Tante volte ci è stato chiesto di fare una rubrica dove inserire il bianco e il nero, Capuleti e Montecchi, Livorno e Pisa, giorno e notte...insomma due punti di vista diametralmente opposti su cui poter discutere e magari anche schierarsi.
Dobbiamo ammetterlo, il timore che tutto finisca in un inutile flame ci ha sempre frenato ma, visto che ultimamente voi utenti vi siete dimostrati meno "scalmanati", ci siamo detti in Redazione "Why not"?
AnimeRing!
Un titolo, anime o manga, due recensioni a confronto. Due recensioni di voi utenti, il vostro diverso punto di vista sul "palco" di AnimeClick.it.
Come nel miglior incontro di Wrestling, come nella più epica delle Battle rap, saranno le vostre opinioni a sfidarsi fino all'ultimo colpo anzi...spoiler!
Andiamo a scoprire il titolo su cui faremo discutere voi utenti!
Oggi è giunto il momento di emettere un verdetto!
La domanda è una sola: voi da che parte state?
A FAVORE
CONTRO
Potete far sentire la vostra voce, oltre che nei commenti, anche con un mini sondaggio che durerà tre giorni!
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Tra i classici del fumetto sentimentali degli anni '80, Video Girl Ai di Masakazu Katsura ha saputo conquistare anche qui in Italia un buon numero di estimatori, nonostante l'assenza di una serie televisiva che facesse da apripista come successo ad altre opere sue coetanee.
Trama dell'editore Star Comics: Yota Moteuchi è un sedicenne timido e imbranato. Innamorato della compagna di scuola Moemi, non riesce a dichiararsi e un giorno scopre con tristezza che lei è interessata al suo migliore amico. Col cuore infranto, il ragazzo si avvia verso casa, ma lungo la strada si imbatte in un misterioso videonoleggio che, a quanto pare, solo i puri di cuore riescono a scorgere... Il gestore gli consegna una tessera gratuita e Yota affitta subito un film. Una volta rincasato, inserisce il nastro nel videoregistratore e... accade una cosa assolutamente incredibile: la protagonista, una bellissima ragazza di nome Ai, esce dallo schermo e si manifesta, in carne e ossa, in tutto il suo fascino!
Trama dell'editore Star Comics: Yota Moteuchi è un sedicenne timido e imbranato. Innamorato della compagna di scuola Moemi, non riesce a dichiararsi e un giorno scopre con tristezza che lei è interessata al suo migliore amico. Col cuore infranto, il ragazzo si avvia verso casa, ma lungo la strada si imbatte in un misterioso videonoleggio che, a quanto pare, solo i puri di cuore riescono a scorgere... Il gestore gli consegna una tessera gratuita e Yota affitta subito un film. Una volta rincasato, inserisce il nastro nel videoregistratore e... accade una cosa assolutamente incredibile: la protagonista, una bellissima ragazza di nome Ai, esce dallo schermo e si manifesta, in carne e ossa, in tutto il suo fascino!
Oggi è giunto il momento di emettere un verdetto!
La domanda è una sola: voi da che parte state?
A FAVORE
Video Girl Ai
10.0/10
Recensione di Shiryu of Dragon
-
Anche se ho adorato questo manga fin dalla prima lettura, negli anni dell'adolescenza non ero stato in grado d'individuare pienamente per quali motivi mi colpisse in modo particolare. Travolto da emozioni per me ingestibili, non c'erano motivi razionali per esserne catturati, era come accedere a una nuova dimensione del sentire. Sembrava di esser bruscamente svegliati dal torpore di non aver mai letto una storia con un tale potere raffigurativo e al contempo, che percorre frequenze espressive così nitide e spoglie di artefatti, prive di ogni perbenismo artistico e di qualunque riserva, nel porre il lettore di fronte a personaggi che sembrano quasi uscire dai fogli, per quanto sono accuratamente caratterizzati. L'ho letto più e più volte, e ogni volta mi ha offerto qualcosa di nuovo, come quando si ammira un paesaggio da posizioni diverse. Ho approfondito la storia dietro quest'opera leggendo le parole dell'autore al riguardo. Cosa rende "Video Girl Ai" un'esperienza così incisiva? Da qualunque angolazione io provi a leggerlo, continua a meravigliarmi tuttora. A più riprese ho individuato, nei personaggi, elementi che mi hanno spinto a nuove riflessioni, e a cui non avevo mai fatto gran caso in precedenza. Al punto di chiedermi se una storia del genere resti veramente entro i canoni dello shonen, il manga per adolescenti maschi. Ma andrò con ordine. Mi appresterò ad analizzare gli elementi che ritengo essenziali, avendo cura di evitare l'inserimento di spoiler.
Il primo capitolo, che è possibile leggere come preview gratuita nel sito ufficiale della Star Comics, parte in maniera molto comica e vivace: il primissimo Yota Moteuchi, protagonista della vicenda, è un buffone che con tutto l'entusiasmo e l'energia possibili mira a ottenere i favori di Moemi Hayakawa. Compie scelte ingenue, ma è anche molto autoironico: non crede davvero di poter raggiungere una ragazza così attraente. Il tono di partenza è dunque ludico, solo con una lieve amarezza di fondo. Ma ecco che arriva una svolta inaspettata, e il gioco è finito. Una risposta semplice quanto micidiale, e qualcosa inizia a incrinarsi fra Yota, Takashi e Moemi, e non c'è più niente da divertirsi, scendono le lacrime. Di certo è sorprendente il modo in cui Katsura raffigura una persona che scoppia a piangere, definendo le contrazioni del volto e il naso che cola, non soltanto gli occhi bagnati. Proprio come succede nella realtà, quando si piange molto forte.
Il nostro protagonista, angustiato da una situazione più grande di lui, cerca rifugio in quella che sembrerebbe una videocassetta erotica. Sentendosi privo di alcun potere sugli eventi reali, Yota fugge alla ricerca di una finzione dove la sua sofferenza possa avere tregua. Ma quello che trova pare invece una realtà in carne e ossa che gli mette a soqquadro la vita. Si tratta di Ai Amano, e il primo dettaglio degno di nota è il colore dei suoi capelli. Ai è bionda: dal punto di vista di un italiano è una sciocchezza. ma in Giappone non è altrettanto irrilevante. I giapponesi sono tutti bruni, e anche se parlo di una deformazione culturale che al giorno d'oggi, con il dilagare della globalizzazione sta poco a poco sfumando, per i giapponesi una persona con i capelli biondi può rappresentare un ribelle, una persona che ostenta la propria diversità rispetto alle masse. Alle volte, nei manga e negli anime, i personaggi biondi o rossi sono dei delinquenti. E Ai Amano è un personaggio che, una volta entrato nella casa di Yota da un videoregistratore scassato, infrange come niente fosse ogni schema precostituito, poiché ella stessa è un modello distrutto. E' un maschiaccio dalle molte facce caratteriali; altro che dolce, semplice e servizievole. Ma più che un maschiaccio, è accurato dire che trasgredisce a piacimento le barriere di genere, sovverte gli stereotipi della donna delicata, posata, mite, graziosa e remissiva. Quando inibisce un proprio lato caratteriale, lo fa solo per altruismo nei confronti di qualche altro personaggio. Non prova nemmeno pudore. Non perché sia una lasciva che vuol sedurre i ragazzi, tutt'altro: per lei la nudità sembra una cosa totalmente ordinaria, quasi di nessun conto. Va a smentire pure tranquillamente che di per sè si tratti di una cosa oscena o provocante, manifestando l'idea che la nudità sia una sconcezza soltanto perché è diventata abitudine sociale nasconderla. In genere le persone, per tanti motivi, hanno sempre qualcosa da nascondere. E' facile, e anche socialmente comprensibile, che uomini e donne abbiano una loro riservatezza. Invece, la franchezza di questa ragazza è letteralmente disarmante, è sorprendente vederla schiaffare in faccia al lettore una naturalezza così disinteressata, un'estroversione senza pari.
Pressoché da subito, è proprio questa sua mancanza di grazia femminile, questo suo estraniarsi dalle tradizioni - con apparente leggerezza, ma a più riprese con una discreta maturità - che io, lettore, finisco per apprezzare. Il suo carattere è contagioso. E' facile lasciarsi coinvolgere, Ai è una ragazza con cui sembra facile instaurare un rapporto di amicizia. Il suo stesso nome è un suggerimento, perché significa affetto, e si contrappone al termine giapponese "koi" che è invece l'amore passionale. Ed è davvero affascinante come questo personaggio vada a mettere in discussione o a ironizzare aspetti culturali sessisti di cui il Giappone non è certo privo. Trovo molto intriganti quei momenti in cui ella quasi va a infrangere il quarto muro, inducendo a delle riflessioni piuttosto sovversive sulla relazione fra un ragazzo e una ragazza.
