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    2.0/10
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    La più brutta opera di Tezuka che io abbia letto. Con questo sorprendente commento (sorprendente per me quando l'ho letta, e forse per molti fan del dio dei manga), potrebbe terminare la mia recensione.
    Avendo apprezzato tantissimo altre opere dello stesso autore (Ayako, MW, Kirihito, Don Dracula, La Storia dei Tre Adolf), la delusione che ho provato leggendo "La Fenice" non ha praticamente eguali. Anche "Kimba" e "Astroboy" non mi avevano entus1 [ continua a leggere]
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    "Quartieri lontani", o "In una lontana città" che dir si voglia, è un lavoro di Jiro Taniguchi dal quale mi aspettavo molto, ma molto di più.

    L'autore è chiaramente quotato nel campo dei fumetti un po' seri, che ambiscono a qualcosa di più che far passare qualche mezz'ora di svago. Dovrebbero essere, quindi, dei fumetti che ti fanno pensare o emozionare di non facili e banali emozioni.

    La cifra di quest'opera è fondamentalmente una riflessione1 [ continua a leggere]

    2.0/10
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    Ho acquistato questo manga per la curiosità dovuta al titolo, che richiama l'opera di Mark Twain, dato che è uno dei miei scrittori preferiti. Non l'avessi mai fatto! Non so se è possibile fare una critica equilibrata di quest'opera. Vorrei anzi farla a pezzi, ma è talmente insipida che temo mi limiterò a spiegare, a chi avesse intenzione di acquistarlo, i motivi per cui è meglio evitare.

    La storia narra di una ragazza che torna dalla città per1 [ continua a leggere]
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    Le storie di Kitaro escono tra il 1959 e il 1968, ma bisogna dire che si tratta di un'opera sorprendentemente ben fatta e ben narrata. Il manga narra dell'omonimo protagonista, i cui genitori (uno spirito la madre e uno zombie il padre) muoiono. Ma, si dirà, sono già morti: come fanno a morire di nuovo? Naturalmente, per morire si intende lasciare questo mondo definitivamente. La madre se ne va mentre è incinta e viene seppellita da uno di passa1 [ continua a leggere]

    6.0/10
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    1976 e in Giappone girava questa roba. Roba da non crederci.

    Premesso che non sto cercando di "giustificarmi" perché sono adulto e faccio quello che mi pare, ma non sono un lettore di fumetti cosiddetti hentai o affini. Perché non c'è niente da leggere, fondamentalmente, non perché le donnine nude mi facciano schifo. In pratica mi è stato regalato il primo volume, e volevo vedere come andava avanti: quali altri personaggi dei manga Go Nagai avr1 [ continua a leggere]

    9.0/10
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    Il manga, nonostante le apparenze, parla di tutto fuorché del baseball. Tetsuwan Girl miscela un insieme di tematiche abbastanza eterogenee dove lo sport serve solo da collante per creare un racconto dinamico ed accattivante, che non vuole essere allegorico a tutti costi ma gioca su quel filo.

    Due sono i temi principali, a mio modo di vedere. Il primo è il rapporto di sudditanza tra i perdenti e i vincenti: fino a quando i giapponesi si sentir1 [ continua a leggere]

    8.0/10
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    Skyhigh è una serie di otto storie di morti ammazzati. La parte interessante, però, viene dopo. L'autore infatti non si interessa tanto di come i protagonisti muoiono (sempre uccisi da qualcuno), bensì di come le loro anime reagiscono all'avvenimento.

    Izuki, la custode della porta del rancore dove si trovano dopo la morte, offre loro tre possibilità: maledire qualcuno causandone la morte e quindi finire all'inferno, andare in paradiso tranquil1 [ continua a leggere]

    9.0/10
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    Dopo Tetsuwan Girl, con Jiraishin posso dire tranquillamente che Tsutomu Takahashi si candida a entrare nell'olimpo dei miei mangaka preferiti, che è posto assai poco frequentato. L'opera è un seinen discretamente violento, e si contraddistingue per l'assenza di un filo conduttore esplicito: ogni volume costituisce infatti una storia a sé, praticamente autoconclusiva, tanto che i rimandi tra un volume e l'altro sono pochi e privi di importanza.1 [ continua a leggere]
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    Ci sono molti peccati a cui vanno soggette le opere d'arte asiatiche, sopratutto i fumetti e il cinema, ma in fondo il tutto si riduce in fondo ad una carenza nello strutturare trama e intreccio dell'opera. Un esempio sono i dialoghi densi e spesso inutili, carichi di retorica un po' desueta, a tratti ripetitivi; un altro esempio sono le sequenze frettolose, esagerate, irreali. Matsumoto in particolare è affetto da tutte queste malattie: i perso1 [ continua a leggere]
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    "A volte mi dicono che faccio meglio il panettiere del fumettista", chiosa l'autore sul finire del volume.

    Ora, non arriverei a dire tanto! Certo, "Spirit in the sky" è una raccolta di racconti che mi ha lasciato abbastanza perplesso ed è lì sullo scaffale perché in futuro dovrò decidere cosa farne: occorre una rilettura, prima di decidere se tenerlo o no.

    Le storie hanno tutte un sapore horror, alla Kitaro dei Cimiteri, se qualcuno l'ha let1 [ continua a leggere]

    7.0/10
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    Un bel giorno capito in fumetteria e, din don dan-guard'un po', di lato c'è una copia di un fumetto nell'edizione economica in due volumi della Panini: Danguard a 2,99 euro. Faccio due conti e decido che, anche se costa troppo (sono i 9 centesimi che proprio non mi vanno giù), l'edizione della D/Visual non potrà che costare almeno tre volte tanto, sempre che arrivi un giorno o l'altro: meglio sincerarsi che valga la pena. E allora via.

    La trama1 [ continua a leggere]

    7.0/10
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    La miniserie si apre con il ritorno della protagonista, Yuki, nella cittadina natale, non si capisce se in fuga dalla città per sua scelta o se per problemi avuti sul lavoro a causa del temperamento non proprio convenzionale, specie per una giapponese. Qui sostituirà la nonna, andata in pensione, come medico del penitenziario locale. Ciò inizialmente suscita l'apprezzamento dei detenuti, data la procacità della ragazza. Ben altra reazione (di mo1 [ continua a leggere]