OEN: recensione delle storie brevi di Ryoichi Ikegami

Quello che sono ad affermare ogni volta di Ryoichi Ikegami quando mi chiedono consigli su questo autore è che lui, accanto a noi, "c'è sempre stato". In Giappone come in Italia infatti è impossibile non annoverarlo tra i più grandi e influenti mangaka che abbiamo avuto il piacere di poter leggere ed ammirare. Sin dalle origini del manga moderno in Giappone e sin dalle prime pubblicazioni dei manga in Italia, Ikegami è sempre riuscito a ritagliarsi la propria fetta di pubblico, grazie alla sua innata capacità di evolversi nel tratto e nelle tematiche affrontate, nonché di risultare sempre moderno in questi suoi sessant'anni di carriera. È quindi con grande piacere che ho appreso la notizia dell'arrivo in Italia di OEN, editato da Star Comics, una raccolta di storie brevi, successiva alla recente Yuko per la quale consiglio di leggere la nostra recensione. Attraverso OEN possiamo deliziarci con un Ikegami agli esordi, dove da diamante grezzo comincia il suo percorso verso la sua sfavillante carriera artistica. In un viaggio a ritroso nel tempo ecco dunque nove storie, dalla più imponente, Gli amori di Oen, pubblicata nel 1972, nella quale si evince in maniera netta l'influenza ricevuta da un mostro sacro come Kazuo Koike, con il quale ha collaborato, fino ad arrivare a Il senso di colpa, del 1966, dove possiamo leggere un Ikegami più concettuale, grazie all'influsso ricevuto dalle letture della rivista Garo e in particolar modo di Yoshiharu Tsuge.
  

Ryoichi Ikegami, come si sarà appreso dalla premessa e come da lui ampiamente spiegato nella piacevole intervista che potete trovare in fondo a questo volume unico, ha saputo raccogliere molto dal suo lungo percorso artistico, arrivando poi a forgiarne uno proprio, a sua volta influente per molti altri artisti. Appare evidente che l'obiettivo di OEN sia proprio quello di farci scoprire tutte le sue sfaccettature, aiutandoci a comprendere dove Ikegami abbia avuto le sue illuminazioni. Questa missione è ampiamente superata ed è indescrivibile la sensazione che si prova leggendo queste storie, che appaiono come una raccolta prodotta da tanti autori diversi, sia dal punto di vista artistico che narrativo. Ne Gli amori di Oen, ma anche nelle successive quattro storie - Il fiore bianco sbocciato in terra, La oni di Adachigahara, I piccioni impazziti e La farfalla dal volto umano - Ikegami si mostra ormai maturo per il grande pubblico con uno stile realistico, dinamico e graffiato, con sapiente utilizzo dei neri, ottime e minuziose ricostruzioni degli scenari. Soprattutto nei primi tre racconti ricorda in maniera evidente Kazuo Koike e la sua opera più rappresentativa: Lone Wolf and Cub, la quale infatti esordiva solamente due anni prima. Il dramma di una donna, travagliati rapporti materni e sentimentali, il dualismo tra essere umano e natura, la vendetta, il rispetto, si mescolano tra ambientazioni feudali ed urbane, tra costume, spiriti e folklore in questi primi racconti, concedendoci il piacere di apprezzare tavole meravigliose e primi piani da esporre in una galleria d'arte. 

Passiamo successivamente al quinquennio precedente, con Futaro, dove davvero si fatica a trovare la linea di demarcazione artistica tra Ryoichi Ikegami e Tetsuya Chiba, che proprio nello stesso anno illustrava uno dei più grandi capolavori di tutti i tempi, Rocky Joe. Qualora ci fossero dubbi è lo stesso autore ad affermare con modestia di aver provato agli esordi ad imitarne il tratto e il risultato, nonostante Ikegami non sia d'accordo, risulta essere sorprendente. Con Il mappamondo, Il liquido bianco e Il senso di colpa invece ci addentriamo in una cifra stilistica più "tezukiana" - il Dio del manga Osamu Tezuka è chiaramente omaggiato anche in altre storie dal punto di vista delle tematiche affrontate, in particolar modo ne La farfalla dal volto umano -. In questi racconti si può evincere come Ikegami abbia appreso e fatto suo tutto l'underground e tutta la sperimentazione proveniente dalla rivista Garo, con il suo marginalismo e decadentismo, ma anche con le ambientazioni più terrene, realistiche e quotidiane. Proprio tra queste pagine e in questi racconti vediamo l'artista più che mai perlustrare, descrivere il proprio stato d'animo e ricercare la propria strada, che comincerà a materializzarsi con le letture di Yoshiharu Tsuge e la collaborazione con il grande Shigeru Mizuki. 
      

OEN è proposto in formato 21x15cm, con 440 pagine e al costo di 18,00 euro. È passato solamente un anno da quando con il medesimo formato e numero di pagine i manga dello stesso editore venivano proposti a 15,00 euro, ma non si può non rimarcare il significativo aumento di prezzi avuto in tempi recenti, e non solo nel mondo dei manga. In sostanza questi rapporti tra "prima" e "dopo" non sono più attuabili. Per un volume unico, autoriale e che certamente avrà richiesto uno sforzo maggiore dal punto di vista tecnico, impreziosito da una sovraccoperta dall'ottimo impatto e soprattutto da una intervista all'autore da parte di Toshiaki Sato è nei tempi attuali in sufficiente rapporto qualità prezzo. Ottima infine la scelta cromatica della carta, dalla consistente grammatura, ruvida e appunto non di bianco sgargiante che ne appesantirebbe la vista durante la lettura.