Moemi si contrappone ad Ai, in quanto sembra l'incarnazione dell'ideale ragazza giapponese, del tutto tradizionale, ma non così straordinaria come potrebbe sembrare a Yota, anzi fin troppo umana. Diversi aspetti della sua personalità sono delineati in maniera notevolmente verosimile.
Anche Takashi è interessante. Da sempre calato, forzatamente e suo malgrado, nel ruolo di sciupafemmine, fin dall'inizio fa da consulente sentimentale al suo amico Yota, ma anche lui ha i suoi scheletri nell'armadio, le sue debolezze e la sua inesperienza. Si discosta molto dallo stereotipo del playboy a cui altri manga ci hanno abituati.
Nobuko è un personaggio forse ancor più realistico di Moemi. E' l'immagine di quel tipo di ragazza più giovane che, se è interessata a te, non ha paura di fartelo notare con tutto l'entusiasmo possibile. Richiama moltissimo gli anni dell'adolescenza, e parlo per esperienza diretta. Gli aspetti tipicamente ingenui e puberali di "Video Girl Ai" sono in gran parte concentrati in questo personaggio, che pure non manca di evolvere in maniera assai notevole.
Natsumi è un simbolo di autonomia che non sempre fa piacere avere attorno, se si è una persona agli antipodi. Sgarbata fuori, gentile dentro: anch'ella possiede dei lineamenti caratteriali decisamente realistici, esistono davvero ragazze simili.
E infine Yota, da pagliaccio che è nell'incipit della vicenda, cambia radicalmente nel corso di tutta la serie. Questa sua progressiva evoluzione conferisce a "Video Girl Ai" dei tratti non dissimili da quelli di un romanzo di formazione. Fra i tanti particolari spunti, Yota porta nella storia quello sull'interpretazione dei sogni, e senza dubbio è trattato in modo assai intrigante.
Ma fino a che punto questo manga rimane un titolo sentimentale per adolescenti? Uno degli argomenti che emergono è il dilemma della durevolezza di un rapporto d'amore: da un momento all'altro, quel rapporto può sempre morire. Oppure, stare sempre insieme può inaspettatamente provocare ripercussioni malsane, e a quel punto giova di più stare lontani l'uno dall'altra. Dei temi, questi, che forse coinvolgono molto di più gli adulti che gli adolescenti, i quali sono ancora all'inizio della loro vita, e non hanno esperienza completa di questi aspetti. Gli adolescenti sono generalmente pieni di sogni per il futuro.
Il concetto di amore viene espresso con delle sfumature abbastanza singolari. A tratti, è quasi accostato alla stessa voglia di vivere, il sentirsi proiettati verso un obiettivo, una ragione che dia sapore alla vita. Può essere stare insieme alla persona che ti piace, così come può essere il mestiere a cui vuoi dedicarti all'interno della società - anche per interessi puramente personali, e in quest'ultimo caso potrebbe non essere più possibile cambiare strada, perché dovrai proseguire senza guardare in faccia nessuno.
Questo amore smisurato, questa energia che dà la forza di proseguire si contrappone a una visione che intende la vita con maggior spirito d'autoconservazione, con perfezionismo, rigidità e pragmatismo. Ma proprio per questo i portatori di tale opinione, che non riescono a liberarsi veramente della loro umanità - nonostante le avanzate conoscenze scientifiche e tecniche di cui dispongono - fuggono disperatamente dal rischio di rendere la vita un'insipida agonia, cercano degli stimoli che diano una direzione alla loro esistenza. Cercano le persone che credono ancora in quella passione che lega le persone, e sfogano la loro invidia, perché il sogno d'amore è per loro ormai infranto e irrecuperabile. Uno stadio di progresso più avanzato, ergo una consapevolezza superiore, non permette di recuperare le illusioni perdute.
D'altra parte, è evidente che anche i personaggi che credono in questo legame sentimentale convivono insieme alle loro grandi debolezze. L'amore verso una singola persona va a collidere con l'amicizia verso tante persone. I protagonisti della vicenda agiscono all'interno di un crudele e destabilizzante gioco di altruismi ed egoismi, un "triste rimpiattino". In un contesto simile non si ha più ben chiaro nemmeno quali siano i propri sentimenti, cosa si provi veramente. E anche le certezze vacillano, anche l'idea di amore finisce per essere riconsiderata, ridiscussa, dubitata a più riprese - alle volte rifiutata allo stesso cinico modo di quegli adulti che provengono dal mondo oltre lo schermo televisivo. E sul piano puramente introspettivo, le conclusioni di tutto ciò non sono affatto qualcosa che si possa definire trionfalista. Quali sono le dinamiche che possono rendere infrangibile una relazione rispetto a ogni altra? La risposta a questa domanda c'è in "Video Girl Ai", ma non è per niente quella semplicistica che ci si può aspettare in una qualunque, tradizionale storia d'amore. E' una risposta che risulta velatamente e insolitamente provocatoria, nel suo essere utopistica. Addentrarmi ulteriormente in questo aspetto chiave significherebbe fare spoiler, perciò non andrò oltre. Ma di certo, a me ha lasciato molto di che riflettere sulle inclinazioni intrinseche alla dimensione umana, e alle relazioni fra persone.
Altro argomento trattato, e a più riprese, è la violenza sulle donne, che pure interessa anche le coppie adulte - le quali non raramente arrivano a macchiarsi di efferati crimini per puri litigi amorosi - e non soltanto i ragazzi sedicenni. La linea che separa un rapporto rispettoso dalla prepotenza, alle volte è ben visibile, in altri casi è molto sottile.
E chissà quali cicatrici potrebbe lasciare sulle vittime, un tale abuso relazionale. Questa faccia della storia contribuisce ampiamente a dare al lettore, in alcuni passaggi, un tangibile senso di disagio. Molte storie sentimentali, in genere, tendono a trasmettere un certo senso di dolcezza anche nei loro momenti dolorosi. E non c'è dubbio che in prima battuta lo faccia anche Katsura nel suo "Video Girl Ai", ma ben presto quella dolcezza si rivela come una mera fragile superficie. Quando i personaggi soffrono sul serio, lo senti anche tu, lettore, il disagio dentro di te. Non è piacevole, le cose non vanno come vorresti. E senz'altro, quel senso di disagio non ti mollerà mai completamente, durante la lettura.
Prima o dopo, i personaggi sono costretti a confrontare i valori delle loro azioni e le conseguenze. Vengono chiamati a fare delle scelte determinanti per le loro stesse vite. Da questo può derivare anche uno schiacciante senso di colpa e di responsabilità.
Questa storia suggerisce talvolta anche delle contraddizioni sociali, e i relativi conflitti d'interessi. La paura di vivere senza sogni è terribile, ma dall'altro lato c'è anche il rimorso di aver lasciato qualcosa per strada. Non è questo, un conflitto che si possa relegare a discernimenti sulla sola vita puerile.
A questo punto mi chiedo: per quali motivi "Video Girl Ai" è stato pubblicato su Weekly Shonen Jump? E dopo aver ponderato, mi rispondo: è uno shonen soltanto perché i personaggi principali dovevano essere calati nel ruolo di studenti di scuola superiore. Per i contenuti no di certo, dato che sconfinano largamente oltre il target d'età, come ho illustrato poc'anzi. Questo è un manga che può parlar chiaro e forte anche a lettori adulti; i contesti adolescenziali in esso presenti sono soltanto un contorno che accompagna dei piatti assai più forti.
C'è un grande lavoro nella realizzazione dei dialoghi. I pensieri dei personaggi sono alle volte trascritti in forma poetica, e questa è una scelta stilistica gestita con molto equilibrio: non ci sono esagerazioni, né cali espressivi. Funziona decisamente molto bene.
