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    8.0/10
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    «Ajin» è un manga seinen - indirizzato a un pubblico maturo - realizzato tra il 2012 e il 2021, un'opera che pare essersi affermata in maniera abbastanza convinta sulla scena manga e che dimostra di possedere tutte le armi per giustificare tale impresa.
    Ve lo anticipo da subito senza mezzi termini: qui siamo di fronte a un capolavoro. Trovo ci sia poco spazio a soggettività, opinioni e gusti personali da parte del pubblico (me compreso): Ajin è1 [ continua a leggere]

    8.0/10
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    Ho deciso di rileggere «Needless» a distanza di otto anni dalla prima e ultima volta che me lo sono gustato, al fine di sostituire l'acerba opinione di un quindicenne alle prime armi coi manga con un parere più maturo e studiato.

    «Needless» è un manga di genere shonen, un genere che spesso e volentieri viene consigliato a un pubblico giovanile e prettamente maschile, ma soprattutto - e più in generale - a coloro che si stiano avvicinando al mo1 [ continua a leggere]

    6.0/10
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    L'opera della Yuiga la ricordo con una certa nostalgia: saranno stati i disegni molto morbidi, lo stile un po' vecchiotto, o il fatto che un shonen fantascientifico sia stato scritto da una mano femminile, con atmosfere alle volte dolci e alle volte tese; sarà forse il fatto che l'ho letto da adolescente... Ma sarà anche vero che se queste sono le premesse e io gli sto dando un 6 su 10, vai a vedere cosa gli darei se lo rileggessi oggi!
    Non vog1 [ continua a leggere]
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    Avrò cercato mille volte di recensire questo manhwa, ma sempre senza successo. Ho speso troppe parole per descrivere, nei minimi dettagli, cosa non mi sia piaciuto? Mi sono astenuto dall'evidenziarne i pregi? E perché, una volta recensito a dovere, sento di essermi oltremodo dilungato nel descrivere un fumetto che, in verità, non mi ha trasmesso proprio niente? Che un fumetto possa suscitare disgusto o alterazione è un conto, ma a me questo qui1 [ continua a leggere]

    5.0/10
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    Ci sarebbero un milione di cose da dire su «Shamo», così tante che sono felice di averlo acquistato anche solo per i discorsi che ci potrei intavolare con chiunque lo abbia letto. Tuttavia, stavolta sarò brutale: «Shamo» poteva essere un capolavoro, ma non lo è. «Shamo» è quel manga che aveva tutte le potenzialità per diventare un'opera d'arte, quel manga che effettivamente lo è stato, per metà della storia, ma che qualche genio incompreso ha1 [ continua a leggere]
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    A voler essere onesti, ci sarebbero diversi motivi per cui complimentarsi con ONE (autore di Mob Psycho 100); così come ce ne sarebbero sette miliardi per mandarlo alla gogna. Ma, poiché siamo esseri umani e ci piace sognare, mettiamola così: a me questo manga non è dispiaciuto; sì, son felice di averlo letto e - forse - neanche mi pento troppo di averlo acquistato, ma lo sarei altrettanto se potessi venderlo a qualcuno che possa apprezzarlo non1 [ continua a leggere]
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    Giudicare un manga che ha la bellezza di cinquant'anni non è un'impresa da poco, se non si è cultori di genere; e sfido chiunque a definirsi tale senza pensarci due volte. «Samurai Executioner», peraltro, i suoi anni se li porta bene, anzi, benissimo; pertanto è facile limitarsi a dire: "Wow raga questo manga è una bomba, una vera perla, è proprio così...". Anzi, direi che è fin troppo comodo.
    I manga che ho acquistato e che mi hanno fatto impre1 [ continua a leggere]
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    Amo i manga composti da parecchi volumi; le serie che ti fanno viaggiare insieme ai protagonisti, che ti fanno crescere e vivere la propria avventura, perdendoti nelle tavole e nelle vicende che raffigurano.
    Ci sono poi manga brevi composti da pochi volumi, come in questo caso, che in uno spazio ridotto ti raccontano qualcosa di preciso, qualcosa di finalizzato; senza perdersi o rischiare di farlo.
    «All You Need Is Kill» è un bel manga, e non1 [ continua a leggere]

    7.0/10
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    Il sensei Yamamoto pare un mangaka che sa il fatto suo. Già autore dell'altrettanto famoso «Ichi The Killer» (parentesi: non l'ho mai letto), l'autore spicca particolarmente grazie alle peculiarità delle sue opere: personaggi folli, dialoghi assurdi, eventi sconvolgenti - spesso e volentieri disgustosi - e storie che riescono a stupirti, nel bene e nel male, una pagina dopo l'altra. È quell'autore che si posiziona, a mio avviso, nel limbo dell'«1 [ continua a leggere]

    9.0/10
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    Straordinario: non ci sono altri termini che mi vengano in mente per definire questo manhwa, specialmente quando hai preso una batosta dopo esserti imbattuto in letture di dubbia qualità, e ti sei ritrovato questa perla tra le mani, che ti riporta a sognare.

    Sto riscrivendo la sua recensione al fine di svecchiare la precedente; dunque, poiché è una vita che non lo leggo (ma ricordo con fin troppa nostalgia il sollievo e il piacere che mi ha pr1 [ continua a leggere]
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    Poco da dire sulla stagione finale di «Bloody Monday». In quattro volumi - pochi ma corposi - si conclude un'avventura iniziata diversi anni prima, che ha visto personaggi interessanti, alle volte poco approfonditi; una storia originale; sviluppi inaspettati, talvolta azzardati, e che qui - era ora - si accinge a trovare una chiave di lettura che possa mettervi la parola "fine". Se l'acquisto della prima stagione di «Bloody Monday» andasse consi1 [ continua a leggere]
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    Premetto che questo manga potrebbe essere consigliato (e io, in realtà, lo consiglierei anche) solo ed esclusivamente a chi ha già letto il primo «Bloody Monday».

    Quando ho acquistato «Bloody Monday», giovane e spensierato, ho scelto di farmi una full immersion di lettura che mi tenesse una vita incollato ai suoi albi, motivo per cui comprai tutte le tre stagioni insieme, ancora fresco della poca esperienza e di quella gran voglia di divorarmi1 [ continua a leggere]