Piccole maghette crescono, si fanno esperte e poi tramandano le abilità e gli ideali alla nuova generazione. Un certo andare delle cose che, oltre a simboleggiare l'evoluzione del genere majokko nel panorama dell'animazione giapponese, rappresenta a pieno titolo la collocazione e la funzione che Mahou Shoujo Lyrical Nanoha StrikerS assume nel contesto della saga animata di Nanoha.
La storia si ambienta infatti ben 10 anni dopo la conclusione del precedente Nanoha A'S e l'ambientazione si sposta dalla Terra alla futuristica città di Mid-Childa, capitale di una sorta di federazione che raccoglie vari mondi sparsi tra differenti pianeti e dimensioni parallele.
Seguendo ciascuna le proprie aspirazioni, le nostre eroine, divenute adulte, si muovono nell'organigramma delle forze di difesa: Nanoha come istruttrice di magia e di combattimento, Fate come agente investigativo, Hayate come ufficiale in carriera.
La minaccia rappresentata dagli arcani Lost Logia, reliquie dall'ampio e oscuro potenziale magico, è però sempre presente e la creazione di una unità poi battezzata Sesta Divisione Mobile, specificatamente dedicata alla loro ricerca, si rende necessaria.
Ma c'è bisogno di forze fresche per raggiungere l'obbiettivo. E così, sotto la guida di Nanoha e Fate, quattro giovani reclute dal promettente talento iniziano il loro lavoro e il loro addestramento nella nuova unità...
Divenuta con la serie Strikers una trilogia, la saga di Nanoha si presenta al pubblico con una nuova veste e con un ampio rinnovamento nei personaggi e nell'ambientazione. Forti di una buona dose di gradimento da parte dei fan e di un maggior numero di episodi a disposizione (26 conto i 13 di ciascuna delle due serie precedenti), gli autori mettono in scena una storia di più ampio respiro cercando al contempo di realizzare una frattura con il passato.
Ecco dunque arrivare dei nuovi protagonisti, ovvero le quattro reclute aspiranti Strikers (termine che sotto intende la figura del “risolutore”, evoluzione del precedente Ace): Subaru Nakajima, energica esperta della lotta corpo a corpo entrata nelle forze armate per seguire le orme del suo idolo Nanoha; Teana Lanster, tiratrice nonché stratega aspirante ufficiale; Caro Ru Lushe, giovanissima evocatrice di draghi; Erio Mondial, pupillo di Fate dalle origini sconosciute. Sono queste le principali new entry (che potrete vedere nelle immagini immediatamente a seguire) della storia, delle quali la serie punta a seguire l'evoluzione da reclute inesperte a maghi forti e preparati.
Evoluzione che però riguarda non solo personaggi ma anche l'essenza stessa dell'anime che da un basilare majokko, via via sensibilmente rielaborato con vari elementi, tematiche ed atmosfere, si dirige, anche abbastanza spedito, dalle parti dello Shonen d'azione. La “magia” (sempre che la si voglia considerare tale) è ora sempre più manifestata attraverso strumenti tecnologici, spesso armi avanzatissime o magari laboratori scientifici d'avanguardia e intelligenze artificiali più o meno complesse. Ne derivano scontri che di magico han ben poco ma che si collocano più dalle parti di un Dragon Ball Z condito con un po' di The King of Fighters.
Il tutto non è necessariamente un male anzi, ma un po' si sente l'assenza degli elementi fantastici dei precedenti capitoli. Certamente la vena più puramente majokko non è abbandonata (Nanoha, ma anche Fate, come personaggi ne sono un baluardo) ma da registrare ci sono anche maggiori concessioni al fan-service, ecchi-trasformazioni incluse.
