Tante volte ci è stato chiesto di fare una rubrica dove inserire il bianco e il nero, Capuleti e Montecchi, Livorno e Pisa, giorno e notte...insomma due punti di vista diametralmente opposti su cui poter discutere e magari anche schierarsi.
Dobbiamo ammetterlo, il timore che tutto finisca in un inutile flame ci ha sempre frenato ma, visto che ultimamente voi utenti vi siete dimostrati meno "scalmanati" e che i nostri detrattori scarseggiano a fantasia, ci siamo detti in Redazione "Why not"?
AnimeRing!
Un titolo, anime o manga, due recensioni a confronto. Due recensioni di voi utenti, il vostro diverso punto di vista sul "palco" di AnimeClick.it.
Come nel miglior incontro di Wrestling, come nella più epica delle Battle rap, saranno le vostre opinioni a sfidarsi fino all'ultimo colpo anzi...spoiler!
Un titolo, anime o manga, due recensioni a confronto. Due recensioni di voi utenti, il vostro diverso punto di vista sul "palco" di AnimeClick.it.
Come nel miglior incontro di Wrestling, come nella più epica delle Battle rap, saranno le vostre opinioni a sfidarsi fino all'ultimo colpo anzi...spoiler!
Andiamo a scoprire il titolo, da oggi in poi cercheremo di fare qualche appuntamento in più al mese!
Finito appena lo scorso marzo la trasposizione anime di "Nanatsu no Taizai" ("The Seven Deadly Sins"), il manga vincitore dei nostri NekoAwards come miglior novità manga del 2014. Serie che ha visto all'opera uno studio di animazione navigato come la A1-Pictures e le musiche del grande Sawano eppure pare non abbia convinto i più.
scendono quindi in campo i due contendenti, uno staffer e un utente.
La domanda è una sola: voi da che parte state?
The Seven Deadly Sins
8.0/10
"The Seven Deadly Sins", un po' un "Dragon Quest" più smaccatamente medievale e meno fiabesco, è una serie che cattura immediatamente l'attenzione degli spettatori, grazie al suo stile un po' retrò (ma non del tutto) e all'atmosfera estremamente suggestiva che evoca sin dalle prime scene.
In una Britannia da ciclo arturiano che conosciamo in viaggio fra borghi e osterie, villaggi e castelli e che va poi via via pericolosamente avvicinandosi alle atmosfere battagliere di "Dragon Ball", assistiamo a una storia apparentemente semplice che si colora successivamente di intrighi, misteri e azione.
Un ragazzino simpatico ma misterioso che gestisce una strana taverna ambulante e sembra avere un enigmatico passato, una dolce principessa in fuga e un irresistibile maialino parlante in viaggio alla ricerca di compagni dispersi per fermare i cavalieri che gettano scompiglio nel regno: inizia così la nostra storia, che fra combattimenti, rivelazioni, ribaltamenti e avventure non ci annoia nemmeno per un secondo.
Chi ha amato il primo "Dragon Ball", "Dragon Quest" e altre opere dello stesso stampo, si troverà perfettamente a casa nella Britannia di "The Seven Deadly Sins", un universo di grande atmosfera che sarà davvero un piacere esplorare in lungo e in largo, mentre ne scopriremo gli abitanti, le storie, i luoghi, il passato.
Non tutti i personaggi della serie sono simpaticissimi (se lo psicopatico Ban lo accettiamo con riserve in virtù della sua toccante backstory, l'altrettanto psicopatico Gowther risulta veramente fuori luogo e ne avremmo fatto volentieri a meno), ma generalmente risultano carismatici e ben caratterizzati, regalandoci spesso delle storie passate molto coinvolgenti e commoventi che aiutano a formarne il carattere e a giustificarne i comportamenti.
La serie ci regala dei personaggi particolarmente indovinati, come la gigantessa Diane, tanto trash nelle premesse quanto dolce, femminile e profonda in realtà, o il buffissimo King, re trasformista dal passato tragico, senza dimenticare diverse personalità interessanti, ambigue e sfaccettate anche fra i cavalieri che militano nel "fronte" avverso a quello dei protagonisti.
