Cristian Posocco, direttore editoriale di Flashbook Edizioni, scrive per 'MangaForever' e ci parla delle difficoltà che si incontrano traducendo dal coreano all'italiano.
Senza tanti preamboli vi rimandiamo all'articolo su MangaForever.
Senza tanti preamboli vi rimandiamo all'articolo su MangaForever.
Autore: Nagol
Faccio solo un'osservazione:
``Mentre, infatti, il dilemma non si pone nei confronti della lingua giapponese, per la quale è pressoché universalmente adottato il sistema Hepburn''
``Fino al 2000 nella stessa Corea mancava un criterio ufficiale riconosciuto dal governo, e la quasi totalità dei nomi coreani che si potevano leggere in giro venivano trascritti “a orecchio”, basandosi sulle regole fonetiche della lingua inglese!''
Pure l'Hepburn è basato pesantemente sulla pronuncia inglese, e a quanto ne so non è nemmeno uno dei sistemi adottati ufficialmente dal governo giapponese. È un invenzione squisitamente occidentale insomma. In effetti, tanta enfasi per una situazione tutto sommato simile nella lingua coreana è un po' buffa <.<" (posto che cmq il coreano ha una pronuncia più cazzuta)
``la mancanza di un criterio scientifico o, perlomeno, *coerente* nella romanizzazione (trascrizione in caratteri latini) dello hangeul''
mmm... per quel poco che ho potuto vedere, l'hangeul stesso è un po' incoerente con la effettiva pronuncia della lingua (più dei kana giapponesi secondo me ), avendo consonanti che cambiano suono a seconda della posizione nella parola o dei gruppi consonantici che formano (venendo però trascritte sempre con lo stesso segno) a sto punto una trascrizione "a orecchio" può essere un espediente tutto sommato sensato.
``anche il McCune-Reischauer, così come tutti gli altri sistemi, non è perfetto, in quanto nessun sistema è reversibile''
Guarda caso, l'hepburn (volendo continuare questo bizzarro confronto) è proprio il più irreversibile tra i sistemi di romanizzazione del giapponese, ma credo che i traduttori non perdano il sonno per questo
Insomma, la pur sofferta scelta di una trascrizione per il coreano non è tanto più problematica di una simile scelta per il giappo, come l'intervento farebbe invece pensare. (Più o meno le stesse problematiche valgono un po' per tutte le lingue, in fondo — vogliamo parlare del russo?XD e quando i fumetti cinesi prenderanno piede che succederà? °_°)
Beh, dopo aver difeso Shito, credo tu non possa parlar troppo a vanvera di chi se la tira di più. Naturalmente anche questo mio intervento è da prendere come opinione del tutto personale.
Saluti
Vatti a rileggere quel che ho scritto in quella famosa discussione su Shito. Io non difendevo Shito, ma esprimevo GROSSI DUBBI su chi lo attacca sul piano personale (e sono molti) senza badare a quello professionale.
Su questo Posocco ho solo espresso un'impressione volante dopo aver letto stralci del link pubblicato. Sul piano professionale non so che dire, la roba della Flashbook non l'ho mai letta molto, specie non di recente. Magari è bravissimo.
Mi ha dato l'impressione di un appassionato, di uno a cui piace quello che fa e in generale il fumetto. Infine di una persona in gamba.
Tutto questo in un lasso di tempo molto breve, non posso certo dire di conoscerlo, però se conta la prima impressione, mi è sembrato un ragazzo in gamba.
Poi, quando mi hai tirato in ballo sul discorso Castellazzi chiedendoti cosa ne pensavo riferendoti a chi aveva chiamato shito mediocre professionista, beh, in quel caso non mi sembra ti abbia accusato di aver perso la bussola o quant'altro.
P.S. no, di solito non ho mai intenti provocatori, te lo posso assicurare.
Saluti
Riguardo alle osservazioni sullo hepburn, vi assicuro che dall'esperienza che ho io e che hanno i miei amici e colleghi traduttori, la reversibilità del giapponese con il sistema hepburn è davvero un giochino da ragazzi in confronto alla reversibiltà dei sistemi di romanizzazione dal coreano.
Senza contare che una volta davi una mano sul forum e le recensioni tue e di Yupa quando il sito era ancora in html (tra l'altro dovrebbe esserci ancora sul server...) e lo frequentavi, quello invece lo ricordo molte bene, è assurdo pensare che poi sembra formarsi un divario, uno spaccato, non so come spiegarmi, diventando addetto ai lavori si viene visti diversi, non più come un appassionatato come tanti...
Poi per carità, già al tempo vedevo come vedevate, entrambi, l'animazione in modo più approfondito di me, e come foste decisamente abbastanza preparati per affrontare una strada professionale nel campo, e mi fa piacere che la tua strada ti abbia portato a flashbbok.
Beh, basta con i ricordi
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