Agli occhi del mondo e degli stessi giapponesi, sembrava che la presunta estinzione della variante Delta e la rigidissima politica che impedisce gli ingressi agli stranieri ormai da quasi due anni avessero reso immune il Paese del Sol Levante dalla minaccia di Omicron, la più recente variante legata alla diffusione globale delle infezioni da Covid-19.
Gli oltre 16.000 casi giornalieri di contagio che Tokyo sta facendo registrare da alcuni giorni di fila, tuttavia, paiono raccontare tutt'altra storia, e tra i casi di positività si riscontrano sempre più spesso nomi famosi anche tra i mangaka, nell'ambito del doppiaggio e nel mondo dello spettacolo.
Se facciamo un passo indietro, possiamo ben ricordare come anche il Giappone, alla pari del resto del globo, abbia attraversato quattro ondate epidemiche legate al CoronaVirus: la prima in agosto 2020, quindi nel maggio 2021 e nuovamente nell'agosto del post-Olimpiadi, che sinora era stata indicata come la peggiore, avendo fatto registrare circa 25.000 casi giornalieri. Un numero elevato sì, ma paradossalmente contenuto rispetto ai dati provenienti dal resto del mondo, tenendo presente che in Giappone la pandemia sembra essere stata contenuta senza un vero e proprio lockdown.
Non va dimenticato, al tempo stesso, che il Paese effettua i conteggi dei casi Covid-19 in maniera diversa, e che al di là dei casi positivi effettivamente rilevati, non ha mai messo in pratica né sospinto alcuna ricerca di correlate positività dei contatti delle persone infette.
Tra le possibili ipotesi tuttora al vaglio dei medici, vi è chi mormora che la presenza di un particolare enzima di difesa frequente nelle persone asiatiche possa essere stato un valido supporto integrativo contro la malattia.
In ogni caso, alla fine dell'estate la variante Delta sembrava essersi "auto-estinta" e la massiccia campagna vaccinale, avviata con pesante ritardo rispetto agli altri Paesi del mondo, si era comunque rivelata un successo facendo registrare a novembre il record mondiale per percentuale globale di popolazione interamente immunizzata.
A fronte di questo, il 30 novembre 2021 il Giappone è stato il primo Paese, insieme con Israele, a serrare di nuovo al mondo le proprie frontiere, peraltro mai davvero del tutto riaperte.
Il neo-primo ministro Kishida ha affermato di voler così preservare, in una mossa non dissimile da quanto accaduto anche nel nostro Paese lo scorso dicembre, una situazione epidemiologica che all'interno dei confini si presentava più favorevole rispetto all'esterno; nello stesso tempo, la conferma della mossa auto-isolazionistica ha incontrato l'approvazione dei tanti che, in ambito politico o meno, a tutt'oggi addossano il problema del Covid-19 agli stranieri, i cosiddetti 'gaijin'.
Con la chiusura dei confini confermata almeno fino a fine febbraio, l'ingresso nel Paese è pressoché impossibile e vi è un vero e proprio ostruzionismo in tal senso: se è vero che i certificati vaccinali emessi al di fuori del Giappone sono validi, purché riguardino i tre vaccini ufficialmente riconosciuti ovvero Pfizer, Moderna o AstraZeneca, i permessi per poter entrare sono limitatissimi. Si richiede inoltre un isolamento di quindici giorni da effettuare a proprie spese in luogo assegnato dalle autorità, così come la compilazione di numerosi e complicati moduli sanitari.
Omicron, tuttavia, è penetrata ugualmente: vi è chi incolpa i militari americani di stanza alla base di Okinawa, rei secondo il governatore locale Denny Tamaki di controlli sanitari del tutto inadeguati ad impedire il dilagare dell'infezione.
Anche le prefetture di Yamaguchi e Hiroshima, oltre a Okinawa, si trovano ora in uno stato di pre-emergenza che prevede restrizioni ad aziende, attività commerciali, eventi e manifestazioni; si richiede ad esempio la chiusura anticipata dei ristoranti, il divieto di servire alcolici e la chiusura di alcuni istituti scolastici.