E' una storia ricca di avventura, ma anche d'azione, che non si fa mancare combattimenti, colpi speciali (con tanto di kanji e furigana in sovraimpressione alla "Ken il guerriero" che li annunciano), trasformazioni demoniache, tornei di lotta, colpi tanto potenti da distruggere città, castelli e montagne. Combattimenti, sentimento e misteri procedono di pari passo in un insieme affascinante, fino alle ultime battute, che ci regalano uno scontro di grandissima intensità con un avversario di quelli fighissimi come non si vedevano da tempo, capace di farti salire l'adrenalina a mille e quasi di farti tifare per lui.
Questa storia così bella viene tuttavia un po' penalizzata da diversi cambiamenti alle vicende del manga originale (probabilmente dovuti al fatto di dover dare una conclusione sensata al tutto in soli ventiquattro episodi, mentre il manga è ancora in corso), tagli e modifiche che rendono la trama dell'anime meno completa di quella del manga.
Pesa un po', in certe sequenze, la mano ancora inesperta dell'autore originale, che non sempre è capace di rendere al meglio le belle idee della sua trama e dunque, ogni tanto, qualche passaggio risulta frettoloso o poco dettagliato. L'attenzione dello spettatore è comunque sempre ben alta, stuzzicata qua e là da una trama intrigante, belle sequenze d'azione e toccanti flashback che ne raccontano i personaggi.
Elemento evitabile, ma che non pesa più di tanto, è poi il saltuario fanservice che spunta qua e là: se i palpeggiamenti di Meliodas ai danni di Elizabeth alla lunga infastidiscono, soprattutto perché lei non fa una piega, la riscrittura di Mago Merlino in versione maga gnocca e praticamente tutta nuda sale senza sforzo le posizioni della classifica dei personaggi più sexy del momento.
I bei disegni e i colori vivaci rendono molto piacevole la visione della serie, anche se la computer grafica usata a sproposito in un mondo medievale che il computer non sa cos'è stona parecchio, soprattutto quando usata per animare esseri viventi come mamma Hawk.
La colonna sonora è uno dei fiori all'occhiello dell'anime. Le sigle d'apertura e chiusura sono orecchiabili e hanno riscosso un buon successo in patria (specialmente la seconda opening, a cura degli enigmatici Man with a mission, che in Giappone spopola alla radio). Ma l'elemento più bello sono i suggestivi score orchestrati che rievocano alla perfezione il mondo di stampo medieval-arturiano della serie.
Menzione d'onore per "Perfect Time", splendida insert song che si può ammirare durante lo scontro finale: parte come una ballata medievale da taverna e si trasforma in un adrenalinico brano cantato in lingua inglese, perfettamente coerente con l'ambientazione britannica della storia.
"The Seven Deadly Sins" non è una serie perfetta. E' ancora un po' ingenua nella narrazione, non aggiunge nulla di realmente nuovo al genere a cui appartiene e, chiaramente, ha un finale aperto che prelude a nuove avventure, si spera animate in una seconda stagione prossimamente.
Ciononostante, è una visione piacevolissima e di grande atmosfera, mai pesante e capace di trasportare lo spettatore in un mondo incantato ricco di intrighi e battaglie coinvolgenti. Non si tratta di una serie impegnata, ma il suo lavoro di intrattenimento per ragazzi lo svolge alla perfezione, invogliando alla visione e coinvolgendo in maniera magistrale.
In una Britannia da ciclo arturiano che conosciamo in viaggio fra borghi e osterie, villaggi e castelli e che va poi via via pericolosamente avvicinandosi alle atmosfere battagliere di "Dragon Ball", assistiamo a una storia apparentemente semplice che si colora successivamente di intrighi, misteri e azione.
Un ragazzino simpatico ma misterioso che gestisce una strana taverna ambulante e sembra avere un enigmatico passato, una dolce principessa in fuga e un irresistibile maialino parlante in viaggio alla ricerca di compagni dispersi per fermare i cavalieri che gettano scompiglio nel regno: inizia così la nostra storia, che fra combattimenti, rivelazioni, ribaltamenti e avventure non ci annoia nemmeno per un secondo.
