Recensione
Ranma 1/2
10.0/10
Recensione di beceroubriaco
-
Introduzione:
Ranma è probabilmente l'opera più conosciuta, a livello mondiale, della "Regina dei Manga". Molto del successo che il manga è riuscito ad ottenere, deriva sicuramente dall'ottimo anime del 1989 che, arrivato in Italia a metà degli anni '90, riuscì ad entrare nel cuore di molti appassionati del mondo dell'animazione giapponese. Il manga arrivò da noi, in formato libretto, nel 1996, grazie alla Star Comics (precedentemente era stato pubblicato in storie singole dalla Granata, nella rivista Mangazine), e ripubblicato negli anni 2000, sempre dalla stessa casa editrice, nell'edizione "Greatest": quest'ultima è l'edizione che posseggo. Il manga è veramente divertente e appassionante, un puro concentrato dello stile folle e al limite della demenzialità della grande Takahashi, e in generale sono rimasto estremamente soddisfatto della lettura. Mi sento quindi in dovere di consigliare l'opera a tutti i lettori di manga, e il voto che vedete, il 10, sta ad indicare che, nella vostra libreria, dovrebbero figurare i volumetti di questo manga.
Trama:
Sebbene si strutturi sotto forma episodi autoconclusivi, il manga non rinuncia ad avere una trama di fondo che contestualizza le azioni compiute dai personaggi che popolano l'opera. Il protagonista, Ranma Satome, è un ragazzo di sedici anni, il quale è stato colpito da una maledizione, cadendo in una sorgente maledetta, mentre si allenava in Cina con suo padre, Genma Saotome, caduto anche lui vittima della maledizione delle sorgenti cinesi. Ogni volta che il ragazzo viene a contatto con l'acqua fredda, si trasforma in ragazza, e soltanto se si bagna con l'acqua calda, può tornare alla sua forma originale (il padre, invece, si trasforma in panda). Ranma e Genma si trasferiscono a vivere nella palestra di arti marziali della famiglia Tendo, nella città di Tokyo, dove Ranma si fidanza con Akane Tendo, figlia minore di Soun, allo scopo di diventare, un giorno, titolare della palestra. Nel corso della storia, faranno la loro comparsa molti personaggi, alcuni dei quali caduti vittima della stessa maledizione di Ranma e suo padre, come ad esempio Ryoga, il quale si trasforma in maialino, o Mousse, il quale si trasforma in papera, oppure Shampoo, che si trasforma in gatta. I vari personaggi che popolano il folle mondo descritto dalla Takahashi, si troveranno spesso a sfidarsi, a vivere avventure assieme o ad innamorarsi, creando spesso situazioni molto irriverenti e, soprattutto, divertenti.
Analisi:
Ranma 1/2 riesce a tenere il lettore incollato alle pagine del volumetto che stringe in mano. Ci riesce grazie alla godibilità dell'avventura, alla semplicità delle divertenti situazioni descritte, all'emozione che certi rapporti tra alcuni personaggi riescono a suscitare nel lettore, alle situazioni assurde che strappano sempre un gran sorriso dalla bocca di chi legge, e al tratto godibilissimo del pennino di Rumiko. Soffermandosi sui disegni, infatti, è possibile notare uno stile, ormai inconfondibile, che descrive visivamente alla perfezione ogni scena del manga, proponendo pose plastiche simpaticissime (il segno delle corna che i personaggi fanno con le mani ogni volta che sono spaventati o vengono colpiti) ed espressioni facciali, che entreranno presto nel cuore del lettore. L'inizio del primo volume ha un tratto leggermente più spigoloso, ma le cose si "ammorbidiranno" in fretta.
Conclusione:
Il manga "Ranma 1/2" è uno dei fumetti più divertenti che mi sia mai trovato a leggere, parlerei di un divertimento quasi assuefante, che spinge il lettore a continuare a leggere le vicende dei personaggi che popolano l'opera della Takahashi. Se questo manga riesce a conquistarti, sarà veramente difficile evitare di sorbirsi la propria dose quotidiana di Ranma & Co. Amore, combattimento, gag, follia, amicizia, sentimento, azione, avventura: "Ranma 1/2" è una spremuta di tutti questi ingredienti sapientemente dosati tra loro. Dopo le avventure dell'avvenente Lamù e del pervertito Ataru, la folle simpatia dei pensionanti al Maison Ikkoku, Rumiko Takahashi fa nuovamente centro, proponendo le vicende di un ragazzo "a metà" e creando quella che, secondo il mio parere, è una delle opere più indimenticabili del fumetto giapponese.