In questo nuovo percorso gli autori rischiano però di perdere la bussola, ovvero di non riuscire ad approfondire a dovere i moltissimi personaggi di nuova introduzione, considerando oltretutto che (doverosamente) prosegue lo sviluppo caratteriale di tutti gli elementi della vecchia guardia. Alla fine però ci ritroviamo un cast con lungo elenco di illustri sconosciuti che rischierebbe di includere persino i nuovi Strikers se non ci fossero le eccezioni costituite da Subaru e Teana. Paradossale che a godere di un approfondimento maggiore rispetto a Erio e a Caro sia una figura piuttosto secondaria qual'è Vice Granscenic il pilota dell'elicottero che trasporta i nostri eroi sugli scenari d'intervento.
Ma se finora uno dei maggiori punti di forza della saga di Nanoha era stata la caratterizzazione dei personaggi con sfumature e contrasti generati non tanto dalla divisione tra “bene e male” quanto dalle motivazioni intime e personali che li portavano a scontrarsi, ora in StrikerS assistiamo a una divisione netta e volendo ben più semplificata: i buoni sono belli, gentili, rispettosi ed efficienti; gli avversari sono tali spesso più per mancanza di alternative che per altro oppure perché i loro burattinai, alla fine i veri malvagi, individui grotteschi, fetenti e possibilmente sadici, hanno detto loro di fare così. Un bianco contro nero che non arricchisce ulteriormente la serie. E poi i buoni son talmente belli e bravi che a volte tendono addirittura all'antipatia.
Mancano cioè elementi che portino del sano scompiglio e rompano un po' gli schemi: mancano insomma soggetti simili a un Fonzie, a un Naruto (anche con Sasuke al seguito al limite...), o a un Lelouch per dirla...
In un certo qual modo la tradizione della saga viene ripresa nei tempi con cui si svolge la serie StrikerS: essa parte abbastanza piano, quasi a riscaldare il motore, salvo uscire gradualmente alla distanza con ritmi anche incalzanti. Purtroppo nella prima parte soffre ancora di un'eccessiva lentezza ma per fortuna dalla metà in poi l'ingranaggio si mette in moto sicché intrighi, complotti, drammi e battaglie all'ultimo sangue che intratterranno lo spettatore con esplosioni, onde energetiche, Burn Knuckle a tradimento, fusioni e varie altre citazioni fino al sospirato e risolutivo climax.
Nella confezione tecnica generale tutto va al suo posto in modo ottimale: animazioni, effetti e colori scelti si attestano su buoni livelli, giusto gli sfondi paiono a volte un po' poveri di elementi e leggermente anonimi nel complesso. La colonna sonora riprende molte delle arie che già si erano udite in passato con in più qualche nuova aggiunta e il consueto plus dato dalle opening ("Secret Ambition" e "Massive Wonders") cantate dall'irreprensibile Nana Mizuki e con le dolci ending ("Hoshizora no Spica" e "Beautiful Amulet") eseguite da Yukari Tamura.
Ampiamente confermato quindi il cast di doppiaggio delle precedenti serie cui si aggiungono nomi di un certo peso come Chiwa Sato (Subaru), Marina Inoue (Erio) e Daisuke Ono.
La storia si ambienta infatti ben 10 anni dopo la conclusione del precedente Nanoha A'S e l'ambientazione si sposta dalla Terra alla futuristica città di Mid-Childa, capitale di una sorta di federazione che raccoglie vari mondi sparsi tra differenti pianeti e dimensioni parallele.
Seguendo ciascuna le proprie aspirazioni, le nostre eroine, divenute adulte, si muovono nell'organigramma delle forze di difesa: Nanoha come istruttrice di magia e di combattimento, Fate come agente investigativo, Hayate come ufficiale in carriera.
La minaccia rappresentata dagli arcani Lost Logia, reliquie dall'ampio e oscuro potenziale magico, è però sempre presente e la creazione di una unità poi battezzata Sesta Divisione Mobile, specificatamente dedicata alla loro ricerca, si rende necessaria.