Chi ha amato il primo "Dragon Ball", "Dragon Quest" e altre opere dello stesso stampo, si troverà perfettamente a casa nella Britannia di "The Seven Deadly Sins", un universo di grande atmosfera che sarà davvero un piacere esplorare in lungo e in largo, mentre ne scopriremo gli abitanti, le storie, i luoghi, il passato.
Non tutti i personaggi della serie sono simpaticissimi (se lo psicopatico Ban lo accettiamo con riserve in virtù della sua toccante backstory, l'altrettanto psicopatico Gowther risulta veramente fuori luogo e ne avremmo fatto volentieri a meno), ma generalmente risultano carismatici e ben caratterizzati, regalandoci spesso delle storie passate molto coinvolgenti e commoventi che aiutano a formarne il carattere e a giustificarne i comportamenti.
La serie ci regala dei personaggi particolarmente indovinati, come la gigantessa Diane, tanto trash nelle premesse quanto dolce, femminile e profonda in realtà, o il buffissimo King, re trasformista dal passato tragico, senza dimenticare diverse personalità interessanti, ambigue e sfaccettate anche fra i cavalieri che militano nel "fronte" avverso a quello dei protagonisti.
E' una storia ricca di avventura, ma anche d'azione, che non si fa mancare combattimenti, colpi speciali (con tanto di kanji e furigana in sovraimpressione alla "Ken il guerriero" che li annunciano), trasformazioni demoniache, tornei di lotta, colpi tanto potenti da distruggere città, castelli e montagne. Combattimenti, sentimento e misteri procedono di pari passo in un insieme affascinante, fino alle ultime battute, che ci regalano uno scontro di grandissima intensità con un avversario di quelli fighissimi come non si vedevano da tempo, capace di farti salire l'adrenalina a mille e quasi di farti tifare per lui.
Questa storia così bella viene tuttavia un po' penalizzata da diversi cambiamenti alle vicende del manga originale (probabilmente dovuti al fatto di dover dare una conclusione sensata al tutto in soli ventiquattro episodi, mentre il manga è ancora in corso), tagli e modifiche che rendono la trama dell'anime meno completa di quella del manga.
Pesa un po', in certe sequenze, la mano ancora inesperta dell'autore originale, che non sempre è capace di rendere al meglio le belle idee della sua trama e dunque, ogni tanto, qualche passaggio risulta frettoloso o poco dettagliato. L'attenzione dello spettatore è comunque sempre ben alta, stuzzicata qua e là da una trama intrigante, belle sequenze d'azione e toccanti flashback che ne raccontano i personaggi.
Elemento evitabile, ma che non pesa più di tanto, è poi il saltuario fanservice che spunta qua e là: se i palpeggiamenti di Meliodas ai danni di Elizabeth alla lunga infastidiscono, soprattutto perché lei non fa una piega, la riscrittura di Mago Merlino in versione maga gnocca e praticamente tutta nuda sale senza sforzo le posizioni della classifica dei personaggi più sexy del momento.
I bei disegni e i colori vivaci rendono molto piacevole la visione della serie, anche se la computer grafica usata a sproposito in un mondo medievale che il computer non sa cos'è stona parecchio, soprattutto quando usata per animare esseri viventi come mamma Hawk.
La colonna sonora è uno dei fiori all'occhiello dell'anime. Le sigle d'apertura e chiusura sono orecchiabili e hanno riscosso un buon successo in patria (specialmente la seconda opening, a cura degli enigmatici Man with a mission, che in Giappone spopola alla radio). Ma l'elemento più bello sono i suggestivi score orchestrati che rievocano alla perfezione il mondo di stampo medieval-arturiano della serie.
Menzione d'onore per "Perfect Time", splendida insert song che si può ammirare durante lo scontro finale: parte come una ballata medievale da taverna e si trasforma in un adrenalinico brano cantato in lingua inglese, perfettamente coerente con l'ambientazione britannica della storia.
"The Seven Deadly Sins" non è una serie perfetta. E' ancora un po' ingenua nella narrazione, non aggiunge nulla di realmente nuovo al genere a cui appartiene e, chiaramente, ha un finale aperto che prelude a nuove avventure, si spera animate in una seconda stagione prossimamente.