Difficile che le tre prefetture rimangano le sole, dal momento che sia la capitale Tokyo che altre 12 prefetture sembrino muoversi verso l'estensione dello stato di pre-emergenza almeno fino al 13 febbraio: le aree coinvolte sarebbero quelle di Niigata, Aichi, Gunma, Saitama, Chiba, Kanagawa, Gifu, Mie, Kagawa, Nagasaki, Kumamoto e Miyazaki.
Osaka, Hyogo e Kyoto le seguono a ruote, poiché hanno richiesto il medesimo stato di quasi-emergenza alcuni giorni fa, ma il governo prevede di espandere la modalità ad altre quindici prefetture, oltre alle suddette tre, almeno fino al 20 febbraio prossimo.
I numeri del contagio stanno raggiungendo per l'appunto cifre mai viste prima: dai 16.538 nuovi casi di Tokyo ai 5.160 di Aichi, 4.303 di Chiba, 2.856 di Hokkaido e ai 78.939 globali, dati che si ripetono con frequenza quotidiana rivolti sempre più all'insù.
Il dato più preoccupante, similmente a quanto avviene in Occidente, è il tasso di occupazione ospedaliera di pazienti Covid-19, che per Tokyo è giunto ormai alla soglia del 44,4%.
La governatrice di Tokyo, Yuriko Koike, ha dichiarato che proclamerà lo stato di emergenza vero e proprio qualora la percentuale oltrepassi il 50%.
Il presidente della Japan Business Federation o Keidanren, Masakazu Tokura, tuona come appaia del tutto fuori luogo la decisione governativa di sbarrare l'ingresso anche ai cittadini stranieri, dal momento che la variante Omicron è diventata prevalente anche nel Paese a dispetto di ogni sforzo. Così facendo, viene di fatto impedito l'ingresso, o l'uscita con successivo rientro, anche a lavoratori stranieri che ormai da anni non riescono ad uscire dal Paese per fare visite ai familiari all'estero, o a tutti coloro in Giappone vorrebbero giungervi per studio o per possibilità di lavoro, ma non dietro lo spettro di essere vincolati e non fare più ritorno a casa.
Il ministro della salute nipponico, nel frattempo, il 28 gennaio ha comunicato che i giorni di auto-isolamento richiesti per l'ingresso nel Paese passano ora da 10 a 7; si tratta di una mossa che segue a quella di circa quindici giorni fa, quando la quarantena d'ingresso prevista era di 14 giorni, e pertanto fortemente scoraggiante per viaggi di lavoro persino per stranieri residenti e giapponesi stessi.
Il primo ministro Fumio Kishida ha annunciato che si riduce allo stesso modo la quarantena per chi ha avuto un contatto stretto con persona infetta; per il personale medico, invece, il periodo sarà ridotto da sei a cinque giorni, dietro combinazione ulteriore di due contro-test Covid-19.
Le decisioni sono state prese tenendo conto delle caratteristiche della variante Omicron, il cui contagio ha tempi di incubazione assai più stretti.
Nel frattempo, la piaga di Omicron sta per l'appunto colpendo indiscriminatamente ogni fascia d'età e ogni settore; non ne è stato risparmiato nemmeno quello dell'animazione, se consideriamo che ad esempio il celeberrimo doppiatore Natsuki Hanae, voce di Tanjirō in Demon Slayer, è risultato positivo al Covid-19 e risulta avere sintomi lievi.
L'uomo si trovava già in auto-isolamento dallo scorso 14 gennaio dopo un contatto stretto con un membro dello staff di lavoro positivo all'infezione. Hanae aveva così affittato una stanza attraverso la quale poter rimanere lontano dalla famiglia e continuare il lavoro di doppiaggio, ed era risultato negativo sia ad un tampone molecolare il 18 gennaio che all'antigenico il 24 gennaio, eppure risulta oggi positivo.
