Qui su Animeclick abbiamo spesso parlato di cucina giapponese: abbiamo scoperto quali cibi reali hanno ispirato le opere dello Studio Ghibli, vi ho svelato i segreti del ramen, vi ho elencato i migliori street food che potete trovare ad un matsuri e come cibarsi in modo sano ed economico nei fast food nipponici.
E il bere? A parte l'acqua (mizu in giapponese, che ha la particolarità di essere quasi sempre servita gratuitamente all'interno dei ristoranti) e le bevande coloratissime presenti negli onnipresenti distributori automatici, cosa bevono i giapponesi? Quali sono i liquori che amano di più e che scelgono per una serata fra amici e/o colleghi?
P.S. anche se secondo me è ovvio, preferisco specificare che quest'articolo NON vuole essere un invito alla sbornia.... bevete sempre con moderazione e responsabilmente!
1) Saké
Partiamo con quella che forse è la bevanda più nota fuori dai confini dell'arcipelago. Il saké, detto anche nihonshu, è ricavato dalla fermentazione di acqua, riso e lievito di Koji bianco e raggiunge una gradazione intorno al 10-20%. Può essere bevuto sia caldo che freddo (e vale la pena di provare entrambi perché il gusto varia molto) e non ha un procedimento di invecchiamento come il vino. Infatti dopo un periodo iniziale di 6 mesi, va consumato; quindi se si vuole acquistarlo è meglio sceglierne uno imbottigliato nel corso dell'ultimo anno.
Ovviamente esistono moltissime qualità di saké, che variano in base al grado alcolico e al tipo di riso; al top c'è il Junmai Daiginjo-shu, fermentato con un processo molto preciso e delicato. Bere saké fa subito sentire parte integrante del Sol Levante e sembra anche che i postumi della sbornia siano lievi, soprattutto se si consuma un prodotto di qualità.
2) Shochu
Un liquore che è praticamente onnipresente! Originario del Kyushu, prodotto dalla fermentazione di riso, patata dolce, grano e/o canna da zucchero, ha un contenuto alcolico di circa 20-40%. Usato come base per altri liquori (come lo chuhai e l'umeshu), può essere consumato puro oppure mescolato ad altre bevande: con acqua e ghiaccio, tè oolong, succhi di frutta, soda e così via. Nei negozi è facile trovarlo in coloratissime bottiglie, che lo rendono un ottimo souvenir; ma i giapponesi lo adoperano molto anche per produrre bevande alcoliche casalinghe. Insomma il suo punto di forza è proprio la sua estrema versatilità.
3) Chuhai (o chuhi)
Il nome deriva dalla fusione dei termini shochu e highball (un cocktail molto amato dai giapponesi, i cui ingredienti sono whisky e soda). Contiene infatti shochu e soda ed è aromatizzato ai gusti più disparati: ume, limone, pompelmo, pesca, lime, ananas e kiwi sono solo alcuni. Con una gradazione che varia dal 3-4 al 9,6%, è molto amato soprattutto d'estate e consumato in grandi quantità all'aperto, come piacevole variante della solita birra. Potrebbe essere quindi utile se volete fare conoscenze nuove....
4) Umeshu
L'umeshu è il tipico liquore fatto in casa, ma si può trovare senza problemi in quasi tutti gli izakaya. La ricetta base è semplice: basta prendere 1 Kg di prugne ume, 500 g-1 Kg di zucchero e 1,8-2 litri di shochu, mettere tutto in una bottiglia e lasciare riposare al buio per almeno tre mesi (ma pare sia meglio aspettarne sei) e il gioco è fatto! L'umeshu ha un sapore dolce e può essere gustato in molti modi: come vino da dessert, come aperitivo, on the rocks, con soda e acqua tonica o all'interno di un cocktail. Con una gradazione di alcol intorno al 10-20%, può accompagnare bene una serata fra amici.