Ciononostante, è una visione piacevolissima e di grande atmosfera, mai pesante e capace di trasportare lo spettatore in un mondo incantato ricco di intrighi e battaglie coinvolgenti. Non si tratta di una serie impegnata, ma il suo lavoro di intrattenimento per ragazzi lo svolge alla perfezione, invogliando alla visione e coinvolgendo in maniera magistrale.
The Seven Deadly Sins
4.0/10
"The Seven Deadly Sins" è un classico anime di combattimento per ragazzi, e per classico intendo che è la copia sputata di molti suoi predecessori; certo, l'ambientazione è (un pochino) diversa, l'incipit è diverso, ma purtroppo quello che viene fuori è la solita storia trita e ritrita che ormai francamente ha stancato.
I personaggi sono stati fatti con lo stesso stampino di tutti i manga per ragazzi: c'è il protagonista ingenuo e un po' sciocco ma fortissimo (che nasconde un oscuro segreto... uuuuh...), la protagonista, il cui unico scopo è quello di essere portatrice di tette, il tipo burbero ma che in realtà nasconde un cuore tenero... insomma, ci sono proprio tutti.
Menzione speciale merita il ruolo che il genere femminile assume all'interno di questa opera, che è la ragione principale che mi spinge a considerarla in maniera negativa: come la protagonista ci illustra gentilmente fin dalla prima puntata, la donna serve ad essere palpata senza opporre resistenza, deve essere protetta dall'uomo forte e non può far altro che gridare il suo nome in attesa che egli accorra in suo aiuto. È vero, ci sono anche donne combattenti, ma il loro comportamento non differisce affatto da quello della protagonista: sono sempre dipendenti da un uomo, sempre; e naturalmente devono indossare vestiti succinti, dotati di ampia scollatura e mettere in mostra la mercanzia il più possibile. Sia mai che una va a combattere con dei vestiti normali addosso.
Per quanto riguarda i combattimenti, purtroppo sono una delusione. Poteri a caso, mosse urlate a caso, disparità di potenza tra avversari a caso. Ovviamente, visto che questo anime è la fiera dei cliché, non può mancare quello in cui, dopo essere stato menato quasi a morte, il protagonista torna con l'espressione tutta seria in viso e il cattivo inizia a parlare tantissimo, vantandosi che è forte, oh com'è forte, nessuno può essere più forte. E poi ovviamente perde, perché è cattivo.
Altra cosa davvero triste di questo anime è la presenza di colpi di scena (mi vergogno in realtà a chiamarli così) che sono quanto di più ovvio e prevedibile possa esistere, e l'unico stupore che suscitano è quello che ti fa meravigliare che li abbiano inseriti davvero, per quanto sono scontati.
La regia non è stata per niente ben fatta: scene di azione che dovrebbero andare in crescendo vengono spezzate da discorsi lunghissimi di cui non si sente affatto bisogno, e scene che dovrebbero essere commoventi risultano solo ridicole, specialmente per la mancanza di atmosfera, che si nota in particolar modo nella colonna sonora poco adeguata; così come le musiche, anche il character design è particolarmente anonimo, e questo accentua ancora di più la mancanza di originalità nei caratteri dei personaggi.
In conclusione, questo anime non è niente di che. La sua visione non lascia nulla, ma alla fin fine è esattamente quello che è, cioè una storiella per ragazzini, con tutti i comfort di essere su un sentiero ben conosciuto e da cui non fa il minimo sforzo per allontanarsi. La parola perfetta per descriverlo è: banale.
I personaggi sono stati fatti con lo stesso stampino di tutti i manga per ragazzi: c'è il protagonista ingenuo e un po' sciocco ma fortissimo (che nasconde un oscuro segreto... uuuuh...), la protagonista, il cui unico scopo è quello di essere portatrice di tette, il tipo burbero ma che in realtà nasconde un cuore tenero... insomma, ci sono proprio tutti.
