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“Alla fine del secolo scorso, l'umanità rischiò di non entrare nella nuova era a causa di una crisi che minacciava di spazzarla via...se non fossero intervenuti "loro". Nel 1969, quando ancora stavano vivendo la propria fanciullezza, "loro" crearono un simbolo. Nel 1997, mentre cominciavano a manifestarsi i primi segni di un disastro incombente, quel simbolo tornava a vivere.
Questa è la storia di un gruppo di ragazzi che ha salvato il mondo”1 [ continua a leggere]
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“Siamo gli adulti che speravamo di diventare… oppure i bambini che eravamo riderebbero di noi vedendoci adesso?”

Giappone, 1969.
Un gruppo di bambini costruisce un nascondiglio di rami e cespugli dove leggere manga e ascoltare la radio, una base segreta per fantasticare sull’avvento futuro del nuovo millennio. I bambini immaginano un virus letale decimare la popolazione, diversi attacchi terroristici e un gigantesco robot invadere le strade di1 [ continua a leggere]
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“Facciamo un lungo sogno abbracciando questa terra che amiamo alla follia…
Desterà frammenti di un’altra vita incidendo nuove storie in due cuori che battono all’unisono”

Nel pantheon degli shōjo atipici e rivoluzionari brilla di luce fulgida “Proteggi la mia terra” di Saki Hiwatari, opera pubblicata in Giappone e raccolta in 21 tankōbon tra il 1987 e il 1994, anni in cui lo sperimentalismo narrativo trovava terreno fertile sulle riviste loca1 [ continua a leggere]

7.5/10
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“In preda a un terribile incubo Tokiko si svegliò, madida di sudore, pensando di aver lanciato un urlo. All’inizio Toriko provò una vaga paura, quasi un senso di ripugnanza. Col tempo, però, si trasformò ella stessa in un mostro affamato di desideri carnali”.

“Il bruco” è la declinazione a fumetti dell’omonimo racconto del 1929 di Edogawa Ranpo (traslitterazione di Edgar Allan Poe).
Suehiro Maruo, noto in Italia per “Midori - La ragazza delle1 [ continua a leggere]

8.0/10
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«Vi siete giocati un topo alla morra cinese?!»

«Sai perché?! Perché non aveva alcun senso dividere un topo in dieci… prima o poi saremmo tutti morti. Perciò tanto valeva lasciare quel topo a uno solo di noi… meglio un solo sopravvissuto che dieci morti… era questa la semplicissima regola che avevano pensato quei ragazzi!»

Gli anni ‘90 raccoglievano un importante retaggio lasciato i decenni prima dai gangster movies.
Le leggendarie performance1 [ continua a leggere]

7.5/10
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“Alla realtà manca un pizzico di fantasia”

Tatsuki Fujimoto è il mangaka del momento, grazie soprattutto allo spropositato successo di “Chainsaw Man” (appena entrato nel suo secondo ciclo narrativo), l’autore gode di un’invidiabile fama internazionale che l’ha portato ad essere uno degli artisti nipponici più amati dell’ultimo decennio fumettistico, nonostante un tratto pittorico lacunoso e perfettibile, seppur originale e perfettamente riconos1 [ continua a leggere]

7.0/10
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In un’apparentemente placida cittadina giapponese una liceale viene trovata morta e mutilata nella neve, in una fredda notte di dicembre. Si tratta di Mako Igarashi, una ragazza all'apparenza estremamente solare che nasconde più di qualche scheletro nell’armadio. La sua migliore amica, Mizuki Aikawa, si costituisce dichiarandosi colpevole dell’omicidio. La confessione tuttavia risulta fallace e sembra non convincere gli inquirenti, che decidono1 [ continua a leggere]
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Takehiko Inoue è tra gli autori più talentuosi che il settore fumettistico giapponese abbia mai prodotto. La sua carriera, iniziata nel 1988 come assistente di Tsukasa Hojo (“City Hunter”), dopo vent’anni in totale ascesa era giunta ad un momento di stallo a causa del blocco dello scrittore.
“Vagabond” la sua serie principale tra quelle in corso è infatti ferma dal 2014 e non accenna a proseguire, mentre “Real”, il suo manga seinen sul basket in1 [ continua a leggere]

9.0/10
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“In un angolo di questa sfavillante città, ma proprio in un angolino, c’è un quartiere… paragonabile ai rifiuti che le folate del gelido vento invernale accumulano ai bordi polverosi delle strade, o all’immondizia mista a pezzi di legno scolorito che la corrente del fiume lascia sedimentare lungo gli argini.
Sapevate che esiste un posto del genere? Questa storia inizia in un angolo di quel quartiere”.

“Ashita no Jō”, letteralmente “Joe del dom1 [ continua a leggere]

9.0/10
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“In un angolo di questa sfavillante città, ma proprio in un angolino, c’è un quartiere… paragonabile ai rifiuti che le folate del gelido vento invernale accumulano ai bordi polverosi delle strade, o all’immondizia mista a pezzi di legno scolorito che la corrente del fiume lascia sedimentare lungo gli argini.
Sapevate che esiste un posto del genere? Questa storia inizia in un angolo di quel quartiere”.

