Dragon Ball - The Magic Begins
Ancora oggi considero il suo acquisto in formato videocassetta VHS, un'ottima spesa. The Magic Begins è una perla di idiozia da vedere assolutamente con la giusta compagnia per farsi le migliori risate e io ebbi questa fortuna.
Il film ha una trama semplice che ricorda pure uno degli OAV con Goku bambino, ma la sua vera forza sta nell' essere incarnazione dell'arte di sapersi arrangiare con due spicci e quattro gomme da masticare. Un'opera che più squattrinata era difficile farla e in fondo anche per questo meritano comprensione. Durante la visione assistiamo a lotte con coccodrilli gonfiabili, fili visibili durante i voli nella foresta, muri visibilmente non cementati che verranno puntualmente infranti durante un combattimento, fasci fluo laser/arpioni e proiettili talpa che partono dalle mani del Genio delle Tartarughe, che ci delizierà anche con balletti improbonibili, Nuvole Speedy e Drago Shenron fatti di pura luce e di cui non si comprendono i contorni, caccia bombardieri palesemente disegnati sulla pellicola con la biro, un pappagallo di nome Biancaneve al posto di Puar, gare di scioglilingua ridicoli (un barile di porcelli/legnelli ecc) e dulcis in fundo i personaggi, nucleo concentrato di pattume ambulante. Ci sta che il maestro Muten ci faccia ridere, ce lo aspettiamo tutti, ma in questo caso condivide il ruolo di elemento comico con almeno altre due figure storiche. Possiamo goderci Olong umano panzone che fa Rambo, Yamcha arrangiato in una sorta di misto tra Aladino e Clint Eastwood, con peluria sul labbro (e osano pure dire che è affascinante), battute e recitazione ovviamente sotto la media, insomma.... se non si è proprio dei puristi d'acciaio, come si fa a non amarlo?
Il film ha una trama semplice che ricorda pure uno degli OAV con Goku bambino, ma la sua vera forza sta nell' essere incarnazione dell'arte di sapersi arrangiare con due spicci e quattro gomme da masticare. Un'opera che più squattrinata era difficile farla e in fondo anche per questo meritano comprensione. Durante la visione assistiamo a lotte con coccodrilli gonfiabili, fili visibili durante i voli nella foresta, muri visibilmente non cementati che verranno puntualmente infranti durante un combattimento, fasci fluo laser/arpioni e proiettili talpa che partono dalle mani del Genio delle Tartarughe, che ci delizierà anche con balletti improbonibili, Nuvole Speedy e Drago Shenron fatti di pura luce e di cui non si comprendono i contorni, caccia bombardieri palesemente disegnati sulla pellicola con la biro, un pappagallo di nome Biancaneve al posto di Puar, gare di scioglilingua ridicoli (un barile di porcelli/legnelli ecc) e dulcis in fundo i personaggi, nucleo concentrato di pattume ambulante. Ci sta che il maestro Muten ci faccia ridere, ce lo aspettiamo tutti, ma in questo caso condivide il ruolo di elemento comico con almeno altre due figure storiche. Possiamo goderci Olong umano panzone che fa Rambo, Yamcha arrangiato in una sorta di misto tra Aladino e Clint Eastwood, con peluria sul labbro (e osano pure dire che è affascinante), battute e recitazione ovviamente sotto la media, insomma.... se non si è proprio dei puristi d'acciaio, come si fa a non amarlo?
Prima delle recensione c'è da fare una premessa: questa pellicola non va guardata come una fedele trasposizione con attori in carne e ossa di Dragon Ball, quanto piuttosto come un action movie a basso costo dai retrogusti orientali che s'ispira vagamente al manga di Akira Toriyama. Se lo si vede sotto quest'ottica il film può piacere, altrimenti difficilmente.
"Cos'è una scusa per giustificare qualcosa che con 'Dragon Ball' non c'entra una beneamata mazza?" potreste pensare. "A questo punto allora diciamo la stessa cosa di 'Dragonball Evolution'".