Menzione speciale merita il ruolo che il genere femminile assume all'interno di questa opera, che è la ragione principale che mi spinge a considerarla in maniera negativa: come la protagonista ci illustra gentilmente fin dalla prima puntata, la donna serve ad essere palpata senza opporre resistenza, deve essere protetta dall'uomo forte e non può far altro che gridare il suo nome in attesa che egli accorra in suo aiuto. È vero, ci sono anche donne combattenti, ma il loro comportamento non differisce affatto da quello della protagonista: sono sempre dipendenti da un uomo, sempre; e naturalmente devono indossare vestiti succinti, dotati di ampia scollatura e mettere in mostra la mercanzia il più possibile. Sia mai che una va a combattere con dei vestiti normali addosso.
Per quanto riguarda i combattimenti, purtroppo sono una delusione. Poteri a caso, mosse urlate a caso, disparità di potenza tra avversari a caso. Ovviamente, visto che questo anime è la fiera dei cliché, non può mancare quello in cui, dopo essere stato menato quasi a morte, il protagonista torna con l'espressione tutta seria in viso e il cattivo inizia a parlare tantissimo, vantandosi che è forte, oh com'è forte, nessuno può essere più forte. E poi ovviamente perde, perché è cattivo.
Altra cosa davvero triste di questo anime è la presenza di colpi di scena (mi vergogno in realtà a chiamarli così) che sono quanto di più ovvio e prevedibile possa esistere, e l'unico stupore che suscitano è quello che ti fa meravigliare che li abbiano inseriti davvero, per quanto sono scontati.
La regia non è stata per niente ben fatta: scene di azione che dovrebbero andare in crescendo vengono spezzate da discorsi lunghissimi di cui non si sente affatto bisogno, e scene che dovrebbero essere commoventi risultano solo ridicole, specialmente per la mancanza di atmosfera, che si nota in particolar modo nella colonna sonora poco adeguata; così come le musiche, anche il character design è particolarmente anonimo, e questo accentua ancora di più la mancanza di originalità nei caratteri dei personaggi.
In conclusione, questo anime non è niente di che. La sua visione non lascia nulla, ma alla fin fine è esattamente quello che è, cioè una storiella per ragazzini, con tutti i comfort di essere su un sentiero ben conosciuto e da cui non fa il minimo sforzo per allontanarsi. La parola perfetta per descriverlo è: banale.
Potete far sentire la vostra voce, oltre che nei commenti, anche con un mini sondaggio che durerà tre giorni!
Ma al di là di tutto questo non c'è molto altro da dire, che sia una buona produzione per chi cerca qualcosa con cui svagarsi senza pensieri è un'opera più che valida (anche se Kongo Bancho dello stesso autore è su tutta un'altra scala come tamarraggine, e spero prima o poi che Star Comics ci faccia il favore di pubblicarlo) e che all'infuori di ciò non offre nient'altro.
E' un classico fumetto da bagno, niente di più niente di meno, acchiappare acchiappa ma non lo si può certo definire un titolo "impegnativo", perché se qualcuno si aspetta qualcosa di un po' più profondo a livello di temi trattati ecc. consiglio di rimediarsi altro (suggerirei il trio I fiori del male, Assassination Classroom e Medaka Box, ma anche A Silent Voice non delude affatto le aspettative).
Per questo credo che obiettivamente parlando l'opzione che meglio rappresenta The Seven Deadly Sins - Nanatsu no Taizai sia "la verità sta nel mezzo", dato che a livello oggettivo ci sono prodotti molto più validi di quest'ultimo, così come ce ne sono di meno validi.
P.S. voi che mi spolliciate di rosso un commento dove semplicemente ho espresso un'opinione, ma perché anziché nascondervi dietro la spolliciata non provate a controbattere per una buona volta? Perché non uscite fuori allo scoperto e date una vostra vera opinione in merito e spiegate il perché non siete d'accordo con tale affermazione da parte mia?
Un dibattito è costituito da un dialogo tra due o più persone, io non rifiuto il confronto con chi magari non è d'accordo con la mia opinione. Esprimete il vostro giudizio.
Non mi pare di aver scritto che TSDS sia robaccia, semplicemente sostengo che come prodotto al di là di un buon intrattenimento non è che offra molto e che ci siano molte alternative decisamente più valide di quest'ultimo titolo, ma se siete di parere divergente fatevi avanti, non siate timidi.
Tornando sul discorso, posso dire che non mi sono mai annoiato nel guardarlo e ovviamente, sapendo più o meno di cosa trattasse e soprattutto "come" lo trattasse, non è che mi aspettassi chissà quale capolavoro e le mie aspettative sono state più che ripagate.
