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Seconda parte guardata un po' per curiosità e un po' dare ancora una chance, mi sono ritrovato davanti un'opera che è giusto un filino migliore della precedente.

Purtroppo, l'OAV soffre in primo luogo di una trama che non riesce a ben definire i motivi dell'azione: abbiamo due fronti in lotta, da un lato la polizia e dall'altro una banda di biker 'punkettari' (ci sarebbe pure un terzo fronte, ma di questo dirò dopo), e anche se si conosce la motivazione, essa non ci dice nulla, non ci coinvolge affatto, quindi vediamo semplicemente delle persone che combattono tra loro. L'altro fronte sarebbe quello di una guerra spaziale contro dei nemici talmente misteriosi che di loro non sappiamo proprio nulla, e quindi risultano soltanto un pretesto per dell'azione in più.

Altro punto dolente sono i personaggi: del tutto indistinti, persino il protagonista principale, Shogo, di fatto non ha nulla di diverso dai suoi compagni motociclisti che vediamo come un gruppo di simpatici casinisti spericolati che, tuttavia, a causa di una trattazione troppo superficiale, non suscitano alcuna empatia con lo spettatore. Anche sul fronte dei cattivi, rappresentato dalle autorità, le cose vanno male, perché anche loro cadono nell'anonimato e nessuno di loro appare abbastanza per distinguersi.

Lascia pure perplessi il significato che vuole avere la trama. Cioè, un'opera non deve per forza insegnare qualcosa, ma ci vuole sempre un qualche contenuto morale che giustifichi la storia e che motivi la lotta tra buoni e cattivi. In "Megazone" la storia parteggia chiaramente per i biker di Shogo, che rappresentano un modello di vita positivo, aperto alla gioia di vivere, che conosce la lealtà, l'amore e l'amicizia, e si contrappongono a delle autorità viste come troppo spietate, ottuse e seriose. La cosa ci potrebbe pure stare, ma se già c'è il problema della scarsa o nulla empatia con i personaggi, viene poi da chiedersi perché scegliere come buoni proprio dei motociclisti punk: quelli mostrati dalla serie possono pure andare bene come campioni del bene, ma solo perché sono stati parecchio ripuliti nel comportamento, risultando così dei bravi ragazzi che però, proprio per questo, sono poco verosimili come punk, di questi ultimi hanno solo il look. Ma allora non sarebbe stato meglio usare direttamente dei giovani normali?

Gli unici punti a favore di questo titolo sono le animazioni, molto migliorate rispetto all'episodio precedente (anche se il brusco cambio di design rende i personaggi non subito riconoscibili), e poi il ritmo generale che è piuttosto veloce e scorrevole; quindi abbiamo un OAV che dura più di un'ora e non ha momenti noiosi (a parte una scena di sesso messa solo per fanservice), e ci mostra delle discrete scene d'azione robotica con anche alcuni inaspettati momenti splatter.
Le musiche non sono nulla di particolare, e ancora una volta è inutile che il programma EVE tenti con le sue canzoni di riprodurre il binomio azione-musica di "Macross".

Abbiamo quindi un prodotto che come il predecessore si lascia pure guardare per intero, ma dopo si può pure dimenticare.