In questi giorni mi è nato il bisogno di affrontare un argomento spinoso assieme a voi compagni di sventura.
L’antefatto: lo scorso fine settimana stavo facendo un po' di ordine tra gli scaffali della mia libreria; per la precisione (a causa dello spazio che scarseggia sempre) stavo inscatolando/mettendo da parte la roba "in forse" che non so se continuerò, le vecchie serie di cui ho riedizioni più recenti e... le serie manga interrotte.
Soprattutto non ho potuto fare a meno di notare la quantità di manga in "pausa" da tempo immemore.
Premetto che questa vuol solo essere un’innocente riflessione, che non ha assolutamente lo scopo di accusare questo o quell’editore; anche perché chi segue manga da svariati anni, come il sottoscritto, sa che questo di cui stiamo per parlare è un “peccato” di cui si son macchiati - in misura diversa - praticamente tutti.
Scorrendo infatti una qualsiasi lista di manga interrotti, si nota subito come ogni editore abbia i suoi piccoli o grandi scheletri nell'armadio. Non stiamo qua a dire nulla che già non si sappia, quindi.
E ce n’è un po’ per tutti i gusti:
- Serie vittime di transizioni editoriali; come Gunslinger Girl, passato da Shin Vision a D/Visual e poi acquisito da GP Manga che però non l’ha mai portato a termine;
- Intere realtà editoriali che hanno, per motivi e con modalità differenti, cessato del tutto o quasi le loro attività (come Comic Art, Play Press, Planeta De Agostini o Ronin/Kappa), con relative licenze rimaste nel limbo.
- Titoli che semplicemente son caduti nel dimenticatoio senza alcun motivo apparente.
- Serie vittime di operazioni editoriali disorientanti per il lettore, come quanto accaduto un annetto fa, quando Kodansha decise di non rinnovare i diritti delle proprie serie affidate fino a quel momento a GP Manga.
- Serie ferme addirittura al primo volume, e altre a pochissimi dal finale (argh!)
- Manga che semplicemente non si è filato nessuno.
Ognuno poi ha i suoi “preferiti” che rimpiange più di altri. Io ad esempio mi strappo ancora i capelli pensando ad Avanti tutta Coco!, Team Medical Dragon, Crows e Lindbergh. Ma potremmo citare anche vittime illustri come Yotsuba &!, Guru Guru, Excel Saga o Bokurano.
O ancora, in ordine sparso, tra i tanti interrotti (ufficialmente o meno) ci sono: Il violinista di Hamelin, Bakuretsu Hunter, Beshari-gurashi, D-live!!, Dance In The Vampire Bund, Darren shan, Demon King, Canta yesterday per me, Adekan, Eppur la città si muove, Flat, Gaku, Mushibugyo, Hanzo, Linebarrels of Iron, Moonlight Mile, Karneval, Devils and Realist, Momogumi Plus Senki, Honey Bitter, Monochrome Factor, Utsuho, Blood Alone, Ohana Holoholo, Raiders, e chissà quanti altri.
Poi ci sarebbero anche quei manga che han problemi in patria (si vedano Black Lagoon, Gangsta., Silver Spoon, Highschool of the Dead, Nana), ma qui è un po' un discorso a parte.
A pesare di più (sul portafogli) sono sicuramente quelle serie seguite per un bel po' di volumi. Sento ad esempio il forte bisogno di abbracciare calorosamente quegli impavidi che hanno acquistato 37 volumi di Demon King, e non hanno mai potuto finire di leggerlo nonostante sia concluso in patria.
Succede. Ma di chi è la colpa?
Una volta le serie si interrompevano perché vendevano poco. “Ma va?! Che osservazione arguta!” direte voi. Scontato, no?
Non proprio.