Allo stesso modo hanno comunicato la loro recente positività al Covid-19 molti altri artisti del mondo dello spettacolo.
Ne offriamo di seguito un riepilogo:
Iniziato l'auto-isolamento dopo un contatto con infetto, anche il doppiatore Jun'ichi Suwabe (Victor Nikiforov di Yuri!!! on Ice), è risultato positivo al Covid-19, confermato da un test molecolare; la sua agenzia Haikyo gli ha così suggerito di rimanere a casa per ritornare in salute.
Dopo essersi sentita poco bene, la doppiatrice Rina Sato (Rei di Sailor Moon, Makoto di Persona 5) ha effettuato un test molecolare ed è risultata positiva;
Il 15 gennaio l'agenzia Kenyu Office annuncia la positività per Covid del doppiatore Junta Terashima, dovuta probabilmente a un contatto stretto; Terashima ha fatto sapere tramite Twitter che sta riprendendo le forze a casa dopo mal di gola e un po' di febbre.
Positivo anche Kento Itō, voce di Hirotaka Nifuji in Wotakoi: Love is Hard for Otaku, confermato dopo sintomi di raffreddore e un test molecolare;
Takuya Satō, conosciuto per i ruoli di Albert James Moriarty in Moriarty The Patriot, Ryūnosuke Tsunashi in IDOLiSH7 e Tasuku Takato in A3!, ha riportato di essere in buone condizioni dopo la positività al Covid-19 rivelata da alcuni sintomi.
Anche William James Moriarty di Moriarty The Patriot, ovvero il doppiatore Sōma Saitō (Sasaki to Miyano), è attualmente a casa dopo aver avuto febbre e relativa conferma, dietro test, della positività al Covid-19;
Dopo mal di gola e quel che sembrava essere un normale raffreddore con un po' di febbre, anche il celeberrimo Hironobu Kageyama di "Cha-la Head-Cha-la" di Dragon Ball Z ha scoperto la positività al Covid-19. L'uomo conferma di avere solo sintomi lievi, ma ha dovuto cancellare il suo evento "2022-nen Solo Akogi no Tabi Haishin 1-Gatsu hen" del 24 gennaio;
Sorte simile per i doppiatori Ryōta Suzuki e Kazuki Ura, entrambi dell'agenzia VIMS, che dopo episodi di febbre, tosse e mal di gola si sono visti confermare la positivà al Covid-19; entrambi sono attualmente in auto-isolamento a casa;
Priva di sintomi invece è la cantante e doppiatrice Rico Sasaki, risultata positiva al CoronaVirus dopo aver effettuato un test molecolare per un contatto 'positivo' con un membro dello staff della performance teatrale che avrebbe dovuto tenere.
Sempre a causa del CoronaVirus la cantante Kotoko ha annullato il suo evento "KOTOKO Acoustic Live Tour" previsto a Chiba, riprogrammandolo per il prossimo 25 febbraio; l'artista conta di poter rimettersi in salute per la data stabilita;
Anche la mangaka Tsubasa Yamaguchi di Blue Period, avvertendo malesseri, è risultata positiva al Covid-19 dopo un test molecolare. La Yamaguchi ha comunicato che per tale ragione il manga andrà in pausa per almeno un mese;
Positività anche per le attrici Mai Shiraishi (29 anni), ex esponente delle Nogizaka46, Kyoko Fukada (39 anni) e Riho Yoshioka Riho (29 anni). La Fukada (Lupin no Musume, A story to read when you first fall in love) in particolare, aveva da poco ripreso il lavoro dopo un lungo periodo di stacco causato da stress post-traumatico da Covid.
