene, a volte va male, a volte rimane così nonostante gli sforzi, e non si può fare altro che rimanere spettatori.
Bellissima e toccante la colonna sonora, mai banale. Chi ha visitato il Giappone, guardando questo anime ne proverà una romantica nostalgia, almeno della sua parte tradizionale e riservata. Consiglio la visione a chi cerca qualcosa di differente, calmo e riflessivo. Se poi avete i miei stessi gusti e fate fatica ad affrontare il primo episodio, saltatelo e partite dal secondo. Non è un episodio brutto, ma l'ho trovato eccessivo su alcuni aspetti e poco indicato per seguire l'intera opera. Non lo valuto 10, solo perché non sono un amante degli episodi auto-conclusivi.