In effetti c’è da dire, riguardo le vendite, che oggi le cose sono un po' cambiate, e si danno anche per scontate e/o ci si accontenta di tirature più basse rispetto a una volta (quelle da un migliaio di copie a volume, sono tutt’altro che rare ad esempio). Ma potremmo anche star qui a parlare di costi, distribuzione, tirature, marketing ecc, però ne verrebbe fuori un’analisi anacronistica perché la verità è che oggi le situazioni più antipatiche paiono invece verificarsi anche/soprattutto per questioni interne alle case editrici che hanno a che fare con le vendite solo fino a un certo punto.
Oggi assistiamo ad un fenomeno molto particolare. Si vedono manga, spesso ottimi ed apprezzati, che cadono nel dimenticatoio senza un apparente motivo e, soprattutto, senza che ci venga data alcuna spiegazione. Una volta almeno il lettore si trovava dinnanzi al fatto compiuto, e poteva per lo meno elaborare il lutto. Oggi no.
Il risultato è un clima di prudenza (leggasi incertezza e diffidenza) generalizzato. E ciò è un male per il mercato, tutto.
Da lettori, l’unica cosa che possiamo fare è ovviamente cercare di tutelarci durante le nostre incursioni in fumetteria.
Ognuno ha i suoi metodi: c'è chi, prima di acquistare un nuovo manga, applica il suo infallibile algoritmo che mette in rapporto parametri come l'affidabilità dell'editore, stato in patria dell'opera, eventuale appeal sul mercato italiano, rapporto qualità/prezzo dell'edizione ecc...
C'è chi si limita sempre e soltanto all’essenziale o aspetta che una serie finisca prima di recuperarla (pratica però letale per le serie stesse e gli editori che così non vengono supportati).
C’è poi chi se ne infischia e va di pancia, comprando quello che più gli piace senza farsi troppe paranoie.
Ma la verità è che per quante contromisure preventive possiamo adottare, incappare in qualche episodio spiacevole è sempre possibile.
Voi quindi come vi regolate prima di iniziare eventualmente una nuova serie manga?
E qual è la serie interrotta che più "vi brucia"?
Io intanto torno a impacchettare con malinconia i miei manga interrotti, o forse no.
L’antefatto: lo scorso fine settimana stavo facendo un po' di ordine tra gli scaffali della mia libreria; per la precisione (a causa dello spazio che scarseggia sempre) stavo inscatolando/mettendo da parte la roba "in forse" che non so se continuerò, le vecchie serie di cui ho riedizioni più recenti e... le serie manga interrotte.
Soprattutto non ho potuto fare a meno di notare la quantità di manga in "pausa" da tempo immemore.
Premetto che questa vuol solo essere un’innocente riflessione, che non ha assolutamente lo scopo di accusare questo o quell’editore; anche perché chi segue manga da svariati anni, come il sottoscritto, sa che questo di cui stiamo per parlare è un “peccato” di cui si son macchiati - in misura diversa - praticamente tutti.
Scorrendo infatti una qualsiasi lista di manga interrotti, si nota subito come ogni editore abbia i suoi piccoli o grandi scheletri nell'armadio. Non stiamo qua a dire nulla che già non si sappia, quindi.
E ce n’è un po’ per tutti i gusti:
- Serie vittime di transizioni editoriali; come Gunslinger Girl, passato da Shin Vision a D/Visual e poi acquisito da GP Manga che però non l’ha mai portato a termine;
- Intere realtà editoriali che hanno, per motivi e con modalità differenti, cessato del tutto o quasi le loro attività (come Comic Art, Play Press, Planeta De Agostini o Ronin/Kappa), con relative licenze rimaste nel limbo.
- Titoli che semplicemente son caduti nel dimenticatoio senza alcun motivo apparente.
- Serie vittime di operazioni editoriali disorientanti per il lettore, come quanto accaduto un annetto fa, quando Kodansha decise di non rinnovare i diritti delle proprie serie affidate fino a quel momento a GP Manga.
- Serie ferme addirittura al primo volume, e altre a pochissimi dal finale (argh!)
