Recensione
Anna dai capelli rossi
9.5/10
Recensione di Marco23111988
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Tratto dall'omonimo romanzo di Lucy Maud Montgomery, "Anna dai capelli rossi" è parte di quella serie di anime facenti parti del World Masterpiece Theather.
La storia narra di due fratelli, Marilla e Matthew Cuthbert, che, non essendosi mai sposati, sono invecchiati insieme nella vecchia casa della loro famiglia, chiamata "tetto verde", Matthew però inizia ad avere una certa età e ha bisogno di un aiuto per il lavoro nei campi. Così, d'accordo con la sorella, decide di adottare un orfano perché possa aiutarlo nel lavoro. A causa di un errore burocratico, gli viene mandata una bambina di nome Anna. Inizialmente Marilla cerca di riportarla indietro, perché non saprebbero che farsene di una bambina, ma dopo aver conosciuto questa buffa bambina dai capelli rossi, che parla di continuo senza mai fermarsi, tanto sognatrice quanto bisognosa di affetto, decide comunque di tenerla con se. E' questo l'inizio della bellissima storia di Anna Shirley, ovvero Anna dai capelli rossi, capolavoro dell'animazione giapponese che vanta la meravigliosa regia e sceneggiatura di Isao Takahata.
Siamo lontani dai vecchi Mecha come dai moderni Battle Shonen, qui parliamo di un vero e proprio Slice of Life, dove la vita quotidiana della piccola città di Avonlea è padrona. Devo dirlo, Anna si distingue anche da altri Meisaku come "Remì" o "Marco dagli appennini alle Ande", che comunque mostravano molta più azione e dramma, soprattutto vedevamo i protagonisti viaggiare. Credo che questa sia un arma a doppio taglio, non a tutti può piacere un anime così tranquillo, non ci sono colpi di scena, momenti particolarmente eccitanti e proprio tutto incentrato sulla crescita di questa bambina, inizialmente molto chiacchierona, capricciosa e vanitosa, per poi diventare una ragazza matura. Credo che il punto di questa storia sia nelle piccole cose: il modo in cui Marilla e Anna, caratterialmente agli antipodi, interagiscono, come Anna interagisce con il mondo e con le altre persone, il suo modo di vedere e descrive quello che la circonda. Anna è una bambina vera, sicuramente più realistica di Pollyanna o Lovely Sara che paiono scese dal paradiso da quanto sono perfett. Anna è piena di difetti ed è bellissimo vedere come Marilla riesca ad affezionarsi a lei, nonostante sia caratterialmente tutto l'opposto: fredda, attaccata alla realtà e alle regole. Ad Anna serviva una famiglia come ai Cutbert serviva qualcosa che li facesse uscire dalla monotonia della loro vita. Alla fine della storia Anna sarà abbastanza matura da ricambiare Marilla per la sua generosità, quando ci sarà bisogno di aiuto.
Non è facile da spiegare ma è una storia molto semplice eppure "magica", per le atmosfere da sogno, i momenti in cui si vede il cambio delle stagioni, le scene oniriche e bucoliche di Avonlea che danno al tutto un non so che di "fiabesco" (ci sono dei momenti in cui si possono intravedere dei piccoli esseri simili a fate andare verso il cielo). Unico difetto è che ci sono dei momenti in cui diventa troppo lento, pure io in certi momenti ho provato noia in certi episodi centrali. Un quadro animato, che ti fa sognare ad occhi aperti e ti riporta alla semplicità e spensieratezza dell'infanzia.
Volete un consiglio? guardatelo in un momento in cui avete voglia di rilassarvi, magari con una bella tazza di tè, a me ha dato proprio questo effetto, di una storia da vedere in un momento di riposo, per tornare bambini come la protagonista.
La storia narra di due fratelli, Marilla e Matthew Cuthbert, che, non essendosi mai sposati, sono invecchiati insieme nella vecchia casa della loro famiglia, chiamata "tetto verde", Matthew però inizia ad avere una certa età e ha bisogno di un aiuto per il lavoro nei campi. Così, d'accordo con la sorella, decide di adottare un orfano perché possa aiutarlo nel lavoro. A causa di un errore burocratico, gli viene mandata una bambina di nome Anna. Inizialmente Marilla cerca di riportarla indietro, perché non saprebbero che farsene di una bambina, ma dopo aver conosciuto questa buffa bambina dai capelli rossi, che parla di continuo senza mai fermarsi, tanto sognatrice quanto bisognosa di affetto, decide comunque di tenerla con se. E' questo l'inizio della bellissima storia di Anna Shirley, ovvero Anna dai capelli rossi, capolavoro dell'animazione giapponese che vanta la meravigliosa regia e sceneggiatura di Isao Takahata.
Siamo lontani dai vecchi Mecha come dai moderni Battle Shonen, qui parliamo di un vero e proprio Slice of Life, dove la vita quotidiana della piccola città di Avonlea è padrona. Devo dirlo, Anna si distingue anche da altri Meisaku come "Remì" o "Marco dagli appennini alle Ande", che comunque mostravano molta più azione e dramma, soprattutto vedevamo i protagonisti viaggiare. Credo che questa sia un arma a doppio taglio, non a tutti può piacere un anime così tranquillo, non ci sono colpi di scena, momenti particolarmente eccitanti e proprio tutto incentrato sulla crescita di questa bambina, inizialmente molto chiacchierona, capricciosa e vanitosa, per poi diventare una ragazza matura. Credo che il punto di questa storia sia nelle piccole cose: il modo in cui Marilla e Anna, caratterialmente agli antipodi, interagiscono, come Anna interagisce con il mondo e con le altre persone, il suo modo di vedere e descrive quello che la circonda. Anna è una bambina vera, sicuramente più realistica di Pollyanna o Lovely Sara che paiono scese dal paradiso da quanto sono perfett. Anna è piena di difetti ed è bellissimo vedere come Marilla riesca ad affezionarsi a lei, nonostante sia caratterialmente tutto l'opposto: fredda, attaccata alla realtà e alle regole. Ad Anna serviva una famiglia come ai Cutbert serviva qualcosa che li facesse uscire dalla monotonia della loro vita. Alla fine della storia Anna sarà abbastanza matura da ricambiare Marilla per la sua generosità, quando ci sarà bisogno di aiuto.
Non è facile da spiegare ma è una storia molto semplice eppure "magica", per le atmosfere da sogno, i momenti in cui si vede il cambio delle stagioni, le scene oniriche e bucoliche di Avonlea che danno al tutto un non so che di "fiabesco" (ci sono dei momenti in cui si possono intravedere dei piccoli esseri simili a fate andare verso il cielo). Unico difetto è che ci sono dei momenti in cui diventa troppo lento, pure io in certi momenti ho provato noia in certi episodi centrali. Un quadro animato, che ti fa sognare ad occhi aperti e ti riporta alla semplicità e spensieratezza dell'infanzia.
Volete un consiglio? guardatelo in un momento in cui avete voglia di rilassarvi, magari con una bella tazza di tè, a me ha dato proprio questo effetto, di una storia da vedere in un momento di riposo, per tornare bambini come la protagonista.