Positivo al Covid-19 è anche l'attore Eiji Akaso (27 anni), divenuto celebre per il ruolo di Adachi in Cherry Magic! e attualmente sul set di Hiru - Sanguisughe. Manifestando febbre, il giovane ha effettuato un test, risultato positivo;
Vi è poi il mangaka Yasuo Ohtagaki di Mobile Suit Gundam Thunderbolt, che ha avuto febbre alta ma si sta già riprendendo, tanto che sta lavorando a debita distanza dai familiari, risultati tutti negativi;
Annullato il concerto per il 4° anniversario del gruppo di Virtual YouTuber Nijisanji, che doveva svolgersi in due date: la seconda data era già stata cancellata a causa della positività di quasi tutti gli esponenti. La prima data è seguita a ruota, dato lo stato di quasi-emergenza che coinvolge la gran parte del Paese.
Positivi al Covid-19 anche diversi esponenti dei gruppi idol appartenenti all'agenzia Johnny's Entertainment: dall'attore Kazuya Kamenashi (35) del trio KAT-TUN ai due giovani esponenti della boyband Hey! Say! JUMP Kei Inoo (31 anni) e Yuri Chinen (28 anni). Cancellate, di conseguenza, anche ben sette delle tappe previste del loro tour in corso "Fab! -Arena speaks.-”
Ben quattro dei sette esponenti del neonato gruppo osakense Naniwa Danshi (opening di My Love Mix-Up!) sono risultati positivi al Covid-19, senza quasi sintomi: da Daigo Nishihata (Kotaro wa hitorigurashi), l'unico inizialmente positivo, ai colleghi Ryusei Onishi (Rokuhodo Yotsuiro Biyori, Captivated by You), Kyohei Takahashi e Joichiro Fujiwara.
Anniversario sfortunato, infine, anche per il gruppo idol degli Snow Man (Black Clover, ending di My Love Mix-Up!): dopo la positività di tre dei suoi membri, ovvero Raul (18 anni), Koji Mukai (27 anni) e Ryota Miyadate (28 anni), è stato posticipato a data da destinarsi lo speciale evento in live streaming che il gruppo doveva tenere lo scorso 21 gennaio unitamente al gruppo congiunto SixTONES (Fugo Keiji, Yashahime).
Proprio tre dei sei componenti dei SixTONES sono peraltro risultati positivi a loro volta il 28 gennaio: da Jesse (25 anni) a Juri Tanaka (26 anni) e Shintaro Morimoto (24 anni), dovendo cancellare così il concerto Feel da CITY che si doveva tenere ad Aichi. Un altro evento si terrà invece in remoto, con i soli ragazzi del gruppo in salute.
Risultato positivo al Covid il medesimo giorno anche l'attore e idol Yuta Kishi (26 anni) del gruppo King & Prince, attualmente sul set del drama G MEN.
Il contagio sul set è avvenuto sempre il 28 gennaio anche per l'attore Shota Matsuda (Liar Game, Hana Yori Dango), confermato da test molecolare; in questo caso l'uomo conferma che sta bene e si presenta asintomatico;
Situazione identica anche per l'attrice Nozomi Sasaki: sul set per un drama di TV Tokyo, ben 11 persone sono risultate positive, tra cui lei stessa;
Febbricitanti invece l'attrice Kyoko Yoshine (Kuragehime) e l'attore, modello e cantante Dean Fujioka (interprete di 'History Maker' di Yuri!!! on Ice), risultati in seguito positivi al Covid dopo test;
Positivi con sintomi dal 23 gennaio scorso anche gli attori Mokomichi Hayami (Zettai Kareshi), Aya Hirayama e Kanata Hosoda (Koi desu!)
L'elenco, tuttavia, è probabilmente destinato a continuare a lungo.
Fonti consultate:
The Japan Times I, II, III
Twitter I, II, III, IV, V, VI, VII, VIII, IX
Anime News Network I, II, III, IV, V, VI, VII, VIII, IX, X, XI
Arama Japan I, II
News Yahoo I, II, III
Gli oltre 16.000 casi giornalieri di contagio che Tokyo sta facendo registrare da alcuni giorni di fila, tuttavia, paiono raccontare tutt'altra storia, e tra i casi di positività si riscontrano sempre più spesso nomi famosi anche tra i mangaka, nell'ambito del doppiaggio e nel mondo dello spettacolo.