5) Whisky
In meno di un secolo e con poche distillerie sparse sul territorio, il Giappone è riuscito a diventare il numero uno nella produzione mondiale di whisky, tanto che nel 2015 lo Yamazaki Single-Malt ha vinto il premio come "Migliore whisky del Mondo". La storia di come il whisky sia arrivato in Giappone è stata perfino oggetto di uno sceneggiato di grande successo!
"Massan" infatti racconta la storia di Masataka Taketsuru, che nel 1918 andò in Scozia per conoscere i segreti della distillazione e tornò con una moglie scozzese, Jessie Cowan, e tutto il necessario per fondare la distilleria Yamazaki alla periferia di Kyoto nel 1923, insieme al suo socio Shinjiro Torii. Più tardi Taketsuru si trasferì in Hokkaido e lì aprì da solo una seconda distilleria, chiamata Yoichi. Entrambe sono ancora attive al giorno d'oggi, anche se ora si chiamano rispettivamente Suntory e Nikka, e producono le migliori qualità di whisky di tutto l'arcipelago.
6) Birra
Probabilmente la birra è la bevanda alcolica più bevuta in tutto il paese. Popolare fin dal 17esimo secolo, iniziò ad essere prodotta sul suolo nipponico alla metà del 19esimo. Le marche più famose sono quattro: Kirin, Sapporo, Asahi e Suntory con un grado alcolico che si aggira attorno al 4-5%.
Occorre stare però attenti ad alcune piccole varianti: esistono infatti birre con un contenuto inferiore di malto, nate per pagare meno tasse, ma che pur essendo più economiche hanno un gusto peggiore. Da ricordare quindi la Happoshu (con meno del 67% di malto) e la Aka Dasian che in realtà è prodotta dalla fermentazione di piselli, soia o grano, quindi tecnicamente non è nemmeno una birra....
Da provare invece le birre artigianali che stanno avendo un vero e proprio boom: sono oltre 240 i piccoli stabilimenti che operano in tutto il Giappone; i più quotati sono Shiga Kogen, Kobushi Hana, Hitachino Nest e Brimmer.
Ma dove si possono trovare e provare tutti questi liquori?
I più comuni come il chuhai si trovano facilmente sia nei konbini che nei distributori automatici, per acquistarli basta dichiarare di essere maggiorenni (sì, i giapponesi sono persone che si fidano di quello che gli si dice...). Se invece preferite l'atmosfera chiassosa di un locale, entrate senza esitare in un izakaya: nell'equivalente giapponese del nostro pub potete mangiare e bere in compagnia e ora in molti propongono formule nomihodai cioè all-you-can-eat/drink. Se volete un'esperienza più particolare, esistono locali specializzati in un solo tipo di liquore, che sia saké, umeshu o whisky: il portafogli patirà un po' di più ma se siete intenditori ne varrà sicuramente la pena!
Quindi: kanpai a tutti! E vi ricordo ancora che quest'articolo NON vuole essere un invito alla sbornia.... bevete sempre con moderazione e responsabilmente!
Fonte consultata:
TokyoCheapo
E il bere? A parte l'acqua (mizu in giapponese, che ha la particolarità di essere quasi sempre servita gratuitamente all'interno dei ristoranti) e le bevande coloratissime presenti negli onnipresenti distributori automatici, cosa bevono i giapponesi? Quali sono i liquori che amano di più e che scelgono per una serata fra amici e/o colleghi?
P.S. anche se secondo me è ovvio, preferisco specificare che quest'articolo NON vuole essere un invito alla sbornia.... bevete sempre con moderazione e responsabilmente!
1) Saké
Partiamo con quella che forse è la bevanda più nota fuori dai confini dell'arcipelago. Il saké, detto anche nihonshu, è ricavato dalla fermentazione di acqua, riso e lievito di Koji bianco e raggiunge una gradazione intorno al 10-20%. Può essere bevuto sia caldo che freddo (e vale la pena di provare entrambi perché il gusto varia molto) e non ha un procedimento di invecchiamento come il vino. Infatti dopo un periodo iniziale di 6 mesi, va consumato; quindi se si vuole acquistarlo è meglio sceglierne uno imbottigliato nel corso dell'ultimo anno.
