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    Non sapremo mai se Fuyumi Soryo, intervistata su Kappa Magazine in seguito al grande successo riportato dalla pubblicazione di "Mars", dicesse la verità o meno quando affermò senza troppi fronzoli che lei non amava disegnare manga. Disse infatti che lei non voleva fare la mangaka, lei voleva lavorare per il cinema, la sua attività era quindi un puro ripiego economico. Insomma aveva detto a chiare lettere che lei fa i manga per i soldi (oltre ad1 [ continua a leggere]

    8.0/10
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    Family Compo è più famoso per essere il manga di minore successo di Tsukasa Hojo, l'autore di best seller come City Hunter e Cat's Eye, che per le sue qualità intrinseche. Per me è veramente un peccato che non abbia incontrato i favori del pubblico in patria, ma sicuramente la svolta radicale di tematiche che ha qui intrapreso Hojo ha fatto storcere il naso ai suoi aficionados, più avvezzi ai canoni narrativi tipici dei suoi manga più famosi, co1 [ continua a leggere]

    10.0/10
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    Lo devo ammettere: io amo poco le storie lacrimevoli di adolescenti, non solo nei manga. Partendo da "Marmalade Boy" e passando anche da "Dawson's Creek", per me vedere sedicenni alle prese con i loro travagli mentali amorosi è qualcosa di veramente noioso. Alla fine ci si ritrova sempre a cicciare e a ricicciare nel solito minestrone di melodrammi/sguardi languidi/incomprensioni/colpi di scena telefonatissimi. Per questo, nella mia personale "b1 [ continua a leggere]
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    Va bene, adesso basta, non posso continuare così. Devo elevarmi come lettrice e spettatrice, non posso andare avanti leggendo e vedendo storie con scolarette in microgonna e divisa - guarda caso - sempre lacerata sulla loro quinta di reggiseno che salvano il Giappone da un'invasione aliena in maniere che non prevedono la minima plausibilità. Con Gourmet è andata male, ancora mi chiedo disperata come sia possibile che non mi sia potuta piacere la1 [ continua a leggere]

    5.0/10
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    Subito dopo il successo trionfale della prima edizione di "Video Girl Ai", i Kappa Boys decisero di cavalcare l'onda e di pubblicare un altro manga di Masakazu Katsura, "DNA^2".
    Il destino di quest'opera però fu decisamente molto più travagliato. Se "Video Girl Ai" infatti fu un miracolo del passaparola quando ancora i manga non se li filava nessuno, DNA2 invece spaccò subito il pubblico in due fazioni opposte, ovvero rispettivamente tra chi di1 [ continua a leggere]

    3.0/10
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    Basta lo ammetto. Faccio proprio outing. Io sono fondamentalmente una coatta. Perché si, va bene, mi piace vedere gli anime scrausi e leggere i manga one shot dalla modica cifra di dieci euro per tre pagine. Adoro anche fare recensioni puntuali, elaborate, piene di preposizioni articolate e paroloni come "intreccio narrativo", "sfaccettatura delle psicologie", "Evangelion".
    Ma è inutile nascondersi dietro un dito. Io sono anche l'unica in quest1 [ continua a leggere]
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    Premetto che questo voto è una media ponderata tra i due volumi. Tra i due infatti c'è una grossa differenza qualitativa a mio avviso.
    Il primo volume infatti meriterebbe anche più di dieci come votazione. Leggendolo ho immediatamente pensato che se Hiroki Endo non fosse stato un mangaka ma uno scrittore, questi racconti sarebbero stati come minimo pubblicati in Italia da un'importante casa editrice e sarebbero in bella mostra in qualche libreri1 [ continua a leggere]
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    Una delle prime hit di Caparezza si intitolava "Il secondo album è sempre il più difficile". Quanta verità in un solo titolo! Fare il botto con un esordio può talvolta essere peggio che non farlo mai. Come si fa a ritrovare la formula magica del successo e dire per una seconda volta qualcosa di straordinario? Soprattutto, come si fa a reggere l'onda d'urto della delusione, dopo avere creato un'attesa quasi messianica nei fan? Per il terrore di s1 [ continua a leggere]
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    È difficile dire quale sia il manga più bello che si abbia mai letto dopo avere una discreta conoscenza in materia. Ogni manga stimola determinate emozioni e quello che ci riesce meglio entra nel personale alveo dei preferiti. Scegliere però, nella propria personale classifica, quale sia in assoluto il più bello è un compito a dir poco improbo.
    Dopo avere letto Eden io però ho sgomberato il campo da qualsiasi dubbio in merito: è questo il mio m1 [ continua a leggere]

    10.0/10
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    Quando nel 1993 uscì per la Star Comics la prima edizione del manga (quella con gli albi a sottiletta e le famigerate pagine che si staccavano appena si sfogliavano) nel primo pagina del numero uno i Kappa Boys fecero una sorta di "editoriale" introduttivo all'opera in questione. Scrissero che sì, si rendevano conto perfettamente che Video Girl Ai non aveva alcuna serie televisiva a fare da traino, a differenza dell'altro manga che quasi in cont1 [ continua a leggere]

    2.0/10
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    Sinceramente non ho mai capito per quale cavolo di motivo la Star Comics si sia data tanto da fare per ripescare questo titolo dal posto da cui proveniva, ovvero l'immondizia.
    Si, vabbé, l'anime che è stato tratto dal manga è stato forse uno dei più massacrati dalla censura italiana, per l'assolutamente logico motivo che è ambientato durante la Second Guerra Mondiale e si parla dunque del nazismo. Non sia mai! Peccato che la Akaishi faccia de1 [ continua a leggere]

    4.0/10
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    C'era una volta, in un magico regno incantato chiamato Giappone, una principessa chiamata Rumiko Takahashi. Ella in effetti non aveva effettivi titoli nobiliari, ma era denominata in tale modo per la sua straordinaria capacità di creare commedie indicibilmente divertenti, riuscendo a mantenere l'interesse dei lettori più o meno intatto per uno spropositato numero di volumetti. Così aveva creato manga entrati letteralmente nella storia come Ranma1 [ continua a leggere]