Se facciamo un passo indietro, possiamo ben ricordare come anche il Giappone, alla pari del resto del globo, abbia attraversato quattro ondate epidemiche legate al CoronaVirus: la prima in agosto 2020, quindi nel maggio 2021 e nuovamente nell'agosto del post-Olimpiadi, che sinora era stata indicata come la peggiore, avendo fatto registrare circa 25.000 casi giornalieri. Un numero elevato sì, ma paradossalmente contenuto rispetto ai dati provenienti dal resto del mondo, tenendo presente che in Giappone la pandemia sembra essere stata contenuta senza un vero e proprio lockdown.
Non va dimenticato, al tempo stesso, che il Paese effettua i conteggi dei casi Covid-19 in maniera diversa, e che al di là dei casi positivi effettivamente rilevati, non ha mai messo in pratica né sospinto alcuna ricerca di correlate positività dei contatti delle persone infette.
Tra le possibili ipotesi tuttora al vaglio dei medici, vi è chi mormora che la presenza di un particolare enzima di difesa frequente nelle persone asiatiche possa essere stato un valido supporto integrativo contro la malattia.
In ogni caso, alla fine dell'estate la variante Delta sembrava essersi "auto-estinta" e la massiccia campagna vaccinale, avviata con pesante ritardo rispetto agli altri Paesi del mondo, si era comunque rivelata un successo facendo registrare a novembre il record mondiale per percentuale globale di popolazione interamente immunizzata.
A fronte di questo, il 30 novembre 2021 il Giappone è stato il primo Paese, insieme con Israele, a serrare di nuovo al mondo le proprie frontiere, peraltro mai davvero del tutto riaperte.
Il neo-primo ministro Kishida ha affermato di voler così preservare, in una mossa non dissimile da quanto accaduto anche nel nostro Paese lo scorso dicembre, una situazione epidemiologica che all'interno dei confini si presentava più favorevole rispetto all'esterno; nello stesso tempo, la conferma della mossa auto-isolazionistica ha incontrato l'approvazione dei tanti che, in ambito politico o meno, a tutt'oggi addossano il problema del Covid-19 agli stranieri, i cosiddetti 'gaijin'.
Con la chiusura dei confini confermata almeno fino a fine febbraio, l'ingresso nel Paese è pressoché impossibile e vi è un vero e proprio ostruzionismo in tal senso: se è vero che i certificati vaccinali emessi al di fuori del Giappone sono validi, purché riguardino i tre vaccini ufficialmente riconosciuti ovvero Pfizer, Moderna o AstraZeneca, i permessi per poter entrare sono limitatissimi. Si richiede inoltre un isolamento di quindici giorni da effettuare a proprie spese in luogo assegnato dalle autorità, così come la compilazione di numerosi e complicati moduli sanitari.
Omicron, tuttavia, è penetrata ugualmente: vi è chi incolpa i militari americani di stanza alla base di Okinawa, rei secondo il governatore locale Denny Tamaki di controlli sanitari del tutto inadeguati ad impedire il dilagare dell'infezione.
Anche le prefetture di Yamaguchi e Hiroshima, oltre a Okinawa, si trovano ora in uno stato di pre-emergenza che prevede restrizioni ad aziende, attività commerciali, eventi e manifestazioni; si richiede ad esempio la chiusura anticipata dei ristoranti, il divieto di servire alcolici e la chiusura di alcuni istituti scolastici.
Difficile che le tre prefetture rimangano le sole, dal momento che sia la capitale Tokyo che altre 12 prefetture sembrino muoversi verso l'estensione dello stato di pre-emergenza almeno fino al 13 febbraio: le aree coinvolte sarebbero quelle di Niigata, Aichi, Gunma, Saitama, Chiba, Kanagawa, Gifu, Mie, Kagawa, Nagasaki, Kumamoto e Miyazaki.