- Manga che semplicemente non si è filato nessuno.
Ognuno poi ha i suoi “preferiti” che rimpiange più di altri. Io ad esempio mi strappo ancora i capelli pensando ad Avanti tutta Coco!, Team Medical Dragon, Crows e Lindbergh. Ma potremmo citare anche vittime illustri come Yotsuba &!, Guru Guru, Excel Saga o Bokurano.
O ancora, in ordine sparso, tra i tanti interrotti (ufficialmente o meno) ci sono: Il violinista di Hamelin, Bakuretsu Hunter, Beshari-gurashi, D-live!!, Dance In The Vampire Bund, Darren shan, Demon King, Canta yesterday per me, Adekan, Eppur la città si muove, Flat, Gaku, Mushibugyo, Hanzo, Linebarrels of Iron, Moonlight Mile, Karneval, Devils and Realist, Momogumi Plus Senki, Honey Bitter, Monochrome Factor, Utsuho, Blood Alone, Ohana Holoholo, Raiders, e chissà quanti altri.
Poi ci sarebbero anche quei manga che han problemi in patria (si vedano Black Lagoon, Gangsta., Silver Spoon, Highschool of the Dead, Nana), ma qui è un po' un discorso a parte.
A pesare di più (sul portafogli) sono sicuramente quelle serie seguite per un bel po' di volumi. Sento ad esempio il forte bisogno di abbracciare calorosamente quegli impavidi che hanno acquistato 37 volumi di Demon King, e non hanno mai potuto finire di leggerlo nonostante sia concluso in patria.
Succede. Ma di chi è la colpa?
Una volta le serie si interrompevano perché vendevano poco. “Ma va?! Che osservazione arguta!” direte voi. Scontato, no?
Non proprio.
In effetti c’è da dire, riguardo le vendite, che oggi le cose sono un po' cambiate, e si danno anche per scontate e/o ci si accontenta di tirature più basse rispetto a una volta (quelle da un migliaio di copie a volume, sono tutt’altro che rare ad esempio). Ma potremmo anche star qui a parlare di costi, distribuzione, tirature, marketing ecc, però ne verrebbe fuori un’analisi anacronistica perché la verità è che oggi le situazioni più antipatiche paiono invece verificarsi anche/soprattutto per questioni interne alle case editrici che hanno a che fare con le vendite solo fino a un certo punto.
Oggi assistiamo ad un fenomeno molto particolare. Si vedono manga, spesso ottimi ed apprezzati, che cadono nel dimenticatoio senza un apparente motivo e, soprattutto, senza che ci venga data alcuna spiegazione. Una volta almeno il lettore si trovava dinnanzi al fatto compiuto, e poteva per lo meno elaborare il lutto. Oggi no.
Il risultato è un clima di prudenza (leggasi incertezza e diffidenza) generalizzato. E ciò è un male per il mercato, tutto.
Da lettori, l’unica cosa che possiamo fare è ovviamente cercare di tutelarci durante le nostre incursioni in fumetteria.
Ognuno ha i suoi metodi: c'è chi, prima di acquistare un nuovo manga, applica il suo infallibile algoritmo che mette in rapporto parametri come l'affidabilità dell'editore, stato in patria dell'opera, eventuale appeal sul mercato italiano, rapporto qualità/prezzo dell'edizione ecc...
C'è chi si limita sempre e soltanto all’essenziale o aspetta che una serie finisca prima di recuperarla (pratica però letale per le serie stesse e gli editori che così non vengono supportati).
C’è poi chi se ne infischia e va di pancia, comprando quello che più gli piace senza farsi troppe paranoie.
Ma la verità è che per quante contromisure preventive possiamo adottare, incappare in qualche episodio spiacevole è sempre possibile.
Voi quindi come vi regolate prima di iniziare eventualmente una nuova serie manga?
E qual è la serie interrotta che più "vi brucia"?