Ovviamente esistono moltissime qualità di saké, che variano in base al grado alcolico e al tipo di riso; al top c'è il Junmai Daiginjo-shu, fermentato con un processo molto preciso e delicato. Bere saké fa subito sentire parte integrante del Sol Levante e sembra anche che i postumi della sbornia siano lievi, soprattutto se si consuma un prodotto di qualità.
2) Shochu
Un liquore che è praticamente onnipresente! Originario del Kyushu, prodotto dalla fermentazione di riso, patata dolce, grano e/o canna da zucchero, ha un contenuto alcolico di circa 20-40%. Usato come base per altri liquori (come lo chuhai e l'umeshu), può essere consumato puro oppure mescolato ad altre bevande: con acqua e ghiaccio, tè oolong, succhi di frutta, soda e così via. Nei negozi è facile trovarlo in coloratissime bottiglie, che lo rendono un ottimo souvenir; ma i giapponesi lo adoperano molto anche per produrre bevande alcoliche casalinghe. Insomma il suo punto di forza è proprio la sua estrema versatilità.
3) Chuhai (o chuhi)
Il nome deriva dalla fusione dei termini shochu e highball (un cocktail molto amato dai giapponesi, i cui ingredienti sono whisky e soda). Contiene infatti shochu e soda ed è aromatizzato ai gusti più disparati: ume, limone, pompelmo, pesca, lime, ananas e kiwi sono solo alcuni. Con una gradazione che varia dal 3-4 al 9,6%, è molto amato soprattutto d'estate e consumato in grandi quantità all'aperto, come piacevole variante della solita birra. Potrebbe essere quindi utile se volete fare conoscenze nuove....
4) Umeshu
L'umeshu è il tipico liquore fatto in casa, ma si può trovare senza problemi in quasi tutti gli izakaya. La ricetta base è semplice: basta prendere 1 Kg di prugne ume, 500 g-1 Kg di zucchero e 1,8-2 litri di shochu, mettere tutto in una bottiglia e lasciare riposare al buio per almeno tre mesi (ma pare sia meglio aspettarne sei) e il gioco è fatto! L'umeshu ha un sapore dolce e può essere gustato in molti modi: come vino da dessert, come aperitivo, on the rocks, con soda e acqua tonica o all'interno di un cocktail. Con una gradazione di alcol intorno al 10-20%, può accompagnare bene una serata fra amici.
5) Whisky
In meno di un secolo e con poche distillerie sparse sul territorio, il Giappone è riuscito a diventare il numero uno nella produzione mondiale di whisky, tanto che nel 2015 lo Yamazaki Single-Malt ha vinto il premio come "Migliore whisky del Mondo". La storia di come il whisky sia arrivato in Giappone è stata perfino oggetto di uno sceneggiato di grande successo!
"Massan" infatti racconta la storia di Masataka Taketsuru, che nel 1918 andò in Scozia per conoscere i segreti della distillazione e tornò con una moglie scozzese, Jessie Cowan, e tutto il necessario per fondare la distilleria Yamazaki alla periferia di Kyoto nel 1923, insieme al suo socio Shinjiro Torii. Più tardi Taketsuru si trasferì in Hokkaido e lì aprì da solo una seconda distilleria, chiamata Yoichi. Entrambe sono ancora attive al giorno d'oggi, anche se ora si chiamano rispettivamente Suntory e Nikka, e producono le migliori qualità di whisky di tutto l'arcipelago.
6) Birra
Probabilmente la birra è la bevanda alcolica più bevuta in tutto il paese. Popolare fin dal 17esimo secolo, iniziò ad essere prodotta sul suolo nipponico alla metà del 19esimo. Le marche più famose sono quattro: Kirin, Sapporo, Asahi e Suntory con un grado alcolico che si aggira attorno al 4-5%.