Osaka, Hyogo e Kyoto le seguono a ruote, poiché hanno richiesto il medesimo stato di quasi-emergenza alcuni giorni fa, ma il governo prevede di espandere la modalità ad altre quindici prefetture, oltre alle suddette tre, almeno fino al 20 febbraio prossimo.
I numeri del contagio stanno raggiungendo per l'appunto cifre mai viste prima: dai 16.538 nuovi casi di Tokyo ai 5.160 di Aichi, 4.303 di Chiba, 2.856 di Hokkaido e ai 78.939 globali, dati che si ripetono con frequenza quotidiana rivolti sempre più all'insù.
Il dato più preoccupante, similmente a quanto avviene in Occidente, è il tasso di occupazione ospedaliera di pazienti Covid-19, che per Tokyo è giunto ormai alla soglia del 44,4%.
La governatrice di Tokyo, Yuriko Koike, ha dichiarato che proclamerà lo stato di emergenza vero e proprio qualora la percentuale oltrepassi il 50%.
Il presidente della Japan Business Federation o Keidanren, Masakazu Tokura, tuona come appaia del tutto fuori luogo la decisione governativa di sbarrare l'ingresso anche ai cittadini stranieri, dal momento che la variante Omicron è diventata prevalente anche nel Paese a dispetto di ogni sforzo. Così facendo, viene di fatto impedito l'ingresso, o l'uscita con successivo rientro, anche a lavoratori stranieri che ormai da anni non riescono ad uscire dal Paese per fare visite ai familiari all'estero, o a tutti coloro in Giappone vorrebbero giungervi per studio o per possibilità di lavoro, ma non dietro lo spettro di essere vincolati e non fare più ritorno a casa.
Il ministro della salute nipponico, nel frattempo, il 28 gennaio ha comunicato che i giorni di auto-isolamento richiesti per l'ingresso nel Paese passano ora da 10 a 7; si tratta di una mossa che segue a quella di circa quindici giorni fa, quando la quarantena d'ingresso prevista era di 14 giorni, e pertanto fortemente scoraggiante per viaggi di lavoro persino per stranieri residenti e giapponesi stessi.
Il primo ministro Fumio Kishida ha annunciato che si riduce allo stesso modo la quarantena per chi ha avuto un contatto stretto con persona infetta; per il personale medico, invece, il periodo sarà ridotto da sei a cinque giorni, dietro combinazione ulteriore di due contro-test Covid-19.
Le decisioni sono state prese tenendo conto delle caratteristiche della variante Omicron, il cui contagio ha tempi di incubazione assai più stretti.
Nel frattempo, la piaga di Omicron sta per l'appunto colpendo indiscriminatamente ogni fascia d'età e ogni settore; non ne è stato risparmiato nemmeno quello dell'animazione, se consideriamo che ad esempio il celeberrimo doppiatore Natsuki Hanae, voce di Tanjirō in Demon Slayer, è risultato positivo al Covid-19 e risulta avere sintomi lievi.
L'uomo si trovava già in auto-isolamento dallo scorso 14 gennaio dopo un contatto stretto con un membro dello staff di lavoro positivo all'infezione. Hanae aveva così affittato una stanza attraverso la quale poter rimanere lontano dalla famiglia e continuare il lavoro di doppiaggio, ed era risultato negativo sia ad un tampone molecolare il 18 gennaio che all'antigenico il 24 gennaio, eppure risulta oggi positivo.
Allo stesso modo hanno comunicato la loro recente positività al Covid-19 molti altri artisti del mondo dello spettacolo.
Ne offriamo di seguito un riepilogo:
Iniziato l'auto-isolamento dopo un contatto con infetto, anche il doppiatore Jun'ichi Suwabe (Victor Nikiforov di Yuri!!! on Ice), è risultato positivo al Covid-19, confermato da un test molecolare; la sua agenzia Haikyo gli ha così suggerito di rimanere a casa per ritornare in salute.