“Ashita no Jō”, letteralmente “Joe del dom1 [ continua a leggere]
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L’adattamento animato di “Capitan Tsubasa” è famoso in Europa come una delle trasposizioni meno fedeli all’originale in termini di nomi riportati. Infatti non sempre il richiamo al titolo “Capitan Tsubasa” è immediato, ma se siete cresciuti in Italia negli anni ‘90 avrete sicuramente sentito nominare almeno una volta il celeberrimo “Holly & Benji”, che nel bel paese, vista l’indomita nostrana passione per il calcio, ebbe un successo spropositato1 [ continua a leggere]

6.5/10
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“Perché è cosi bella la neve che cade su questo mondo folle?”

“Happiness”, che verrebbe quasi da storpiare in “HappiLess”, dato che non racconta come si ottiene la felicità, ma come la si perde, è la summa dei temi più scomodi e disturbanti trattabili in un fumetto, dal satanismo agli abusi sessuali, dal suicidio all’incesto, dal bullismo alla depressione, messi insieme e raccontati dalla voce gelida e penetrante di Usamaru Furuya.
L’estro cr1 [ continua a leggere]
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“Soffoco davanti alle tavole bianche… sembrano immense, senza fine.
Quando avevo meno di vent’anni, avrei navigato con gioia e spensieratezza tra i fogli…quando ne avevo meno di trenta, sarei stato capace di affrontarle con coraggio… perché anche se allora nessuno mi conosceva ed ero travolto dall’angoscia, riuscivo a incanalare ciò che provavo e a trasformarlo in una spinta creativa. Adesso ho quasi quarant’anni… so cosa si prova quando la prop1 [ continua a leggere]
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“Soffoco davanti alle tavole bianche… sembrano immense, senza fine.
Quando avevo meno di vent’anni, avrei navigato con gioia e spensieratezza tra i fogli…quando ne avevo meno di trenta, sarei stato capace di affrontarle con coraggio… perché anche se allora nessuno mi conosceva ed ero travolto dall’angoscia, riuscivo a incanalare ciò che provavo e a trasformarlo in una spinta creativa. Adesso ho quasi quarant’anni… so cosa si prova quando la prop1 [ continua a leggere]
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Quando si parla di Inio Asano il rischio di incappare in sovrainterpretazioni è sempre dietro l’angolo. L’autore ha definito la sua cifra stilistica intorno a del simbolismo dal profondo substrato interpretativo, non sempre colto a pieno dai propri lettori.
Nonostante talvolta non sia facile decriptarlo, Asano è un autore che si distanzia dall’ermetismo di mangaka come Furuya, prendendo spesso posizioni ben definite attraverso sottotesti meno n1 [ continua a leggere]
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“Le persone sono ossessionate dai buoni propositi. Persino le intenzioni migliori non sono che il frutto dell’egoismo o di un senso della giustizia deviato… diventano tanto comuni da accomunarsi come le nubi prima della tempesta. Una volta che questa si scatena possiamo evitare di venire travolti?
Il tempo passa lasciandomi indietro, se la tempesta deve colpirmi, preferisco che si tratti di una di quelle primaverili… quella che annuncia l’arrivo1 [ continua a leggere]

6.0/10
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“Vivi come i vermi che strisciano per terra
Abbandonati come i vermi che strisciano per terra
Calpestati come i vermi che strisciano per terra
Carichi di dolore come i vermi che strisciano per terra
Torneremo nelle dolci tenebre
Le tenebre infinite e silenziose
Torneremo, prima o poi”.

Il riferimento al Giappone annichilito post bomba atomica è lapalissiano nella citazione d’apertura, d’altronde, essendo stato concepito nell’anno dello sganci1 [ continua a leggere]
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“Amato inferno vieni accanto a me
Amato inferno vieni accanto a me e avvolgimi
Il tuo odore di sangue mi piace da morire
Si, l’odore di sangue quando sono cinto da te
Una nostalgia quasi da piangere e pace, ecco cosa sento

Anche questa notte beviamo sakè scadente
Fino all’alba per un momento, nell’oscurità

Amato inferno presto, vieni accanto a me

Amato inferno patria mia
Amato inferno padre mio
Amato inferno madre mia
Amato inferno vita mia1 [ continua a leggere]

6.5/10
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Ci sono mangaka in continua ricerca sperimentale, il cui corpus opere vanta i generi più disparati, da Osamu Tezuka a Jirō Taniguchi, ed altri invece che legano indissolubilmente la propria carriera ad una sola corrente specifica, dinamica piuttosto frequente quando si sposa lo stile orrorifico, Junji Itō ne è un chiaro esempio.

Hideshi Hino, uno dei massimi pionieri dell’horror manga insieme a Kazuo Umezu, rientra inevitabilmente nella categor1 [ continua a leggere]
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Ogni epoca ha i suoi eroi.

L’immaginario manga vanta un’ampia gamma di personaggi incredibilmente carismatici, personalità che riescono a fungere da veri e propri modelli di riferimento, vuoi perché talvolta ci si rispecchia negli ideali dei suddetti, vuoi (cosa che nel panorama fumettistico è ancora più frequente) perché questi personaggi generano in noi un sentimento di adulazione così profondo da ergersi a veri e propri eroi. Figure come Gok1 [ continua a leggere]