Occorre stare però attenti ad alcune piccole varianti: esistono infatti birre con un contenuto inferiore di malto, nate per pagare meno tasse, ma che pur essendo più economiche hanno un gusto peggiore. Da ricordare quindi la Happoshu (con meno del 67% di malto) e la Aka Dasian che in realtà è prodotta dalla fermentazione di piselli, soia o grano, quindi tecnicamente non è nemmeno una birra....
Da provare invece le birre artigianali che stanno avendo un vero e proprio boom: sono oltre 240 i piccoli stabilimenti che operano in tutto il Giappone; i più quotati sono Shiga Kogen, Kobushi Hana, Hitachino Nest e Brimmer.
Ma dove si possono trovare e provare tutti questi liquori?
I più comuni come il chuhai si trovano facilmente sia nei konbini che nei distributori automatici, per acquistarli basta dichiarare di essere maggiorenni (sì, i giapponesi sono persone che si fidano di quello che gli si dice...). Se invece preferite l'atmosfera chiassosa di un locale, entrate senza esitare in un izakaya: nell'equivalente giapponese del nostro pub potete mangiare e bere in compagnia e ora in molti propongono formule nomihodai cioè all-you-can-eat/drink. Se volete un'esperienza più particolare, esistono locali specializzati in un solo tipo di liquore, che sia saké, umeshu o whisky: il portafogli patirà un po' di più ma se siete intenditori ne varrà sicuramente la pena!
Quindi: kanpai a tutti! E vi ricordo ancora che quest'articolo NON vuole essere un invito alla sbornia.... bevete sempre con moderazione e responsabilmente!
Fonte consultata:
TokyoCheapo
Poi si sono recati a Kyoto presso la maggiore azienda produttrice di whisky del Giappone. .. quello che mi ha lasciata basita è il fatto che il whisky giapponese sta diventando più apprezzato di quello americano.Non l' avrei mai detto.
Cmq grazie Hachi per l' interessante articolo.
@Nia_sama: Molto interessante, non sapevo di questo speciale.
@Oblivion91: Mi domando perché non sia uscita una nuova serie animata mentre il drama ne ha avute due.
W la birra invece! Di tutte le nazionalità del mondo...sempre con moderazione
ovviamente!
Della serie mangia fino a scoppiare o rutta fino a morire XD .
Lo Shochu l'ho sentito nominare un sacco di volte, ma mai assaggiato, mentre non avevo proprio idea di cosa fosse lo Chuhai O_O
L'umeshu l'ho assaggiato al capodanno animeclick <3
Mentre per il Whisky passo, grazie, anche se conosco il marchio Hibiki.
Quanto alle birre, non sono ne sono fan neanche in Italia, ma alla Kirin si vuole bene perché in pratica ha sposato gli Arashi e ne ho avuto testimonianza pratica nei vari manifesti giganti appesi ovunque <3
Chi nel viaggio di AC ha provato la Kirin comunque conferma che è un'ottima birra e regge benissimo il confronto con quelle italiane!!
Il sake caldo è decisamente migliore di quando è freddo, il sapore e il gusto schizzano alle stelle se bevuto in una fredda giornata d'inverno.
Ma il saké l'ho assaggiato, giusto per poter dire di averlo provato (anche se il retrogusto, a differenza di altri alcolici, non l'ho trovato così buono...).
Riguardo al whisky, da appassionato posso solo confermare la qualità dei prodotti nipponici e la classe di molti whisky bar di Tokyo. Il mio preferito è il Society, che si trova nell'albergo do alloggio di solito.
http://en.parkhoteltokyo.com/dining/the-society/
Le birre che vengono proposte ai cino-giappo invece son sempre le solite tre, Asahi super dry, Kirin Ichiban e Sapporo Premium. Di solito preferisco la Kirin ma non ci sono grosse differenze, tutte sono delle american lager dal gusto leggero e senza pretese, tra l'altro tutte prodotte in europa, motivo per cui si trovano anche nei supermercati.
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