Io intanto torno a impacchettare con malinconia i miei manga interrotti, o forse no.
Se andiamo a guardare bene poi, tantissimi titoli furono interrotti all’epoca NON perché non vendessero, ma semplicemente per l’incapacità delle case editrici di allora di saperli gestire, tipo la Comic Art, la Play Press, la Planeta DeAgostini……sul serio, mi riesce davvero difficile pensare che la Panini, Star Comics e Jpop preferiscano buttarsi continuamente su manga nuovi e sconosciuti invece che riproporre alcune perle del passato, che a mio modo di vedere invece gli renderebbero di più: io ci vedrei benissimo un Gunslinger Girl proposto dalla Star Comics, un Guru Guru dalla Jpop, un Avanti tutta Coco dalla Panini……tanto più mi viene da pensare quanto sia assurdo questo atteggiamento quando sento discorsi del tipo “Ormai siamo troppo a pari col Giappone, ci sono serie troppo lunghe dal successo incerto, i manga di oggi non valgono quanto quelli di ieri” ecc. ……allora a maggior ragione, dico io!
Prendiamo anche solo il caso di un Guru Guru, per dire un titolo a caso: commercialmente è una serie che “ha fatto il suo tempo”, è vero, però secondo me oggi in Italia potrebbe comunque funzionare benissimo, e per un motivo molto semplice, perchè potrebbe intercettare ed attrarre quel tipo di pubblico medio/giovane, che magari non legge manga, che però vedendolo potrebbe dire “Ah guarda, questo lo vedevo quando avevo 10 anni, lo facevano al pomeriggio su Rai 2!!”, quindi un certo tipo di risorse potrebbe averle comunque se si appoggiasse al “fattore nostalgia”, e non solo; fra qualche mese faranno una nuova serie anime, quindi in qualche modo il brand sarà rilanciato anche in Giappone………..e, altro valore aggiunto in più, adesso in Italia vanno “di moda” i manga basati sugli RPG online, vedi ad esempio il disastro di titoli di questo genere che sta pubblicando la Jpop (Sword Art Online, Overlord, The Rising of the Shield Hero, Dungeon Food, DanMachi, fra un po’ anche uno che si chiama The Hero is Dead…..ne ha a bizzeffe di titoli del genere), un titolo in più come Guru Guru in mezzo a questi non sfigurerebbe, anzi…………
Ma poi, altra cosa che mi preme sempre ribadire in queste occasioni, le nostre case editrici dovrebbero anche capire che c’è flop e flop: non è detto che la serie X non abbia venduto nulla alla sua prima pubblicazione perché brutta, ma semplicemente perché bisogna anche tenere molto in considerazione il “contesto storico” in cui una serie viene pubblicata.
Per fare un altro esempio, Kiseiju: la prima edizione fu pubblicata e mai terminata dalla Magic Press a cavallo del 2000 e se la filarono ben pochi………mentre adesso la Goen è tempestata di richieste su richieste di ristampe dei numeri esauriti (e dicasi lo stesso anche per Dragon Head, poi recuperato dalla Panini).
Oppure, altri esempi fortissimi che mi vengono in mente, i manga di Atsushi Kaneko e Taiyo Matsumoto: Bambi e Tekkonkinkreet furono dei flop senza se e senza ma quando lì pubblicò la Kappa Edizioni anni fa……invece adesso di Kaneko la Star Comics ha pubblicato praticamente l’intera opera-omnia (più Soil pubblicato alla Panini), mentre Matsumoto è diventato di fatto un autore di punta della Jpop, tant’è vero che il suo Sunny ha ricevuto premi su premi anche qui in Italia (e infatti a breve la Jpop rilascerà una edizione Omnibus di Tekkonkinkreet).