Merita d'esser menzionato anche lo stile grafico assai curato, con un ampio e articolato utilizzo di retini che arriva a rendere magistralmente perfino i riflessi di luce sulla cornea degli occhi; e una notevole tridimensionalità, con uno studio delle proporzioni e delle prospettive che nel corso dell'opera raggiunge livelli quasi maniacali. La resa del movimento da una vignetta all'altra è eccezionale, le tavole presentano sequenze che sembrano finalizzate semplicemente alla raffigurazione di brevi cambi d'espressione facciale. Spesso e volentieri, le pose dei corpi tendono più al realismo che a fare spettacolo, talmente sono articolate e al tempo stesso, del tutto conformi alle emozioni veicolate. Le scelte raffigurative relative agli ambienti presentano alle volte dei simbolismi culturali molto interessanti. Le nudità rappresentate lasciano ogni carattere di oscenità, non percepisco in esse la volontà di indurre alla vergogna o al piacere sessuale, semmai si bada a delineare la tipica snellezza delle donne giapponesi - cosa che in un vero e proprio manga ecchi o in un hentai nessuno mai farebbe: in quei generi di fumetti gli autori esaltano notevolmente i corpi femminili. Quando vuol descrivere momenti di carattere erotico, Katsura lo fa anche senza spogliare i personaggi o mostrare parti seminude, e lo trovo un tocco di stile molto intelligente: l'eros non è nell'esibizionismo o nella nudità in sè per sè, si trova nella mente delle persone. Il piacere sessuale è innanzitutto un prodotto della mente, ed è proprio sui pensieri dei personaggi che Katsura elabora molto. In "Video Girl Ai", l'immagine di una ragazza nuda è del tutto contestualizzato e non passa messaggi erotizzanti, ma il lettore potrà trovarlo ugualmente provocante se avrà una personalità particolarmente fragile a questo tipo di disinibizione. Questo dipenderà da lui, e non dall'opera in sè. Eppure è la stessa Ai Amano a guidare fin dall'inizio il lettore verso il superamento di eventuali pensieri maligni. Certo, devo riconoscere che in questo l'edizione monografica, e in particolare quella italiana non aiuta: presenta alcune censure irragionevoli che pur non inficiando significativamente la qualità del fumetto, alterano in parte qualche dinamica espressiva voluta originariamente dall'autore, e paradossalmente rendono alcune sequenze ben più equivoche di come sarebbero senza censura. Rimane comunque ben chiaro che questo manga porta sul palco l'eros soltanto quando ne parla in chiave esplicita. Si potrebbe argomentare che questo sia comunque un aspetto molto puerile volto a raffigurare le pulsioni ormonali dei ragazzi sotto i vent'anni d'età. Ma anche in questo caso, è inutile negare che l'erotismo interessi ampiamente anche agli adulti. Inutile negare che sia uno dei desideri più presenti nella vita dell'essere umano.
Come ultimo punto, ma non per importanza, i disegni e il racconto sembrano camminare in perfetta simbiosi fra di loro. "Video Girl Ai" è una storia dove i personaggi attraversano molti cambiamenti e colpi di scena, e sorprende molto la cura con cui l'autore va a cambiare alcune lievi sfumature nelle espressioni, segnando un "prima" e un "dopo il colpo di scena". Nonostante si tratti solo di sfumature, sono sfumature che si notano al primo colpo, e quando si è immersi nella lettura tutto ciò fa una grande differenza. Quest'effetto grafico dà quasi l'illusione che i personaggi stampati sulle pagine siano più vivi che mai, che io lettore abbia fra le mani un fumetto pulsante di vita. Lo si può forse definire "vita stampata su carta"?
Fin dalla prima pubblicazione, la casa editrice Star Comics l'ha definito "cinema su carta", ma forse non è interamente accurato chiamarlo così. Il più delle volte, nemmeno il cinema riesce a immergere lo spettatore così profondamente. Il fumetto è un mezzo d'arte che ha qualche marcia in più, perché ha maggiori potenzialità rappresentative. "Video Girl Ai" non è una lettura qualunque, ma un'esperienza tridimensionale che non si limita a insinuare nel lettore le forti emozioni dei personaggi per farle provare in prima persona, ma al tempo stesso è anche una storia che sfida a passare oltre il mero coinvolgimento per scorgere lucidamente quello che veramente succede negli esseri umani di questa storia, oltre la mera esteriorità dei loro comportamenti. Katsura stesso ha orchestrato una storia piena di emozioni pur mantenendo il pensiero freddo e distaccato, e si nota: ha conferito alla sua opera una razionalità introspettiva che prescinde dalle vicende dei singoli personaggi. Pure ponendo al centro le problematiche sull'amore, vi ha impresso un sottofondo nettamente psicoevolutivo, ergo antropologico. Da questo punto di vista, l'autore lancia delle ipotesi che spaventano, ma che al tempo stesso posso soltanto condividere.
Questo manga è ben di più di quel che mi appariva anni fa, e devo riconoscere che nei suoi intenti non ha la benché minima sbavatura, è ineccepibile. Artisticamente parlando, sarebbe un'opera visionaria anche se fosse stata scritta oggi; Katsura ha fatto qualcosa che il più delle volte, altri mangaka neanche si arrischiano a fare. Già soltanto una simile composizione di elementi sentimentali e fantascientifici, messi insieme con queste dinamiche, è qualcosa che ha ispirato altri mangaka e registi a tentare strade simili, ma che di fatto non esiste da nessun'altra parte.
E alla luce dell'intera analisi sviluppata, la mia conclusione può essere solo una: non dimenticherò mai quest'opera d'arte, perché mi ha dato molto. Resterà vivida nella mia mente per tutta la vita.
Il primo capitolo, che è possibile leggere come preview gratuita nel sito ufficiale della Star Comics, parte in maniera molto comica e vivace: il primissimo Yota Moteuchi, protagonista della vicenda, è un buffone che con tutto l'entusiasmo e l'energia possibili mira a ottenere i favori di Moemi Hayakawa. Compie scelte ingenue, ma è anche molto autoironico: non crede davvero di poter raggiungere una ragazza così attraente. Il tono di partenza è dunque ludico, solo con una lieve amarezza di fondo. Ma ecco che arriva una svolta inaspettata, e il gioco è finito. Una risposta semplice quanto micidiale, e qualcosa inizia a incrinarsi fra Yota, Takashi e Moemi, e non c'è più niente da divertirsi, scendono le lacrime. Di certo è sorprendente il modo in cui Katsura raffigura una persona che scoppia a piangere, definendo le contrazioni del volto e il naso che cola, non soltanto gli occhi bagnati. Proprio come succede nella realtà, quando si piange molto forte.
Il nostro protagonista, angustiato da una situazione più grande di lui, cerca rifugio in quella che sembrerebbe una videocassetta erotica. Sentendosi privo di alcun potere sugli eventi reali, Yota fugge alla ricerca di una finzione dove la sua sofferenza possa avere tregua. Ma quello che trova pare invece una realtà in carne e ossa che gli mette a soqquadro la vita. Si tratta di Ai Amano, e il primo dettaglio degno di nota è il colore dei suoi capelli. Ai è bionda: dal punto di vista di un italiano è una sciocchezza. ma in Giappone non è altrettanto irrilevante. I giapponesi sono tutti bruni, e anche se parlo di una deformazione culturale che al giorno d'oggi, con il dilagare della globalizzazione sta poco a poco sfumando, per i giapponesi una persona con i capelli biondi può rappresentare un ribelle, una persona che ostenta la propria diversità rispetto alle masse. Alle volte, nei manga e negli anime, i personaggi biondi o rossi sono dei delinquenti. E Ai Amano è un personaggio che, una volta entrato nella casa di Yota da un videoregistratore scassato, infrange come niente fosse ogni schema precostituito, poiché ella stessa è un modello distrutto. E' un maschiaccio dalle molte facce caratteriali; altro che dolce, semplice e servizievole. Ma più che un maschiaccio, è accurato dire che trasgredisce a piacimento le barriere di genere, sovverte gli stereotipi della donna delicata, posata, mite, graziosa e remissiva. Quando inibisce un proprio lato caratteriale, lo fa solo per altruismo nei confronti di qualche altro personaggio. Non prova nemmeno pudore. Non perché sia una lasciva che vuol sedurre i ragazzi, tutt'altro: per lei la nudità sembra una cosa totalmente ordinaria, quasi di nessun conto. Va a smentire pure tranquillamente che di per sè si tratti di una cosa oscena o provocante, manifestando l'idea che la nudità sia una sconcezza soltanto perché è diventata abitudine sociale nasconderla. In genere le persone, per tanti motivi, hanno sempre qualcosa da nascondere. E' facile, e anche socialmente comprensibile, che uomini e donne abbiano una loro riservatezza. Invece, la franchezza di questa ragazza è letteralmente disarmante, è sorprendente vederla schiaffare in faccia al lettore una naturalezza così disinteressata, un'estroversione senza pari.
Pressoché da subito, è proprio questa sua mancanza di grazia femminile, questo suo estraniarsi dalle tradizioni - con apparente leggerezza, ma a più riprese con una discreta maturità - che io, lettore, finisco per apprezzare. Il suo carattere è contagioso. E' facile lasciarsi coinvolgere, Ai è una ragazza con cui sembra facile instaurare un rapporto di amicizia. Il suo stesso nome è un suggerimento, perché significa affetto, e si contrappone al termine giapponese "koi" che è invece l'amore passionale. Ed è davvero affascinante come questo personaggio vada a mettere in discussione o a ironizzare aspetti culturali sessisti di cui il Giappone non è certo privo. Trovo molto intriganti quei momenti in cui ella quasi va a infrangere il quarto muro, inducendo a delle riflessioni piuttosto sovversive sulla relazione fra un ragazzo e una ragazza.