Ma c'è bisogno di forze fresche per raggiungere l'obbiettivo. E così, sotto la guida di Nanoha e Fate, quattro giovani reclute dal promettente talento iniziano il loro lavoro e il loro addestramento nella nuova unità...
Divenuta con la serie Strikers una trilogia, la saga di Nanoha si presenta al pubblico con una nuova veste e con un ampio rinnovamento nei personaggi e nell'ambientazione. Forti di una buona dose di gradimento da parte dei fan e di un maggior numero di episodi a disposizione (26 conto i 13 di ciascuna delle due serie precedenti), gli autori mettono in scena una storia di più ampio respiro cercando al contempo di realizzare una frattura con il passato.
Ecco dunque arrivare dei nuovi protagonisti, ovvero le quattro reclute aspiranti Strikers (termine che sotto intende la figura del “risolutore”, evoluzione del precedente Ace): Subaru Nakajima, energica esperta della lotta corpo a corpo entrata nelle forze armate per seguire le orme del suo idolo Nanoha; Teana Lanster, tiratrice nonché stratega aspirante ufficiale; Caro Ru Lushe, giovanissima evocatrice di draghi; Erio Mondial, pupillo di Fate dalle origini sconosciute. Sono queste le principali new entry (che potrete vedere nelle immagini immediatamente a seguire) della storia, delle quali la serie punta a seguire l'evoluzione da reclute inesperte a maghi forti e preparati.
Evoluzione che però riguarda non solo personaggi ma anche l'essenza stessa dell'anime che da un basilare majokko, via via sensibilmente rielaborato con vari elementi, tematiche ed atmosfere, si dirige, anche abbastanza spedito, dalle parti dello Shonen d'azione. La “magia” (sempre che la si voglia considerare tale) è ora sempre più manifestata attraverso strumenti tecnologici, spesso armi avanzatissime o magari laboratori scientifici d'avanguardia e intelligenze artificiali più o meno complesse. Ne derivano scontri che di magico han ben poco ma che si collocano più dalle parti di un Dragon Ball Z condito con un po' di The King of Fighters.
Il tutto non è necessariamente un male anzi, ma un po' si sente l'assenza degli elementi fantastici dei precedenti capitoli. Certamente la vena più puramente majokko non è abbandonata (Nanoha, ma anche Fate, come personaggi ne sono un baluardo) ma da registrare ci sono anche maggiori concessioni al fan-service, ecchi-trasformazioni incluse.
In questo nuovo percorso gli autori rischiano però di perdere la bussola, ovvero di non riuscire ad approfondire a dovere i moltissimi personaggi di nuova introduzione, considerando oltretutto che (doverosamente) prosegue lo sviluppo caratteriale di tutti gli elementi della vecchia guardia. Alla fine però ci ritroviamo un cast con lungo elenco di illustri sconosciuti che rischierebbe di includere persino i nuovi Strikers se non ci fossero le eccezioni costituite da Subaru e Teana. Paradossale che a godere di un approfondimento maggiore rispetto a Erio e a Caro sia una figura piuttosto secondaria qual'è Vice Granscenic il pilota dell'elicottero che trasporta i nostri eroi sugli scenari d'intervento.
Ma se finora uno dei maggiori punti di forza della saga di Nanoha era stata la caratterizzazione dei personaggi con sfumature e contrasti generati non tanto dalla divisione tra “bene e male” quanto dalle motivazioni intime e personali che li portavano a scontrarsi, ora in StrikerS assistiamo a una divisione netta e volendo ben più semplificata: i buoni sono belli, gentili, rispettosi ed efficienti; gli avversari sono tali spesso più per mancanza di alternative che per altro oppure perché i loro burattinai, alla fine i veri malvagi, individui grotteschi, fetenti e possibilmente sadici, hanno detto loro di fare così. Un bianco contro nero che non arricchisce ulteriormente la serie. E poi i buoni son talmente belli e bravi che a volte tendono addirittura all'antipatia.