E in più, altro assurdo nell’assurdo, anni fa erano più aperti di mentalità riguardo il recupero delle serie: pensiamo per esempio ad Alita, recuperato dalla neonata Panini dopo il fallimento della Granata Press……o, ancora più calzante, pensiamo a Detective Conan, una delle serie di punta di oggi della Star Comics, recuperato dopo ben DUE fallimenti, della Comic Art prima e della Kabuki poi.
Insomma, in poche parole, se io avessi una casa editrice tenterei anche questa strada, magari non con titoli lunghissimi (Gunslinger Girl ha solo 15 volumi per esempio, lo fai mensile e in un anno abbondante lo hai finito, o magari un Dance in the Vampire Bund che ne ha 14 di volumi), ma almeno con quei 3-4 titoli piazzati al momento giusto all’interno del palinsesto editoriale, giusto per saggiare l’interesse del pubblico (che tra l’altro, se va bene ci possono guadagnare pure il doppio, perché oltre a chi leggerebbe certe serie per la prima volta ci sarebbero anche i “lettori storici” delle prime edizioni, ben felici di riprendere un manga lasciato in sospeso da anni); poi va be, se sono contrari a questo tipo di operazione perché ci sono problemi nella concessione dei diritti dai giapponesi o perché i materiali originali non sono più reperibili allora alzo le mani, perché questo sarebbe tutto un altro paio di maniche, ma se non fosse così trovo davvero inspiegabile il motivo di tanta resistenza da parte loro.
Questo è un discorso giusto. Ma vale anche al contrario, nel senso che serie pubblicate all'epoca ora avrebbero nemmeno la metà del successo che hanno avuto, perché il pubblico attuale è cambiato. Siamo sempre noi cresciuti negli anni Novanta a desiderare che roba pubblicata nel periodo d'oro dei manga risorga sugli scaffali delle fumetterie... Ma lasciati dire che i ragazzini di oggi un Guru Guru non se lo filerebbero proprio, perché la persona che lo ha visto alle scuole elementari sono io che oggi ho quasi trent'anni! E non sono più ragazzina, già rientro nella categoria girella!
Io infatti non lo comprerei mai. Ne sento parlare benissimo, ma non conosco la serie e vista così non mi interessa proprio recuperarla
Tentativi futili, ma non demordo.
Per quanto riguarda il manga interrotto che più mi brucia... X delle CLAMP.
Più che altro sono incavolato con la J-Pop perché non ha senso pubblicare una nuova edizione di un manga che si sa in partenza essere interrotto. Io ingenuamente pensavo ci fosse possibilità di continuare la serie se J-Pop aveva deciso di acquistarne i diritti. Oggi invece, con un po' di esperienza in più, so che semmai le CLAMP decidessero di riprendere X, la notizia farebbe il giro del mondo.
La cosa peggiore è che non riesco a rivendere la serie: probabilmente nessuno la vuole proprio perché interrotta.
Sono certo che se abbassi il prezzo non faticherai a trovare acquirenti...
Verissimo anche questo, non lo metto minimamente in dubbio, ma il mio era un ragionamento di tipo “opportunistico”, mi spiego: prendiamo ad esempio gli ultimi annunci al Comicon, la Panini ha annunciato un manga come Yuragisou No Yuna-San, benissimo………..seguendo questo ragionamento, dal loro punto di vista, questa è una serie che ha più possibilità di “sfondare”, anche tra i ragazzini, e di avere più successo rispetto alla nuova edizione di un “manga vecchio”……per carità, senza nulla togliere al titolo in questione, ma io personalmente la considero molto discutibile come scelta editoriale.
Certo, ma il punto è che neanche i titoli di “oggi” puntano davvero a un pubblico di “ragazzini” (nuovi appassionati, chiamiamoli come vogliamo), ma puntano tutti su un altro tipo di pubblico, appunto il “nostro”, quello degli appassionati già un po’ navigati, che conoscono meglio l’argomento manga/anime, che partecipano a fiere ecc; altro esempio che mi viene in mente, un Re:Zero della Jpop, io sono contento che lo pubblichino, ma appunto, io NON faccio testo, le case editrici non dovrebbero accontentare me, dovrebbero puntare su quei titoli più adatti a tutti.