Moemi si contrappone ad Ai, in quanto sembra l'incarnazione dell'ideale ragazza giapponese, del tutto tradizionale, ma non così straordinaria come potrebbe sembrare a Yota, anzi fin troppo umana. Diversi aspetti della sua personalità sono delineati in maniera notevolmente verosimile.
Anche Takashi è interessante. Da sempre calato, forzatamente e suo malgrado, nel ruolo di sciupafemmine, fin dall'inizio fa da consulente sentimentale al suo amico Yota, ma anche lui ha i suoi scheletri nell'armadio, le sue debolezze e la sua inesperienza. Si discosta molto dallo stereotipo del playboy a cui altri manga ci hanno abituati.
Nobuko è un personaggio forse ancor più realistico di Moemi. E' l'immagine di quel tipo di ragazza più giovane che, se è interessata a te, non ha paura di fartelo notare con tutto l'entusiasmo possibile. Richiama moltissimo gli anni dell'adolescenza, e parlo per esperienza diretta. Gli aspetti tipicamente ingenui e puberali di "Video Girl Ai" sono in gran parte concentrati in questo personaggio, che pure non manca di evolvere in maniera assai notevole.
Natsumi è un simbolo di autonomia che non sempre fa piacere avere attorno, se si è una persona agli antipodi. Sgarbata fuori, gentile dentro: anch'ella possiede dei lineamenti caratteriali decisamente realistici, esistono davvero ragazze simili.
E infine Yota, da pagliaccio che è nell'incipit della vicenda, cambia radicalmente nel corso di tutta la serie. Questa sua progressiva evoluzione conferisce a "Video Girl Ai" dei tratti non dissimili da quelli di un romanzo di formazione. Fra i tanti particolari spunti, Yota porta nella storia quello sull'interpretazione dei sogni, e senza dubbio è trattato in modo assai intrigante.
Ma fino a che punto questo manga rimane un titolo sentimentale per adolescenti? Uno degli argomenti che emergono è il dilemma della durevolezza di un rapporto d'amore: da un momento all'altro, quel rapporto può sempre morire. Oppure, stare sempre insieme può inaspettatamente provocare ripercussioni malsane, e a quel punto giova di più stare lontani l'uno dall'altra. Dei temi, questi, che forse coinvolgono molto di più gli adulti che gli adolescenti, i quali sono ancora all'inizio della loro vita, e non hanno esperienza completa di questi aspetti. Gli adolescenti sono generalmente pieni di sogni per il futuro.
Il concetto di amore viene espresso con delle sfumature abbastanza singolari. A tratti, è quasi accostato alla stessa voglia di vivere, il sentirsi proiettati verso un obiettivo, una ragione che dia sapore alla vita. Può essere stare insieme alla persona che ti piace, così come può essere il mestiere a cui vuoi dedicarti all'interno della società - anche per interessi puramente personali, e in quest'ultimo caso potrebbe non essere più possibile cambiare strada, perché dovrai proseguire senza guardare in faccia nessuno.
Questo amore smisurato, questa energia che dà la forza di proseguire si contrappone a una visione che intende la vita con maggior spirito d'autoconservazione, con perfezionismo, rigidità e pragmatismo. Ma proprio per questo i portatori di tale opinione, che non riescono a liberarsi veramente della loro umanità - nonostante le avanzate conoscenze scientifiche e tecniche di cui dispongono - fuggono disperatamente dal rischio di rendere la vita un'insipida agonia, cercano degli stimoli che diano una direzione alla loro esistenza. Cercano le persone che credono ancora in quella passione che lega le persone, e sfogano la loro invidia, perché il sogno d'amore è per loro ormai infranto e irrecuperabile. Uno stadio di progresso più avanzato, ergo una consapevolezza superiore, non permette di recuperare le illusioni perdute.
D'altra parte, è evidente che anche i personaggi che credono in questo legame sentimentale convivono insieme alle loro grandi debolezze. L'amore verso una singola persona va a collidere con l'amicizia verso tante persone. I protagonisti della vicenda agiscono all'interno di un crudele e destabilizzante gioco di altruismi ed egoismi, un "triste rimpiattino". In un contesto simile non si ha più ben chiaro nemmeno quali siano i propri sentimenti, cosa si provi veramente. E anche le certezze vacillano, anche l'idea di amore finisce per essere riconsiderata, ridiscussa, dubitata a più riprese - alle volte rifiutata allo stesso cinico modo di quegli adulti che provengono dal mondo oltre lo schermo televisivo. E sul piano puramente introspettivo, le conclusioni di tutto ciò non sono affatto qualcosa che si possa definire trionfalista. Quali sono le dinamiche che possono rendere infrangibile una relazione rispetto a ogni altra? La risposta a questa domanda c'è in "Video Girl Ai", ma non è per niente quella semplicistica che ci si può aspettare in una qualunque, tradizionale storia d'amore. E' una risposta che risulta velatamente e insolitamente provocatoria, nel suo essere utopistica. Addentrarmi ulteriormente in questo aspetto chiave significherebbe fare spoiler, perciò non andrò oltre. Ma di certo, a me ha lasciato molto di che riflettere sulle inclinazioni intrinseche alla dimensione umana, e alle relazioni fra persone.
Altro argomento trattato, e a più riprese, è la violenza sulle donne, che pure interessa anche le coppie adulte - le quali non raramente arrivano a macchiarsi di efferati crimini per puri litigi amorosi - e non soltanto i ragazzi sedicenni. La linea che separa un rapporto rispettoso dalla prepotenza, alle volte è ben visibile, in altri casi è molto sottile.
E chissà quali cicatrici potrebbe lasciare sulle vittime, un tale abuso relazionale. Questa faccia della storia contribuisce ampiamente a dare al lettore, in alcuni passaggi, un tangibile senso di disagio. Molte storie sentimentali, in genere, tendono a trasmettere un certo senso di dolcezza anche nei loro momenti dolorosi. E non c'è dubbio che in prima battuta lo faccia anche Katsura nel suo "Video Girl Ai", ma ben presto quella dolcezza si rivela come una mera fragile superficie. Quando i personaggi soffrono sul serio, lo senti anche tu, lettore, il disagio dentro di te. Non è piacevole, le cose non vanno come vorresti. E senz'altro, quel senso di disagio non ti mollerà mai completamente, durante la lettura.
Prima o dopo, i personaggi sono costretti a confrontare i valori delle loro azioni e le conseguenze. Vengono chiamati a fare delle scelte determinanti per le loro stesse vite. Da questo può derivare anche uno schiacciante senso di colpa e di responsabilità.
Questa storia suggerisce talvolta anche delle contraddizioni sociali, e i relativi conflitti d'interessi. La paura di vivere senza sogni è terribile, ma dall'altro lato c'è anche il rimorso di aver lasciato qualcosa per strada. Non è questo, un conflitto che si possa relegare a discernimenti sulla sola vita puerile.
A questo punto mi chiedo: per quali motivi "Video Girl Ai" è stato pubblicato su Weekly Shonen Jump? E dopo aver ponderato, mi rispondo: è uno shonen soltanto perché i personaggi principali dovevano essere calati nel ruolo di studenti di scuola superiore. Per i contenuti no di certo, dato che sconfinano largamente oltre il target d'età, come ho illustrato poc'anzi. Questo è un manga che può parlar chiaro e forte anche a lettori adulti; i contesti adolescenziali in esso presenti sono soltanto un contorno che accompagna dei piatti assai più forti.
C'è un grande lavoro nella realizzazione dei dialoghi. I pensieri dei personaggi sono alle volte trascritti in forma poetica, e questa è una scelta stilistica gestita con molto equilibrio: non ci sono esagerazioni, né cali espressivi. Funziona decisamente molto bene.