Dopo essersi sentita poco bene, la doppiatrice Rina Sato (Rei di Sailor Moon, Makoto di Persona 5) ha effettuato un test molecolare ed è risultata positiva;
Il 15 gennaio l'agenzia Kenyu Office annuncia la positività per Covid del doppiatore Junta Terashima, dovuta probabilmente a un contatto stretto; Terashima ha fatto sapere tramite Twitter che sta riprendendo le forze a casa dopo mal di gola e un po' di febbre.
Positivo anche Kento Itō, voce di Hirotaka Nifuji in Wotakoi: Love is Hard for Otaku, confermato dopo sintomi di raffreddore e un test molecolare;
Takuya Satō, conosciuto per i ruoli di Albert James Moriarty in Moriarty The Patriot, Ryūnosuke Tsunashi in IDOLiSH7 e Tasuku Takato in A3!, ha riportato di essere in buone condizioni dopo la positività al Covid-19 rivelata da alcuni sintomi.
Anche William James Moriarty di Moriarty The Patriot, ovvero il doppiatore Sōma Saitō (Sasaki to Miyano), è attualmente a casa dopo aver avuto febbre e relativa conferma, dietro test, della positività al Covid-19;
Dopo mal di gola e quel che sembrava essere un normale raffreddore con un po' di febbre, anche il celeberrimo Hironobu Kageyama di "Cha-la Head-Cha-la" di Dragon Ball Z ha scoperto la positività al Covid-19. L'uomo conferma di avere solo sintomi lievi, ma ha dovuto cancellare il suo evento "2022-nen Solo Akogi no Tabi Haishin 1-Gatsu hen" del 24 gennaio;
Sorte simile per i doppiatori Ryōta Suzuki e Kazuki Ura, entrambi dell'agenzia VIMS, che dopo episodi di febbre, tosse e mal di gola si sono visti confermare la positivà al Covid-19; entrambi sono attualmente in auto-isolamento a casa;
Priva di sintomi invece è la cantante e doppiatrice Rico Sasaki, risultata positiva al CoronaVirus dopo aver effettuato un test molecolare per un contatto 'positivo' con un membro dello staff della performance teatrale che avrebbe dovuto tenere.
Sempre a causa del CoronaVirus la cantante Kotoko ha annullato il suo evento "KOTOKO Acoustic Live Tour" previsto a Chiba, riprogrammandolo per il prossimo 25 febbraio; l'artista conta di poter rimettersi in salute per la data stabilita;
Anche la mangaka Tsubasa Yamaguchi di Blue Period, avvertendo malesseri, è risultata positiva al Covid-19 dopo un test molecolare. La Yamaguchi ha comunicato che per tale ragione il manga andrà in pausa per almeno un mese;
Positività anche per le attrici Mai Shiraishi (29 anni), ex esponente delle Nogizaka46, Kyoko Fukada (39 anni) e Riho Yoshioka Riho (29 anni). La Fukada (Lupin no Musume, A story to read when you first fall in love) in particolare, aveva da poco ripreso il lavoro dopo un lungo periodo di stacco causato da stress post-traumatico da Covid.
Positivo al Covid-19 è anche l'attore Eiji Akaso (27 anni), divenuto celebre per il ruolo di Adachi in Cherry Magic! e attualmente sul set di Hiru - Sanguisughe. Manifestando febbre, il giovane ha effettuato un test, risultato positivo;
Vi è poi il mangaka Yasuo Ohtagaki di Mobile Suit Gundam Thunderbolt, che ha avuto febbre alta ma si sta già riprendendo, tanto che sta lavorando a debita distanza dai familiari, risultati tutti negativi;
Annullato il concerto per il 4° anniversario del gruppo di Virtual YouTuber Nijisanji, che doveva svolgersi in due date: la seconda data era già stata cancellata a causa della positività di quasi tutti gli esponenti. La prima data è seguita a ruota, dato lo stato di quasi-emergenza che coinvolge la gran parte del Paese.