E il caso di Guru Guru è lo stesso, certo, ma con una differenza: come giustamente hai detto tu come manga rietra già nel concetto di “girella” (o “fattore nostalgia” come lo chiamo io), quindi come titolo è in grado di intercettare un altro tipo di pubblico ancora, quello “occasionale”, quello che solitamente i manga non li comprerebbe, ma che qui potrebbe fare un’eccezione, perché è un titolo che “potrebbe riportarlo all’infanzia”.
In fondo è la stessa cosa che succede per i robottoni nagaiani, per i manga della Takahashi come Lamù e Ranma, per un Uomo Tigre, un Ken il Guerriero……..lo stesso Dragon Ball ormai è un titolo “nostalgico” in senso lato, se Dragon Ball Super ha avuto un buon successo quando è passato in tv il motivo è anche questo.
Quindi, venendo al sodo, secondo me i “manga vecchi” potrebbero essere sfruttati in questo modo, o sfruttando “l’effetto nostalgia” per alcuni, oppure come “riempitivi” nel palinsesto editoriale per altri (nel senso, se devo riempire un buco, perché affidarmi a un titolo sconosciuto non richiesto da nessuno quando potrei ripubblicare un manga magari già un attimino più noto?)
- Guru Guru pure io lo vedo un titolo da J-POP visti i manga basati sugli RPG online che già pubblica
- Avanti tutta Coco invece lo vedo perfetto per Star Comics, visto il possibile traino di One Piece e cmq la lunga tradizione di titoli d'avventura che ha sempre pubblicato.
- Gunslinger Girl lo vedo più da Panini o forse J-POP.
In linea di massima concordo in pieno con te su principio della "miniera d'oro". Si potrebbe varare un'intera collana dedicata ai "manga in coma"
Però penso che uno dei problemi più grossi in questi casi, sia costituito dai vecchi numeri di serie interrotte già in possesso dei lettori o che circolano e son reperibili in blocco a pochi euro sul mercato dell'usato.
Pensa ad esempio ad una serie come Avanti tutta Coco di cui son stati già pubblicati 15 volumi...
Questa è una cosa che fanno già, secondo me: ossia, vicino a serie nuove riannunciano vecchie glorie. Il fatto che una Panini mi abbia acquistato i diritti per shoujo pubblicati decenni fa, come Le Situazioni di Lui & Lei o Fruits Basket, e la Star Comics mi ha fatto risorgere Rocky Joe e Ranma, la dice lunga sul fatto che hanno capito che gran parte del pubblico di lettori è costituito dalla mia generazione, quella nata negli anni Novanta e Ottanta, che vuole comprare le vecchie glorie pubblicate in quegli anni; ma hanno capito anche che nel passato c'erano cose che tutt'oggi potrebbero piacere a un pubblico giovane, perché i capolavori non hanno tempo. Tuttavia, trovo normale che questo "invecchiamento" del catalogo si debba centellinare, perché c'è bisogno anche della serie più recenti, casomai legate all'ultimo successo anime dell'anno, altrimenti si andrebbe a svantaggio della nuova generazione che si sta avvicinando adesso ai manga e che conosce il moderno. Fare un po' e un po' è una misura giusta... Del tipo, a me piacciono un sacco di manga del post-2000, perciò va bene il passato, ma per non annoiare il lettore, soprattutto quello più vecchiotto, bisogna proporre anche roba nuova. Roba bella, sia beninteso!
All’inizio lo pensavo anch’io, ma poi mi sono detto che proprio per questo sarebbe un titolo perfetto per la Panini, dato che, avendo alcuni aspetti in comune con One Piece, potrebbero utilizzarlo come “contraltare” al manga Oda (non parlo di vendite eh, quelle sarebbero su un altro pianeta sarebbe solo una “contrapposizione ideologica” ).