Mancano cioè elementi che portino del sano scompiglio e rompano un po' gli schemi: mancano insomma soggetti simili a un Fonzie, a un Naruto (anche con Sasuke al seguito al limite...), o a un Lelouch per dirla...
In un certo qual modo la tradizione della saga viene ripresa nei tempi con cui si svolge la serie StrikerS: essa parte abbastanza piano, quasi a riscaldare il motore, salvo uscire gradualmente alla distanza con ritmi anche incalzanti. Purtroppo nella prima parte soffre ancora di un'eccessiva lentezza ma per fortuna dalla metà in poi l'ingranaggio si mette in moto sicché intrighi, complotti, drammi e battaglie all'ultimo sangue che intratterranno lo spettatore con esplosioni, onde energetiche, Burn Knuckle a tradimento, fusioni e varie altre citazioni fino al sospirato e risolutivo climax.
Nella confezione tecnica generale tutto va al suo posto in modo ottimale: animazioni, effetti e colori scelti si attestano su buoni livelli, giusto gli sfondi paiono a volte un po' poveri di elementi e leggermente anonimi nel complesso. La colonna sonora riprende molte delle arie che già si erano udite in passato con in più qualche nuova aggiunta e il consueto plus dato dalle opening ("Secret Ambition" e "Massive Wonders") cantate dall'irreprensibile Nana Mizuki e con le dolci ending ("Hoshizora no Spica" e "Beautiful Amulet") eseguite da Yukari Tamura.
Ampiamente confermato quindi il cast di doppiaggio delle precedenti serie cui si aggiungono nomi di un certo peso come Chiwa Sato (Subaru), Marina Inoue (Erio) e Daisuke Ono.
Valutare Nanoha StrikerS non è stato facile. È una serie ambiziosa che prova a dare una potente sferzata a un brand divenuto in breve tempo molto popolare anche grazie all'essere già di per se innovativo.
A fare un bilancio possiamo dire che gli Strikers falliscono sotto i colpi degli Ace della vecchia guardia, ovvero Nanoha e Fate che reggono nel vero senso del termine la serie nella sua seconda parte.
Chissà però che questa non sia un impressione nata dalla pesante eredità del primo Nanoha e del superbo successivo A'S che caricavano di troppe aspettative questo terzo StrikerS. Sarebbe quindi possibile che un ignaro spettatore che veda questo anime all'oscuro dei suoi predecessori lo possa gradire senza alcun condizionamento.
Pur con diversi problemi, Mahou Shoujo Lyrical Nanoha Strikers rimane comunque una visione non trascurabile perché alla fine è sempre Nanoha, è realizzato più che discretamente nella tecnica e riesce ad intrattenere e ad appassionare.
A fare un bilancio possiamo dire che gli Strikers falliscono sotto i colpi degli Ace della vecchia guardia, ovvero Nanoha e Fate che reggono nel vero senso del termine la serie nella sua seconda parte.
Chissà però che questa non sia un impressione nata dalla pesante eredità del primo Nanoha e del superbo successivo A'S che caricavano di troppe aspettative questo terzo StrikerS. Sarebbe quindi possibile che un ignaro spettatore che veda questo anime all'oscuro dei suoi predecessori lo possa gradire senza alcun condizionamento.
Pur con diversi problemi, Mahou Shoujo Lyrical Nanoha Strikers rimane comunque una visione non trascurabile perché alla fine è sempre Nanoha, è realizzato più che discretamente nella tecnica e riesce ad intrattenere e ad appassionare.
Per chi ha adorato le maghette delle serie precedenti potrebbe essere uno shock ritrovarle adulte. La cosa che mi ha dato fastidio maggiormente è appunto questo salto temporale molto brusco, viene saltata tutta la parte delle maghe adolescenti (Nanoha, Fate e Hayate in primis). In ogni caso anime strepitoso.