Positivi al Covid-19 anche diversi esponenti dei gruppi idol appartenenti all'agenzia Johnny's Entertainment: dall'attore Kazuya Kamenashi (35) del trio KAT-TUN ai due giovani esponenti della boyband Hey! Say! JUMP Kei Inoo (31 anni) e Yuri Chinen (28 anni). Cancellate, di conseguenza, anche ben sette delle tappe previste del loro tour in corso "Fab! -Arena speaks.-”
Ben quattro dei sette esponenti del neonato gruppo osakense Naniwa Danshi (opening di My Love Mix-Up!) sono risultati positivi al Covid-19, senza quasi sintomi: da Daigo Nishihata (Kotaro wa hitorigurashi), l'unico inizialmente positivo, ai colleghi Ryusei Onishi (Rokuhodo Yotsuiro Biyori, Captivated by You), Kyohei Takahashi e Joichiro Fujiwara.
Anniversario sfortunato, infine, anche per il gruppo idol degli Snow Man (Black Clover, ending di My Love Mix-Up!): dopo la positività di tre dei suoi membri, ovvero Raul (18 anni), Koji Mukai (27 anni) e Ryota Miyadate (28 anni), è stato posticipato a data da destinarsi lo speciale evento in live streaming che il gruppo doveva tenere lo scorso 21 gennaio unitamente al gruppo congiunto SixTONES (Fugo Keiji, Yashahime).
Proprio tre dei sei componenti dei SixTONES sono peraltro risultati positivi a loro volta il 28 gennaio: da Jesse (25 anni) a Juri Tanaka (26 anni) e Shintaro Morimoto (24 anni), dovendo cancellare così il concerto Feel da CITY che si doveva tenere ad Aichi. Un altro evento si terrà invece in remoto, con i soli ragazzi del gruppo in salute.
Risultato positivo al Covid il medesimo giorno anche l'attore e idol Yuta Kishi (26 anni) del gruppo King & Prince, attualmente sul set del drama G MEN.
Il contagio sul set è avvenuto sempre il 28 gennaio anche per l'attore Shota Matsuda (Liar Game, Hana Yori Dango), confermato da test molecolare; in questo caso l'uomo conferma che sta bene e si presenta asintomatico;
Situazione identica anche per l'attrice Nozomi Sasaki: sul set per un drama di TV Tokyo, ben 11 persone sono risultate positive, tra cui lei stessa;
Febbricitanti invece l'attrice Kyoko Yoshine (Kuragehime) e l'attore, modello e cantante Dean Fujioka (interprete di 'History Maker' di Yuri!!! on Ice), risultati in seguito positivi al Covid dopo test;
Positivi con sintomi dal 23 gennaio scorso anche gli attori Mokomichi Hayami (Zettai Kareshi), Aya Hirayama e Kanata Hosoda (Koi desu!)
L'elenco, tuttavia, è probabilmente destinato a continuare a lungo.
Fonti consultate:
The Japan Times I, II, III
Twitter I, II, III, IV, V, VI, VII, VIII, IX
Anime News Network I, II, III, IV, V, VI, VII, VIII, IX, X, XI
Arama Japan I, II
News Yahoo I, II, III
Bergamo sta a trenta chilometri da me. E francamente non so quante persone di Bergamo possano dire di non aver perso una persona cara nella prima ondata dell'epidemia.
Mio papà è di Bergamo e ho parecchi parenti d lì. E non posso fare altro che confermare, con molta tristezza. Consiglio ai più scettici di farsi un giro al cimitero Monumentale...
Però dalla prima riapertura i bresciani non hanno mai smesso di viaggiare e lavorare , molti sono tornati all' "ufficetto" e nonostante omicron si sia sparsa ovunque i numeri non sono più allarmanti grazie al vaccino e alla cautela costante. Se ce la fa una delle province più densa di abitanti più colpite della pandemia d'Italia, di grazia, perché il Giappone non potrebbe riaprire ALMENO agli studenti e ai lavoratori muniti di apposito visto?
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