Tra l’altro so che in Giappone stanno già pubblicando una bella riedizione di Avanti tutta Coco……..sarebbe bello se qualche casa nostrana c’avesse pensato di ripubblicarlo, ma purtroppo dubito
E’ vero anche questo, infatti mi sembra che la stessa Panini abbia dichiarato una volta che loro aspettano sempre che certi manga siano irreperibili prima di ripubblicarli………ma va be, anche questa però mi sa un po’ di scusa, vedi ad esempio Noragami, non è passato nemmeno un anno tra l’interruzione della GP e il riannuncio della Panini, dubito che le copie della precedente edizione siano già scomparse dal mercato dell’usato.
Infatti è il principio su cui si basano tutte le New/Perfect Edition di oggi, sono d’accordissimo: io ad esempio leggo manga da “pochi” anni (relativamente), quindi di tante serie “classiche” non ho potuto recuperare le prime edizioni, sono stato il primo ad essere contento quando la Star Comics ha ripubblicato ad esempio Yu degli Spettri, Maison Ikkoku, Rocky Joe, Rough, fra poco anche Ranma……se poi dopo tutti questi “classici” le case editrici si adoperassero per recuperare anche alcuni manga interrotti da altri sarei doppiamente contento
Verissimo anche questo, anzi direi che è fondamentale, il “nuovo” dovrebbe sempre avere la precedenza, perché è importante riuscire a creare continuamente nuovi lettori; però l'importante è che siano manga davvero validi, perchè altrimenti è inutile andare a prendere un manga sconosciuto agli stessi appassionati e sperare che possa fare il botto.
In ogni caso, tornando alle riedizioni. credo che col tempo anche queste finiranno per diminuire, ma mi pare fisiologica come cosa, perché presto o tardi il “serbatoio” dei classici si esaurirà.
Comunque si, l’ideale sarebbe che ci sia sempre il giusto equilibrio tra “vecchio” e “nuovo”, anche su questo non posso che concordare
Mi scuso se sono andato un attimo OT, ma mi sono lasciato prendere dal discorso XD XD
Di varie serie che sono state interrotte non ci sono nemmeno le scansioni disponibili online, giusto in giapponese le si trova, ma dubito che ci sia una grande fetta di pubblico che conosce la lingua...
Se dovessi elencare tutti i manga che ho comprato/compro dopo aver letto le relative scansioni sarebbe un elenco piuttosto lungo!
Quotone! Io Excel Saga lo vedrei bene dalla Planet Manga, ha già pubblicato diverse opere di Rikdo...
Comunque mi sa che possiamo solo sognarceli sti ritorni T.T
Il problema è che le serie che sono state interrotte per scarse vendite è difficile che le ripropongano, anche se magari un'altra casa editrice potrebbe avere più fortuna
Il manga che più mi rode in assoluto è Darren Shan, perchè sinceramente non ne capisco il motivo: all'uscita c'era pure stato un concorso indetto da Star Comics, quindi immagino che almeno un pò ci credessero come progetto (e lì perlomeno ho risolto recuperando in blocco l'edizione inglese della Yen Press, come ho fatto con The Sacred Blacksmith, altro grande interrotto, ma lì almeno con il fatto che Planet e J-Pop stanno acquisendo le vecchie licenze Ronin ho qualche speranza).
Chiudo lo sproloquio con il mio più grande rammarico.
Hayate the Combat Butler.
Sono anni che a ogni conferenza alle fiere chiedo sulla possibilità della pubblicazione in Italia, le risposte sono variate da "Che cos'è?" a "Non so", con la Planet che l'anno scorso come risposta sosteneva che fosse un genere ormai superato. Salvo poi pubblicare negli ultimi mesi Ghost Inn (della serie, se non fanno vedere le tette non vale nulla XD).
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