E' ovvio che è pieno di gag, mutandine e combattimenti classici del panorama shonen, quindi uno parte prevenuto, lo si capisce immediatamente eh.
Se fosse in programma una seconda stagione, sicuramente sarei contento. E' stato un buon passatempo e mi sento di consigliarlo a chi non vuole vedere un qualcosa di non molto impegnativo. =)
Seven Deadly Sin è un manga che di originale non ha nulla, e si, prende da altre serie, che a loro volta si sono ispirate ad altre serie... Embé? Rimane comunque una lettura piacevole. Immagino già l'orrore dei detrattori xD
La prima parte è completamente priva di pathos causa l'invincibilità dei protagonisti (un po' come prendere l'inizio de La grande avventura di Dai con il protagonista forte come a fine serie) e anche sul versante psicologico non presenta nulla di meritevole.
Inizia a migliorare nella seconda metà, con scontri più avvincenti e una migliore indagine dei personaggi (molto bello il flashback su King e Diane), rovinando tutto con deus ex machina, colpi di scena prevedibili e resurrezioni a ripetizione che rendono il tutto a tratti anche ridicolo.
Penso pure io che sia una storia abbastanza banale e poco ispirata. Magari proseguendo migliora ma per quel che ho letto, tra situazioni e personaggi, è tutto tranne che appassionante.
C'è chi mi dirà che senza stereotipi e combattimenti a ripetizione non si è più nel genere shounen, ma sarebbe anche ora di provare una certa evoluzione, comunque non l'ho trovato pessimo ai livelli di Fairy Tail, per motivi che non ripeto, ho già fatto una recensione sui maghetti.
Che lo vogliate ammettere o meno questo è un prodotto confezionato ad arte e le sue idee, seppur non originalissime, le mostra come Dio comanda dall'inizio fino alla fine.
Poi può piacervi o meno, ma di sicuro questo è un prodotto al di sopra della media attuale in ambito di shounen. Punto.
Siate onesti che non fate del male a nessuno nell'esserlo.
Mai detto che The seven deadly sins è un capolavoro.
Magari lo diventerà con eventuali stagioni successive (il tanto decantato One Piece, con l'episodio 24 era ancora nella saga di Sanji, che personalmente ho trovato una delle più brutte, è diventato molto più bello dopo), magari resterà un semplice e piacevole cartone animato d'evasione, chissà.
E' sbagliato questo atteggiamento che va tanto di moda oggi di analizzare ogni serie al microscopio alla ricerca del capolavoro del secolo, si finisce per non godersi serie come questa che capolavoro non vogliono esserlo, ma finiscono per essere un gradevole intrattenimento (del resto l'amatissimo Dragon Ball non è che abbia chissà quali tematiche profonde, eppure nessuno esiterebbe a chiamarlo capolavoro).
Ho trovato The seven deadly sins una serie d'avventura fantasy appassionante come non ne trovavo da tempo. Non ha la profondità del mio amato La grande avventura di Dai (per quanto sia un bel personaggio, King non è Pop, ahilui), ma ci si avvicina stilisticamente e come atmosfere e questo per me è un pregio.
Lo metto più o meno sullo stesso livello di Magi, ma mi piace un po' più di quest'ultimo perché è più adrenalinico, i personaggi sono tendenzialmente (no, Gowther, tu sei escluso dal computo) più virili, c'è più azione e meno lagne e piagnistei e (nella versione manga) è disegnato meglio.
Le trasposizioni animate di entrambi i titoli, pur tagliando qua e là cose rispetto al manga e risultando quindi inferiori nella trattazione della trama, hanno delle atmosfere e delle musiche fantastiche.
magari argomentala pure la tua sicurezza, invece di pretendere l'onestà altrui.
I vari "Fatevene una ragione/Che lo vogliate o no/Punto./È così." non pongono come per magia il proprio punto di vista al di sopra degli altri. Già riguardo a KimiUso ti eri espresso in modo simile.