Merita d'esser menzionato anche lo stile grafico assai curato, con un ampio e articolato utilizzo di retini che arriva a rendere magistralmente perfino i riflessi di luce sulla cornea degli occhi; e una notevole tridimensionalità, con uno studio delle proporzioni e delle prospettive che nel corso dell'opera raggiunge livelli quasi maniacali. La resa del movimento da una vignetta all'altra è eccezionale, le tavole presentano sequenze che sembrano finalizzate semplicemente alla raffigurazione di brevi cambi d'espressione facciale. Spesso e volentieri, le pose dei corpi tendono più al realismo che a fare spettacolo, talmente sono articolate e al tempo stesso, del tutto conformi alle emozioni veicolate. Le scelte raffigurative relative agli ambienti presentano alle volte dei simbolismi culturali molto interessanti. Le nudità rappresentate lasciano ogni carattere di oscenità, non percepisco in esse la volontà di indurre alla vergogna o al piacere sessuale, semmai si bada a delineare la tipica snellezza delle donne giapponesi - cosa che in un vero e proprio manga ecchi o in un hentai nessuno mai farebbe: in quei generi di fumetti gli autori esaltano notevolmente i corpi femminili. Quando vuol descrivere momenti di carattere erotico, Katsura lo fa anche senza spogliare i personaggi o mostrare parti seminude, e lo trovo un tocco di stile molto intelligente: l'eros non è nell'esibizionismo o nella nudità in sè per sè, si trova nella mente delle persone. Il piacere sessuale è innanzitutto un prodotto della mente, ed è proprio sui pensieri dei personaggi che Katsura elabora molto. In "Video Girl Ai", l'immagine di una ragazza nuda è del tutto contestualizzato e non passa messaggi erotizzanti, ma il lettore potrà trovarlo ugualmente provocante se avrà una personalità particolarmente fragile a questo tipo di disinibizione. Questo dipenderà da lui, e non dall'opera in sè. Eppure è la stessa Ai Amano a guidare fin dall'inizio il lettore verso il superamento di eventuali pensieri maligni. Certo, devo riconoscere che in questo l'edizione monografica, e in particolare quella italiana non aiuta: presenta alcune censure irragionevoli che pur non inficiando significativamente la qualità del fumetto, alterano in parte qualche dinamica espressiva voluta originariamente dall'autore, e paradossalmente rendono alcune sequenze ben più equivoche di come sarebbero senza censura. Rimane comunque ben chiaro che questo manga porta sul palco l'eros soltanto quando ne parla in chiave esplicita. Si potrebbe argomentare che questo sia comunque un aspetto molto puerile volto a raffigurare le pulsioni ormonali dei ragazzi sotto i vent'anni d'età. Ma anche in questo caso, è inutile negare che l'erotismo interessi ampiamente anche agli adulti. Inutile negare che sia uno dei desideri più presenti nella vita dell'essere umano.
Come ultimo punto, ma non per importanza, i disegni e il racconto sembrano camminare in perfetta simbiosi fra di loro. "Video Girl Ai" è una storia dove i personaggi attraversano molti cambiamenti e colpi di scena, e sorprende molto la cura con cui l'autore va a cambiare alcune lievi sfumature nelle espressioni, segnando un "prima" e un "dopo il colpo di scena". Nonostante si tratti solo di sfumature, sono sfumature che si notano al primo colpo, e quando si è immersi nella lettura tutto ciò fa una grande differenza. Quest'effetto grafico dà quasi l'illusione che i personaggi stampati sulle pagine siano più vivi che mai, che io lettore abbia fra le mani un fumetto pulsante di vita. Lo si può forse definire "vita stampata su carta"?
Fin dalla prima pubblicazione, la casa editrice Star Comics l'ha definito "cinema su carta", ma forse non è interamente accurato chiamarlo così. Il più delle volte, nemmeno il cinema riesce a immergere lo spettatore così profondamente. Il fumetto è un mezzo d'arte che ha qualche marcia in più, perché ha maggiori potenzialità rappresentative. "Video Girl Ai" non è una lettura qualunque, ma un'esperienza tridimensionale che non si limita a insinuare nel lettore le forti emozioni dei personaggi per farle provare in prima persona, ma al tempo stesso è anche una storia che sfida a passare oltre il mero coinvolgimento per scorgere lucidamente quello che veramente succede negli esseri umani di questa storia, oltre la mera esteriorità dei loro comportamenti. Katsura stesso ha orchestrato una storia piena di emozioni pur mantenendo il pensiero freddo e distaccato, e si nota: ha conferito alla sua opera una razionalità introspettiva che prescinde dalle vicende dei singoli personaggi. Pure ponendo al centro le problematiche sull'amore, vi ha impresso un sottofondo nettamente psicoevolutivo, ergo antropologico. Da questo punto di vista, l'autore lancia delle ipotesi che spaventano, ma che al tempo stesso posso soltanto condividere.
Questo manga è ben di più di quel che mi appariva anni fa, e devo riconoscere che nei suoi intenti non ha la benché minima sbavatura, è ineccepibile. Artisticamente parlando, sarebbe un'opera visionaria anche se fosse stata scritta oggi; Katsura ha fatto qualcosa che il più delle volte, altri mangaka neanche si arrischiano a fare. Già soltanto una simile composizione di elementi sentimentali e fantascientifici, messi insieme con queste dinamiche, è qualcosa che ha ispirato altri mangaka e registi a tentare strade simili, ma che di fatto non esiste da nessun'altra parte.
E alla luce dell'intera analisi sviluppata, la mia conclusione può essere solo una: non dimenticherò mai quest'opera d'arte, perché mi ha dato molto. Resterà vivida nella mia mente per tutta la vita.
CONTRO
Video Girl Ai
1.0/10
Incuriosita dall'incredibile notorietà dell'opera e dalle commosse parole di lode ad essa rivolte da parte di moltissimi estimatori, mi sono avvicinata a Video Girl Ai nella speranza di inoltrarmi nell'universo meraviglioso del romanticismo, desiderando godere di un disegno definito piacevole e delicato, considerato estremamente rivoluzionario ed osannato dalla critica e dal pubblico e di una trama rimasta alla storia per la sua dolcezza e sensibilità, eppure ciò che mi sono trovata dinanzi quando per la prima volta ho sfogliato le pagine dell'acclamato manga, era un'opera mediocre, con un disegno non superiore alla media e un trama tutt'altro che memorabile.
Il protagonista Yota Moteuchi è un personaggio odioso e privo di spina dorsale, inizialmente descritto come un ragazzino altruista e sognatore, un cuore puro incapace di relazionarsi con l'altrui sesso, che si dimostrerà nel corso del manga un latin lover incallito, tutto preso dalla sofferta decisione relativa alla prossima ragazzina da palpare. Scene gratuite di corpi femminili e pose provocanti sono disseminate nella storia anche laddove non fanno che disturbare le interiora di un lettore maturo, e tutti i personaggi femminili in un modo o nell'altro finiscono per ritrovarsi in biancheria intima, o peggio, privi di qualsiasi protezione almeno in una scena del manga.
Ai Amano, la Video Girl, è probabilmente il personaggio più interessante, che inserisce nella storia un minimo di originalità e sentimento, ma è anche la ragazza che più spesso viene inquadrata in pose tutt'altro che pudiche e il suo amore profondo per Yota non è certo ricambiato dal giovane, troppo impegnato a soddisfare i suoi preoccupanti bollori.
La delusione derivata dalla lettura del manga è stata grande, sia a causa dell'enorme aspettativa creata dalla fama incondizionata di cui l'opera gode, sia per il disegno discreto, ma assolutamente non sensazionale (molti lo considerano eccellente rispetto allo standard degli anni in cui il manga fu creato, ma di autori più dotati ce n'erano già allora), sia per le eccessive scene rivolte e provocare i bassi stimoli maschili, che, vi assicuro, possono disturbare profondamente un lettore non alla ricerca di determinate sensazioni.
Il romanticismo è solo accennato nella trama e non raggiunge assolutamente livelli indimenticabili, come molti sostengono, poiché è spesso bilanciato dall'inconsistenza della storia e dalla superficialità dei personaggi. Non c'è passione, amore o tristezza e tutto diventa un gioco di palpatine e sbirciatine ben lontano dal commuovere il lettore.
In definitiva un'opera mediocre, che mi ha deluso in modo particolare, soprattutto considerando l'eccessiva e ingiustificata fama di cui dispone.
Non posso consigliarla a chi è in cerca di una bella storia, ma soltanto a coloro che vogliono comprendere con i propri occhi quanto spesso il gusto popolare cada in basso, tramutando in capolavori delle opere superficiali e insignificanti, il cui unico "pregio" è l'utilizzare in modo furbo e astuto le crisi ormonali degli adolescenti spacciandole per romanticismo.
Il protagonista Yota Moteuchi è un personaggio odioso e privo di spina dorsale, inizialmente descritto come un ragazzino altruista e sognatore, un cuore puro incapace di relazionarsi con l'altrui sesso, che si dimostrerà nel corso del manga un latin lover incallito, tutto preso dalla sofferta decisione relativa alla prossima ragazzina da palpare. Scene gratuite di corpi femminili e pose provocanti sono disseminate nella storia anche laddove non fanno che disturbare le interiora di un lettore maturo, e tutti i personaggi femminili in un modo o nell'altro finiscono per ritrovarsi in biancheria intima, o peggio, privi di qualsiasi protezione almeno in una scena del manga.
Ai Amano, la Video Girl, è probabilmente il personaggio più interessante, che inserisce nella storia un minimo di originalità e sentimento, ma è anche la ragazza che più spesso viene inquadrata in pose tutt'altro che pudiche e il suo amore profondo per Yota non è certo ricambiato dal giovane, troppo impegnato a soddisfare i suoi preoccupanti bollori.