Si potrebbe, ma riguardo a quest'ultimo personalmente ho faticato a dargli un senso, sia associandolo al manga sia guardandolo come un film a sé stante. Non mi ha detto nulla.
Dragon Ball-The Magic Begins, diversamente dal lungometraggio hollywoodiano, è un filmetto senza tante pretese. Eppure questo B-movie made in Taiwan, nella sua ingenuità, ha un'anima. Certo, a volte quest'ingenuità fa sorridere; complici anche alcune scene che, volontariamente o meno, sfociano nel comico, soprattutto quando il comico non è previsto (potrete scorgere con un po' di attenzione cavi vaganti che sorreggono i personaggi mentre volano oppure cadaveri che si muovono). E per molti, abituati alle produzioni odierne, può essere difficile passare sopra ai rudimentali effetti speciali e ai costumi pacchiani degli antagonisti che ricordano l'epoca d'oro dei "Power Ranger".
Nondimeno, e in parte anche per questo, The Magic Begins sa distinguersi. E nonostante la trama non sia del tutto fedele alla storia del manga, che risulta quasi impossibile racchiudere in un unico film, si può percepire nella pellicola lo stesso spirito umoristico e disinvolto presente nella prima serie di "Dragon Ball". Gli attori stessi sono delle macchiette, e incarnano bene il lato caricaturale dei personaggi che rappresentano.
Non me la sento dunque di disprezzare questo titolo, che mi infonde una certa tenerezza e simpatia. Un film che non ha mai avuto la pretesa di diventare un cult, che va guardato tenendo conto dei mezzi a disposizione e del contesto culturale dell'epoca.
Se avete abbastanza fegato da arrischiarvi in un live action di fattura taiwanese dei primi anni '90, allora reperitevi Dragon Ball-The Magic Begins e dategli una chance. Può darsi che questo dimenticato esempio di cinema trash asiatico non vi sembrerà così malvagio e, perché no, potrebbe addirittura piacervi.
"Cos'è una scusa per giustificare qualcosa che con 'Dragon Ball' non c'entra una beneamata mazza?" potreste pensare. "A questo punto allora diciamo la stessa cosa di 'Dragonball Evolution'".
Si potrebbe, ma riguardo a quest'ultimo personalmente ho faticato a dargli un senso, sia associandolo al manga sia guardandolo come un film a sé stante. Non mi ha detto nulla.
Dragon Ball-The Magic Begins, diversamente dal lungometraggio hollywoodiano, è un filmetto senza tante pretese. Eppure questo B-movie made in Taiwan, nella sua ingenuità, ha un'anima. Certo, a volte quest'ingenuità fa sorridere; complici anche alcune scene che, volontariamente o meno, sfociano nel comico, soprattutto quando il comico non è previsto (potrete scorgere con un po' di attenzione cavi vaganti che sorreggono i personaggi mentre volano oppure cadaveri che si muovono). E per molti, abituati alle produzioni odierne, può essere difficile passare sopra ai rudimentali effetti speciali e ai costumi pacchiani degli antagonisti che ricordano l'epoca d'oro dei "Power Ranger".
Nondimeno, e in parte anche per questo, The Magic Begins sa distinguersi. E nonostante la trama non sia del tutto fedele alla storia del manga, che risulta quasi impossibile racchiudere in un unico film, si può percepire nella pellicola lo stesso spirito umoristico e disinvolto presente nella prima serie di "Dragon Ball". Gli attori stessi sono delle macchiette, e incarnano bene il lato caricaturale dei personaggi che rappresentano.
Non me la sento dunque di disprezzare questo titolo, che mi infonde una certa tenerezza e simpatia. Un film che non ha mai avuto la pretesa di diventare un cult, che va guardato tenendo conto dei mezzi a disposizione e del contesto culturale dell'epoca.
Se avete abbastanza fegato da arrischiarvi in un live action di fattura taiwanese dei primi anni '90, allora reperitevi Dragon Ball-The Magic Begins e dategli una chance. Può darsi che questo dimenticato esempio di cinema trash asiatico non vi sembrerà così malvagio e, perché no, potrebbe addirittura piacervi.