E come tale DEVE essere criticato da chi si considera "alternativo" e legge roba "di nicchia" (magari shonen demmerda, ma che non si caga nessuno)
Detto ció, ho visto una buona metà dell'anime (interrotto poi perchè ho preferito seguire il manga che reputo superiore), e cacchio se non è figo da vedere! Personaggi tamarri e simpatici, bei combattimenti e momenti commoventi (cuori di pietra se non vi siete commossi al flashback di Ban).
È un fottuto DragonBall medievale cavolo! e a noi DB ci piace assai.
Per il resto, l'anime mi è piaciuto discretamente anche se non mi sono particolarmente affezionata a nessun personaggio a parte King (e in parte Diane che è carinissima), trovo Meliodas un po' troppo sgravato, mi dispiace per i suddetti tagli ma in sostanza, a parte questi difetti, si è lasciato seguire bene, anche con parti molto belle. La colonna sonora poi mi è piaciuta un sacco.
Sostanzialmente quindi mi metto nel mezzo tra i due recensori, ma per quanto non ami affatto il personaggio di Elizabeth, vorrei spezzare una lancia in suo favore: neanche a me è piaciuto tutto quel palpeggiamento sul suo corpo, ma volendo è diminuito con lo scorrere delle puntate, ed è anche vero che è la principessina da salvare che sta sempre a ripetere il nome dell'eroe. Tutto ciò però è normale, è una principessa mica una guerriera! Non sarebbe neanche stato credibile che una ragazza qualunque (per di più di indole docile) si fosse lanciata in battaglia sconfiggendo nemici come fuscelli. E' vero che si lagna ma ci prova a fare qualcosa, e la sua utilità la si trova andando avanti, senza contare che il suo ruolo è di "supporto morale" e non di aiuto in battaglia. Poi magari imparerà anche a fare altro, chissà...
Come dico sempre, frega zero dell'originalità (sarà anche che i fantasy che preferisco sono quelli più "seri"stile Claymore o Berserk, quindi non ho una grande cultura su quelli di questo tipo più easy), non ho smania di una seconda stagione né mi è venuta voglia di seguire il manga, ma i 24 episodi non sono stati per niente malaccio come intrattenimento semplice e divertente.
Detto ciò comunque preferisco di gran lunga Magi, per trama, personaggi, colpi di scena, emozioni, atmosfere ecc.
La mia opinione è più affine a quella di Kotaro, ma ciò non vuol dire che non capisca le critiche. Il punto è proprio questo: TSDS è un manga che riprende tutti i cliché del genere (i disegni sono i più simili a quelli di DB che io abbia mai visto), non innova nulla, anzi, probabilmente riporta lo shonen al passato, non ha nemmeno questa trama super-interessante, però resta comunque un manga godibile, con personaggi simpatici che si segue volentieri.
Può darsi che diventerà meglio in seguito (personalmente, essendo in pari con l'edizione giapponese, non credo), di certo non resterà negli annali del genere, ma non ci trovo nulla di male ad apprezzarlo. Non sempre l'originalità è sinonimo di qualità e non sempre un manga poco originale deve essere brutto a prescindere (vengo fuori dalla visione di Pacific Rim, che è l'esempio che calza a pennello XDDD).
La differenza è che la serie ha di suo un time-skip intrinseco, con i protagonisti che sono già in grado di entrare in Gear 5th con Senjutsu Mode chiavi in mano: praticamente è come vedere il Real Madrid giocare con il Bollate.
Non premerei però troppo il pulsante sul fattore originalità, gli shonen si rivolgono ai 12/13enni di oggi, non a chi li legge da 20 anni (che è questa, l'anomalia), quindi per me discorsi su "sembra xxx (manga del 2000) unito a xxx (manga del 1990)" lasciano il tempo che trovano.
Inoltre non sono d'accordo con l'analisi di Ninlil sulle figure femminili: Elizabeth, ad esempio, nel voler cercare la verità a tutti i costi, anche disobbedendo al volere della famiglia, anche rischiando di farsi uccidere da dei bruti grossi il doppio di lei, dimostra secondo me di avere una grande forza di volontà, non tanto un gran bel fisico.
Insomma, per me dietro ai cliché c'è di più, quel di più che sta invogliando migliaia di noi nella lettura. O è questo, oppure ci siamo rimbambiti tutti di colpo.