La delusione derivata dalla lettura del manga è stata grande, sia a causa dell'enorme aspettativa creata dalla fama incondizionata di cui l'opera gode, sia per il disegno discreto, ma assolutamente non sensazionale (molti lo considerano eccellente rispetto allo standard degli anni in cui il manga fu creato, ma di autori più dotati ce n'erano già allora), sia per le eccessive scene rivolte e provocare i bassi stimoli maschili, che, vi assicuro, possono disturbare profondamente un lettore non alla ricerca di determinate sensazioni.
Il romanticismo è solo accennato nella trama e non raggiunge assolutamente livelli indimenticabili, come molti sostengono, poiché è spesso bilanciato dall'inconsistenza della storia e dalla superficialità dei personaggi. Non c'è passione, amore o tristezza e tutto diventa un gioco di palpatine e sbirciatine ben lontano dal commuovere il lettore.
In definitiva un'opera mediocre, che mi ha deluso in modo particolare, soprattutto considerando l'eccessiva e ingiustificata fama di cui dispone.
Non posso consigliarla a chi è in cerca di una bella storia, ma soltanto a coloro che vogliono comprendere con i propri occhi quanto spesso il gusto popolare cada in basso, tramutando in capolavori delle opere superficiali e insignificanti, il cui unico "pregio" è l'utilizzare in modo furbo e astuto le crisi ormonali degli adolescenti spacciandole per romanticismo.
Potete far sentire la vostra voce, oltre che nei commenti, anche con un mini sondaggio che durerà tre giorni!
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Ha personaggi profondi e caratterizzati benissimo (tutti, dal protagonista Yota fino alle semplici “comparse”), una trama ben pensata, uno sviluppo e una narrazione mai banale e, soprattutto, riesce a coinvolgere il lettore dall’inizio alla fine.
C’è da dire anche che come manga è di fatto un evergreen, nel senso che mantiene intatta la sua “freschezza” ancora oggi e non li dimostra minimamente 30 anni (se non fosse che le VHS giocano un ruolo importante ai fini della trama sembrerebbe un manga ambientato ai giorni nostri, e non negli anni ’80).
Altra cosa che mi è piaciuta tantissimo è lo stile del disegno: credo che Katsura sia l’unico mangaka esistente che non ha bisogno di rendere per forza le ragazze tettone/culone per renderle comunque carine da morire………e non è poco!
Poi, personalmente, ci sono alcuni passaggi che mi hanno commosso mentre lo leggevo……….già questa è una cosa che mi succede raramente con gli anime, con i manga invece non mi capita veramente mai, l’unica eccezione è appunto Video Girl Ai
Inutile dire che per me è un 10 meritatissimo, non credo che leggerò mai un altro manga sentimentale pari al suo livello
Quoto, I’’s è comunque un bel manga e ha i suoi momenti davvero ben scritti, ma i personaggi non competono neanche lontanamente con Yota, Ai, Moemi ecc.
infatti non capisco quando dicono che il disegno è mediocre.... ma di che stiamo parlando.....
Ciò ha comportato la creazione di una trama completamente diversa da tutte le storie d'amore adolescenziali, sia Pre che Post VGA.
Katsura ha raccontato in questo manga, cose del tutto innovative,nonché azzardate che riguardano l'adolescenza:
- I primi rapporti sessuali
- la solitudine adolescenziale
- i traumi adolescenziali
- le difficoltà dopo aver subito violenze in un Età delicata ( vedasi la tenta violenza sessuali nei confronti di Moemi, con tutte le conseguenze che ha portato alla ragazza, attacchi di panico e paura della solitudine ).
- persino la morte durante l'adolescenza viene trattata.
Per me si tratta di un Capolavoro del fumetto giapponese per ragazzi.
Si salva l'incipit e i primi volumi, poi è semplicemente una continua riproposizione delle stesse situazioni, con una trama che diventa sempre più insulsa.
Ma d'altronde non credo che Katsura non abbia alcuna capacità narrativa (di lui vedo solo storie brevi, roba comica senza pretese o, per le storie lunghe, o l'eterno ritorno delle stesse 4 cose o trame senza senso e senza coerenza), ha avuto alcune buone idee per VGAi ma al manga preso nella sua interezza non darei più di una striminzita sufficienza.
L'atmosfera, i disegni, i dialoghi, il pathos stritolante con cui si finisce per partecipare alle vicende di un personaggio fantastico come Ai e di quell'altro idiota di Yota, che avrà sì un miliardo di difetti, ma a cui non si può fare a meno di voler bene.
Una recensione negativa di un manga come Video Girl Ai non può esistere.
E se esiste mi rifiuto di leggerla. E non voglio nemmeno conoscere chi l'ha scritta...
p.s. considerando la roba che già girava nel 2010 vide girl ai è di una purezza quasi metafisica
Il protagonista non è un santo e nemmeno l'apice della razionalità, è semplicemnte un 16enne che per "magia" ( e forzature ) si ritrova circondato da ragazze.
e chi se le scorda Natsumi....
All'inizio di quest'anno ci stanno facendo anche un drama Live Action in Giappone che però non ho ancora avuto possibilità di visionare, anche perché non è facile da trovare, in Italia poi le possibilità di vederlo sono quasi nulle.
@ Otakuanonimo
Ti consiglio di vedere la serie OAV solo come introduzione alla storia del manga, essendo esso composto da soli 6 episodi.
Dopo di ciò, Leggi il manga appena puoi! Merita tantissimo.
@ bilancino
personaggio eccezionale! Solo Katsura, poteva creare una vicenda del genere.
@ Chibi Goku
La trama presenta uno sviluppo,evoluzione,svolgimento del tutto originale nonché tuttora unico nel panorama del fumetto per ragazzi giapponese.
Certi atteggiamenti dei personaggi, sopratutto nella seconda parte, rasentano il realismo.
I sentimenti che trasudano sembrano veramente tridimensionali!
@ Fairyelsa
Ottima cosa! Significa che anche in Giappone viene ancora amato...
Non si parlava di una sua possibile uscita su Amazon prime?
Quei 6 episodi della Serie OAV sono solo l'introduzione della storia......
Bisogna leggere necessariamente il manga per apprezzare la storia!
La serie OAV può essere sola presa come un primo contatto con la storia di questo manga.
Manga che poi appassiona il lettore tantissimo...
Basta considerare che possiedo tutte e tre le versioni del manga , sempre edite dalla Star Comics !
Non dico nemmeno che sia un capolavoro da dieci come sostiene Shiryu of Dragon, però è stato un ottimo manga che dal mio punto di vista propone in maniera piuttosto buona praticamente tutti le problematiche che può avere un adolescente. Senza contare che il disegno di Katsura è tutt'altro che discreto, soprattutto per quanto riguarda i personaggi femminili.
Diciamo che sono più dalla parte di Shiryu però il mio voto sarebbe su un 8/8.5 circa.
Sono riuscito a vederlo in eng sub. E' difficile parlarne senza spoilerare, però posso dire che sebbene non vada nemmeno vicino alla magia del manga, vale la pena guardarlo, almeno le parti che si collegano direttamente alla storia originale. E' l'occasione per scoprire come stanno i nostri eroi tanti anni dopo.
Ci sono moltissimi riferimenti e citazioni del manga (situazioni, dettagli, luoghi etc...), compaiono alcuni personaggi della storia originale (ovviamente non sono più ragazzi, essendo una storia ambientata ai giorni nostri) e anche il cast non è male.
L'emozione più grande è stata rivedere la casa di Yota ricostruita nella realtà, il salone, le scala, la camera col videoregistratore, la custodia della videocassetta, lo studio dove lui disegnava, i suoi disegni sparsi per casa. Vederne la versione "reale" mi ha fatto davvero un effetto incredibile.....
Tipo rivedere questo, solo per fare un esempio:
Mi innamorai subito di Ai e Yota e per tutta la storia non ho fatto che tifare per loro due. Ho sofferto un casino, lo ammetto. Ogni volta che le cose andavano storte, ogni volta che Yota dirottava (per paura) il suo cuore verso qualcun'altra... era una mazzata al mio cuoricino. ç_ç
Anche i personaggi a me meno simpatici (Moemi la reggevo appena ma Nobuko proprio non la sopportavo) alla fine sono riusciti in un certo modo a guadagnarsi il mio affetto.
Considero VGA uno dei manga più belli che abbia mai letto, solo una cosa non mi è piaciuta molto. Il sequel. Le storie con le altre Video Girl non sono riuscite ad intrigarmi per niente.
Ai è e resta l'unica. Peccato che Masakazu non ce l'abbia mostrata come ha fatto con Yota adulto. ç_ç
Le storie successive le seguivo più con la speranza di rivedere loro due che non i nuovi personnaggi.
- peccato che non abbiano fatto una serie anime completa da 52 episodi...
Faccio anche fatica ad immaginare quale sarebbe stato il risultato finale!
Ovviamente avrei preteso il massimo, dalla trasposizione di un manga così meraviglioso.
Non sarebbe stato affatto semplice realizzare una trasposizione soddisfacente.
