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    6.0/10
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    Cos’è un buon manga?
    Difficile rispondere ma in sintesi è la fusione di disegno e storia, tra narrazione ed emozioni personali del lettore.
    Forse l’ultimo aspetto è il più importante.
    Uno stesso autore può piacere in un’opera e in un’altra no o degli autori dal tratto simile e dalla simile narrativa possono arrivare a risultati diversi. Io di Ai Yazawa ho apprezza Nana ma non Gokinjo Monogatari, conosciuto in Italia come I cortili del cuore.
    No1 [ continua a leggere]
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    Tanto tempo fa ho letto altre storie di questo autore (Mohiro Kito): mi riferisco a Le ali di Vendermaire che ho trovato sufficiente e Narutaru che ho trovato molto buono.
    Con queste premesse sentendo molto lodare Bokurano alla fine l’ho rintracciato e letto.
    Bokurano: Il nostro gioco.
    È un seinen i cui protagonisti sono dei bambini/ragazzini che vengono indotti a firmare un accordo, per loro è solo un gioco.. sarà il gioco della vita chi glielo1 [ continua a leggere]

    5.0/10
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    Visto che in Italia la stampa è ancora in corso cercherò di non fare spoiler: mi limiterò a dare un giudizio spassionato.
    Per dare un giudizio spassionato parto dal voto: cinque.
    Perché?
    Perché la seconda parte della storia alza leggermente l’asticella di un’opera con decisamente poco mordente. I disegni sono scadenti, la narrazione è veloce ma dovendo creare un po’ di paura o apprensione nel lettore (l’hanno propinato come un horror) non creano1 [ continua a leggere]
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    Di questo autore ho già recensito un’opera ma adesso per celbrare l’arrivo del suo Kosetsu Jeeg mi sforzerò di recensirne un’ altra cioè questo “Il sake di Natsuko”.
    Innanzi tutto diciamo che come autore Akira Oze si è formato lavorando con maestri come Shotaro Ishinomori (la lettura di un fumetto del re del manga dirà in seguito Oze gli ha fatto capire cosa volesse fare nella vita) e Go Nagai.
    Oze lavora con vari editori e pubblica su svariati1 [ continua a leggere]
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    Ho amato inizialmente Ayano Yamane per la bellezza dei suoi ragazzi e per le scene di sesso nella Finder series ma alla fine l’ho abbandonata al 12° volume.
    Crimson spell ha resistito molto meno: sono arrivato al 5° volume della vecchia edizione e non sono riuscito ad obbligarmi a finire la serie (solo due volumi mancavano) nel edizione Magic Press.
    Premetto il disegno della Yamane è bello per quanto riguarda i personaggi, i fondali sono in gene1 [ continua a leggere]
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    Chi ha letto le mie recensioni sa bene che io do gran valore a Mitsuteru Yokoyama come fumettista.
    Yokoyama si è occupato di mecha (Super robot 28 del 1956), shojo (Sally la maga, 1966) fantascienza (Babil Junior, 1971). L’adattamento animato di queste opere è arivato anche da noi negli anni ottanta.
    Yokoyama ha solo 8 anni meno di Tezuka e viene spesso associato come grande autore di quella generazione a Tezuka e Ishinomori.
    Meno conosciuto in1 [ continua a leggere]
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    Conquistato da Jinx ho deciso di leggere altri webtons.
    Prima di andare avanti avverto tutte le lettrici che nella mia recensione può esserci qualcosa di disturbante per loro.
    La scelta del secondo titolo è caduta su Killing Stalking, un titolo portato da noi dai tipi di Jpop a 10 euro circa a volume. In tutto sono quattordici volumi.
    La lettura di quest’opera mi ha un po’ infastidito come mi succede spesso con le opere yaoi giapponesi quando i1 [ continua a leggere]
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    Non è ancora arrivato in Italia e io l’ho già letto e dunque per chi ha dei dubbi se comprare l’edizione Dynit io vi darò un giudizio spassionato.
    L’editore giapponese è il colosso Shogakukan mentre l’autrice è Yoko Nihonbashi: autrice ancora inedita in Italia.
    Il manga non è male, ma non trovo granché gradevoli i suoi disegni in primis per il modo di caratterizzare fisicamente i personaggi maschili. Inoltre secondo me il manga non arriva alla s1 [ continua a leggere]

    9.5/10
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    Parlare di questo manga è difficile: lo hanno recensito in decine e decine e quasi tutti qui su AnimeClick gli hanno dato un voto altissimo.
    Il mio voto è nove e mezzo: opera da leggere per tutti, ma non capolavoro assoluto… quasi.
    "Dragon Ball" esce nel 1984 dalle mani del mangaka Akira Toriyama con la supervisione del redattore Torishima alias Mashihito.
    I due collaboravano da anni insieme: Torishima aveva cambiato profondamente Toriyama bocci1 [ continua a leggere]
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    Chi leggeva riviste e fanzine negli anni ‘90 avrà sentito parlare come me del manga Vampire Princess Miyu di Narumi Kakinochi ma probabilmente il buon giudizio su tale opera dipende da una serie tv da esso tratta che ha avuto successo. Tale serie TV portata in Italia da Yamato non l'ho vista ma posso dire che non ha “sfondato”.
    Invece di portare il manga originario di Miyu, Play Press portò il sequel che è il manga che vado ad analizzare oggi.1 [ continua a leggere]

    7.0/10
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    Questo manga mi ha affascinato per lungo tempo: lo leggevo infatti un episodio al mese su Kappa Magazine ma se ben ricordo non venne concluso sulla rivista ma ripubblicato dall’inizio in versione volumetto monografico. Mi è capitato spesso in passato qualcosa di simile con fumetti iniziati su rivista e poi quando spostati non li ho conclusi…
    Ora ho davanti agli occhi la vecchia edizione completa in sette volumi di Tokyopop, quindi la versione in1 [ continua a leggere]
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    Attenzione: la recensione contiene spoiler

    Se l’arte di non leggere le cose inutili o insoddisfacenti è difficile, immaginate il fatto di che anche leggere le cose “giuste” al momento giusto è difficile.

    Ne so qualcosa io con i filosofi greci e ne sa qualcosa il protagonista di questo manga, Takao Kasuga, il quale riconosce verso la fine dei volumi che ha letto i fiori del male sia in gioventù che in quel momento e l’effetto è stato diverso.1 [ continua a leggere]