A mio parere questa terza serie non ha entusiasmato come le altre, ma rimane ugualmente un MUST. Le colonne sonore a mio avviso sono leggermente migliori in questa stagione e danno quel brio che serve. Prima tra tutte "Pray" di "Mizuki Nana", la doppiatrice di Fate... Un capolavoro!
Sinceramente mi aspetto un seguito animato delle 2 storie successive a questa, Vivid e Mahou Senki Lyrical Nanoha Force, non dopo un OAV del drama CD di StrikerS Sound Stage X, solo l'audio mi ha mandato in estasi pura (e non c'è Nanoha!)!
Consiglio la visione a tutti gli amanti del genere e non. Sicuramente saprà regalare attimi stupendi ^^
l'unica cosa non mi è piaciuta molto è il cambio dei protagonisti, infatti questa serie il protagonista principali sono la " nuova generazione ", mentre Fate e Nanoha sono " quasi "secondari come protagonisti rispetto alle serie precedenti, anche se capisco il perché!
Sto aspettando la serie ( ammesso che venga realizzata ) ispirata al manga " Vivid " per non parlare del secondo movie.
StrikerS è in sè una evoluzione/rivoluzione anche per la stessa saga di Nanoha. Effettivamente è un po' spiazzante all'inizio quando ci troviamo davanti alle tre protagoniste di prima (Nanoha, Hayate e Fate) diventate adulte (oltre che molto più potenti ) e con un ruolo ben distinto da quello che avevano in precedenza.
Una cosa però superabile con l'andare a regime della serie verso la seconda parte.
Da non confondere però con le maghette classiche visto che in questo anime tira un aria molto da Shonen visti i combattimenti che ci sono.
Non concordo poi con "le impressioni" sul character design. Posso anche considerarlo moe (Erio per un po' credevo fosse una ragazza invece è un maschietto ) ma poco vario coi personaggi indistinguibili proprio no...
Altri commenti "al libro in base alla copertina" penso si rispondano da soli.
L'immagine che mi sono fatto è di un filo conduttore tra i personaggi della serie, quindi un'evoluzione verso nuove leve non mi ha poi stupito tantissimo.
Parte da Fate e Arf, per poi passare ad Hayate e i suoi Cavalieri Guardiani, infine, la maggior parte degli "avversari" di questa stagione finiscono per farsi "contagiare" (non mi dilungo in Spoiler inutili).
Diciamo che più che Nanoha in sè, i protagonisti sono i suoi ideali.... Stereotipati, banali, inutili, potrei trovare aggettivi ben peggiori!!
Tanto per farvi un esempio banale.... Naruto non è forse così? Fà da filo conduttore a tutti i personaggi, primari e secondari. Ichigo di Bleach, GOKU di Dragon Ball e la lista potrebbe continuare.
Io sono partito dal presupposto di vedere un bel Mahou Shoujo, ma si è dimostrato molto di più e di questo ne sono ben felice.
Quoto e sottoscrivo Swordman quando scrive: "Altri commenti "al libro in base alla copertina" penso si rispondano da soli."
Quanto invece a chi l'ha vista e non gli è piaciuta, grazie di aver rotto una serie di persone che dicono: "Questo anime è bello/issimo". De gustibus, il mondo è bello perché è vario, quindi se non vi è piaciuto non fatene un crucio come non me lo farò di certo io o altri ^^
Come ho detto nel mio precedente commento, sarei uno stupido se credessi che un prodotto possa piacere a TUTTI, nessuno escluso
Di Nanoha hanno fatto parecchie dōjinshi e quelle che sono riuscito a trovare mi sono sembrate decisamente in linea con la storia e i personaggi.
@Yobooh86 il manga a cui ti riferisci è uno ufficiale o un fanmade? Perchè quello che ho trovato io che approfondiva quella parte era un dōjinshi, se ce ne sono altri mi farebbe piacere leggerli.
I Drama CD si trovano anche in inglese?
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