- Serie OAV: nonostante sia tutto sommato una bella miniserie di 6 episodi, alcune cose non mi sono piaciute, gli sfondi sopratutto che sono solo abbozzati, direi quasi sbiaditi, vedasi la casa di Yota!
invece da lodare la musica, promossa sia la opening che la ending meravigliosa!
- Alcuni personaggi del manga sono da Oscar : tra i miei preferiti ci sono il " Nonno" ( il gestore del Gokuraku ) che trasmette un'umanità Eccezionale, le sue espressioni facciali sembrano reali...
I'uomo con l'impermeabile ( Roleck ), un cattivo semplicemente perfetto!
Forse solo Rough di Adachi mi ha emozionato di più.
La parole della ending ano hi ni se non erro, furono scritte da Katsura stesso. (Tra l’altro dopo quasi 20 anni che non la sento credo sarei comunque in grado di cantarla a memoria)
Be il maestro Adachi sa il fatto suo (Rough splendido)
Maledetti Yamatoooooooo!!!!
Un'opera veramente indimenticabile in cui l'autore sa gestire tutti i personaggi presentandoli in modo tale che il lettore abbia piena possibilità d'immedesimarsi in essi.
Sentimentale, romantico e profondo; sono queste le caratteristiche principali di questo manga. Eppure non affermerei mai che è un capolavoro in senso assoluto.
Le proprie pecche le ha, non sempre si mantieni su livelli altissimi, pertanto votarlo 10 mi sembra esagerato. Un 9 senza alcun dubbio, massimo un 9,5, ma un 10 no, perché un 10 esprime la perfezione, caratteristica di cui l'opera non è caratterizzata.
Per quanto concerne la recensione che vota con 1 non so proprio che cosa scrivere. Non scrive esattamente il motivo per cui l'opera l'ha tanto delusa, in più c'è la questione delle "scene eccitanti ma profondamente disturbanti per chi non cerca queste sensazioni", che mi lascia basito ogni oltre dire; questa manga è speciale anche per il modo in cui l'autore tratta le scene "eccitanti" rendendole perfettamente integrate alle situazioni a cui appartengono, non risultando mai di troppo o "disturbanti", qualunque intendesse scrivere.
Poi c'è la questione del voto...io con 1 non ho mai votato, qui sul sito, nessuna opera perché mi sembra un voto inutile e perché so che ci sono solo per via della fatto che prima del 4 ci stanno 3, 2 e 1, non per altro.
Se sei un adolescente alle prime delusioni d'amore, forse una Video Girl è proprio ciò di cui avresti bisogno per sentirti meglio, è come se la storia stesse parlando a te. Sicuramente quindi lo considero indimenticabile per mere questioni affettive e ricordi personali legati all'opera, non di meno riletto in età adulta, lo trovo oggettivamente molto valido ancora oggi, ci sono alcune scelte narrative che trovo davvero evocative e poetiche, alcune tavole e dialoghi suggestivi e toccanti.
Ed è stato grazie a Video Girl Ai che ho iniziato ad interessarmi ai manga sentimentali raccontati dal punto di vista maschile, produzioni che -ammetto la mia ignoranza in toto- prima di allora pensavo neppure esistessero.
Ne consiglio spassionatamente la lettura (gli OAV lasciateli perdere, sono un divertissement che scalfiscono solo la superficie dell'esperienza).
Sarà un finale deus ex machina quello di VGA, ma l'ho trovato più gradevole rispetto a quello di I''S .
Infatti quasi 20 anni dopo sono ancora qua!
Con le successive riletture, superata l'adolescenza, l'ho un po' ridimensionato perché sono venuti alla luce dei difetti che prima, trasportato dai sentimenti, non avevo notato, tipo una caratterizzazione un po' blanda di certi personaggi secondari (Takashi) o certi personaggi che avrei voluto mettere sotto un treno dalla prima all'ultima apparizione (Moemi). Confrontato con altre serie dello stesso genere, più corali, con personaggi secondari più influenti nella storia o meglio gestiti, Video Girl Ai perde un po' di punti, ma la storia d'amore tra Yota e Ai rimane di un romanticismo e di una dolcezza inarrivabili.
Penso che sia un manga che vada letto durante l'adolescenza per poter essere apprezzato appieno. E, videocassette a parte, non penso nemmeno che sia un manga invecchiato male: le ragazze di Katsura, coi loro nudi integrali e la loro rappresentazione realistica, danno ancora le piste a molte eroine odierne disegnate in maniera più caricaturale, e anche i dettagli degli sfondi, delle ombreggiature sui volti, certe scene memorabili a livello grafico sono ancora cose stupende. Quanto alla storia, poi, i sentimenti degli adolescenti sono ancora gli stessi, quindi è una storia che può ancora coinvolgere (prova ne è il fatto che il remake-sequel in formato drama è risultato ancora coinvolgente). Al netto di Zetman che non ho ancora letto completamente, lo ritengo la miglior opera di Katsura, dato che gli altri manga sono tutti di genere diverso, miniserie trash o variazioni sul tema (I''s) prive di questo romanticismo così estremo che è il marchio di fabbrica e il maggior pregio di Video Girl Ai, ed è un peccato che l'autore stesso non ci tenga così tanto, preferendogli Wingman o Zetman.
Mi trovo nel mezzo tra le due recensioni, ma più spostato verso la prima (bellissima), dato che Video Girl Ai non è assolutamente un manga da 1, né tantomeno si può dire che non sia un manga romantico (tutt'altro, visto che la sua parte finale gioca tutta su un'idea di amore assolutamente pura, romantica e innocente). E' vero, ci sono molti nudi e inquadrature strategiche, ma sono mostrati in maniera più casta rispetto a molte produzioni odierne (ed è più "gratificante" per un adolescente occidentale vedere un bel nudo disegnato in maniera realistica piuttosto che le solite mutandine di cui non ci frega nulla). C'è un accento molto forte su una molestia sessuale, cosa che in altri manga non verrebbe mai mostrata, ma succede alla piattola e non all'eroina principale, ed è comunque funzionale allo sviluppo della storia. Che sì, poteva finire in più punti (la scala di vetro, la dichiarazione davanti Video Girl Mai) e forse si è allungata più del dovuto, peggiorando un po' nella seconda parte quando lui va inspiegabilmente dietro alla piattola invece che ad Ai, ma ci ha comunque regalato tantissimi bei momenti lungo il cammino e nella parte finale.
E' un gran bel manga, almeno una volta nella vita va letto (preferibilmente da adolescenti). Magari non perfetto, ma può diventarlo se gli anni del lettore vanno dai 13 ai 18, e ogni lettore di quell'età dovrebbe poter fare questa bellissima esperienza.
Se poi parliamo di femminismo, siamo sicuri che la classica eroina shoujo, sempre a frignare ed ad aspettare il principe azzurro di turno, sia più edificante?
Anche la psicologia dei personaggi è coerente nel contesto, ed oltre a superficiali cotte adolescenziali ci vengono narrate anche situazioni complesse, con personaggi a tratti indimenticabili. La storia del robottino Kokoro sul finale, poi, è meravigliosa...
Purtroppo ci sono diverse cose che non ricordo, e questo topic mi ha fatto venire voglia di rileggerlo!
Dato che sono curiosa, potresti spoilerarmi con un pm cosa fanno i personaggi di VGA nel live action? Grazie!
Il tratto dell'autore mi piace molto ma non mi ha convinto a leggere altre sue opere.
La solitudine è uno dei temi che caratterizzano la storia del manga.
Vero gli adulti compaiono poco, lo stesso Yota vive da solo, essendo la madre morta, invece il padre un famoso artista che vive a Parigi, credo anche che Yota sia l'unico personaggio della storia dei Manga per ragazzi che vuole abbandonare la scuola per dedicarsi ad altro ( diventare un illustratore di libri per bambini ).
I capitoli della tentata violenza sessuale, sono i più drammatici che abbia mai Letto in un manga per ragazzi. Le sofferenze di Moemi sono veramente palpabili,vivide,il suo bisogno d'affetto commuove il lettore che sente di voler stare vicino alla ragazza.
Con tante virgolette mi è sembrato uno "Shojo per ragazzi", io l'ho iniziato perché era classificato come Shojo e mi sono ritrovata a leggere tutt'altro, non è un manga per ragazzine e non lo darei mai a leggere alla mia piccola cuginetta ahhah.
Quindi capisco un po la recensione sogno87, cioè non si aspettava di leggere uno shonen con tutti quelle scene esplicite, ho un ricordo lontano del protagonista insieme a letto con una e sembrava che non ragionasse con la testa ma con altro (forse pure disegnato), quindi un po capitela x'D
Vero, quella scena è da brividi! Anche se non ne ho mai avuto la massima certezza, alla fine
Un po' fa tenerezza, anche perché non ha capito assolutamente nulla...