Ranma è probabilmente l'opera più conosciuta, a livello mondiale, della "Regina dei Manga". Molto del successo che il manga è riuscito ad ottenere, deriva sicuramente dall'ottimo anime del 1989 che, arrivato in Italia a metà degli anni '90, riuscì ad entrare nel cuore di molti appassionati del mondo dell'animazione giapponese. Il manga arrivò da noi, in formato libretto, nel 1996, grazie alla Star Comics (precedentemente era stato pubblicato in storie singole dalla Granata, nella rivista Mangazine), e ripubblicato negli anni 2000, sempre dalla stessa casa editrice, nell'edizione "Greatest": quest'ultima è l'edizione che posseggo. Il manga è veramente divertente e appassionante, un puro concentrato dello stile folle e al limite della demenzialità della grande Takahashi, e in generale sono rimasto estremamente soddisfatto della lettura. Mi sento quindi in dovere di consigliare l'opera a tutti i lettori di manga, e il voto che vedete, il 10, sta ad indicare che, nella vostra libreria, dovrebbero figurare i volumetti di questo manga.
Trama:
Sebbene si strutturi sotto forma episodi autoconclusivi, il manga non rinuncia ad avere una trama di fondo che contestualizza le azioni compiute dai personaggi che popolano l'opera. Il protagonista, Ranma Satome, è un ragazzo di sedici anni, il quale è stato colpito da una maledizione, cadendo in una sorgente maledetta, mentre si allenava in Cina con suo padre, Genma Saotome, caduto anche lui vittima della maledizione delle sorgenti cinesi. Ogni volta che il ragazzo viene a contatto con l'acqua fredda, si trasforma in ragazza, e soltanto se si bagna con l'acqua calda, può tornare alla sua forma originale (il padre, invece, si trasforma in panda). Ranma e Genma si trasferiscono a vivere nella palestra di arti marziali della famiglia Tendo, nella città di Tokyo, dove Ranma si fidanza con Akane Tendo, figlia minore di Soun, allo scopo di diventare, un giorno, titolare della palestra. Nel corso della storia, faranno la loro comparsa molti personaggi, alcuni dei quali caduti vittima della stessa maledizione di Ranma e suo padre, come ad esempio Ryoga, il quale si trasforma in maialino, o Mousse, il quale si trasforma in papera, oppure Shampoo, che si trasforma in gatta. I vari personaggi che popolano il folle mondo descritto dalla Takahashi, si troveranno spesso a sfidarsi, a vivere avventure assieme o ad innamorarsi, creando spesso situazioni molto irriverenti e, soprattutto, divertenti.
Analisi:
Ranma 1/2 riesce a tenere il lettore incollato alle pagine del volumetto che stringe in mano. Ci riesce grazie alla godibilità dell'avventura, alla semplicità delle divertenti situazioni descritte, all'emozione che certi rapporti tra alcuni personaggi riescono a suscitare nel lettore, alle situazioni assurde che strappano sempre un gran sorriso dalla bocca di chi legge, e al tratto godibilissimo del pennino di Rumiko. Soffermandosi sui disegni, infatti, è possibile notare uno stile, ormai inconfondibile, che descrive visivamente alla perfezione ogni scena del manga, proponendo pose plastiche simpaticissime (il segno delle corna che i personaggi fanno con le mani ogni volta che sono spaventati o vengono colpiti) ed espressioni facciali, che entreranno presto nel cuore del lettore. L'inizio del primo volume ha un tratto leggermente più spigoloso, ma le cose si "ammorbidiranno" in fretta.
Conclusione:
Il manga "Ranma 1/2" è uno dei fumetti più divertenti che mi sia mai trovato a leggere, parlerei di un divertimento quasi assuefante, che spinge il lettore a continuare a leggere le vicende dei personaggi che popolano l'opera della Takahashi. Se questo manga riesce a conquistarti, sarà veramente difficile evitare di sorbirsi la propria dose quotidiana di Ranma & Co. Amore, combattimento, gag, follia, amicizia, sentimento, azione, avventura: "Ranma 1/2" è una spremuta di tutti questi ingredienti sapientemente dosati tra loro. Dopo le avventure dell'avvenente Lamù e del pervertito Ataru, la folle simpatia dei pensionanti al Maison Ikkoku, Rumiko Takahashi fa nuovamente centro, proponendo le vicende di un ragazzo "a metà" e creando quella che, secondo il mio parere, è una delle opere più indimenticabili del fumetto giapponese.