Io le mie motivazioni le ho argomentate, poi se parliamo due lingue diverse non è un problema mio.
The Seven Deadly Sins è un prodotto confezionato ad arte che riesce a dosare bene azione, trama e caratterizzazione dei personaggi come non succedeva da parecchio tempo a questa parte (soprattutto tenendo presente che di shounen a sfondo fantasy buoni non se ne vedono da anni). Nel caso dell'anime poi abbiamo anche una discreta regia ed una colonna sonora da urlo (perché Sawano il fatto suo lo sa eccome!). Quindi, di cosa stiamo parlando?
Poi può piacervi o meno il genere, i gusti non si discutono, ma la qualità del prodotto è innegabile e discuterla vuol dire negare l'evidenza.
The seven deadly sins non racconta sicuramente una storia originale, ma è indubbio che ha saputo intrattenermi piacevolmente con questi primi 24 episodi dell'anime, che spero verranno seguiti da una seconda stagione.
La mia risposta al sondaggio iniziale è che quindi la verità stia nel mezzo, anche se mi sento di essere più vicino al pensiero di Kotaro piuttosto che a quello di Ninlil.
Non c'è nulla di male in questo. Personalmente come la maggioranza dei BS sono "storielle per ragazzi" ma è proprio la definizione del genere, no?
Quindi non vedo nulla di positivo o negativo, solo la riscoperta dell'acqua calda.
Per il resto mi viene da dire solo una cosa , com'è possibile che tutti gli anime-manga che non hanno le bambinette o non siano comici sono sempre stra criticati? no perchè andando a memoria su tutte le opere d'azione , sport ecc leggo sempre le stesse cose ahh gia visto , sempre la solita solfa ecc poi però appena ci sono le bambinette stupidine capolavoro .
Aiutatemi a capire grazie.
È perchè l'otaku medio moderno appena vede una loli non capisce più niente... Alla fine è solo una (discutibile) moda dei nostri tempi.
Poi certo, non saremo di fronte al nuovo capolavoro del genere "battle shonen", ma direi che è molto piacevole da seguire. E visto che il livello medio degli shonen non è alto (facciamo tre opere fuffa ogni opera valida?), qualcosa che si elevi al di sopra, anche di poco, risalta molto di più!
Visto che la stragrande maggioranza delle opere è per il mercato interno, e il mercato interno giapponese richiede tali "approcci", alla fine il popolo pagante richiede e i produttori accontentano.
Io mi sono stufata di trovare le solite donnine inutili (non è necessario combattere per essere personaggi utili) in quasi ogni anime/manga, ma mi sa che vista la disparità tra i sessi che c'è in Giappone non ci si può aspettare altro.
(avrei voluto notare prima questa notizia per rispondere puntualmente, ma purtroppo sono a distanza di fuso orario, scusate!)
Alla fine se sei piuttosto giovane, e non hai vissuto almeno in parte nel periodo degli anime generalisti e del chara realistico, ti abitui in fretta all'approccio moderno. Ovviamente poi andiamo nell'ambito dei gusti personali, ma per esempio io preferisco un chara realistico e più adulto.
BTW: non ho ancora commentato l'anime in questione.
Droppato dopo tipo un paio di episodi... Semplicemente non avevo voglia di shonen e questo a naso non mi ha fatto fiutare nulla di diverso.
Non lo so manco io perchè. Forse perchè semplicemente nella sua non originalità (lo stile grafico però lo è), nel suo essere uno shounen fantasy da manuale, è comunque un prodotto onesto e ben fatto imho.
Tornando indietro, non lo riacquisterei, ma seguirei sicuramente l'anime.
Proverò a dargli un'occhiata magari.
Altro che il primo dragon ball, è sempre più Bleach. (l'ultimo bleach, quello insensato degli scontri a caso con power up ovunque e via dicendo).
Ha certo dei pregi che lo stanno rendendo popolare, prima di tutto il ritmo veloce e trascinante, e se i personaggi stanno simpatici allora può piacere.
Io ci ho sinceramente provato a capirlo, ma non mi lascia niente, le caratterizzazioni non mi convincono e la trama mi sembra sempre più un insieme di battaglie e basta.
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