VGA rimane la miglior opera di Masakazu Katsura che, purtroppo, ritengo sia andato sempre calando. Ma questo esula dal contesto.
È anche vero che lo lessi intorno ai 20 anni, quindi ero ampiamente oltre l'età giusta...
Molti della serie OAV lodano la resa grafica, invece io la trovo non all'altezza sopratutto negli sfondi " sbiaditi", anche la casa di Yota subisce questo effetto.
( Riguardo a ciò condivido l'opinione di Bradipo lento ).
Ovviamente prendo per buono quello che hai detto tu e anche gli altri perché dovrei avere un quadro generale leggendo l'opera. Adesso quando finisco Akame ga kill e heaven's prison lo prendo
Di certo non gli darei un uno, ma nemmeno un dieci.
Per me è da 7,5, 8 al massimo.
I disegni sono sicuramente gradevoli (anche se in alcuni casi si nota qualche calo qualitativo, soprattutto nei volti dei personaggi) e dettagliati, l'uso dei retini è eccezionale... ma la storia, per quanto ben narrata, a mio parere si dilunga troppo. Sarà che ho odiato Nobuko e tutta la vicenda legata a Video Girl Mai (quest'ultima strideva parecchio col resto dell'opera, tra l'altro), ma sono convinto che meno volumi avrebbero giovato al fumetto.
Forse per questo sono uno dei pochi a preferire gli OAV al manga.
Non condivido per nulla!
La lunghezza per me ci sta tutta! Sento di aver amato tutti i 109 capitoli che compongono il Manga ed ogni sua pagina...
Non toglierei nulla della storia, tanto che la ritengo ( quasi ) perfetta.
La saga di Mai, seppur non sia la mia parte preferita del manga, la trovo adeguata visto che viene mostrata tutta la cattiveria di Roleck, personaggio veramente senza scrupoli.
( Poi non mi toccare Nobuko! il mio personaggio preferito di VGA, devo ammetterlo mi ero " innamorato" di quella ragazza...)
La serie OAV per quanto discreta non si avvicina neppure minimamente alla bellezza del manga...
Buon per te, io ho letto davvero a fatica quelle parti (se non ci fossero, darei tranquillamente un 9 al fumetto).
E mi spiace per Nobuko, ma proprio non la sopporto.
L'anime ovviamente non può coinvolgere a livello emotivo quanto il manga, data la sua brevità (c'è davvero poco tempo per affezionarsi ai personaggi), ma lo trovo comunque più godibile.
Ovviamente si tratta di un parere personale, capisco che la maggior parte delle persone preferisca il manga, proprio per il motivo che ho appena espresso (soprattutto se non si hanno problemi a tollerare Mai e Nobuko).
Come scritto proprio nel mio blog, trovo che sarebbe stato difficilissimo realizzare un anime tratto da questo manga, anche se fosse stata realizzata una serie di 52 Episodi.
Sarebbe stata una grande impresa trasmettere la poesia del Capolavoro di Masakazu Katsura in animazione.
Per quanto riguarda la serie OAV nella sezione apposita ti consiglio di leggere la recensione di Shiryu of dragon. che condivido appieno.
Io invece condivido solo in parte quella recensione, trovo che l'autore vada a cavillare un po' su dettagli poco significativi (io tutta questa differenza nella caratterizzazione dei personaggi non l'ho notata, francamente).
I disegni di Takayuki Goto, per quanto ovviamente meno dettagliati, li preferisco a quelli di Katsura (anzi, proprio gli episodi in cui ha collaborato direttamente Katsura, il secondo e il quarto, sono quelli con i disegni peggiori).
Il doppiaggio italiano per me non è affatto malvagio (su Ai preferisco l'interpretazione di Ilaria Latini a quella di Megumi Hayashibara, e in generale non ci si può lamentare).
Comunque, ripeto, è solo una questione di gusti, niente di grave.
Ammetto di essere un grande fan di questo manga, quindi parlo con il cuore, ignorando volutamente i suoi difetti.
Quanto un manga entra indelebilmente nel cuore può succedere questo...
Prima avevo detto di condividere appieno la recensione della Serie OAV da parte di Shiryu of dragon, ecco faccio una piccola rettifica anche io trovo la caratterizzazione dei personaggi fatta abbastanza bene, su questo vorrei sapere un'opinione più precisa da parte di Shiryu of dragon, che ultimamente non si vede più qui su animeclick.
Per il resto condivido abbastanza quanto scritto da Shiryu of dragon. Bisogna apprezzare con quanto cura, abbia analizzato sia il manga che la serie OAV
Doppiaggio: anche qui entriamo in quel problema di aver amato troppo il manga, rendendo difficile apprezzare le voci del doppiaggio rispetto a come le avevo immaginate.
Unica nota per me davvero stonata il doppiaggio di Moemi, da parte di Antonella Baldini, io immagino Moemi con una voce più dolce.
Alla fine ritengo che questo sarebbe stato un manga quasi impossibile da trasportare in animazione in modo soddisfacente.
La penso come Kotaro, è un manga che se letto al momento giusto può lasciare davvero tanto.
Ti consiglio di rileggerlo...
Mi piace talmente tanto che basta ripensare alla storia per commuovermi...
Questo manga mi fa un effetto incredibile...
La storia, i personaggi, i disegni...
Lacrime...
Recensione di una bellezza straordinaria....
Scrittura veramente sublime....
Mi sembra di capire che per molti il voto 10 sia la perfezione assoluta, quindi vorrei precisare cosa significa invece per me. Penso che in arte il concetto di "perfezione" non abbia alcun significato. Anzi, in alcuni casi è bella anche per le sue sbavature e le sue imperfezioni. Do i voti tenendo conto di quello che l'autore ha inteso veicolare. Il voto 10 per me si basa sul fatto che trovo VGA un manga completo sul piano espressivo, sul piano dei personaggi e della storia, sul piano psicologico ed esistenziale... ma non necessariamente "perfetto" (qualunque cosa voglia dire).
Il finale effettivamente ha un tono utopistico e intriso di speranza che va in contrasto con il futuro distopico rappresentato attraverso il personaggio di Roleck, e se avete notato è un finale che ha più livelli di significato.
La storia di Kokoro sembra una sciocchezza se la prendiamo alla lettera, ma non lo è.
Un finale drammatico sarebbe stato un po' come quello che Katsura ha fatto nel suo oneshot "M (Emu)"... dubito che sarebbe stato altrettanto potente.
Sono sfumature, ma si notano. Non è tanto la caratterizzazione, quella complessivamente non è fatta male, il mio discorso era più mirato alle interazioni fra i personaggi. Negli OAV ci sono vari istanti in cui i personaggi fanno espressioni diverse. Per fare un esempio: ricordi la scena in cui Yota mangia le pietanze preparate da Ai nonostante siano una porcheria, e lei gli dice "questo è uno dei tuoi lati positivi"? Nel manga Yota fa un espressione fra il seccato e l'imbarazzato, reazione che in quel determinato contesto ha senso considerando il personaggio. Nell'OAV sorride spudoratamente, cosa che ha un po' meno senso onestamente. Più avanti succedono cose analoghe anche con Takashi e gli altri personaggi. Sono piccolezze alla fine, ma provano comunque che forse la realizzazione degli OAV è stata un pochino grossolana in confronto ad un manga che è molto curato nei dettagli, proprio perché gli OAV erano fatti per lo scopo di pubblicizzare il manga più che per altri motivi. E in ogni caso per fare una degna trasposizione animata di questo manga ci vorrebbe un budget enorme.
Solo ora leggo questa tua risposta scusami!
Condivido completamente quello che dici...
<< E in ogni caso per fare una degna trasposizione animata di questo manga ci vorrebbe un budget enorme. >>
Oltre la questione economica trovo che sia semplicemente impossibile trasportare in animazione Video Girl Ai! Penso che VGA sia uno di quei manga impossibili da replicare in animazione proprio perché quello che trasmette Katsura nessuno potrebbe farlo uguale! Mancherebbe il suo tocco che in un contesto diverso dal fumetto non si potrebbe replicare...
Esistono trasposizioni fatte meglio del manga originale, con VGA questo sarebbe impossibile...
Anche provando ad immaginare un anime completo della storia mi viene enormemente difficile...
Immaginiamo per esempio la scena di quando Yota e Nobuko si lasciano come avrebbero gli animatori replicato tale struggente momento?
Sembra facile come scena invece é tutt'altro che semplice. In quei momenti abbiamo: una regia delle scene perfette,il parco di notte che trasmette tanta solitudine e didascalie che raccontano in maniera poetica quel momento...
In questo e tantissimi altri momenti gli animatori pur bravissimi non avrebbero potuto replicare efficacemente quello fatto da Masakazu Katsura...
Quindi ritengo Video Girl Ai impossibile da trasportare in animazione...
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